è PROIBITO DALL’ALBA AL TRAMONTO, E’ PROIBITO BERE, MANGIARE E AVERE RAPPORTI
SESSUALI.
4-PELLEGRINAGGIO ALLA CITTA’ SANTA DELLA MECCA-Da dover compiere una volta nella vita.
5-OSSERVAZIONE DELL’ELEMOSINA LEGALE DI PURIFICAZIONE – Equivale a 1/10 del reddito del
credente, da aiutare i confratelli in difficoltà.
A questi 5 pilastri, se ne aggiungeva 1, ancora oggi molto dibattuto sia dagli storici che dai teologi, quello della
JIHAD O DELLA GUERRA SANTA
In quanto, questo punto della fede islamica, da taluni veniva recepito come la conduzione di una guerra all’interno
del proprio Io e della propria anima, per mettere un freno alle cattive inclinazioni dell’essere umano. Per altri
invece era una guerra vera e propria per diffondere il verbo del profeta, va contenuto come una guerra santa e
quindi jihad si intende per tal senso.
Vi è un PROBLEMA INTERPRETATIVO. Al Corano, il libro sacro della fede islamica, si affianca LA SUMMA,
UNA RACCOLTA CANONICA DI ATTITUDINI INDETTI DAL PROFETA. Alla SUMMA si affianca L’IGMA,
il CONSENSO O ACCORDO DELLA COMUNITA’, SU ALCUNE QUESTIONI FONDAMENTALI DEL
VIVERE COMUNE. Tale consenso, doveva essere formulato anche alla luce dei suggerimenti forniti dalle
autorità religiose.
CORANO CAPITOLO 22-TITOLO: IL PELLEGRINAGGIO
<<O voi gente, rispettate temendone il Signore, che il tremare della terra a giungere dell’ora sarà apocalittico. E
c’è ancora della gente, che disunisce dell’esistenza del Dio, non sa niente di niente, ma segue piuttosto, ogni
specie di marcio e di ribellione. >>
Pag. 58<< Quelli poi che emigrano sul sentiero del Dio, che muoiono ammazzati o muoiono di morte naturale,
avranno generosa ricompensa da parte del Dio. Egli tra coloro che dispensano il bene, è veramente giungere
l’ora>>
Pag. 78-<< Combattete per l’onore del Dio, secondo le leggi del suo combattimento, egli ha eletto voi, nulla vi ha
imposto di eccessivo negli atti di culto, per quello del vostro padre. Vi ha chiamati nel passato e anche adesso
affinché si dia testimonianza di voi e voi siate testimoni contro gli essere umani.
Pregate tutti nel tempo stabilito, fate elemosina, tenetevi stretti a Dio e lui è il vostro padrone >>.
SECONDA FASE
Una volta affermatasi in tutta la penisola araba, la religione islamica fece da vero e proprio collante per tutte
quelle popolazioni che in quella stessa area si trovavano a vivere in una condizione di frazionamento e di
divisione.
Il rigido monoteismo islamico, accompagnato anche dalla promulgazione di tutta una serie DI NORME DI
FACILE REPERIMENTO, faceva sì che intere fasce di popolazione, trovassero in questa religione un approdo e
una forma d’integrazione a una realtà oltremodo dura, ingrata per tutta una serie di motivi, una realtà nella quale
non era possibile poter svolgere alcune forme d’attività in quanto la stessa struttura tribale delle popolazioni arabe
rendevano difficile poter fruire di determinate strutture organizzativo politiche.
La finalità e le peculiarità di un islam che aveva raccolto sotto la sua bandiera, tutte le popolazioni appartenenti
alle varie tribù si andò poi a manifestare, in termini politici e in termini di espansionismo storico per mezzo e
grazie al CALIFFATO ELETTIVO. La prima parte dell’espansionismo islamico si ebbe con la cosiddetta epoca
dei CALIFFI e nella precisione nel periodo compreso tra il 632 e il 644, l’epoca del cosiddetto CALIFFATO
ELETTIVO.
CALIFFO- è una parola derivata, nel senso letterale del termine, dall’arabo HALIFA, sta ad indicare il successore,
il sostituto, una parola con la quale si designa il CORPO SUPREMO DELL’ISLAM, con POTERI DA
MONARCA ASSOLUTO e di DIFENSORE DELLA PACE. Nel periodo compreso tra il 632 e il 644, IL
CALIFFO OMAR, detto anche il SIGNORE DEI CREDENTI, iniziava una vera e propria ondata espansionistica
araba e la trasformazione di tutte queste tribù in UNA STRUTTURA UNITARIA, CHE AVEVA COME
ELEMENTO D’UNIONE LA TEOCRAZIA ISLAMICA DA UNA PARTE E L’APPARATO MILITARE
DALL’ALTRA. Alcune tribù avevano dimestichezza nella cavalleria, negli agguati, ecco spiegato l’elemento
dell’apparato militare.
La politica di conquista intraprese con il signore dei credenti Omar, portava dapprima la CONQUISTA DELLA
SIRIA E DELLA PALESTINA TRA IL 635 E IL 638, successivamente alla CONQUISTA DELLA PERSIA NEL
642 e ancora più avanti alla conquista dell’EGITTO TRA IL 642 E IL 644. Queste fasi faranno capire
l’importanza del Califfato elettivo. Tra il 662 e il 750, al Califfato elettivo succedeva la fase del CALIFFATO
OMAYATE. Con l’ascesa al poter del clan del Omayyadi, che era il clan più potente all’interno dell’aristocrazia
cura scita della Mecca, iniziava L’ESPANSIONE ISLAMICA NEL CONTINENTE EUROPEO. Una volta presa
consapevolezza della propria forza militare e una volta riuniti sotto la spada dell’islam, tribù in feroce guerre l’una
contro l’altra, si iniziava sotto il califfato Omayyade tra il 661 e il 750 una vera e propria espansione musulmana
nel continente europeo. Il continente europeo veniva in un certo qual modo attaccato, veniva in un certo qual
modo conquistato a PARTIRE DALL’INGRESSO DALLO STRETTO DI GIBILTERRA. Con la VITTORIA
DEL 711 SUI VISIGOTI CHE ERANO CONDOTTI DA RODERICO, attraverso lo stretto di Gibilterra, il
califfato iniziava quella conquista della SPAGNA, che aveva una delle sue tappe di maggiore rilievo, della
fondazione nel 756 dell’EMIRATO DI CORDOBA. Una volta entrato nella penisola europea, per opera dello
stretto di Gibilterra, si fondava l’Emirato di Cordoba. La presenza e il dilagare della cavalleria islamica nel
territorio europeo, sembrava apparentemente inarrestabile. La prima forma di resistenza del RE FRANCO
CARLO MARTELLO, riuscirono a bloccare nella famosa battaglia di POITERS, l’avanzata degli arabi in
occidente. L’apogeo, la fase di massima espansione araba nel territorio europeo, si ebbe della cosiddetta
DINASTIA ABASIDE. La dinastia Abbaside che coincideva col massimo periodo di espansione degli arabi in
territorio europeo.
In questa fase l’islam nel periodo compreso tra il 750 e il 1250, conosceva il periodo di maggior fioritura nelle
arti, nella matematica, delle scienze e delle tecniche, ad esempio capacità di fruizione delle acque grazie
all’ingegneria idraulica. L’apogeo dell’espansione araba si ebbe nel 762 con la fondazione di BAGDAD, ad opera
del califfo Abbaside Amatur. Per quanto riguarda il bacino del mediterraneo e per quanto riguarda la presenza
araba nella trinacria (Sicilia), non potremmo che inquadrare con tratti precisi e univoci la presenza araba in Sicilia,
in un arco cronologico compreso tra l 827 e il 1053, ebbe luogo l’espansione, il radicamento e poi il successivo
decadimento della presenza araba in Sicilia. Nel 827, gli arabi sbracarono a MAZARA DEL VALLO con un
esercito composto all’incirca di 10. 000 unità, composta anche dalla cavalleria araba dotata dell’ARCO, che aveva
a differenza delle armi usate dagli europei una velocità dello scocco della freccia e una velocità d’impiego. Tra i
827 e il 1053 nel corso della dominazione araba in Sicilia, bisogna annoverare delle tappe fondamentali. Nel 827
gli arabi sbarcarono a Mazara, conquistarono PALERMO NEL 831, MESSINA TRA L’ 842 E L’ 843 E
SIRACUSA NEL 878. Le ultime roccaforti a cadere sotto la dominazione araba furono tra il 962 e il 965
TAORMINA E RAMETTA complice il loro sito, in zone pianurese. Esse prima erano sotto il GOVERNO
BIZANTINO. La peculiarità propria della presenza araba in Sicilia tra l 827 e il 1053, si vedeva in particolare
nella città di Palermo. La sede di Palermo, sede del governo centrale, diventava la città che la dinastia dei
CARDITI, diventava la ‘’citta vetrina’’. Palermo veniva divisa in 5 quartieri, venivano poste le basi nel centro
cittadino, che faranno da capitale dell’isola e a seguire in questi 5 quartieri si cercava anche, attraverso un
complesso sistema di forniture delle risorse idriche, di sviluppare anche l’installazione dei cosiddetti GIARDINI.
Il giardino che non aveva solo la funzione estetica, il giardino era quella struttura all’interno della quale si
potevano improntare delle coltivazioni, per l’approvvigionamento alimentare. Allo stesso tempo, nell’isola la
presenza araba, causava la coltivazione degli agrumi, venivano impiantati aranceti, alberi di limone, si sfruttava il
suolo per delle necessità proprie di queste colture, in quanto gli arabi, avevano capito la fertilità dell’isola. Veniva
rafforzata la produzione del grano, la produzione degli ortaggi, di frutta, cotone e canapa. Si dà nuova linfa
all’industria cartiera e si curavano alcune arti come la poesia. Ancora oggi, reminiscenze della presenza araba in
Sicilia tra il 827 e il 1053, ci sono alcune parole del nostro dialetto che ci rimandano direttamente alla presenza
araba in Sicilia, parole come gabbia, cassata, bazar.
Impero Bizantino
Quella parte orientale dell’impero al pari di quella parte occidentale dell’impero romano ha giocato un ruolo di
primo piano nella storia medievale e nel contesto storico di quel frangente, in quanto per una serie di motivazioni
storiche l’impero bizantino detto anche IMPERO ROMANO D’ORIENTE aveva mantenuto quelle strutture e
aveva sviluppato quell’apparato giuridico (es:corpus iuris civilis ), tutta una serie di mosse che avevano fatto
dell’impero bizantino l’erede sul piano giuridico e politico-amministrativo dell’impero romano.
Se ad occidente, la breve esperienza dell’impero romano d’occidente conclusa nel 466 portava come conclusione
alla formazione dei regni romano-barbarici che poi faranno da base alla successiva affermazione di strutture
sovraterritoriali, si pensi all’IMPERO CAROLINGIO. Nella parte orientale la struttura imperiale, durerà per molti
secoli, fino a concludersi con quell’esperienza dell’IMPERO OTTOMANO.
Tra il 610 e il 641 sotto l’imperatore ERACLIO, per la prima volta l’impero bizantino mostrava
L’ACQUISIZIONE DI UNA SUA PRECISA IDENTITA’ POLITICA E AMMINISTRATIVA. Segni tangibili
dell’acquisizione di quest’identità si riverberarono immediatamente sulla NOMENCLATURA ADOTTATA. Se in
precedenza, quasi per una sorta di filiazione dell’ex impero romano, l’impero bizantino aveva utilizzato ancora il
latino, e si attribuivano titoli che erano stati mutuati dalla precedente esperienza imperiale romana, quella
tradizione imperiale che aveva il suo fulcro nella parte occidentale dell’impero – ROMA CAPUT MUNDI- con
l’esperienza orientale si andava a sviluppare una nuova forma identità che voleva distinguersi da quello che
avveniva nella parte occidental
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