LA RIVOLUZIONE PAPALE DELL’XI SECOLO
Nel 1075, papa Gregorio VII (monaco tedesco noto come Ildebrando), con il
Dictatus Papae dichiara la supremazia del papato sull’intera Chiesa e su tutti
i cristiani, e l’indipendenza del clero dal controllo secolare. Il papa, dunque, è la
massima autorità sulla terra.
Disse che i papi potevano deporre gli imperatori e procedette a deporre
l’imperatore Enrico IV. Inoltre, Gregorio proclamò che tutti i vescovi e gli altri
sacerdoti dovevano essere nominati dal papa e dovevano essere subordinati a
lui e non all’autorità secolare. Questo conflitto politico e religioso passò alla
storia con il nome di “lotta per le investiture”, con l’imperatore Enrico IV che fu
scomunicato nel 1076. In quest’epoca si capì che il diritto romano poteva
essere utile per legittimare il potere, ed è anche per questo che il diritto
romano fu ripreso dalla scuola bolognese.
La pergamena, di cui era composta il Codex, poteva essere prodotta con pelli di
capra, di pecora o di vitello. Queste opere venivano tramandate grazie
all’opera dei copisti. Gli studenti iniziarono così a frequentare gli stazionari,
ovvero delle botteghe in cui veniva copiata la parte richiesta del testo dei testi
giustinianei. I libri e i manoscritti avevano un valore così elevato da far sì che
lectura
gli studenti si consorziassero per comprarli. Le lezioni prevedevano la e
la glossa, e gran parte dei testi venivano memorizzati. Col tempo si consolida lo
stile bolognese, ovvero un modo per organizzare lo studio e le lezioni: si
(de mano),
iniziava la mattina molto presto fino alle 11 di mattino, per poi
(de sero),
riprendere dalle 15 alle 17 in modo da sfruttare al meglio la luce
naturale. Digestum vetus,
Di mattina si studiava una parte del Digesto, chiamata il e i
primi nove libri del Codice. All’inizio dell’anno accademico il maestro rendeva
punctatio,
nota la ovvero i punti che verranno toccati e sviluppati nel corso
dell’anno. CORPUS IURIS CIVILIS
USO MEDIEVALE DEL
Il Digesto fu diviso in tre parti:
Digestum vetus:
1) libri 1-24;
Infortiatum:
2) libri 25-38, secondo la tradizione Irnerio scoprendo questa
“ius nostrum infortiatum est”,
parte centrale del Digesto, esclamò poiché
ora si era a conoscenza di tutto il Digesto;
Digestum novum:
3) libri 39-50, che solitamente interessavano meno.
Codex,
Il composto da 12 libri, fu spezzato e di esso si studiavano i primi 9
tres libri
libri, gli ultimi non erano interessanti all’epoca; quindi, confluirono
in un terzo volume;
Codex Institutiones Novelle
(libri 10-12); (4 libri); (legislazione di
Giustiniano). studium,
Inizia ad affermarsi anche il termine il luogo dove si studia e dove ci
sono maestri che seguono gli studi, e che a Bologna si danno progressivamente
un’organizzazione.
VITA DEGLI STUDENTI A BOLOGNA
Nonostante la difficoltà di spostarsi (a piedi o a cavallo), gli studenti vi
giungevano e vi restavano per anni, ma riscontravano notevoli problemi pratici.
Per far fronte a questi problemi nacquero banchi di prestito di denaro per
studenti, iniziarono a nascere le prime strutture comuni di studenti (compagni),
spesso gli studenti vivevano con i loro maestri. Il prestito di denaro era un
problema, e spesso erano gli insegnanti stessi a prestare denaro, diventando
famosi come usurai. Venivano pagati anche i servizi prestati agli studenti
collecta (pro doctrina, pro bancis, pro bedello).
tramite la Inizia a nascere
dominus,
un’idea di famiglia, in cui il maestro veniva chiamato mentre gli
socii.
studenti venivano chiamati Alcuni comuni italiani iniziano ad attrarre gli
studenti promettendogli di pagare al posto loro, così nacque ad esempio
l’università di Modena (scuola comunale). Odofredo parla degli studenti come
mali pagatores. La Chiesa intervenne dicendo che la scienza appartiene a Dio e
non si può pagare.
Federico Barbarossa, secondo la tradizione, passò a Bologna intorno al 1155 e
qui incontrò studenti e maestri promettendo di sostenere questo mondo. Nel
1158 fu convocata la Dieta di Roncaglia, dove l’imperatore concesse la
Authentica Habita,
costituzione che mostra l’interesse dell’imperatore verso
questo nuovo mondo e che concesse privilegi a studenti e docenti,
probabilmente su loro richiesta. Gli concesse:
- Libera circolazione degli studenti nel territorio imperiale;
- Possibilità di essere giudicati dal proprio maestro e dal vescovo;
- Tiene esenti gli studenti dal diritto di rappresaglia.
La Dieta di Roncaglia, inoltre, ribadì la pienezza dei poteri imperiali nei
confronti delle città. Ciò portò al conflitto tra Impero e Lega dei Comuni (essi
iurisdictio),
volevano autonomia e volevano esercitare la propria che sfociò
nella Battaglia di Legnano del 1176, risolto con la Pace di Costanza nel 1183
(=i Comuni si autogovernano su permesso dell’imperatore).
Si inizia a capire che il diritto è un sapere importante nella società medievale.
In quanto scienza testuale, i giuristi e di seguito i loro allievi facevano
principalmente delle glosse, dalle singole parole poi svilupparono vari
strumenti:
Summa lex
- : dalla singola a interi titoli o parti del Codice o delle
Istituzioni;
Distinctio
- : scomporre un concetto generale in concetti specifici
(Genus/species);
Brocardum
- : tecnica che prevede l’affermare un principio partendo da
una formula accorciata, da cui si elaboravano poi dei corollari, un
“nullum crimen, nulla poena sine lege”;
esempio ne è
Solutio contrariorum
- : comporre i contrasti apparenti tra le norme;
Casus
- : enucleazione di singoli casi concreti, fattispecie;
Quaestio
- : interrogativo posto dalla fonte, dialetticamente inteso, che
(pro contra).
quindi prevede la discussione degli studenti e
Universitas
Il termine sta a significare l’insieme di persone e di cose che
formano un ente giuridico, dotato di alcuni caratteri organizzativi. Questo
scholarium,
termine fu riattualizzato durante il medioevo, assieme all’aggettivo
si uniscono così l’idea che l’università sia un insieme di persone, cose, attività,
funzioni con dei nuovi protagonisti: gli studenti, che danno vita a queste
comunità. Questi luoghi si organizzano non tanto diversamente dalle
corporazioni, ovvero associazioni di coloro che prestavano una certa attività
lavorativa dandosi delle regole. Nelle scuole bolognesi gli studenti iniziano ad
eleggere i loro rettori, eletti tra gli studenti. Provenendo da tanti luoghi diversi,
nationes,
gli studenti si organizzavano per che eleggono dei rectores. Gli
citra montani,
italiani sono i mentre quelli che provengono da oltre le alpi sono
ultra montani,
gli e si ridividono in lombardi (studenti provenienti dal nord),
romani, e campani (provenienti dal sud). Si pagava una somma per entrare a
far parte di questa corporazione.
Questo modo di organizzarsi nasce dalla prassi, è una struttura consuetudinaria
che col tempo si consolida in una forma scritta e normativa. I comuni, ad
esempio, iniziano a darsi degli statuti, che nascono da pratiche che i comuni col
tempo prendono.
matricula
La era il registro in cui ognuno veniva segnato al momento
studium generale
dell’iscrizione. Il termine , indica sia il luogo di studio aperto
a tutti, sia il luogo in cui si studiano i saperi fondamentali dell’epoca medievale,
ovvero il diritto, la filosofia, la teologia e la medicina. Poiché a Bologna tutto
inizia dall’attività degli studenti, alcuni maestri sono critici su questo tipo di
organizzazioni. Questa cosa che avveniva a Bologna inizia ad attirare le
attenzioni del comune, che guadagnava con gli studenti, ma questi gli
creavano un po’ di problema. Papa Onorio nel 1217 scrisse un’epistola al
comune di Bologna per proteggere gli studenti, messi sotto la protezione del
vescovo. Questa organizzazione ben presto diventò così un potere, talora in
concorrenza con gli atri poteri: Chiesa, Comune e Impero.
Gli studenti non avevano un curriculum preciso da seguire, le materie di studio
sono il Digesto e il Codex, materie del diritto romano che vengono ridefinite. Il
punctatio,
maestro, all’inizio dell’anno fa la ovvero esplicita gli argomenti che
toccherà nel corso dell’anno, in cambio il maestro si fa pagare. Nelle classi che
studenti rudes,
studiano il diritto a Bologna ci sono gli le matricole, e studenti
molto più avanzati, di età spesso molto diverse. I maestri seguivano i
lectio
manoscritti, che venivano glossati a lezione, fondamentale nella era
dunque la conoscenza e la lettura del testo. Non essendoci un termine
prestabilito, il percorso viene portato a termine tramite un esame finale, che
conferisce un titolo necessario per fare determinate mansioni. Il primo passo è
Baccalarius in actu legens:
quello di diventare il maestro dice all’allievo
avanzato di fare lezione al suo posto, si tratta di una sorta di prova in vista
dell’esame, che, se svolta correttamente consentiva allo studente di diventare
Baccalarius. Il termine baccalario è oggi in disuso dalle nostre parti, ma da esso
si è estrapolato il termine “laurea”, una volta diventato baccalario si era vicini
doctores in iure, in utroque
all’esame finale. Gli studenti volevano diventare poi
iure (diritto civile e canonico). Questi andavano a studiare il diritto, per
doctores,
diventare cioè per poter insegnare, per ottenere la licentia docendi,
(doctor, docere).
in modo da arricchirsi tramite l’insegnamento infatti deriva da
L’esame a Bologna era diviso in due parti:
ad privatam admissus:
1. Lo studente era la prima parte era privata, cioè
grazie all’avallo dei docenti in un giorno prestabilito, ci si doveva
doctores. doctores
presentare di fronte al collegio dei I gli aprono sotto gli
Digestus
occhi il e gli chiedono di scegliere i punti tra le prime e le
seconde otto pagine. Lo studente sceglieva quindi i temi da trattare, ed
entro un giorno lo studente doveva presentarsi davanti al collegio per
discutere con essi. Questa è la parte sostanziale dell’esame, ovvero una
volta superato è fatta. Al termine di questo esame, gli insegnati
approvavano o disapprovavano lo studente, tramite la deposizione di una
pallina bianca o nera all’interno di un’urna. Se le palline bianche erano la
maggioranza, l’esame era superato. Una volta superato l’esame si era
licentiatus in iure.
2. Esame pubblico solenne: l’esame viene ripetu
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