vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
I fiori sono spesso raggruppati in (gruppi di fiori singoli):
Spiga : rachide (asse centrale) e fiori sessili (senza peduncolo) alternati su di
o essa, una volta fecondati daranno i frutti (cariosside del grano);
Racemo : spiga con fiori peduncolati;
o Amento : spiga pendula, sospesa;
o Spadice: (infiorescenza femminile del mais, che formerà infruttescenza di
o cariossidi, volgarmente pannocchie), spiga con asse centrale ingrossato;
Corimbo : fiori con peduncoli che diminuiscono di dimensioni e sono attaccati in
o diverse parti dell’asse centrale;
Ombrella : peduncolo tutti uguali che partono dallo stesso punto;
o Capolino : i “petali” di una margherita sono fiori sterili o ligulati, i fiori fertili o
o tubuliferi sono la parte centrale della margherita, di solito ermafroditi
(crisantemi, girasoli); disposizione spaziale dei fiori fertili: un fiore, rispetto al
angolo aureo
fiore che lo precede e che lo segue, è disposto secondo un che
segue la serie di Fibonacci (137,5°), migliorangolo perché massimizza gli spazi
e da un vantaggio evolutivo maggiore (rispettato anche dalle squame ovulifere
delle pigne o da alcune foglie);
Pannocchia : infiorescenza composta di racemi (infiorescenza maschile del
o mais, volgarmente pennacchio); Fiore ermafrodita
La base di un fiore ermafrodita “classico”
talamo
prende il nome di o ricettacolo, che
peduncolo
è la parte terminale espansa del
(o pedicello o scapo -gambo-) fiorale; sul
talamo si inseriscono quattro piani (di
inserzione) che prendono il nome di
verticilli , il verticillo più esterno è costituito
sepali
dai , che nel loro complesso formano il
calice ; il calice ha funzione protettiva nei
confronti di patogeni o disidratazione ma
anche funzione fotosintetica. Il piano di
petali
inserzione appena più interno del calice è costituito da che collettivamente
corolla
formano la , ciascun petalo (come per i sepali) è una foglia trasformata con
funzioni attrattiv e o vessillari, attraendo insetti impollinatori; calice e corolla
perianzio
costituiscono il (formato da foglie sterili trasformate).
Internamente al fiore troviamo le strutture riproduttive, quelle maschili si trovano sul
androceo
terzo verticillo e formano l’ , quelle femminili si trovano sul quarto verticillo e
gineceo sporofilli
formano il . Androceo e gineceo sono gli (“foglia che produce
spore” foglie con sporangi che si sono evolute). Alcuni fiori ermafroditi, come il
tulipano, non presentano calice e corolla ma i sepali e i petali sono fusi tra loro, si
perigonio tepali
parla di un unico verticillo detto , con i pezzi fiorali detti .
stami
L’androceo è costituito da un numero variabile di , questi ultimi sono formati da
filamento antera
un che si inserisce nel ricettacolo e sorregge un’ , all’interno
microsporangi
dell’antera vi sono i . pistilli
Il gineceo è costituito da uno o più , la parte terminale del pistillo prende il
stigma stilo
nome di o stimma, la parte centrale è un canale detto (canale stilare), la
ovario ovuli
parte basale è l’ all’interno del quale vi sono gli legati alla placenta,
ovvero un asse al quale sono ancorati fisicamente e funzionalmente.
Il gineceo e l’androceo sono derivati da foglie, che nel corso dell’evoluzione hanno
capacità riproduttiva
acquisito e si sono ridotte di dimensioni, queste foglie sono
carpelli
dette .
Ciclo vitale
Nel fiore delle angiosperme e negli sporofilli (es: pigne) delle gimnosperme avvengono
i seguenti processi:
Sporogenesi ;
o Sviluppo gametofiti gametogenesi
dei e ;
o Impollinazione ;
o Fecondazione ;
o Embriogenesi .
o
Microsporogenesi
La sporogenesi nell’androceo e nel gineceo in un fiore ermafrodita è contemporanea.
microsporogenesi
La avviene nelle antere,
microsporangi sacche
formate da quattro o
polliniche ; in base al grado di maturazione
dell’antera dentro le sacche polliniche troviamo
differenti contenuti: se l’antera è poco matura
cellule madri
troviamo le delle microspore, se
l’antera è in corso di maturazione troviamo le
microspore , se l’antera è molto matura
granuli di polline
troviamo i .
L’antera è protetta da due tegumenti, uno più
esotecio
esterno detto e uno più interno
endotecio (per deiscenza). Ciascuna sacca
tappeto
pollinica è rivestita da un o
“tapetum”, un tessuto trofico che fornisce
nutrimento alle cellule madri, alle microspore e filamento fascio
al polline. Ogni antera è collegata al ricettacolo tramite il che ha un
conduttore all’interno per il trasporto di sostanze nutritive e acqua. Tra il filamento e
tessuto parenchimatico di riempimento
le sacche polliniche troviamo un (tessuto
deiscenza
connettivo). L’antera matura si apre, questo processo è chiamato , e ciò
serve per librare i granuli di polline, l’endotecio è il tegumento responsabile della
linee di frattura
deiscenza, quando è maturo presenta che si disidratano causando
l’apertura delle antere che lasciano uscire il polline.
19-10
Sviluppo dei microgametofiti
Per ciascuna cellula madre, grazie alla meiosi, si
microspore
formano quattro aploidi, ognuna delle
callosio
quali è avvolta da una parete di che le
mantiene unite in una tetrade (il callosio è un
polisaccaride simile alla cellulosa, caratterizzato da
unità di glucosio legate da un legame beta-1,3-
glicosidico). La maturazione dell’antera procede e
callasi
l’enzima idrolizza il callosio liberando le
microspore; una volta libere vanno incontro a mitosi
microgametofiti
aploide e si trasformano in ,
granuli pollinici
ovvero in . La microspora contiene
un solo nucleo, il granulo di polline da due nuclei: il
nucleo vegetativo (uguale alla microspora) e il
nucleo generativo (quello della cellula generativa); la differenza principale tra
microspora e granulo di polline è la differenza di nuclei (polline bicellulare).
Le pteridofite e le briofite si riproducono per sporogonia, il polline è il microgametofiti
bicellulare
presente nelle spermatofite e di norma è , talvolta tricellulare.
Microgametogenesi
Ad un certo punto, dopo aver raggiunto lo stigma,
germina
il granulo di polline e sviluppa un
tubetto pollinico all’interno del quale entrano la
cellula vegetativa e a seguito la cellula generativa;
durante il movimento lungo il tubetto, la cellula
generativa per mitosi aploide forma i due gameti
cellule spermatiche
maschili, le .
pollini tricellulari
Nel caso dei (specie-specifico), all’interno del granulo pollinico,
prima che si formi il tubetto pollinico, la cellula generativa va incontro a mitosi e forma
due gameti
i . Le due cellule spermatiche abbracciano il nucleo vegetativo formando
male germ unit
un complesso ternario detto (unità germinale maschile tipica dei
pollini tricellulari). I pollini hanno dimensioni da
8 a 200 micrometri (specie-
specifico) e differiscono anche
per morfologia. La membrana
del polline è detta
sporoderma ed è formata da
esina
uno strato esterno, , e
intina
uno interno, . L’intina è
una “normale parete cellulare” formata da cellula e sostanze pectiche; l’esina presenta
sporopollenina
come componente principale la (presente anche in alcune alghe
verdi, 600 milioni di anni fa, più antica della lignina 425 milioni di anni fa), che ha
funzione protettiva, incrostando la parete cellulare della esina ed è la sostanza
organica più resistente sul pianeta, ne impedisce la disidratazione e ne garantisce la
vitalità. In alcuni punti del granulo, la sporopollenina è poco presente o assente,
pori colpi
formando (circolari) o (solchi); colpi e solchi rappresentano caratteri
sistematici. Quasi tutte le Eudicotiledoni sono caratterizzate da pollini tricolpati.
I pori e solchi hanno diverse funzioni:
passaggio di nutrimenti
Consentire il , provenienti dal tappeto, durante lo
o sviluppo del polline;
variazioni di volume
Assecondare del polline, variazione della quantità di
o acqua, armomegatia;
emissione del tubetto pollinico
Consentire l’ .
o allergeni
Sulla superficie dell’esina troviamo degli che scatenano reazioni allergiche.
All’interno del granulo di polline, sotto lo sporoderma e al plasmalemma, nel
sostanze nobili
citoplasma, troviamo diverse , monosaccaridi, disaccaridi
(saccarosio), polisaccaridi (amido), proteine racchiuse in corpi proteici, lipidi
sferosomi
(trigliceridi) racchiusi in corpi lipidici detti .
Quado l’antera va in deiscenza, il polline si disidrata moltissimo (arriva ad avere solo il
armomegatia
5-15% di acqua contro al solito 50-70%) in un processo detto , il
stato vetroso
citoplasma è nello (stato solido amorfo, molto viscoso) -processo di
“letargo” fisiologico-. Quando arriva a destinazione si reidrata e va in germinazione.
Macrosporogenesi e sviluppo dei macrogametofiti
ovuli ovario
Uno o piò sono alloggiati nell’ , alla
base del pistillo; i macrosporangi sono vincolati
placenta
alla attraverso un cordoncino di cellule
detto funicolo, la parte centrale dell’ovulo è
nocella
costituito dalla . Nella nocella troviamo un
calaza
estremo superiore detto (polo calazale) e
un estremo inferiore con una piccola apertura
micropilo
detta (polo micropilare). Nella parte
sacco embrionale
centrale della nocella vi è il
macrogametofito
che rappresenta il . L’ovulo è
primina
avvolto da due tegumenti: (esterno) e
secondina (interno).
Macrogametogenesi In ciascun ovulo avviene la macrogametogenesi
che si realizza all’interno del sacco embrionale.
La cellula madre delle macrospore va incontro a
quattro gametospore tre
meiosi, formando ,
degenerano
delle quali per morte
programmata e ne rimane una sola dette
macrospora funzionale ; subisce tre mitosi
otto nuclei figli aploidi
successive formando ,
(gametofito binucleato, gametofito
Sei nuclei
tetranucleato e gametofito ottonucleato). degli otto cellularizzano
celluline, antipodi
formando tre migrano verso la calaza e si chiameranno le altre
due sinergidi
tre verso il micropilo, due delle quali formano con al centro il gamete
oosfera nuclei polari
femminile detto , i due nuclei rimasti prendono il nome di e
migrano sul piano equatoriale del sacco embrionale.
Impollinazione
Il polline in glassy