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ITER DI CODIFICAZIONE PRIMO CODICE UNITARIO ITALIANO (1865) IL REGNO DI SARDEGNA
In italia il costituzionalismo si sviluppa tramite moti insurrezionali come le vicende del 1820/1821 a Napoli e a Torino
che ottennero l’emanazione di una costituzione. La cosiddetta costituzione Cadice che ricalcava un testo spagnolo
del 1812
Nel 1848 —> moti insurrezionali di orientamento liberali (voluti dai borghesi) in tutta Europa che assunsero carattere
rivoluzionario
In Francia tali motti provocarono l’abdicazione al trono di Luigi Filippo d’Orleans.
Tali insurrezioni avevano come obiettivo l’adozione di una costituzione siccome era l’unico modo per ottenere diritti
di libertà per il cittadino (diritti per la borghesia liberale).
In italia le insurrezioni si ebbero nel ducato di Modena, Parma, Piacenza, toscana, regno di Napoli, regno di
Sardegna, stato pontificio.
Il regno di Sardegna è stato di fatto il motore dell’unificazione d’Italia.
Quando parliamo di regno di Sardegna intendiamo non solamente l’isola della Sardegna, ma anche il Piemonte e
dell’ex repubblica ligure (Savoia-Nizza-Genova), la quale era precedentemente confluita nell’impero napoleonico. Si
distinguono all’interno del regno di Sardegna da identificare due fasi:
1. FASE 1, REAZIONARIA, in cui il Regno di Sardegna si presenta come fortemente reazionario (parallelamente
nella penisola si vede la promulgazione delle leggi di restaurazione e promulgazione dei tre codici di
restaurazione: siciliano, parmigiano e modenese).
2. FASE 2, ETA’ ALBERTINA, che si apre con l’ascesa di Carlo Alberto nel 1831, che vede la cosiddetta
realizzazione di una serie di codici fondamentali ai fini dell’unità d’Italia.
→Durante la prima fase reazionaria si assiste al ritorno di Vittorio Emanuele I, il quale emana delle leggi di
restaurazione che di fatto fanno tornare quello che era vigente precedentemente nel Piemonte durante l’antico
regime, ovvero: l’ultima edizione delle costituzioni piemontesi del 1770 (prima del ’23, seconda del ’29 e la terza
meramente formale del ’70). Si ritorna di fatto ad una consolidazione che accetta il diritto comune.
Vi sono 2 eccezioni: l’eccezione ligure e l’eccezione sarda.
• ECCEZIONE LIGURE (territoriale): le repubbliche, in quanto terre di mercanti, vivevano di commercio
prevalentemente marittimo, diversamente dall'entroterra piemontese, altresì basato su una forte economia
agraria di stampo feudale. L’eccezione ligure, si manifesta dunque nella conservazione del codice del
commercio di Napoleone del 1807 e buona parte del codice civile francese del 1804, superando le
costituzioni piemontesi del 1770.Nei tribunali liguri si utilizzava il diritto francese di matrice napoleonica.
• ECCEZIONE SARDA: nel 1827 viene adottato (in vigore sono nell’isola) il codice Feliciano (di Carlo Felice);
nonostante venga definito codice, di fatto è una consolidazione, in quanto conserva la vigenza del diritto
comune
→Con l’ascesa al trono di Carlo Alberto nel 1831, si apre la seconda fase della restaurazione piemontese, definita
“età albertina”. Da questo momento in avanti, il regno di Sardegna diverrà il capofila del movimento
liberalerinascimentale - indipendentista d’Italia.
Alberto era un personaggio ambiguo che procede inizialmente nell’avanzare grandi riforme: dapprima
amministrativa, poi giudiziaria; era importante dividere, quindi distinguere le competenze degli organi della pubblica
amministrazione da quelli giusdicenti, per evitare confusioni. Nel 1831 nomina da subito una commissione per la
redazione di un codice civili, i quali di fatto vedranno la luce solo dal 1837 in poi.
• codice civile 1837
• Codice penale 1839
• Codice commerciale 1842
• Codice processuale penale 1847
• STATUTO ALBERTINO
Anche nel regno di Sardegna (Liguria, Piemonte, Savoia, Sardegna) nel 1848 si verificano diverse rivolte popolari
definite “MOTI DEL ’48”; il sovrano Carlo Alberto, al fine di far tacere le rivolte, concede uno statuto, il 4 marzo 1848,
definito: STATUTO ALBERTINO.
Uno statuto importantissimo, non solo per il merito riconosciutogli di essere sopravvissuto ai regimi più disparati, ma
per il fatto di iscriversi all’interno di una serie di carte che nell’800 vengono concesse (ottriate) dai sovrani di più
paesi (Francia, Belgio, Portogallo).
Lo statuto albertino rimase in vigore come statuto del regno d’Italia dall’unificazione fino al 1946/1948 con l’entrata
in vigore della costituzione attuale. Viene chiamato statuto e non costituzione perché il termine statuto si ricollegava
alle tradizioni medievali Sabaude
NB: 700 —> monarchi illuminati che esercitano il potere in funzione del contratto sociale Monarchia medievale —>
la volontà generale non è volontà di tutti, ma ciò che vuole il monarca che prende il potere da dio
È una costituzione ottriata, il che significa concessa perché non proviene da un assemblea costituente, ma è
espressione di un atto unilaterale del sovrano
Ha un Carattere flessibile con mancanza al suo interno di un articolo che prevede la revisione e modificabile con una
legge ordinaria del sovrano.
Flessibile o rigida? Non prevede alcuna procedura di revisione per cui verrebbe da dire fosse rigida, ma un altra
corrente di pensiero dice sia flessibile sostenendo che non sia modificabile l’atto unilaterale del sovrano ma le altre
norme dello statuto possono essere modificate tramite legge ordinaria
Costituzione breve in quanto composta da solo 84 articoli, Costituzione con religione di stato cristiana (cattolica),
circoscrizione dei diritti individuali, monarchia costituzionale pura (imperfetta distinzione dei poteri)
Sovrano —> potere esecutivo
Parlamento bicamerale —> nomina regia e vitalizia
STORIA DELL' ABGB
Entra in vigore 1812, frutto di un lungo processo che inizia nella metà del 700, con il tentativo di unificare tutti i vari
diritti regionali (landrectte).
La stagione codificatoria inizia nella metà del 700 con il primo tentativo fallito di Maria Teresa d Austria, la stagione
legislativa continua ed abbiamo una forte impronta illuministica data anche da Giuseppe secondo con quella serie di
editti che egli promulgò negli anni 80 del 700. (Egli a differenza della madre porta avanti una forte impronta
illuministica).
Nel 1782 entra in vigore il regolamento giudiziario civile, che da una procedura civile uniforme, stiamo parlando di
un modello processuale civilistico proprio del dispotismo illuminato. Proseguiti i lavori in ambito civilistico si ha un
codice, detto Giuseppino, che viene promulgato nei vari territori.
Che struttura aveva? Era organizza in un solo libro e al suo interno la normativa riguardava il diritto delle persone, la
cittadinanza, l'istituto del matrimonio, la patria podestà e l’affiliazione, la tutela, la curatela e la capacità di agire che
nelle precedenti lezioni abbiamo già affrontato. Quindi un solo libro di un ampio progetto di codice civile.
Il passaggio più decisivo di questo processo di codificazione civilistica è dato dall’incarico che fu affidato al giurista
Carl Anton Martini, a cui era stato dato l’incarico di realizzare una riforma generale del diritto civile nel 1790, il
progetto Martini, è un corpo normativo che comprende solo il diritto privato, escludendo il diritto commerciale. Uno
dei grandi elementi innovativi di questo progetto di riforma civilistica riguarda l'unificare il soggetto di diritto, cioè il
soggetto di riferimento di dirti diventa uno, ovvero il cittadino destinatario della normativa (non esistono più i ceti)
(tesi illuministica per la quale siamo tutti uguali).
Che tipo di andamento presenta il progetto Martini? È sicuramente scarsamente imperativo, non ha un taglio
imperativo, ha piuttosto un andamento didattico filosofico ecco perché è ancor più illuministico. A differenza di
Maria Teresa d Austria, questo progetto ammette anche l'eterointegrazione, significa che la normativa al suo interno
può essere integrata da fonti esterne al codice nel momento in cui risulti lacunosa.
Quindi si passa ad una nuova fase che coincide con il periodo in cui in Francia si lavora al codice civile di Napoleone
del 1804.
In questo periodo c’è una Francia in fase di espansione che era proprio ostacolata dagli Asburgo, che volevano
limitare l espansione della Francia. La commissione di cui farà parte martini inizia i lavori nel 1801 e li terminerà nel
1806. Il progetto fu respinto più volte dal governo, subisce diverse revisioni fino a che Francesco 1 ne dispone la
promulgazione il 1 giugno del 1811 per poi entrare in vigore nel 1812.
Qual è la struttura del codice civile austriaco?È diviso in 3 parti
• -Diritto delle persone
• -diritto sulle cose
• -disposizioni comuni sia ai diritti delle persone sia ai diritti sulle cose (sui beni)
Facciamo un parallelismo con il codice civile napoleonico, in quanto l ABGB è sicuramente meno dettagliato perché
presenta della norme che hanno una propensione ad essere generali ed astratte, che si rifanno a concetti e categorie
generali ed astratte, che sono espressione del giusnaturalismo. Quello dell' ABGB è un testo breve.
Per quanto riguarda l'aspetto dell'interpretazione del testo codicistico abbiamo delle differenze rispetto a quello
napoleonico, perché in Austria sarà il giudice a trarre dalle norme di principio generali le disposizioni nel dettaglio
rispetto al giurista del codice francese, qui vediamo aprirsi nuovi spazi per il lavoro esegetico attraverso il principio
della analogia ed il principio del diritto naturale. Quindi la dove l ABGB avesse presentato delle lacune, allora si
sarebbe potuto ricorrere all'analogia (risolvere con la stessa maniera di casi simili)
Per cui in che maniera lasciava maggiore spazio interpretativo? Attraverso quello che si chiama principio di analogia
e diritto naturale!!
Per quanto riguarda Gli aspetti sostanziali del contenuto possiamo dire che l' ABGB mette insieme, fonde una serie di
fonti di dritto, perché riorganizza sia norme di diritto romano che norme di diritto canonico ma anche i diritti
particolari ovvero quelli territoriali (delle varie regioni dette landrect)
Dal punto di vista contenutistico, abbiamo che nell' introduzione ci sono 14 paragrafi dedicati alla legge in generale.
Sul tema della interpretazione giudica della legge, Francesco 1 dichiarava espressamente come abolito il diritto
comune. Altra differenza rispetto al codice civile napoleonico.
Il paragrafo 8 recita '' interpretare la legge spetta solo e soltanto al legislatore'' quindi è evidente che siamo in una
fase della politica legislativa austriaca in cui ci si immerge totalmente