Restaurazione artistica di Roma nel Cinquecento e Seicento
La rinascita artistica di Roma
Paolo III chiama Pierin del Vaga per fargli ridipingere il Castel Sant'Angelo, al fine di far riacquisire importanza a Roma. Nel palazzo Caprarola e Farnese si costituiscono esempi per la corte cardinalizia da seguire. A Roma riparte tutto, in particolare modo le ville. Tutto ciò continua nel Seicento. Uno dei più grandi episodi della fine del Cinquecento è la decorazione della galleria Farnese, costruita per il matrimonio di Ranuccio con una nobile romana. Viene chiamato Annibale Carracci (già usato da Farnese a Parma) per decorare la volta della galleria. Nel Seicento sarà importante l'impatto del Farnese.
Questa rinnovata importanza del papato significa anche un afflusso di artisti non solo ecclesiastici, ma appartenenti a quel mondo che fornisce servizi alla curia e al mondo dei ministeri. Roma era un mondo in cui i cardinali erano figli di principi o duchi. I cardinali avevano degli obblighi di rappresentazione (es. i Medici rappresentavano la potenza della loro famiglia a Roma). Si ha quindi un grande boom edilizio a partire dalla seconda metà del Cinquecento.
Mercato dell'arte
Queste molteplici presenze a Roma, a cui si aggiungono gli ambasciatori delle nazioni straniere, richiedono decorazioni interne dei palazzi, che non devono essere semplicemente affreschi. Emerge un gusto per la decorazione per gli interni, legati alla pittura (es. pittura su tela). Si passa quindi dalla tavola alla tela. A partire dalla fine del Cinquecento, si hanno molti generi pittorici. Diventa molto più diffuso l'uso di dipinti ad olio, con soggetti non solo di storia religiosa, ma anche mitologici o comunque legati alla storia letteraria (novità portata dalla Francia). Tutto ciò comincia ad avvenire nel Seicento.
Attraverso contatti mercantili, arrivavano altri generi pittorici, come la natura morta, pittura olandese, di marina e di paesaggio, che nei Paesi Bassi e nelle Fiandre cominciano a diffondersi. Generi nuovi che entrano in un mercato dell'arte diverso da quello che si era conosciuto nel Quattrocento e Cinquecento.
Nel Seicento, a Roma arrivano tanti artisti per vari motivi. Tutti questi artisti che arrivano da fuori (come Taddeo Zuccari e Caravaggio), hanno il problema di come sopravvivere. Molto spesso, prima di riuscire a ottenere commissioni importanti, sono costretti a fare opere che vendono senza un committente specifico in mente. Vengono venduti spesso a personaggi che forniscono arredi, per chi vuole arredare la propria casa. Nel Seicento, si ha anche il desiderio di appropriarsi di opere del secolo precedente.
Struttura del mercato dell'arte
Quando si parla di mercato dell'arte, dobbiamo anche specificare che si tratta di un mercato basato su due livelli:
- 1 livello: Il committente interagisce direttamente con il pittore
- 2 livello: Nasce dalla vendita del contenuto dei palazzi
Inoltre, si ha un fenomeno particolare della Toscana che esisteva dal Quattrocento, una magistratura dei pupilli del principato. Questo magistrato interveniva là dove un padre di famiglia moriva con figli di minore età. Veniva fatto l'inventario di tutti i beni contenuti nella casa e battuti all'asta. Il ricavato serviva a provvedere il mantenimento dei figli minori e delle vedove, in quanto dovevano ricevere la loro dote. Tutto ciò porta a un mercato importante di seconda mano e acquistato da rigattieri che poi le vendono.
Il contributo di Taddeo Zuccari e le fonti del Seicento
Adesso guardiamo alcuni dei 20 disegni realizzati da Zuccari sulla vita del fratello. Sono un utile supporto per tutto ciò di cui abbiamo parlato ieri. In questo primo disegno, Taddeo è rappresentato nel momento in cui lascia nel 1540 Sant'Angelo in Vado. Va a Roma, in quanto è il luogo in cui gli artisti cercano di recarsi sia per fare fortuna, sia per studiare l'antico. In questo disegno vediamo Taddeo seduto che ha di fronte a sé un taccuino sul quale sta disegnando, mentre di fronte a sé ha il Laocoonte senza la reintegrazione di parte del braccio. Sullo sfondo si intravede una statua giacente, si tratta delle due raffigurazioni dei fiumi che si trovano ai Musei Capitolini. Vediamo anche la colonna Traiana e l'Apollo del Belvedere senza la testa visibile.
Vasari aveva molto insistito sull'importanza dell'esercizio del disegno. Solo attraverso lo studio delle statue classiche, si poteva recuperare una concezione delle proporzioni del corpo umano. Osserviamo un altro disegno di Zuccari, il quale ci mostra il viaggio di Taddeo, che parte a piedi con una saccoccia sulle spalle con poche cose. In un altro disegno, ci fa vedere Taddeo nella casa di Pietro Conduculos, detto Calabrese, la quale si trovava a Roma. Egli lo ospita a casa sua. Egli era un personaggio che ebbe ruoli importanti, ebbe contatti anche con Pierin del Vaga e ricoprì un ruolo importante nell'università dei pittori, che nel Cinquecento si trasforma nell'accademia di San Luca. Taddeo serviva in casa, quasi un ruolo domestico e vediamo anche la moglie di Calabrese. In un altro disegno, vediamo che sta macinando colori all'interno della casa. Lo vediamo anche in un'altra scena, in cui osserva il maestro che disegna. Sono disegni molto importanti, in quanto ci mostrano un ambiente reale, un'epoca.
Nel Seicento abbiamo tante fonti in più, rispetto al Quattrocento e Cinquecento, sono soprattutto biografie a stampa e manoscritte (prima si aveva solo il Vasari con le vite). Vasari non aveva fonti di prima mano, a differenza del Seicento, che saranno di prima mano. Non sono più opere toscano centriche, e sono scritte da autori con conoscenze dirette. Una delle più importanti fonti del Seicento è la “felina pittrice di Carlo Cesare Malvasia”, che affronta le vite dei pittori bolognesi, a partire dalla scuola di Ludovico e Annibale. Questa fonte è dedicata a Luigi XIII. Malvasia ci parla di una scuola emergente, ovvero quella bolognese. Un membro di questa scuola proveniente dalla Toscana era Baldinucci.
Nel Seicento si introduce la figura di critico d'arte ma anche del conoscitore. Baldinucci scrive un vocabolario delle arti e del disegno. Tuttavia, Baldinucci pubblica anche notizie su professori del disegno, da Cimabue in avanti. Partendo da Cimabue, ciò ci fa capire che cerca di ripuntualizzare in parte ciò che aveva detto Vasari. Balducci viene integrato dal figlio Francesco Saverio, il quale pubblica un'edizione postuma del Settecento, aggiungendo vari elementi mancanti nella prima edizione. Un'altra fonte importante è l'opera “le vite dei pittori, scultori e architetti” di Giopietro Bellori. Baldinucci invece realizza l'opera “la vita del cavaliere”, che dedica a Cristina Regina di Svezia. Tutto ciò ci fa capire quanto fosse importante l'influenza della Francia. Sono fonti non univoche, che trattano aree geografiche diverse. Altre fonti importanti sono le guide di città, (es. le bellezze della città di Firenze di Bocchi e Cinelli). Parlano non solo di chiese, ma anche di collezioni all'interno dei palazzi. Si passa da un'arte di supporto agli ordini religiosi, a un'arte come fonte di piacere estetico. Un'altra tipologia di fonti molto importanti sono gli inventari. Grazie alle fonti, il Seicento è un secolo che possiamo vivere più intimamente.
Conclusione
In un altro disegno di Zuccari, vediamo una scena in cui Zuccaro affresca la facciata di palazzo Mattei. Purtroppo, questa facciata è andata perduta. Egli la realizzò negli anni Cinquanta a Roma. Osserviamo un altro disegno ancora, ovvero disegna all'antico. Nello sfondo c'è Taddeo che copia una facciata di Polidoro da Caravaggio, perché quello era il suo modello. L'ultimo disegno di oggi che andiamo a vedere, è il passaggio per l'Italia. Questo disegno diventa un tema importante, sono la documentazione delle sensibilità verso il paesaggio, che scoppierà nel Seicento con la pittura di paesaggio.
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