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IL CINEMA MUTO:
Anni ‘10: alcuni produttori creano il sobborgo cinematografico di
● Hollywood vicino a L.A. (zona scelta per il clima e la vicinanza con la
frontiera). Nasce il producer System.
1919: Griffith, Chaplin e 2 famosi attori fondano la United Artists, per
● difendere l’autonomia degli artisti contro il potere dei produttori.
Con “Giglio infranto” (storia di una fanciulla picchiata a morte dal padre
alcolizzato), Griffith introduce la doppia soggettiva (violento
campo/controcampo).
Anni ’20: Le “Big three” sono: Paramount, MGM e First National,
● affiancate ma United Artists e molte altre.
Nasce il divismo, grazie alla collaborazione tra industria
cinematografica e dell’informazione. I primi divi sono molto trasgressivi
(es. Rodolfo Valentino).
Nascono le slapstick comedy: comiche basate sull’assurdità e sul
nonsenso delle farse popolari e sui numeri da circo. Creano un mondo
irreale, cubista, grazie a gag rozze e disordinate, con una grazia
inconsapevole (es. Sennett). Sono film-giocattolo, che mostrano il
funzionamento della macchina. I film di Sennett sono sovversione delle
regole sociali e linguistiche, in cui conta solo il ritmo. Alla lunga,
diventano ripetitive e banali.
CHAPLIN : 1917: “La cura miracolosa”, il primo film maturo di Chaplin
● (Charlot va alle terme per curare l’alcolismo, ma fa ubriacare tutti. 181
inquadrature: montaggio brevissimo).
Charlot è una maschera arcaica che ospita un ballerino. Tutto diventa
un balletto e la grazia è ricercata. È il clown che diventa il migliore
acrobata (meccanismo di risarcimento simbolico dei deboli). È sempre
presente anche la tragedia della vita reale. La danza della cinepresa
continua in altri film: “Charlot soldato” (1918); “Il monello” (1921); “Il
pellegrino” (1923). Poi, con la United Artists, Chaplin crea film sul
melodramma sociale: “Una donna a Parigi” (1923); “La febbre dell’oro”
(1925); “Tempi moderni” (1936); “Le luci della ribalta” (1952).
KEATON : 1920: Iniziano le comiche astratte di Buster Keaton, in cui
● le storie hanno poca importanza. Le persone si muovono come
macchine e viceversa. Buster è una maschera dell’inettitudine, frutto di
grande intelligenza e correttezza morale. Vorrebbe mettere gli uomini in
contatto con la ragione e il sentimento. Le sue lotte contro il mondo si
basano su somiglianze ingannevoli. I film: “Contact 13” (1920); “The
Playhouse” (1921); “Il fabbro” (1922); “The Navigator” (1924 – FILM
DISPENSA); “Film” (1965 – Interpreta se stesso).
1922: Nasce la MPPDA, associazione che sancisce i diritti dei
● produttori. Con il producer system, nascono i primi generi
cinematografici: storico, kolossal mitologico, dramma moderno,
gangster e western.
STORHEIM : 1924: Stroheim, maestro del tragico, realizza “Greed”
● (FILM DISPENSA), in cui realismo e metafora sono fusi (è una contro-
storia della nazione americana). Per Stroheim il cinema è un’arte
grandiosa e colossale, dello spreco. Tutti i suoi film presentano scene
provocanti e sensuali (sguardi lubrichi e lussuriosi); sudore, sporco e
pelle sono spesso protagonisti. È intollerabile per il producer system
che sospende la produzione di “Queen Kelly”.
LE AVANGUARDIE EUROPEE:
FUTURIMSO ITALIANO : Nel 1909 Marinetti scrive il Manifesto del
● futurismo, in cui si dichiara il rifiuto delle arti tradizionali. 1916:
Manifesto della Cinematografia futurista: il cinema è futurista perché
non ha passato né tradizioni. Il cinema futurista è deformante: parla di
viaggi, caccie, guerre. Nel 1911 iniziano i primi esperimenti
cinematografici. Poi: “Vita futurista” (1916) di Marinetti; “Perfido
incanto” (1916) di Bragaglia.
1915/1921: In Italia si sviluppa il diva-film, dramma aristocratico con
lunghi primi piani alle protagoniste (es. “Cenere” con Eleonora Duse).
AVANGUARDIE RUSSE : La presa del Palazzo d’Inverno (1918) dà
● inizio alla rivoluzione russa: un’esplosione intellettuale e artistica, che
porta liberazione sociale. E, anche se l’efficacia liberatoria dura pochi
anni, fu uno straordinario fenomeno. Il futurismo russo si basa sulle
forme di cine-festa in cui lo spettatore è attivo e stimolato.
VERTOV : Nel 1925 Dziga Vertov lancia la teoria del cine-occhio (ogni
cosa, vista con gli occhi quotidiani è banale, mentre con gli occhi del
cinema e del montaggio è nuova e sorprendente). Nel 1929 Vertov gira
“L’uomo con la macchina da presa” (FILM DISPENSA), un film-
poema-manifesto in cui demolisce e ricostruisce la città di Mosca, che
diventa un organismo vivente. Non c’è storia, né attori. La macchina da
presa è spesso in scena (il montaggio non si può evitare).
EJZENSTEIN: Nel 1923 Ejzenstein formula la teoria delle attrazioni,
secondo cui il cinema deve scuotere lo spettatore, attraverso un
montaggio disordinato, che faccia vivere allo spettatore lo smarrimento
della vita reale. Parlerà anche di cine-pugno: il film deve colpire lo
spettatore (effetto shock). Nel 1925 gira “La corazzata Potemkin” (un
cine-poema che narra la tragedia di Odessa: marinai sfruttati e
popolazione vengono schiacciati dai Cosacchi). Negli anni ’40
Ejzenstein propone teorie sulla profondità di campo (per sviluppare
contrasti drammatici). Gira “Ivan il terribile”, film sullo zar, basato sul
contrasto tra forma e contenuto.
AVANGUARDIE FRANCESI :
● FOTOGENIA: I piani ambigui del film americano “The Cheat” (1915)
scatenano la ricerca su cosa sia la fotogenia, con paragoni come quello
tra il volto umano e il paesaggio (ogni volto è un mondo). Il primo piano
diventa lo strumento per creare un’arte nuova, in cui Dreyer è il
maestro. Nel suo film “La passione di Giovanna d’Arco” (1928),
raggiunge un’altezza espressiva mai vista. È una sinfonia di primi e
primissimi piani (di una durata e vicinanza insostenibile), un poema
sulla sofferenza.
CUBISMO: 1907: La mostra dedicata a Cezanne decreta la nascita del
cubismo, che scompone lo spazio e gli oggetti in forme geometriche,
per poi restituirgli tridimensionalità e movimento. L’obiettivo del cinema
cubista è mostrare cose mai viste (senza l’obbligo di raccontare).
“Ballet mecanique” (1924) è una danza di oggetti, forme, volti, ombre e
luci. È spesso presente l’occhio (che va aperto e portato a guardare in
modo nuovo).
DADAISMO: 1916: A Zurigo viene fondato il Dadaismo. Dada è una
parola senza senso. Il modo migliore per scrivere poesie è scegliere
parole casuali. L’arte dadaista è liberatoria e non soggetta alla morale: i
veri dadaisti sono contro dada; il pensiero si fa nella bocca. Un
capolavoro dadaista è “Entr’acte” (1924) di René Clair (le immagini non
hanno altro fine che se stesse. Nessuno recita; le immagini si
sovrappongono. Tutto è una burla, anche il funerale. Appare in
sovrimpressione anche un occhio nel mare).
SURREALISMO: 1924: Breton scrive il Manifesto del surrealismo, il più
importante movimento del ‘900, con grandi antenati letterari. Si ispira
anche a Freud per gli studi sull’inconscio. Il maggiore film surrealista è
“Un chien andalou” (1929) di Bruñel e Dalì (è uno sguardo crudele
nella psiche. Inizia con un uomo che taglia un occhio – centro della
poetica: va aperto e ferito per farci vedere il mai visto. È la storia di un
amore folle e ostacolato, ma quando i 2 riescono a toccarsi, lei si ritrae
con orrore). Temi del surrealismo: abolizione del confine tra sogno e
realtà; amore folle; l’occhio. Cocteau inventa la metafora dello specchio
come porta dell’ignoto (per lui specchi e cinema sono “la morte al
lavoro”).
REALISMO POETICO: Il primo erede del surrealismo è il realismo
poetico (sintesi di poesia e narrazione, tramite la manipolazione
soggettiva dell’inquadratura. Nasce così la soggettiva psicologica.) Un
esponente è Abel Gance con: “La ruota” (1923); “Napoleon” (1927).
VIGO : Jean Vigo crea uno stile nuovo che unisce il realismo della
tradizione con la soggettività delle avanguardie. Ogni inquadratura è
realistica e fantastica. Sarà di ispirazione per i neorealisti. Jean Vigo
realizza 2 cine-poemi: “Zero in condotta” (1932 – film sulla vita in
collegio e sull’assurdità grottesca degli adulti) e “L’atlante” (1934 – film
sul viaggio, sull’amore e sulla solitudine, che parla di due sposi). Lo
scopo di Vigo è dare un’aria fantastica alle immagini quotidiane.
RENOIR: Renoir va oltre il realismo poetico, verso il cinema moderno. I
2 film più importanti sono: “La grande illusione” (1937 – storia di 4
soldati della prima guerra mondiale) e “La regola del gioco” (1939 – una
tragica commedia degli equivoci). Renoir usa una nuova tecnica di
ripresa, con inquadrature lunghe, ma con vecchi obiettivi che hanno
grande profondità di campo. Con lui nasce ufficialmente il piano
sequenza, arricchito da movimenti della cinepresa che ne danno una
connotazione soggettiva.
Un altro maestro del realismo poetico è Marcel Carnè, che fa film
sospesi tra il sogno e la realtà, come: “Il porto delle nebbie” (1938);
“Alba tragica” (1939) e “Hotel du Nord” (1938 – storia d’amore in un
hotel sul confine del mondo). Usa sempre esterni ricostruiti.
AVANGUARDIE TEDESCHE : Gli elementi fondamentale sono
● l’inquadratura sfruttata come quadro e il movimento della cinepresa.
ASTRATTISMO: La pittura astratta si basa sul principio, prima di essere
un oggetto, è una superficie con dei colori. Il padre è Kandinskij. Il
cinema astratto va alla ricerca di ritmi visivi senza immagini. Tra gli
esponenti troviamo Eggling, Richter e Ruttmann. A metà strada tra
l’astratto e il concreto c’è “Berlino – sinfonia di una grande città” (1927)
di Ruttmann, film senza montaggio e senza storia.
ESPRESSIONISMO: L’unico film espressionista in senso pieno è “Il
gabinetto del dottor Caligari” (1919 – un sonnambulo rapisce una donna
e scappa, ma quando viene preso si scopre che è il narratore stesso) di
Wiene. L’espressionismo come movimento artistico è invece
caratterizzato da una forte distorsione del segno, grazie a trucchi