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L'approccio feed-back è il metodo più tradizionale del ciclo di controllo aziendale. In
questo modello, le quattro fasi del ciclo di controllo (programmazione, misurazione,
analisi degli scostamenti e azioni correttive) vengono eseguite in modo sequenziale e
con una netta distinzione tra di esse.
Caratteristiche dell’approccio feed-back
1. Programmazione
Entro la fine di ogni esercizio viene definito il piano per l’esercizio
o successivo.
2. Misurazione
Alla fine di ogni mese si rilevano i risultati consuntivi.
o L’elaborazione dei dati richiede un periodo che varia tra 2-3 giorni (in
o aziende fortemente orientate al controllo di gestione) e 15 giorni.
3. Analisi degli scostamenti
I risultati vengono confrontati con il piano originario per individuare le
o discrepanze.
4. Azioni correttive
Vengono adottati interventi per correggere gli scostamenti e riallineare i
o risultati agli obiettivi.
Efficienza dell’approccio feed-back
L’approccio feed-back è efficace in contesti relativamente stabili, dove:
Il tempo necessario per adattarsi alle variazioni è inferiore rispetto al tempo
disponibile per intervenire.
Tuttavia, in ambienti dinamici o altamente volatili, il feed-back può risultare lento o
inefficace, in quanto i cambiamenti potrebbero richiedere interventi più tempestivi e
significativi.
Fattori che influenzano il tempo di risposta
L’adozione di interventi correttivi è condizionata da tre fattori principali:
1. Distanza tra risultato previsto ed effettivo
Maggiore è lo scostamento, più complesso e lungo sarà il processo per
o individuare e implementare le soluzioni.
Esempio:
o Una variazione dell’1% nella domanda può essere gestita con
semplici interventi operativi (es. riduzione delle scorte o
subfornitura).
Una domanda doppia rispetto alle previsioni richiede una revisione
completa dei piani aziendali.
2. Tempo necessario per elaborare nuove alternative
Dipende dalla capacità dell’impresa di valutare rapidamente le opzioni
o disponibili.
3. Tempo necessario per implementare le alternative
Influisce la flessibilità aziendale:
o Aziende decentralizzate riescono a reagire più velocemente.
Aziende flessibili possono adottare cambiamenti in tempi ridotti.
Conclusione
L’approccio feed-back rappresenta un metodo valido e diffuso, ma è particolarmente
adatto per contesti stabili. In situazioni caratterizzate da alta volatilità, diventa
fondamentale integrare questo metodo con sistemi più dinamici e in grado di
anticipare le variazioni, come l’approccio feed-forward, che verrà esplorato nelle
sezioni successive.
21.2.2 Il Controllo Feed-Forward
Il controllo feed-forward rappresenta una soluzione alternativa al tradizionale
approccio feed-back, adatta per contesti caratterizzati da alta imprevedibilità
dell’ambiente o da una limitata flessibilità dell’impresa. Questo metodo si concentra
sull’anticipazione degli interventi correttivi, anziché reagire solo a posteriori agli
scostamenti.
Caratteristiche del controllo feed-forward
1. Anticipazione delle correzioni
A mano a mano che emergono nuove informazioni durante l’anno,
o vengono aggiornate le stime per i periodi futuri.
Questo permette di modificare le previsioni e di intervenire
o tempestivamente prima che gli scostamenti possano avere effetti
significativi.
2. Utilizzo dei budget preconsuntivi
I budget preconsuntivi includono:
o Dati consuntivi disponibili fino a quel momento.
Previsioni per il periodo restante, spesso basate sull’ipotesi che
non vengano adottati interventi correttivi.
Questo approccio è stato mutuato dalle imprese che operano per
o progetto, dove si utilizzano strumenti simili, come:
Costi a completare: le risorse necessarie per portare a termine il
progetto.
Costi al completamento: la somma dei costi già sostenuti e
quelli ancora da sostenere.
3. Elaborazione di contingency plan
Sono piani alternativi che prevedono interventi per scenari differenti (es.
o un forte aumento o una drastica riduzione della domanda).
Questi piani, meno dettagliati rispetto al piano operativo principale,
o consentono una maggiore prontezza nell'adattarsi a situazioni impreviste.
Non si punta all’ottimizzazione completa, ma si garantisce una maggiore
o reattività alle variazioni significative del contesto.
Vantaggi del controllo feed-forward
Adattabilità ai cambiamenti rapidi: permette di reagire tempestivamente in
ambienti turbolenti.
Riduzione del rischio di scostamenti rilevanti: anticipando le correzioni, si
minimizza l’impatto di variabili impreviste.
Integrazione con scenari alternativi: i contingency plan garantiscono
prontezza nel caso di evoluzioni inattese.
Limitazioni del controllo feed-forward
1. Meno precisione nell’ottimizzazione complessiva
Non è possibile predisporre piani dettagliati per ogni possibile variazione
o delle variabili esogene.
Ad esempio, un’impresa potrebbe pianificare solo per scenari estremi,
o come un aumento significativo o una riduzione drastica della domanda,
ma non per tutti i valori intermedi.
2. Costo e complessità
Richiede un impegno maggiore in termini di analisi, revisione e
o aggiornamento continuo delle previsioni.
Quando utilizzare il controllo feed-forward
In ambienti ad alta imprevedibilità (es. settori soggetti a rapide evoluzioni
tecnologiche o variazioni della domanda).
In imprese con una capacità di reazione limitata, dove il tempo per attuare
correttivi è cruciale per prevenire perdite.
L'approccio feed-forward, quindi, integra l’anticipazione e la preparazione proattiva per
garantire una maggiore reattività alle sfide del mercato, pur accettando compromessi
nella precisione dell’ottimizzazione complessiva.
22 Il sistema di controllo a livello di impresa
Un sistema di controllo aziendale dovrebbe, idealmente, stimare in anticipo
il valore economico atteso delle scelte e delle azioni pianificate e,
successivamente, verificare se tali risultati sono stati effettivamente
raggiunti. Il valore economico di un'impresa si calcola come l'integrale dei
flussi di cassa netti (NCF) futuri, attualizzati. Questo richiede che, partendo
dalle scelte strategiche, si costruiscano bilanci prospettici, chiamati anche
master budget, che servono come base per calcolare i flussi di cassa netti e,
quindi, il valore economico.
Tuttavia, bisogna tener presente che il valore economico è una stima
soggettiva del futuro e non un dato oggettivo. Diverse persone possono
calcolare valori differenti a seconda delle loro ipotesi, influenzando
inevitabilmente le azioni correttive che l'impresa adotterà. Per questo
motivo, il valore economico viene solitamente affiancato da altri indicatori di
performance che aiutano a bilanciare le decisioni aziendali.
In questo capitolo verrà spiegato come predisporre i bilanci prospettici
partendo dalla valutazione delle priorità competitive dell'impresa,
analizzando anche i principali indicatori di prestazione, con un focus sui loro
punti di forza e di debolezza.
22.1 La costruzione dei bilanci prospettici e il budgeting
La costruzione dei bilanci prospettici è il processo che traduce in numeri e
previsioni economico-finanziarie le scelte competitive dell’impresa. Secondo
Chakravarthy e Lorange, la programmazione aziendale si divide in tre fasi
principali:
1. Identificazione degli obiettivi: Questa fase riguarda la definizione delle
linee guida generali per l’attività dell’impresa, considerando quali
segmenti di mercato servire, quali criteri di prestazione adottare, quali
valori-obiettivo prefissarsi e quali ipotesi fare sull’evoluzione del
contesto competitivo.
2. Programmazione strategica: Qui si delineano i programmi pluriennali
per raggiungere gli obiettivi fissati. Questi programmi possono
includere il lancio di nuovi prodotti, il riposizionamento di prodotti
esistenti, l’aumento dell’efficienza o della flessibilità delle risorse e
interventi sulle attività di supporto.
3. Budgeting: In questa fase si decide quali azioni a breve termine
devono essere intraprese per implementare i programmi strategici e
come allocare le risorse disponibili. Questo processo porta alla
master budget,
realizzazione del il documento che coordina tutti i piani
aziendali e consente di redigere il conto economico e lo stato
patrimoniale previsionali, oltre a calcolare i flussi di cassa netti.
master budget
Il è suddiviso in tre componenti principali:
Budget operativi: Pianificano la gestione caratteristica dell’impresa,
includendo flussi fisici ed economici di materiali, prodotti e servizi.
Budget degli investimenti: Definiscono i nuovi impegni finanziari e di
risorse necessari per raggiungere gli obiettivi.
Budget finanziari: Si occupano della gestione della liquidità,
evidenziando eventuali problemi di insolvenza e come affrontarli.
La logica del budgeting
L’elaborazione dei bilanci prospettici consente di prevedere l’andamento
delle performance economiche dell’impresa. Se il confronto tra le proiezioni
e gli obiettivi evidenzia problemi, l’impresa deve rivedere il master budget,
modificando le linee di azione o addirittura ridefinendo gli obiettivi. Questo
processo non è mai lineare: spesso si ripetono cicli di revisione per
migliorare la coerenza tra obiettivi e strategie.
Ad esempio, per un’azienda industriale il budgeting potrebbe richiedere di:
Determinare la quota di mercato desiderata e il prezzo dei prodotti.
Stabilire quanto investire in tecnologia, formazione o ricerca e
sviluppo.
Decidere la strategia di distribuzione dei dividendi e il livello di
indebitamento accettabile.
Queste decisioni spesso entrano in conflitto: un’impresa che vuole
incrementare la quota di mercato abbassando i prezzi potrebbe
compromettere la propria redditività nel breve termine, mentre grandi
investimenti in innovazione potrebbero ridurre temporaneamente i
dividendi.
L’approccio al budgeting dipende quindi dalle priorità dell’impresa, dal
contesto competitivo e dalle risorse disponibili. Un master budget ben fatto
è essenziale per mantenere coerenza e controllo tra i diversi obiettivi
aziendali.
La logica del budgeting
Il sistema di controllo di un'impresa si basa sul concetto di master budget,
un documento che raccoglie e coordina tutti i piani elaborati durante il
processo di budgeting. Questo processo rappresenta la traduzione
economico-finanziaria delle scelte strategiche dell'impresa