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C’è chi vuole bloccare il fascismo, Mussolini vince ele lezioni del ’24 e arriva al

potere

Le difficoltà del settore industriale

La crisi della siderurgia

tra il 1917 ed il 1920 si dimezza la produzione di acciaio

Crisi e ripresa dell’industria automobilistica

produzione di autoveicoli: 1917, 25.280;

1921, 15.230; 1923, 22.820

Per il settore chimico ed eelttrico non c’è syata una grande cr5isi

La tenuta del settore chimico e della produzione di energia elettrica

produzione di energia elettrica in milioni di kwh: 1913, 2200; 1917, 4000; 1921,

4540;

1923, 5610

La crisi del 1921 e la ripresa del 1922

La riconversione produttiva (1919-22): successi e fallimenti

Aziende quali la Fiat e la Montecatini riescono a superare la difficile congiuntura

postbellica, mantenendo la dimensione raggiunta negli anni del conflitto

La Fiat e lo stabilimento del Lingotto

Durante la crisi del 1921 vanno in crisi le grande imprese siderurgiche a ciclo

integrale

L’Ilva viene salvata dalla Comit e dal Credito italiano

1921 fallimento del gruppo Ansaldo-BIS

Intervento del governo per gestire la liquidazione della vecchia Ansaldo e la

nascita di una nuova impresa, fortemente ridimensionata

La ripresa produttiva tra 1922 e 1926

La ripresa economica a livello internazionale

La forte crescita della produzione manifatturiera

La ripresa della siderurgia da rottame, il buon

andamento del settore elettrico e delle

esportazioni di prodotti tessili

Il forte calo della disoccupazione

Una ripresa trainata dall’esportazione, ma non sostenuta dalla domanda interna

(non cresce), sempre debole

La ripresa produttiva tra 1922 e 1926

La ripresa economica a livello internazionale

La forte crescita della produzione manifatturiera

La ripresa della siderurgia da rottame, il buon

andamento del settore elettrico e delle

esportazioni di prodotti tessiliIl forte calo della disoccupazione

Una ripresa trainata dall’esportazione, ma non sostenuta dalla domanda interna,

sempre debole

La politica di Mussolini e del governo è ristabilire l’ordine far continuare ad operare i

sindacati, far ripartire l’economia lasciando più quattrini nelle mani degli imprenditori

(polittica di impianto liberale) e abbassare il costo della manodopera in modo da

accrescere le esportazioni. Un liberale fa pareggio a spendere di meno

È un sistema regressivo perché essendo tasse sui consumi, i dazi sui consumi, De

Stefano ha in mente di lasciare più sodli agli imprenditori perché sono loro che devono

riavviare l’attività economica investendo

La politica economica tra 1922 e 1925

La tutela degli interessi agrari

L’abbandono dei progetti di riforma agraria

La politica produttivistica (migliorare l’attività agricola in modo che sarebbero anche

migliorate le condizioni dei contadini di Arrigo Serpieri e le resistenze degli agrari:

arrigo nel 25 torna a parlare di espropri se viene coltivata male la terra

I rapporti con il mondo cattolico

Il salvataggio del Banco di Roma:: Mussolini salva il banco di roma, c’è un’operazione

di quella politica di mussolini che fa si che lui sia il garante del partito cattolico e

questo spiega il culmine del 29.

La politica economica tra 1922 e 1925

Anche grazie alla politica di De Stefani l’industria riparte, crescono le esportazioni, ma

crescono ancor di più le importazioni: si importa molto cerale soprattutto, l’economia

va bene ma il bilancio dei pagamenti era in difficoltà. De stefani vede manovre

speculative e così smette di essere liberale cercando di bloccare la perdita di valore

della lira, questo comporta molti cambiamenti nell’attività produttiva e mussolini

pensiona de stefani e chiama giuseppe volpi, finanziere veneto, vhe ha avuto anche

passaggi politici, si interesserà molto del settore elettrico. Viene messo al potere un

industriale che era aanche lui un liberale, ma a differenza di de stefano che era un

professore universitario, l ‘imprenditore era molto più pragmatico

Difficoltà della bilancia dei pagamenti

Aumento dell’inflazione e crisi del cambio

Politiche deflattive di De Stefani e sua sostituzione con il finanziere Giuseppe Volpi

(luglio 1925)

La politica economica di Giuseppe Volpi

Da una politica liberaele si passa ad una politica interventista, il fascismo inizierà ad

entrare negli afafri.

L’inasprimento delle politiche daziarie: avremo politiche protezionsitiche nel settore

agricolo. Ed essendo Volpi uomo di finanza riesce agestire i debiti di guerra e deve

gestire la stabilizzazione della lira, dopo la prima guerra mondiale le monete si

agganciano all’oro e anche l’italia farà questo.

La sostituzione delle importazioni

la battaglia del grano

La sistemazione dei debiti di guerra

La stabilizzazione della lira

La battaglia del grano

I decreti del giugno 1925 e la creazione dei comitati per il grano

La promozione degli studi in campo cerealicolo

L’appesantimento dei dazi

Una politica per l’agricoltura, che di fatto gioca a favore dell’industria

La sistemazione dei debiti di guerra

Volpi fa quello avrebbero dovuto fare gli americani nel 18, rawitizza il debito

con una rata crescente, il debito pubblico scende

Operazione necessaria per stabilizzare moneta

e ottenere prestiti esteri

La partecipazione italiana al piano Dawes

Novembre 1925 riduzione debito verso Usa e

sua rateizzazione in 62 anni

il debito era al 117% del reddito nazionale, scende al 57%

Successiva sistemazione delle pendenze verso

la Gran Bretagna

La stabilizzazione della lira

La lotta all’inflazione in Europa

Il gold exchange standard

Le pressioni internazionali per la stabilizzazione monetaria

28 luglio 1926 cambio lira: 153,68 lire per una sterlina

31,60 lire per un dollaro

LA BATTAGLIA DELLA LIRA

Il cambio si era deteriorato, i partner comemrciali vogliono che l italia rivaluti la lira

perfhè i prodotti sono troppo competitivi,e tutti sono d’accordo sul voler sfermare il

deterioramento della lira, questo perché avrebbe fatto perdere punti sull’esportazione.

Adesso il problema è il livello della rivalutazione. Il cambio preferito degli attori

economici, che erano quelli che maggiormente esportavano era 150 lire, ma Mussolini

in uno dei suoi tanti discorsi dal balcoe (balcone delle pposte) inizia a parlare della

quota novanta, cioè un cambio a a90 lire, il iù grande protestatore contro la

rivalutazione sarà Riccardo ?, sarà considerato un nemico del fascismo.

Mussolini dice la lir ha pers valore e dice dato che l ha presa a 90 e con lui non ha pers

valore. Mussolini colpiva gli esportatori. Ma bioìsognava fare dele politiche deflattive

per rivalutare la moneta:

- Banco di Napoli e di sickia devono spostare le lori riserve auree nella banca di

italia, ed oijizia ad esercitare una funzione di controllo sulle altre banche e

nasce la vigilanza (ogni tanto ispettori della banca di italia si recavano verso

altre aziende e dicevano di non prest are solo ad ujo, avevano diritto di vedee

come funzionassero ele altre banche); si attua una politica cdel risparmio, che è

un bene nazionale

- Mussolini dice paghiamo gli interessi ma non diamo i capitali, e questo è

togliere liquidità al mercato, viene congelata. E questo può farlo un governo

dittatoriale

Il risultato di quete politiche è quello did are un chiaro segnale al mercato, si

spinge ad un aumento del costo del denaro e makgrado le critiche degli industiali il

cambio va dove voleva andare lo stato, e con una òegge nel dicembre avviene il

camboo

La stabilizzazione della lira

Lira stabilizzata di fatto da primavera 1927

Le attese degli industriali e le critiche al fascismo

21 dicembre 1927 stabilizzazione formale

Fissato il nuovo contenuto aureo della lira e quindi il cambio con le

valute ancorate all’oro

92,46 lire per sterlina

19 lire per dollaro

3,66 lire per franco

C’è un’idea di voler tutelare i lavoratori, il regime consapevole di aver rivalutato

troppo, taglierà i slari e dato che l’italiano ha delle lire che valgono di iù i slaari

venfìgono tagliati del 20%

Aiutare le imprese nella loro crescita, alcune imprese finsicono per monopolizzare

dei settori nel momento in cui il mercato diventa libero

Le conseguenze di quota 90

Le compensazioni a favore degli operatori economici:

i tagli salariali (-20%)

le misure favorevoli ai processi di concentrazione

l’accettazione di posizioni di monopolio

la preferenza per i produttori nazionali

Le conseguenze negative di una rivalutazione eccessiva

la caduta delle esportazioni, specie tessuti cotone,

la crisi di diversi comparti

la maggiore disoccupazione

Altra politica a cmpensazione delle sclete falte, è la legge mussolini 1928

C’è un italia che aveva avuto una crisi fino al 21, non si poteva emigrare, nelle

aziende agricole familiari c’erano sottoccupati, bisognava creare posti di lavoro e

bisognava dare terre ai contadini. Questa legge è ina trasfromazione

La legge Mussolini

Per ridurre la disoccupazione e dare una risposta alle istanze dei contadini viene

approvata la legge per la bonifica integrale: la

legge Mussolini del 1928

Forte impegno dello Stato per bonifica idraulica

su oltre 1.200.000 ettari di terreni paludosi

Carente rimane l’intervento dei privati

Risultati positivi per la lotta alla malaria

Risultati in campo agricolo non proporzionati

a sforzo compiuto, anche per lo scoppio della

crisi 1929

Per ridurre la disoccupazione e dare una risposta alle istanze dei contadini viene

approvata la legge per la bonifica integrale: la la

legge Mussolini del 1928

Forte impegno dello Stato per bonifica idraulica

su oltre 1.200.000 ettari di terreni paludosi

Carente rimane l’intervento dei privati

Risultati positivi per la lotta alla malaria

Risultati in campo agricolo non proporzionati

a sforzo compiuto, anche per lo scoppio della

crisi 1929

Mussolini vuole che ci sia un unico sidnacsto riconosciuto per legge, c’è una legge

cge gestisci i rapporti con i datori di lavoro, sono proibiti gli scioperi, c’è

un’organizzazione degli opratori e datori di lavoro, perché il fascismo vuole

tutelare i lavoratori ovvimaneti inquadrandoli nel regime eprchè si devino iscrivere

al aprtito. L’obiettivo è che la manodopera non sia molto cososa, disciplinata che

deve essere esportata.

Dato che il mondo del lavoro è regimentato, il regime blocca le rivolte e bisogna

dare un comenso al operai e piu che di welfare ma si inizieranno a dre le pensioni,

e crea un sistema nazionale

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
11 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/12 Storia economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ileniavetrano di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Montagnini Eugenia.