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STORIA DEL CINEMA PER L’INFANZIA
Introduzione:
Tutti i video dei Me Contro Te sono pubblicità. Una cosa che fanno nei loro video
ad esempio è tagliare gli squishy per far vedere cosa c’è dentro: non essendoci
nulla dimostrano che non sono pericolosi, quindi incitano i genitori a comprarli ai
bambini.
20 anni fa non c’erano canali per i bambini, ora sì (Rai Gulp, Rai Yoyo,
Cartoonito…) Su Rai Yoyo non c’è mai la pubblicità, ed è un canale per la prima
infanzia.
Media Education:
In italiano, il termine Media Education significa “educazione visuale”. É
importante che le persone imparino a mettere in comunicazione i media e
l’educazione. Ad esempio chi attua revenge porn, diffonde l’immagine di una
persona, senza il suo consenso sui social. Medium è singolare (Medium Education),
Media invece è plurale (Media Education).
La parola Media Education può avere 3 significati:
- educare attraverso i media: imparare contenuti disciplinari “più
facilmente” con l’uso di immagini e audiovisivi (es. a scuola fanno vedere
qualcosa per spiegare meglio un argomento)
- educare ai media: favorire l’uso consapevole e critico dei dispositivi
mediali (es. esploriamo il corpo umano)
- educare nei media: ripensare l’insegnamento all’interno del contesto
mediale contemporaneo
Il cinema nasce nel 1895, e immediatamente i pedagogisti si preoccuparono
perché pensavano che potesse avere degli impatti negativi sui giovani. Negli anni
50 venivano dette diverse cose sul cinema come:
- “l’ambiente chiuso e l’aria viziata non giovano alla salute fisica”
- “le sale cinematografiche aumentano il rischio di contrarre malattie come
la tubercolosi”
- “il cinema finisce per creare una psicosi, una visione falsa delle cose e
della vita”
- “le violente emozioni che i bambini subiscono al cinema alterano
profondamente la loro psiche”
- “la frequenza al cinema deve avere una grande parte di responsabilità
nell’apparizione dei segni di squilibrio mentale e anche di delinquenza
giovanile”
- “l’ingordigia di film é una passione morbosa come l'alcolismo o la
morfinomania”
Questa visione é tipica dell’approccio inoculatorio all’educazione mediale. La
teoria inoculatoria si può chiamare anche teoria dell’ago ipodermico. Fino agli
anni 60 si riteneva che i bambini andassero protetti dai contenuti audiovisivi che
potevano fargli del male, infettandoli come un virus. L’idea dei pedagogisti era
quella di “vaccinarli” e proteggerli da ciò che vedevano, come se loro non fossero
in grado di opporre resistenza da soli a ciò che vedevano (gli spettatori erano
immaginati in modo passivo).
I pedagogisti volevano far vedere lo stesso dei media, però cose culturalmente
alte e non i cartoni.
Negli anni 60 questa teoria decade, oggi infatti sappiamo che:
- la visione non è mai veramente passiva
- l’esposizione a generi visivi o a forme mediali “basse” non è di per sé
dannosa
- i media sono ormai parte integrante della nostra vita e possono essere una
grande risorsa
Quindi l’approccio inoculatorio é superato e la Media Education ha sviluppato
nuove idee sul rapporto fra educazione e medialità.
Se un bambino vede i cartoni animati va benissimo, l’importante é che i genitori
gli diano l’opportunità di capire che le cose nella realtà, sono molto più complesse
di come le vedono loro nei cartoni.
1994: Popper (filosofo) scrive il libro “cattiva maestra televisione”
1999: due studenti sono entrati in una scuola negli Stati Uniti e hanno
ammazzato una ventina di persone. Quando la polizia andò a casa loro per fare le
indagini, dissero che erano appassionati di videogiochi (di cui uno nel quale si
ammazzavano le persone) e dissero che avevano fatto questa cosa nella scuola
perché giocavano a questo gioco.
Gli obiettivi principali della Media Education sono:
- l’acquisizione di competenze tecniche
- l’utilizzo creativo dei linguaggi mediali (solitamente noi tendiamo a
replicare ciò che vediamo dagli altri, per esempio le foto. Per questo
motivo bisogna cercare di uscire da questo modello e far capire ai giovani
che replicano ciò che vedono)
- lo sviluppo di una consapevolezza critica nei confronti dell’uso dei media
(non vuol dire non usare, ma usare in modo responsabile)
Da questi tre punti ne discende il quarto, ovvero la comprensione delle
implicazioni a breve e lungo termine che il nostro agire mediale ha su noi stessi e
sugli altri, soprattutto in riferimento a situazioni di criticità (cyberbullismo) e
anche dal punto di vista etico.
Dagli anni 80, sia a livello nazionale sia europeo, c'è stata una sensibilità dei
media.
Competenza digitale: “saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le
tecnologie della società dell’informazione per il lavoro, per il tempo libero e la
comunicazione”. Questa definizione rappresenta la stessa cosa che dice la media
education; è importante però non fare distinzioni e non etichettarle.
La scuola deve diventare un presidio fondamentale per accompagnare bambini e
ragazzi alla scoperta delle potenzialità e dei limiti dei media.
Esistono forme di emarginazione legate a chi si può permettere certi dispositivi
e chi no (digital divide).
La nascita del cinema:
Il cinema nasce il 28 dicembre 1895 al Salon Indien del Gran Cafè di Parigi,
dove sono stati proiettati una serie di film attraverso un nuovo dispositivo (il
cinematographe). I fratelli Lumière sono considerati fra i più importanti pionieri
di questo nuovo linguaggio. Questa è una data convenzionale, però è stata la
prima volta nella quale ci sono state diverse circostanze che ora ci fanno pensare
al cinema: hanno proiettato immagini movimentate, era una proiezione pubblica
con la gente in sala e si pagava il biglietto. Detto in poche parole fu la prima
circostanza dove ci fu una proiezione pubblica a pagamento di immagini in
movimento.
Nella fabbrica dei Lumière lavoravano sia uomini sia donne e il loro operatore
riprendeva ciò che succedeva.
Prima del 1895 esistevano già dei dispositivi che facevano ciò che si vede al
cinema, però mancavano i 3 elementi che ci ricordano il cinema:
- è collettivo
- è pubblico
- è a pagamento
Ora si parla di cinema, ciò che c’era prima del 1895 lo chiamiamo pre-cinema.
Per capire cos’è il pre-cinema ci soffermiamo su alcuni dispositivi che anticipano
il cinema. La lanterna magica è una specie di proiettore di diapositive. Uno dei
primi scopi della lanterna magica era l’insegnamento; per spiegare alcune
materie, gli insegnanti avevano bisogno di far vedere delle immagini, quindi veniva
usata la lanterna magica. Il kinetoscopio invece è stato inventato da Edison, è
una specie di armadio che azionando lo schermo, faceva vedere una serie di
immagini; bisognava appoggiare sopra la faccia e osservare. Questo strumento
però non ha mai avuto successo perché non è collettivo.
Caratteristiche dei film delle origini:
- i film ha una sola inquadratura, questo perché la macchina da presa è
statica (ferma). Adesso il film cambia l’inquadratura ma non cambia il
punto di vista, in passato non era così. Noi però non facciamo caso a
quante volte viene cambiata l’inquadratura, questo cambio di inquadratura
c’è non solo nei film ma anche nei videoclip delle canzoni
- le inquadrature si sviluppano in profondità di campo, ovvero, l’immagine non
si sviluppa solo frontalmente ma in profondità; non conta solo il primo
piano, è tutto messo a fuoco
- i film sono molto dinamici, ci sono molte persone che si muovono perché
bisogna pensare alle città in quel periodo, cambia totalmente il modo di
vivere della città perché vengono introdotti i lampioni, le vetrine dei
negozi e i treni (prima della fine dell’800 ciò non esisteva). Molti film di
quel periodo inquadrano l’arrivo dei treni
- le persone che appaiono nel film sono consapevoli di essere riprese e
guardano in camera (cosa strana se pensiamo ai film di oggi)
- i film erano muti, nel senso che non erano parlati, il suono però era
presente, (all’interno del cinema c’era un’intera orchestra che durante il
film suonava). La colonna sonora non sono solo le musiche del film ma
qualsiasi suono; quando i film venivano fatti su pellicola, a lato della
pellicola c’erano incisi i suoni.
Viene detto che l’accompagnamento musicale è empatico nei confronti di ciò che
si sta vedendo. Ad esempio se c’è una scena romantica, anche la musica di
sottofondo sarà romantica. In alcuni casi però, a scelta del regista,
l’accompagnamento musicale può essere anempatico.
Esistono dei dispositivi pre cinematografici, alcuni di questi possono essere
realizzati anche dai bambini. Uno di questi può essere il flip-book: un libretto
fatto di fogli di carta, tutti della stessa dimensione, con disegnate delle
immagini, che messo in movimento (dalle dita) dà l’illusione del movimento.
L’occhio umano è fatto in modo che se vede immagini simili in successione a una
certa velocità, non lo percepisce come una serie di immagini separate ma come un
flusso; questa velocità è di 24 fotogrammi al secondo. Anche nei film ci sono 24
fotogrammi al secondo, ora non si capisce bene, ma quando erano in pellicola si
capiva di più, in un secondo c’erano 24 immagini. L’essere umano non ha un occhio
abbastanza perspicace, quindi non riusciamo a vedere queste 24 immagini in un
secondo.
Un altro gioco ottico, dopo il flip-book è lo zootropio: una specie di tamburo al
cui interno ci sono immagini molto simili tra di loro e mettendolo in movimento
(va molto più veloce del flip-book) e guardando all’interno degli spioncini che ci
sono, si vede il movimento. Questo strumento fa capire come funzionano i
cartoni animati.
L’ultimo è il taumatropio: è un dischetto con due facce entrambe disegnate e
mettendolo in movimento si vede l’illusione della trasformazione da un’immagine
all’altra.
Il cinema delle origini:
I fratelli Lumière sono i “papà” del cinema, però c’erano anche altri che
parlavano di cinema; tra questi c’era Georges Méliès. Il cinema dei Lumi&egra