LA PARETE TORACICA:
- La parete toracica è la fonte principale del dolore: stimolazione dei nocicettori in sede
della toracotomia, posizionamento di tubi di drenaggio, eventuali focolai di fratture
costali e distrazione di legamenti costo-trasversali e costo-vertebrali (presenza di
nervi intercostali)
- Particolarmente sensibile è la pleura (cause principali sono intervento chirurgico e
drenaggi = presenza di un dolore diffuso e costante, che si accentua alle inspirazioni
profonde e alla tosse)
- Il polmone presenta recettori parenchimali (fibre tipo C) e recettori “lung irritant 12
receptor” (fibre A Delta)
- Spesso il dolore della parete toracica viene irradiato alla spalla omolaterale
(sindrome di Pankow): si tratta di un dolore di tipo riflesso causato dalla stimolazione
del nervo frenico e del diaframma, può verificarsi con la lesione del muscolo grande
dorsale e del dentato anteriore (incidenza: 8% lobectomia, 75% pneumonectomie e
7% resezioni atipiche), viene trattato in multimodalità (sempre associato a
antinfiammatorio)
- Caratteristiche:
a) Intenso e duraturo
b) Notevole possibilità di cronicizzazione
c) prevalenza di componente nocicettiva
d) Presenza di componente neuropatica
e) Origina da diverse strutture direttamente o indirettamente interessate dall'atto
chirurgico
- Terapia analgesica principale:
a) Somministrazione epidurale toracica di anestetici locali ed oppioidi
b) Blocco continuo paravertebrale
c) Oppioidi idrofili subaracnoidei
d) Somministrazione endovenosa con oppioidi e non oppioidi
- Terapia di supporto: in tutti i casi devono essere somministrati analgesici anti-
infiammatori o paracetamolo per via sistemica ad orari prestabiliti
L’ANESTESIA:
- Abolizione, mediante l’utilizzo di farmaci, della sensibilità dolorosa, anche patologica,
in corso di interventi chirurgici = è importante che abbia l’impatto minore possibile sul
paziente (minor numero di effetti collaterali e minore invasività possibile)
- Deve essere “proporzionale” alla complessità dell’intervento
- L’anestesia fa parte della medicina perioperatoria (insieme di interventi che
permettono al paziente di arrivare all’intervento nelle sue condizioni migliori e avere
una ripresa quanto più veloce possibile)
- Si distinguono due tipologie di anestesia:
a) Anestesia generale, che comporta l’abolizione della coscienza (condizione di
coma farmacologico)
b) Anestesia loco-regionale, che interessa una limitata parte del corpo e non
comporta quindi l’abolizione della coscienza (ma spesso è associata ad
ansiolisi o sedazione) = importante concordare col paziente il tipo di
anestesia e informare sulla modalità con cui essa viene svolta (patto pre-
operatorio e consenso informato)
SEDAZIONE E ANESTESIA:
Classificazione in base alla profondità dell’anestesia:
1) Sedazione/analgesia procedurale: il paziente è in uno stato di tolleranza alla
procedura farmaco-indotta nei riguardi di stimoli dolorosi o spiacevoli indotti da
procedure diagnostiche o terapeutiche, ha come obiettivo il comfort del paziente, il
quale non ricorderà gli eventi spiacevoli, tuttavia non è garantita l’assenza di risposta
agli stimoli dolorosi
2) Sedazione cosciente (lieve-moderata): depressione della coscienza (il paziente
tende ad assopirsi) in cui il paziente è in grado di rispondere a tono ai comandi 13
verbali o ad una lieve stimolazione tattile (es. sedazione palliativa)
3) Sedazione profonda: il paziente dorme e risponde soltanto agli stimoli dolorosi, può
essere presente incapacità di mantenere la respirazione spontanea o vi può essere
instabilità emodinamica
4) Anestesia generale: assenza di risposta a qualsiasi stimolo, perdita dei riflessi
protettivi delle vie aeree (tosse, che evita aspirazione polmonare), depressione
del respiro (oppioidi, che danno depressione del respiro dose-correlata) e
alterazione dei riflessi cardiocircolatori
Si ritiene che i livelli 3 e 4 siano di competenza dell’anestesista o di un medico con
competenze equivalenti nel sostegno delle funzioni vitali
➔ NB: gli oppioidi agiscono direttamente sui centri del respiro mentre le BDZ non
intervengono direttamente ma possono causare un rilassamento muscolare che può
evolvere in un collasso delle vie aeree (insufficienza respiratoria secondaria
all’ostruzione)
SCALA DI RAMSAY:
Strumento per standardizzare il processo di anestesia
1) Malato ansioso e agitato
2) Malato cooperante, orientato e tranquillo
3) Malato risponde solamente al comando
4) Malato risponde vivamente alla compressione della glabella
5) Risponde lievemente alla compressione della glabella (a livello dell’osso frontale)
6) Nessuna risposta alla compressione della glabella
STORIA DELL’ANESTESIA:
- Primo scopritore dell’anestesia Crawford Long: nel 1842 introdotta anestesia con
etere
- Introduzione del cloroformio da James Simpson nel 1847
- Introduzione del protossido d’azoto da Horace Wells nel 1845 = scarso potere
analgesico e effetti sulla salute degli operatori che lo inalano in cronico (in alcuni casi
tuttora utilizzato)
ANESTESIA GENERALE:
- Perdita di coscienza indotta da farmaci e reversibile: è dovuta alla depressione
dell’attività del SNC = lo stato di anestesia è dato dall'insieme di alterazioni nella
coscienza e nel comportamento (amnesia, immobilità in risposta allo stimolo,
attenuazione della risposta autonomica allo stimolo doloroso es. aumento FC, FR e
sudorazione, analgesia = effetti che possono dare danni, e incoscienza)
- Gli obiettivi sono: 1) Ipnosi (abolizione della coscienza) 2) Analgesia (abolizione del
dolore) 3) Miorisoluzione (rilassamento/paralisi dei muscoli: può essere utile in
alcune chirurgie es. addome, tuttavia non è sempre richiesta es. intervento sulla
gamba) 4) Amnesia (abolizione del ricordo di tutto quanto accade)
- Principi dell’anestesia generale:
a) Minimizzare i potenziali effetti nocivi dei farmaci e delle tecniche
anestesiologiche
b) Sostenere l’omeostasi fisiologica durante le procedure chirurgiche (es.
somministrazione liquidi, sangue ecc) 14
c) Migliorare l’outcome postoperatorio
- Effetti dell’anestesia generale sull’omeostasi dell’organismo:
a) Emodinamici: riduce la PA per effetti di vasodilatazione e può ridurre la
gittata cardiaca
b) Respiratori: riduce o elimina il respiro spontaneo e i riflessi protettivi delle vie
aeree per azione centrale
c) Ipotermia (T< 36˚C) per l’esposizione del corpo a temperature basse (inoltre
il paziente anestetizzato produce meno calore da riduzione del metabolismo
basale)
d) Può causare nausea e vomito per stimolazione della zona chemocettrice
- Compiti del team di anestesia:
1) Garantire anestesia, amnesia, analgesia e miorisoluzione (se necessaria)
2) Sostenere o vicariare le funzioni vitali: assicurare la funzione respiratoria con
ventilazione meccanica, sostenere il circolo con farmaci, fluidi o
emocomponenti, correggere l’ipotermia, evitare o trattare la nausea e il
vomito
3) Importante monitorare i parametri vitali del paziente
- Fasi: a) Induzione b) Mantenimento c) Risveglio
L’induzione e il mantenimento sono le fasi più critiche in quanto si assiste ad una
serie di alterazioni “non fisiologiche”, in particolare all’induzione si possono avere
problemi di gestione delle vie aeree + attenzione agli effetti dell'intervento
sull’omeostasi del paziente durante il mantenimento
NB: L'instabilità respiratoria può permanere anche in fase di risveglio: il passaggio
dalla ventilazione meccanica a quella naturale può essere difficoltoso
- Classificazione sulla base del tipo di anestetico usato:
1) Anestesia gassosa o inalatoria = impiega anestetici volatili, l’assorbimento
dei gas e dei vapori anestetici avviene attraverso i polmoni
2) Anestesia endovenosa = i farmaci anestetici sono somministrati mediante
infusione continua, per mezzo di una pompa-siringa che regola la quantità di
farmaco necessaria al paziente
3) Anestesia mista = combinazione di anestesia inalatoria e endovenosa
Alla fine dell'intervento l’anestesista mette in atto tutta una serie di procedure che
permetteranno, in totale sicurezza, di recuperare lo stato di coscienza, la sensibilità,
il tono muscolare e l'attività respiratoria e quindi di "svegliarsi", riportando il paziente
nella condizione precedente all'intervento (ciò avviene tramite la somministrazione di
farmaci antagonisti, che azzerano l'effetto farmacologico dei farmaci
precedentemente somministrati oppure con la riduzione progressiva delle dosi di
farmaco nella pompa-siringa)
➔ Il curaro causa paralisi muscolare (rischio morte per paralisi dei muscoli respiratori)
CLASSIFICAZIONE ANESTESIA ENDOVENOSA:
- TIVA (Total Intravenous Anesthesia) = anestesia totalmente endovenosa ottenuta da
farmaci endovenosi
- TCI (Target Controlled Infusion) = evoluzione della TIVA, consiste nella
somministrazione di farmaci mediante un algoritmo integrato in una pompa infusiva,
che regola il dosaggio in base a specifici parametri farmacocinetici e caratteristiche
del paziente, questo sistema consente di raggiungere e mantenere una 15
concentrazione efficace del farmaco a livello dei recettori bersaglio (es. tiene conto
dell'accumulo del farmaco nei tessuti adiposi)
CLASSIFICAZIONE DELL’ANESTESIA IN BASE ALLA GESTIONE DELLE VIE AEREE:
- Fisiologicamente vi sono dei sistemi che garantiscono che il cibo non venga inalato
dai polmoni e che vi sia un corretto flusso d'aria a livello delle vie aeree superiori: le
tecniche anestesiologiche devono quindi garantire o il mantenimento della loro
funzione o sopperire al loro disfunzionamento (es. dopo la somministrazione del
curaro) = l'anestesia interferisce con la funzione respiratoria, bisogna dunque
proteggere le vie aeree, soprattutto in caso di sedazione profonda
- L’anestesia può essere effettuata attraverso vari presidi:
a) Con intubazione endotracheale (orale o nasale) = il tubo passa attraverso
il retrobocca, oltre le corde vocali e raggiunge la trachea, permettendo al
farmaco (o alla miscela gassosa) di arrivare direttamente ai polmoni
b) Con maschera laringea = il dispositivo si posiziona sopra le corde vocali,
senza superarle, consentendo comunque una ventilazione efficace
c) Con maschera facciale = la somministrazione avviene attraverso una
miscela gassosa erogata esternamente, senza l'inserimento di dispositivi
nelle vie aeree
- Questi presidi vanno scelti in base al tipo di sedazione e anestesia (es. in caso di
sedazione di 1 o 2 livello è sufficiente una maschera facciale, in quan
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