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L’impresa esiste grazie alla presenza di clienti, persone interessate ai prodotti/servizi
offerti dall’impresa, che sono disposti a pagare per ottenerli.
Stakeholders
La ricchezza generata dalle imprese viene distribuita agli stakeholder (portatori
d’interesse):
-azionisti/investitori,
-fornitori (merci a credito),
-banche (come mezzi per gli investitori),
-lavoratori, che investono il loro tempo,
-stato, che percepisce le tasse (investendo in servizi),
-clienti, investono tempo e soldi, sono i primi portatori di interesse,
-comunità.
La ricchezza generata da un’impresa viene distribuita in tutta la comunità, questo ad
esempio attraverso i lavoratori, che percepiscono lo stipendio, e spendono,
ridistribuendo quindi la ricchezza ad altre imprese e altre persone, portando sviluppo
economico e progresso tecnologico
Piano tecnico- gestionale e piano economico-finanziario
Le imprese trasformano delle risorse in input in beni e servizi come output, attraverso i
processi. Con la cessione sul mercato dei beni prodotti, l’impresa realizza dei ricavi, e
sostiene dei costi per ottenere le risorse iniziali. Ai ricavi corrisponde un flusso di denaro
in entrata, incassi, e ai costi sostenuti corrisponde un flusso di denaro in uscita, esborsi.
L’impresa è in salute se riesce a mantenere l’equilibrio economico, cioè se i ricavi acquisiti
sopravanzano i costi sostenuti in un dato intervallo di tempo. L’impresa deve anche
garantire un equilibrio finanziario, per poter sostenere degli esborsi.
Spesso c’è una discrasia fra flussi di cassa, entrate e uscite, ed equilibrio economico,
poiché non sempre vengono pagate subito.
È quindi necessario tenere l’impresa entro dei livelli di equilibrio economico e finanziario,
in modo tale da disporre della liquidità necessaria a fronteggiare le spese ordinarie e
quelle straordinarie.
Distribuzione della ricchezza
La distribuzione della ricchezza generata è una questione fondamentale nell’ambito
dell’economia e dell’etica aziendale. La Stakeholders’ theory è il punto d’incontro fra
liberismo ed economia civile, non considera come unico scopo dell’impresa quello di fare
extraprofitti. Secondo questa teoria, quindi, l’azienda non deve puntare solo a soddisfare
proprietari e azionisti, ma tutti gli stakeholders, quindi clienti, dipendenti, comunità,
fornitori, e altri, le imprese non possono soddisfare tutti al massimo ma devono trovare
un compromesso. La Stakeholders’ theory non è una teoria economica, ma più filosofica,
e considera un’impresa centrata sul cliente, poiché è indispensabile per il successo della
stessa.
La Stakeholders’ theory considera gli shareholders come una piccola parte degli
stakeholders, e neanche i più importanti. In realtà i manager cercano sempre di
accontentare gli shareholders perché questi eleggono il consiglio d’amministrazione, che
prende decisioni per il futuro dell’azienda e dei lavoratori.
Capitale dell’impresa
L’impresa viene costituita da uno o più imprenditori, che ci investono delle risorse
finanziare: capitale proprio, mezzi propri, capitale di rischio, capitale netto, o patrimonio
netto, che vengono poste a garanzia delle obbligazioni sociali.
Il capitale proprio non rimane costante nel tempo, questo aumenterà se la gestione
aziendale riesce a mantenere l’equilibrio economico, e quindi a produrre degli utili,
diminuirà se non c’è equilibrio e l’impresa produce quindi delle perdite.
Il capitale proprio è soggetto al rischio, perché la sua remunerazione non è garantita:
durante la liquidazione dell’impresa prima vengono saldati i debiti verso le altre categorie
di stakeholders (non tutti), e la quota di capitale rimanente viene spartita agli
imprenditori. Lavoratori, fornitori, clienti, banche e stato hanno il diritto di intraprendere
azioni legali contro l’impresa per recuperare i soldi prestati, a differenza degli
imprenditori, il cui capitale investito è a rischio.
Gli stakeholders, cioè le persone interessate alla distribuzione di ricchezza di un'impresa,
sono: imprenditori/proprietà, gestori/management, dipendenti, fornitori, clienti, stato e
collettività.
I portatori di capitale di rischio (imprenditori, proprietari, shareholders o stockholders)
hanno il diritto ad assumere, direttamente o indirettamente, le responsabilità di guida e
selezione dei percorsi di sviluppo dell’azienda (governo dell’impresa).
Anche i portatori di lavoro, manager, dipendenti, impiegati e operai, con grado e impegno
differente in base alla qualifica personale, possono essere chiamati a tali responsabilità.
Questi costituiscono i soggetti economici di riferimento per l’impresa.
Finalità dell’impresa
L’impresa deve soddisfare massimamente gli interessi dei soggetti economici,
compatibilmente con un adeguato grado di soddisfazione di ogni altra parte interessata.
Cioè, in pratica, spesso si predilige fare gli interessi dei soggetti economici (proprietà,
shareholders, stockholders) poiché sono quelli dotati di un maggior potere decisionale.
Valore economico e valore per gli stakeholders
Il valore economico e il valore per gli stakeholders non sono la stessa cosa.
Un’impresa, per soddisfare gli interessi degli stakeholders, deve trovare un equilibrio fra:
la remunerazione del capitale, garantire prezzo e qualità ai clienti, garantire prezzo e
continuità ai fornitori, garantire retribuzioni e opportunità di crescita professionale ai
dipendenti, garantire benefici per lo stato e la collettività (tasse, occupazione diretta e
indiretta).
Il valore economico di un’impresa è invece quello per gli azionisti, cioè il valore delle
azioni.
Solitamente il valore economico e il valore per gli stakeholders crescono di pari passo,
cioè l’impresa ha successo, quindi soldi per remunerare gli stakeholders, che porta a un
aumento del valore economico dell’impresa, che remunera gli shareholders.
Ci sono dei casi particolari in cui la creazione di valore economico va a discapito della
creazione di valore per gli stakeholders.
Un esempio è il caso dello stabilimento GKN di Campi Bisenzio, che produceva semiassi
(industria di automatica, meccanica, metallurgia). Questo è stato chiuso perché
all’impresa non conveniva più tenerlo aperto a causa della scarsa richiesta e agli alti costi.
La chiusura dello stabilimento ha permesso di salvare il valore economico (quindi il valore
delle azioni), ma ha portato al licenziamento di molti lavoratori (quindi stakeholders). È
giusto?
Caso GKN
Lo stabilimento GKN di Campi Bisenzio nel 2017 era una fabbrica modello. Questo grazie
a un progetto di Industria 4.0 progettato insieme al dipartimento di ingegneria
dell’Università di Pisa. Il progetto innovativo consisteva nell’utilizzare un sistema di
controllo dei semiassi, costituito da un algoritmo e cinque telecamere ad alta definizione,
che scannerizzava i pezzi per il controllo qualità. Se il pezzo era giusto veniva imballato
per la spedizione, altrimenti veniva identificato con un’etichetta e consegnato
all’operatore per un controllo. I vantaggi di questo impianto erano l’eliminazione
dell’errore umano, e l’incremento nella velocità di controllo dei pezzi.
Nel luglio 2021 lo stabilimento GKN di Campi Bisenzio è stato chiuso, poiché dall’analisi
del mercato prevedeva un dimezzamento del fatturato, quindi sarebbe calato il valore
dell’azienda. Questo ha portato però al licenziamento di 422 lavoratori
Video Sergio Marchionne, cos’è la leadership
Secondo Marchionne al centro del successo di un’impresa ci sono le persone, e i rapporti
che queste hanno fra loro. Sono quindi molto importanti le figure dei manager, la loro
coesione, e che seguano tutti la stessa direzione, gli stessi obbiettivi e gli stessi valori.
Questo perché le organizzazioni sono l’insieme della volontà collettiva e delle aspirazioni
delle persone coinvolte.
È importante sapere che la leadership non è solo questione di processi o di misure, ma è
un privilegio.
Le imprese nate negli ultimi 200 anni si basano su due principi, il primo è che senza regole
e procedure le persone reagiscono in maniera irresponsabile, e il secondo è che il miglior
modo per gestire un’azienda è di creare semplici lavori legati assieme da processi
complessi. La prima ‘ruba’ la fiducia, la seconda leva alle persone qualsiasi percezione di
valori personali.
Secondo Marchionne la leadership non è mai stata così difficile e importante come in
questa epoca, perché il mondo è continuo cambiamento.
Business Round Table
Rispetto al passato il Business Round Table da importanza agli stakeholders in modo
diverso:
-lavoratori,
-consumatori,
-governi e amministrazione pubblica,
-shareholders.
Caso di studio
Caso di studio: unità di analisi di un’impresa da varie angolature, studia l’impresa o uno
dei suoi sotto-insiemi (vertice strategico, linea intermedia, tecno-struttura, staff di
supporto, nucleo operativo).
Le aziende hanno sempre una ‘Missione’, cioè una dichiarazione dello scopo dell’azienda.
Una prima distinzione che possiamo fare è tra aziende B2C (business to consumers) e B2B
(business to business), le prime vendono dei prodotti finiti direttamente ai consumatori,
mentre le altre vendono prodotti o servizi ad altre aziende. In entrambi i casi alla fine sono
i clienti finali che comprano, facendo guadagnare l’azienda.
Ci sono molte più aziende B2B, poiché sono quelle che fanno tutti i passaggi intermedi
della filiera.
Procter & Gamble (P&G)
La P&G è un’azienda fondata nel 1837 dai cognati William Procter e James Gamble, ed è
sempre stata presente nella classifica Fortune 500, cioè è stata classificata come una
delle 500 imprese più grandi al mondo. La P&G è stata fondata negli Stati Uniti e si è poi
espansa in tutto il mondo, vendendo i suoi prodotti in 180 paesi mentre è presente
come operations (cioè opera direttamente) in 80.
Le dimensioni di un’azienda si misurano sia come fatturato che come numero di
dipendenti, la P&G è una grande azienda e conta 76 miliardi di USD di ricavi all’anno e
101mila dipendenti, inoltre è in continua crescita poiché vende prodotti di consumo
indispensabili, quindi aumenta all’aumentare della popolazione.
La P&G si occupa di Consumer Packaged Goods (CPG)