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PARTE 3: ARTISTI E OPERE

3.1 Giorgio De Chirico

● Evoluzione artistica:

○ Dopo la fase metafisica, De Chirico entra in un periodo di “ritorno al classico”

ispirato alla pittura medievale e rinascimentale.

● Caratteristiche:

○ Forme sintetiche e volumetriche, con un’attenzione al recupero del mestiere

artigianale.

○ Influenza di artisti come Piero della Francesca e Giotto.

● Esempi:

○ Le figlie di Lot: Combina la monumentalità con una geometrizzazione delle

forme, riflettendo sull’idea platonica della stabilità.

3.2 Giorgio Morandi

● Caratteristiche delle opere:

○ Le sue nature morte non rappresentano semplicemente oggetti, ma composizioni

di forme pure.

○ Gli oggetti diventano elementi architettonici, con un’enfasi su ritmo e armonia.

● Esempi:

○ Nature morte che evidenziano rapporti formali tra volumi e superfici.

3.3 Mario Sironi

● Evoluzione artistica:

○ Dal futurismo alla metafisica, fino a una pittura classica e monumentale.

● Caratteristiche:

○ Evidenziazione dei volumi e delle forme geometriche.

○ Pittura che sottolinea la “perennità” della forma e del disegno.

● Esempi:

○ L’architetto e La solitudine, opere che riflettono una ricerca di equilibrio e stabilità

formale.

PARTE 4: INNOVAZIONE E MATERIALITÀ

4.1 Alberto Burri

● Origini e contesto:

○ Nato nel 1915, medico e militare, vive il trauma della guerra e della prigionia in

un campo americano.

● Innovazioni artistiche:

○ Materiali non convenzionali: usa iuta, catrame, sacchi, pietra pomice.

○ Distruzione creativa: l’arte diventa un processo di “ferita” e ricostruzione,

riflettendo il trauma della guerra.

● Serie principali:

○ Catrami: Posa di pitture bituminose su superfici ruvide.

○ Muffe: Materiali organici mescolati alla pittura per creare texture che si

modificano nel tempo.

○ Sacchi: Composizioni che utilizzano sacchi di iuta, simbolo di fatica e povertà.

● Contributo teorico:

○ Giulio Carlo Argan: “L'immagine come prodotto diretto della coscienza non è più

finzione, ma è cosa stessa.”

PARTE 5: RIFLESSIONI TEORICHE

● Forma come idea eterna:

○ Per artisti come quelli di Valori Plastici, la forma è un concetto universale, che

trascende il tempo e lo spazio.

● Durabilità della plasticità:

○ In Novecento Italiano, la forma e il volume sono elementi chiave per definire

un’estetica moderna ma ancorata a valori tradizionali.

● Arte come trauma e rinascita:

○ In Burri e nei movimenti post-bellici, l’arte riflette il trauma della guerra, ma si

rigenera attraverso materiali, texture e nuovi linguaggi.

Approfondimento su artisti

Édouard Manet (1832–1883)

Tecnica e stile: Innovazioni tecniche: Manet rompe con la pittura accademica del suo tempo,

rifiutando le sfumature graduali e l’illusionismo dettagliato. Usa pennellate larghe e visibili che

enfatizzano la materialità della pittura. Predilige contrasti netti tra luce e ombra, che creano un

effetto di piattezza sulla superficie pittorica. Tonalità e colore: Colori audaci e accostamenti

inediti (nero e bianco accanto a colori vivaci come l’oro e il rosso). Il nero, spesso evitato dagli

Impressionisti, è uno dei suoi colori distintivi. Composizione: Le sue opere giocano con

prospettive inconsuete, posizionando i personaggi in spazi ambigui.

Temi: Scandali del quotidiano, come in Olympia (1863), che raffigura una prostituta senza

idealizzazioni. La vita moderna: scene di caffè, spettacoli, e interazioni sociali in una Parigi in

rapido cambiamento. La reinterpretazione dei classici, spesso con una sottile critica sociale.

Differenze rispetto ai contemporanei: Non dissolve completamente le forme come faranno gli

Impressionisti. Non cerca la precisione accademica come molti pittori della sua epoca; il suo

approccio è più diretto e provocatorio.

Gustave Courbet (1819–1877)

Tecnica e stile: Pennellata materica: Densa e pastosa, che dà alle sue opere una fisicità

palpabile. Dettagli realistici: Nella rappresentazione di volti e corpi, utilizza dettagli precisi ma

non idealizzati. Grandi formati: Opere come Funerale a Ornans (1849) utilizzano dimensioni

solitamente riservate ai temi storici, ma dedicate a scene quotidiane.

Temi: Rappresentazione delle classi lavoratrici: contadini, muratori, pescatori. Celebrazione

della vita quotidiana e del mondo rurale. Denuncia sociale: scene che mostrano la fatica e

l’ingiustizia del lavoro manuale.

Differenze rispetto a Manet: Courbet è più radicato nel realismo sociale e meno interessato

alla modernità urbana rispetto a Manet. Mentre Manet gioca con provocazioni formali e temi

contemporanei, Courbet si concentra sull’empatia per la vita delle classi meno privilegiate.

Honoré Daumier (1808–1879)

Tecnica e stile: Disegni e litografie: Predilige il disegno rapido, che cattura il dinamismo e le

emozioni dei soggetti. La litografia, una tecnica innovativa per l’epoca, gli permette una

diffusione ampia delle sue opere. Caricature: Stilizzazione e deformazione delle figure per

sottolineare il carattere satirico delle sue opere. Pennellata drammatica: Le opere pittoriche

mostrano pennellate libere e potenti, simili a quelle di Delacroix.

Temi: Satira sociale e politica: denuncia le ipocrisie della borghesia e del governo. Empatia per

le classi lavoratrici: scene che rappresentano la dignità dei poveri. Giustizia sociale: opere come

Les Emigrants (1849) ritraggono la sofferenza dei migranti.

Differenze rispetto a Courbet: Daumier è più narrativo e ironico, mentre Courbet è drammatico

e solenne. Le opere di Daumier tendono alla stilizzazione, quelle di Courbet cercano una

rappresentazione più concreta.

Jean-François Millet (1814–1875)

Tecnica e stile: Realismo poetico: Le figure monumentali nei paesaggi rurali assumono

un’aura spirituale, pur rimanendo realistiche. Uso della luce: La luce è usata per integrare le

figure umane con la natura, creando un senso di armonia. Tonalità morbide: Tavolozza

dominata da toni terrosi, marroni e verdi, con una qualità soffusa che accentua il legame

spirituale con la terra.

Temi: Vita contadina: i lavori agricoli, come seminare o mietere, assumono una dimensione

epica e universale. Spiritualità del lavoro: il lavoro umano è visto come un atto sacro e

dignitoso. Solidarietà sociale: riflette una profonda empatia per la fatica delle classi rurali.

Differenze rispetto a Daumier e Courbet: Millet è più idealistico e spirituale, con un tono quasi

religioso. Meno narrativo di Daumier e meno politico di Courbet.

Domenico Induno (1815–1878)

Tecnica e stile: Raffinatezza accademica: Attento ai dettagli e alla resa emotiva delle

espressioni. Drammatismo narrativo: Composizioni che evocano forti sentimenti attraverso

gesti e pose eloquenti.

Temi: Vita domestica e familiare, spesso con elementi di nostalgia o malinconia. Scene storiche

e patriottiche legate al Risorgimento italiano.

Giovanni Fattori (1825–1908)

Tecnica e stile: Macchie di colore: Innovativa tecnica in cui il colore è applicato a grandi

campiture senza disegno preparatorio. Realismo sintetico: Evita il dettaglio superfluo,

concentrandosi sull’essenziale. Luce naturale: Spesso usa una luce diffusa per creare

atmosfere serene e armoniose.

Temi: Scene rurali e contadine: il lavoro nei campi, la vita quotidiana. Episodi della vita militare:

opere come Lo staffato (1880) descrivono con pathos le conseguenze della guerra. Paesaggi

toscani: descritti con precisione e poesia.

Georges Seurat

Tecnica: Seurat sviluppa il puntinismo, applicando piccoli punti di colore puro direttamente sulla

tela. Questa tecnica non permette la miscelazione dei colori sulla tavolozza, ma sfrutta il

fenomeno della ricomposizione ottica. Il suo obiettivo era ottenere luminosità e vibrazioni che

emergessero dall’accostamento di colori complementari e dall’uso scientifico delle ombre

colorate.

Stile e Temi: In opere come La Grande Jatte, Seurat utilizza una composizione rigida e

geometrica, dove ogni figura è quasi immobile e isolata, conferendo una sensazione di

sospensione nel tempo.

Differenze: La tecnica di Seurat è estremamente dettagliata e paziente, con pennellate minime

che creano superfici uniformi e compatte. È meno emotivo di altri artisti neo-impressionisti,

concentrandosi su un approccio quasi analitico alla rappresentazione della luce

Paul Signac

Tecnica: Signac è considerato un altro grande esponente del divisionismo. La sua tecnica si

basa su tocchi di colore più ampi e meno minuti rispetto a quelli di Seurat, sfruttando il contrasto

di colori complementari per ottenere una vibrazione luminosa più intensa.

Stile e Temi: In Ritratto di Félix Fénéon, Signac usa colori vivaci e una disposizione ritmica,

riflettendo il suo interesse per la teoria cromatica di Charles Henry, che associa i colori a

specifiche emozioni.

Differenze: A differenza di Seurat, Signac applica un uso più “libero” del colore. La sua tecnica

è meno meticolosa, e le sue pennellate divengono più ampie col passare del tempo, fino a

diventare vere e proprie macchie di colore, un'anticipazione della pittura decorativa del

.

fauvismo

Camille Pissarro

Tecnica: Pissarro è originariamente impressionista ma adotta la tecnica divisionista influenzato

da Seurat e Signac. Utilizza colori complementari per rappresentare le ombre e intensificare la

luminosità delle sue scene naturali e rurali.

Stile e Temi: Nelle sue opere, Pissarro si concentra spesso su paesaggi e scene di vita

quotidiana, ma il suo passaggio al divisionismo riflette un nuovo interesse per l’analisi scientifica

della luce, pur mantenendo una sensibilità impressionista.

Differenze: Rispetto a Seurat e Signac, Pissarro applica il divisionismo in modo più morbido e

fluido, conservando una componente più narrativa e poetica .

Henri Matisse

Stile: Matisse è una figura di spicco del Fauvismo, e il suo stile si distingue per l'uso ardito e

anticonvenzionale del colore. Egli considera il colore come una massa cromatica autonoma,

capace di definire l’intera struttura dell'opera. Matisse enfatizza i contrasti tra colori

complementari, come rosso e verde o blu e arancione, per creare un impatto visivo forte e

coinvolgente.

Differenze: Mentre altri pittori fauve come Derain utilizzano il colore in modo simile, Matisse si

distingue per una visione decorativa, dove ogni colore, linea e forma è calibrata in un'armonia

complessiva. Per Matisse, alterare anche un singolo elemento significherebbe compromettere

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Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
50 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/02 Storia dell'arte moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher bonale2003 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof D'Amia Giovanna.