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PENSIERO1. CONCEZIONE DOLOROSA DELLA VITA - DECADENTISMO
TRAGEDIA FAMILIARE: i lutti che colpirono il poeta (a partire dalla morte del padre Ruggiero) lasciarono nel suo animo un'impressione profonda e gli ispirarono il MITO DEL NIDO FAMILIARE da ricostruire, del quale fanno parte idealmente anche i morti, legati ai vivi da fili di una misteriosa presenza. In una società sconvolta da ansia o angoscia la casa è il solo rifugio nel quale dolori e ansie si placano.
CRISI DEL POSITIVISMO: sconvolse i miti più celebrati, ovvero quelli della scienza liberativa e del progresso. RINNOVAMENTO SOCIALE: non era avvenuto in seguito ai conflitti internazionali e lo sviluppo morale dell'uomo era ancora soggetto a passioni e violenze anzi, si evolve a danno degli uomini, i quali lo adoperano per soli fini egoistici. La scienza, per Pascoli, conduce all'infelicità dell'uomo, distrugge la fede in Dio e nell'immortalità dell'anima.
CONCLUSIONE: TUTTO È MISTERO NELL'UNIVERSO. Gli uomini sono creature fragili ed effimere, soggette al dolore e alla morte, vittime di un destino impercrutabile (come Leopardi ne "La ginestra"). Da queste considerazioni Pascoli elabora una teoria etico-sociale improntata su un generico umanitarismo: bandisce odio ed egoismo ed elabora la DOTTRINA DELLA SOLIDARIETÀ E COMPRENSIONE RECIPROCA. Solo con essa gli uomini possono vincere il male e il dolore che incombe su di essi. 2. POETICA DEL FANCIULLINO è legata alla CONCEZIONE DEL MISTERO come realtà che ci avvolge. Scienza e filosofia hanno fallito nella rivelazione del mistero, perché l'una non ha saputo dare una spiegazione sicura del mondo, mentre l'altra non ha saputo assicurare la felicità promessa all'uomo. Pertanto, è importante la CAPACITÀ CONOSCITIVA DELLA POESIA: il poeta, tramite improvvise intuizioni, può rivelarci il mistero delle cose. Da qui Pascoli.elabora la Poetica del fanciullino, che prende spunto dal Fedone di Platone: per Platone il fanciullino era il simbolo delle superstizioni e del terrore della morte e dell'oltretomba da cui siamo turbati dalla fanciullezza e che sopravvivono in noi anche in età adulta nonostante le persuasioni contrarie della ragione. dell'IRRAZIONALE, cioè del mondo FANCIULLINO PER PASCOLI: simbolo ingenuo e incantato di vedere e di sentire ciò che è proprio del poeta. Questo fanciullino è in tutti gli uomini, i quali sono più o meno tutti poeti, ma nella maggior parte di essi il fanciullino tace poiché distratti dalle attività pratiche della vita; in altri, ovvero nei poeti veri e propri, il fanciullino fa continuamente sentire la propria voce di stupore davanti alla bellezza della natura e del fascino del mistero. LIMITE DELLA POETICA DEL FANCIULLINO: Pascoli confonde la fanciullezza ideale con la reale fanciullezza, passa che il concetto delPOETA UTPUER al concetto di PUER UT POETA, del fanciullo-poeta, creando un vero e proprio regresso psicologico. Ne deriva la distinzione tra POESIA PURA e POESIA APPLICATA: la prima è quella fatta di stupore, è la contemplazione ingenua delle cose. L'oggetto di questa poesia è tutto ciò che stimola la fantasia e la curiosità del fanciullo. Per esempio, per Pascoli è poesia il poema omerico perché gli eroi vengono visti nella loro fragilità e nelle loro umane passioni, a differenza degli eroi della tragedia reale.
CLASSICISMO E DECADENTISMO IN PASCOLI
Pascoli è un classicista: perde vigore etico originario e si ammala della stessa inquietudine e angoscia del poeta. Per questo motivo le figure dei miti classici sono rivissute con una nuova sensibilità, torbida e decadente.
Pascoli è un decadente: Pascoli vive in sé la crisi del positivismo e da essa elaborò una visione del mondo e una poetica
decadente.DECADENTISMO IN PASCOLI
Senso smarrito dell’infinito e del mistero;
- Concezione della poesia come rivelazione dell’ignoto;
- Simbolismo, ossia la tendenza a vedere le cose come simboli e segni dellarealtà che è al di là di quella percepita dai sensi.
OPEREMYRICAE: raccolta di poesie dedicata al padre Ruggiero e ha come titolo untermine virgiliano ricavato dai versi iniziali della IV ecloga. Il TITOLO vuoleevidenziare il MOTIVO GEORGICO dell’ispirazione, ma è anche unadichiarazione di umiltà nei confronti della grande poesia epico-storica delCarducci. Il TEMA DOMINANTE è quello della CAMPAGNA? colta econtemplata nei suoi vari aspetti e momenti più suggestivi e malinconicidell’autunno, quando è ancora vivo il ricordo dell’estate trascorsa e si avverte iltriste presagio dell’inverno imminente, che richiama l’idea della morte.
POEMETTI PRIMI E NUOVI: si narra la storia di una
Famiglia di contadini della Garfagnana, che ha un ciclo di vita parallelo a quello delle quattro stagioni.
CANTI DI CASTELVECCHIO: dedicati alla madre.
POEMI CONVIVIALI: come gli HEROIDES di OVIDIO, solo che in Pascoli c'è la perdita della classicità per diventare figure umanizzate. Sono chiamati così perché furono pubblicati sulla rivista "Il Convito". In essi Pascoli rievoca le leggende e le figure del mondo classico e romano. Gli eroi rievocati non hanno nulla a che fare con l'eroismo, ma sono esseri inquieti, doloranti, delusi e smarriti. Ipoemi conviviali rappresentano un tipo di poesia colta e raffinata lontana anni luce dai postulati della poetica del fanciullino.