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LA FINE DI TIBERIO GRACCO 14.11
La rivoluzione romana dura quasi 100 anni e coincide col periodo della tarda repubblica, si trasforma grazie.
una serie di eventi importanti.
Tiberio Gracco con la sua legge agraria porta avanti un programma al cui interno uno degli elementi chiave
è il concetto di nel momento in cui a questa, Tiberio convoca
sovranità popolare. Ottavio pone il veto
l’assemblea della plebe e lo fa deporre; sa però che ha creato sconcerto con questa sua azione, molti in città
sono un po’ disorientati e quindi si sente in dovere di spiegare le sue azioni. (passo di plutarco nelle slide).
quindi con questo discorso quello che lui propone e prospetta è il concetto della sovranità popolare, altro atto
rivoluzionario che forse spaventa i suoi avversari di più della legge agraria, perchè si metteva in discussione
un po' di interessi economici, con questa il potere ti viene dato dal popolo ma te lo può anche togliere se non
fai ciò che devi, ed è dirompente. Si proponeva di mettere in gioco assetti di potere sedimentati da secoli, il
popolo si poteva ergere al centro del sistema politico e dare e togliere il potere a una classe dirigente che si
giostrava il potere come voleva; questa però intimoriva anche i sostenitori di Tiberio.
Dopo la mossa della deposizione di Ottavio gli oppositori di Tiberio vengono presi in contropiede e l’arma
del veto sembra non abbia più ef cacia. C’è pero un modo per bloccare Tiberio: quando si promulgano delle
leggi, una delle componenti fondamentali è dare loro una componente nanziaria per entrare in vigore ed
essere ef caci. In senato dove c’erano molti oppositori di Tiberio fanno in modo di non dargli la copertura
nanziaria che gli sarebbe servita per far partire la legge agraria. anche su questo Tiberio aveva una
soluzione: questa mossa è legata i meccanismi della società romana della clientela etc,
Dal punto di vista familiare apparteneva a una delle famiglie più nobili di roma, nipote di Scipione
l’Africano, glio di uno dei più importanti uomini politici della generazione precedente e aveva contatti in
tutto il mondo mediterraneo; in quei mesi c’era una situazione particolare: il re di Pergamo era un vecchio
alleato dei romani ed era morto senza eredi e nel suo testamento aveva lasciato il suo regno al mondo
romano. Quindi Pergamo non sarebbe stata più cliente ma parte dello stato romano. L’ambasciatore del re
defunto che doveva comunicare questa notizia al senato, e che quindi era ancora sconosciuta a tutti, arriva a
Roma e viene ospitato a casa di Tiberio perché lui era un punto di riferimento per queste persone. Tiberio
viene a sapere di questa intenzione e quindi siccome questo regno era fatto anche da ricchezze, decide di
usare il tesoro del re di per nanziare la sua legge e inoltre, per evitare ostacoli, decide di portare
Pergamo
immediatamente la cosa in assemblea popolare senza informare preventivamente il Senato, e anche questo è
un atto rivoluzionario (il senato si occupava di politica nanziaria ed estera.)
Questa minaccia di doversi sottomettere a un ??? guidato dal tribuno della plebe spinge gli avversari di
Tiberio all’estrema soluzione, il clima si in amma ancora di + perché nel in estate, quando si dovevano
133
tenere le elezioni delle magistrature per l’anno seguente, si viene a sapere che Tiberio si era candidato al
tribunato per il secondo mandato consecutivo, cosa che all’epoca non si poteva fare probabilmente ma non lo
sappiamo bene, il fratello lo fa in seguito, non sappiamo se la legge cambi o meno;
Tiberio si candida, inizia la sua campagna elettorale e i suoi avversari si impancano perché sanno che sarà
rieletto e si cagano un po’ addosso, e quando le elezioni iniziano nel campo marzio il senato si riunisce in una
seduta furibonda in cui prende parola il ponte ce massimo, cugino di Tiberio e dice che dovevano farla nita
con Tiberio, che voleva farsi re di Roma, che era console e grandissimo conoscitore del
Muzio Scevola
diritto, gli dice si ma io non trovo nessuna legge per intervenire contro un tribuno della plebei in carica, e
allora decidono di risolvere privatamente, organizzano una sorta di spedizione con 300 o 400 persone che
armate aggrediscono Tiberio e i suoi lei lasciano morti sul terreno.
Tiberio Gracco muore ucciso e chiaramente nella memoria dei suoi diventerà un eroe e come la sua morte
inizia la stagione di violenze crescendo di intensità no ad arrivare alla ne della repubblica.
L’ASCESA E IL DECLINO DI GAIO GRACCO
La legge agraria è ancora in vigore e il funzionamento di questa continua creare malcontento; entrano in
gioco gli italici, che sono infastiditi da questa legge agraria: essi otevano partecipare all’occupazione e alla
gestione dell’ager publicus; la legge prevedeva che si provvedesse a una redistribuzione dell’ager publicus
qualvolta a qualcuno ne venisse sottratta una parte; gli italici non rientravano tra coloro a cui poteva essere
redistribuito, e vedevano questa legge come qualcosa di soltanto negativo per loro, potendo solo essere
“espropriati” delle terre qualvolta lo si fosse ritenuto necessario da Roma. Ne appro tta di questa situazione
di malcontento Scipione Emiliano, imparentato con Tiberio (erano cugini ma sposa sua sorella e quindi
cognati)però nella situazione di crisi del 133, Scipione era in campagna militare in Spagna ma aveva fatto
fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi
fi fi fi
sapere come la pensava: non condivideva le posizioni di Tiberio e quando viene ucciso dice “muoiano cosi le
persone che minano alla libertà dello Stato”.
Scipione prende le parti degli italici e fa in modo che la legge agraria venga più o meno affossata;
Siamo nel 129 e una mattina Scipione doveva andare in Senato per tenere un discorso su cui non sappiamo
un contenuto, per alcuni si sarebbe voluto proporre come dittatore per riorganizzare la repubblica, ma viene
trovato morto nel suo letto. e le cause della morte non saranno mai note. (circolavano i sumores che dicevano
come fosse stato ammazzato, uno dei nomi che venivano fatti era quello della moglie, anche Cicerone
accoglie la tesi dell’assassinio).
Passano altri 5 anni, ormai il giovane Gaio Gracco, minore di Tiberio è arrivato all’età per candidarsi al
tribunato, si candida e viene letto per due tribunati consecutivi, ed è deciso a ripercorrere le orme del fratello,
a vendicarlo, ma è molto più ambizioso, il suo orizzonte non si limitata una legge agraria, lui vuole riformare
lo stato romano e lo vuole cambiare.
Voleva mettere al centro dell’azione politica l’assemblea militare e poi puntare appieno sul concetto di
sovranità popolare, cercare di aumentare i pro tti della res publica ma anche di rendere il popolo partecipe
di questi pro tti, il fatto di essere una potenza imperiale doveva andare a vantaggio anche del popolo e non
solo dei ricchi. Siccome sapeva che avrebbe avuto nemici, gli stessi che avevano ammazzato il fratello, capisce
di dover creare il fronte + ampio possibile contro gli avversari; Tiberi era stato un grandissimo oratore ma
Gaio lo superava, come Cicerone ci dice nel “Brutus”, veramente spaventava i suoi nemici perché sembrava
instancabile, prende tantissime misure legislative, era sempre in attività.
Una serie di leggi cercano di cementare attorno a lui il favore delle classi popolari, riprende la legge
del fratello e la rimette in pieno funzionamento, poi fa promulgare una o più con
agraria leggi coloniali
cui si progettava la fondazione di una serie di colonie, vuole riprendere quel processo in zone
economicamente interessanti per creare nuove città che siano centri economicamente orenti; una di queste
colonie, per la prima volta doveva essere fuori dall’Italia, sito geogra co per lui fenomenale e che era assurdo
che i romani non sfruttassero ovvero quello di Cartagine: ne viene piani cata la rifondazione, progetto che
poi sarà ripreso successivamente 70 anni dopo da Giulio Cesare, che anche lui era un uomo di ampie vedute
e sarà completato da Augusto e diventerà una città enorme nel Mediterraneo, una delle più grandi
dell’impero;
propone anche una si trattava di vendere a polo romano grano a prezzo più basso di
legge frumentaria:
quello di mercato, in modo che le persone potessero avere di che mangiare soprattutto i + poveri, e il grano
che arriva dalle provincie in parte con tassazione, viene distribuito a prezzo politico al popolo e in questo
modo può partecipare alla ricchezza della res publica.
In ne fa delle è lui che stabilisce che nessun romano minore di 17 anni possa
leggi riguardanti l’esercito,
arruolarsi nell’esercito e stabilisce l’equipaggiamento dei soldati deve essere a spese dello stato.
A portare le classi popolari dalla sua parte questo non bastava e ha bisogno di altri 2 provvedimenti cercando
di portare della sua anche i quindi il grosso capitale nanziario (con dueprovvedimenti epocali):
cavalieri,
la provincia d’Asia (Pergamo) deve essere organizzata, anche la questione scale, Gaio
LEX DE ASIA:
propone che la riscossione delle tasse dovesse essere af data alla compagnie di pubblicani, con una gara
d’appalto con varie offerte, e si dava al prezzo + alto offerto; la compagnia che vince li versa subito nelle
casse dello stato, lo stato si trova i soldi freschi e poi riscuote le tasse nella provincia. noi sappiamo questa cosa
dai vangeli, spremevano i provinciali per riacquisire quello che avevano dato e guadagnare di più, tanto allo
stato romano non fregava niente.
prima di tante leggi che ci saranno nel corso della ne del II e II secolo a.C., leggi che
LEX IUDICIARIA:
riguardano la gestione la strutturazione dei tribunali. nel 149 era stato creato il primo tribunale speciale e
questa legge riprende quella questione, trasforma il reato di concussione da reato civile a penale e poi la legge
prevedeva che le giurie che dovevano formulare la sentenza non dovevano essere composte da senatori ma da
cavalieri. sono anche i provvedimenti che fanno si che i ceti dei cavalieri diventi anche ceto politico e non più
solo ceto nanziario e pone l’operato dei governatori provinciali sotto il controllo dei provinciali repubblicani.
In un mondo ideale la cosa funzionava ma in uno dominato dall’interesse assolutamente no.
Gracco parte da posizioni buone ma non si rende conto di aver creato un elemento di problema e si innesca
una pratica continua di processi in cui ci saranno grandi oratori (Cicerone costruisce la sua carriera in questa
cornice).
Tutte queste proposte vengono realizzate.Gaio Gracco sembra instancabile, tutte le sue leggi vengono
approvate, i suoi avversari sono messi in condizione di non nuocere e così trovano uno strumento diverso:
trovano un personaggio all’interno dei 10 tribuni della plebe, che non la pensa