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A COSA SERVONO I MITI OGGI?

Per spiegare i fenomeni naturali. Il mito può servire all’educazione del

linguaggio emotivo. Occorre affrontare in maniera responsabile l'ignoranza

emotiva che caratterizza l'uomo contemporaneo. Si parla quindi di

“Alfabetismo emotivo”.

Secondo Daniel Goleman l'analfabetismo emotivo è l'incapacità di riconoscere e

gestire le proprie emozioni e quelle degli altri, i comportamenti relativi e la

mancanza di consapevolezza dei motivi per i quali si provano determinate

emozioni.

Rispetto al panorama statunitense, nella metà degli anni Novanta, Goleman

rilevava come nessuna scuola negli Stati Uniti offrisse dei corsi in intelligenza

emotiva.

Il problema evidenziato da Goleman non è tanto la mancanza di emozioni,

quanto piuttosto l'incapacità di esprimerle, conoscerle e affrontarle.

Le persone che soffrono di alessitimia - termine derivante dal greco:

«a»=negazione, alfa privativo, «léxis»=parola, «thymós=cuore, per i greci sede

delle emozioni - presentano un disturbo che compromette la consapevolezza e

la capacità di descrivere gli stati emotivi che sperimentano.

Con il mito spiegato ai bambini, si può intraprendere l'esplorazione delle

emozioni, che attiva, attraverso il pensiero, la curiosità e l'affetto, dinamiche

educative importanti, quelle che sono all'origine dell'esercizio di abilità

affettive.

RIVISITAZIONE MITO DI MEDUSA

• c’è il tema del riflesso declinato in vari modi

• confronto tra Medusa e Atena. Atena è portatrice di valori profondi,

espressione di saggezza

• commento morale contro la vanità

In Monsters & Co., Medusa visualizza il mondo notturno degli incubi, ma lo fa

esplicitando una dinamica dello sguardo presente nella nostra società

contemporanea, dove la realtà e il simulacro (immagine divina) arrivano a

coincidere e a fondersi l'una con l'altro.

potere magico di Medusa:

Il Medusa rappresenta oggi uno sguardo che non

distingue più l'esteriorità dall'interiorità, il concreto dall'apparente, il tangibile

dal virtuale.

Quasi a rovesciamento della sua funzione nell'antichità, che era quella di

impedire la comunicazione tra il regno dei vivi e il regno dei morti.

La sindrome di Medusa definisce la qualità ambigua del vedere

contemporaneo, dove il potere delle immagini si traduce da un lato in fascino

e seduzione e dall'altro in violenza e sopraffazione: quella della 'guerra

nascosta', ma anche quella per esempio del 'martellamento pubblicitario',

espressione comunemente usata per indicare l'invadente diffusione degli spot

in ogni settore della vita quotidiana.

FIGURA DI MEDUSA NEI CARTONI

Anche nei cartoni, in maniera non esplicita, viene inserita la figura di medusa.

Es: La carica dei 101 (Crudelia de Mon) e nella Sirenetta (Ursula).

In Monsters & Co., Celia rivela le proprie emozioni attraverso i capelli

serpentini, che si animano o si affievoliscono a seconda del suo stato d'animo.

Il banco delle informazioni dove Celia lavora è sovrastato dal logo della

società, una grande M cerchiata che riproduce un occhio al suo interno: M

come 'Mostri', ma anche come 'Medusa', il cui sguardo vigila sul confine tra il

mondo adulto della veglia e quello infantile del sogno, mettendo in

comunicazione le due dimensioni.

Tutta la vicenda è caratterizzata dal concetto di soglia, le creature di fantasia

riescono a penetrare nel mondo reale, le camere dei bambini, mediante i sogni

o gli incubi di questi ultimi, materializzandosi di fronte ai piccoli all'apertura

della porta.

La conclusione, obbligatoriamente felice, del racconto non ricompone la linea

divisoria tra i bambini e i loro spauracchi, ma lascia attivo il dialogo tra le due

sfere, alla fine i mostri troveranno un nuovo modo per generare energia, e cioè

quello di suscitare le risate dei bambini anziché le loro grida di spavento.

DREAMBUILDERS

Un film di animazione recente dedicato all'onirismo è Dreambuilders - La

fabbrica dei sogni (2020), diretto da Kim Hagen Jensen e realizzato in

Danimarca. La fabbrica dei sogni (2020) racconta la storia di Minna, che scopre

come entrare nella «fabbrica dei sogni» notturna e, con l'aiuto di Gaff, decide

di intervenire nei sogni di Jenny, la figlia della nuova compagna di suo padre,

con cui il rapporto è molto difficile

Emotivamente intenso: Esplora temi adolescenziali come l'abbandono, il

bullismo online, le famiglie ricostruite e allargate e le difficoltà dei rapporti al

loro interno.

A livello educativo, il fatto di collocare i sogni all'interno di un panorama

culturale più ampio trasforma il cinema nel dispositivo più efficace per

invitare i bambini a conoscere 'per immagini' la propria interiorità e ad

articolarne le dinamiche emotive attraverso lo sguardo.

INSIDE OUT

Il film di animazione della Pixar Inside Out del 2015, dedicato alle emozioni, è

nato da un'idea del regista Pete Docter, dopo che ha notato il cambiamento

nel comportamento di sua figlia quando ha compiuto 12 anni: l'animazione

riflette apertamente delle difficoltà che i bambini hanno nel crescere.

Il regista racconta che all'inizio aveva pochi elementi per costruire

l'animazione e l'unica idea certa era quella di rappresentare una bambina,

dentro la cui testa si potevano vedere le emozioni.

TRAMA: “Riley è una bambina di undici anni, con una vita serena. Con due

genitori attenti e l'amica del cuore cresce insieme alle sue emozioni che la

consigliano, la incoraggiano, la contengono, la spazientiscono. la intristiscono,

la infastidiscono. Dentro la sua testa c'è il quartier generale delle emozioni e

dietro ai pulsanti della console governa Gioia, sempre positiva e

intraprendente; si spazientisce Rabbia, sempre pronto alla rissa; si turba

Paura, sempre impaurito e impedito; si immalinconisce Tristezza, sempre

triste e sfiduciata; arriccia il naso Disgusto, sempre disgustata e svogliata.

Trasferiti dal Minnesota a San Francisco, Riley e genitori provano ad adattarsi

alla nuova vita. Il debutto a scuola e il camion del trasloco perduto nel Texas

mettono però a dura prova le loro emozioni, soprattutto quelle di Riley A

peggiorare le cose ci pensano Tristezza e Gioia, la prima ostinata a partecipare

ai cambiamenti emotivi di Riley, la seconda risoluta a garantire alla bambina

un imperturbabile felicità. Gioia lascia infine spazio a Tristezza, in modo che

Riley possa comunicare ai genitori il suo disagio. Un anno dopo, Riley ha 12

anni e si è adattata alla nuova casa, con tutte le emozioni che lavorano

insieme per aiutarla a condurre una vita emotivamente molto più complessa”

Una delle più grandi sfide per la Pixar è stata quella di dare forma a idee

molto astratte, senza alcun riferimento visivo nel mondo reale a cui

rapportarsi. Quale aspetto avrebbe dovuto avere Gioia? Come si sarebbe

potuto mostrare l'interno della mente di una ragazzina?

Visto nel suo complesso, sembra in effetti evidente che Inside Out sia una

sorta di celebrazione della nostalgia: quella degli adulti, ma anche quella dei

loro figli, che vivono la nostalgia attraverso il film. Il senso di nostalgia e di

desiderio del passato sono temi prevalenti e sono evocati ad esempio nelle

scene di pattinaggio sul ghiaccio, tinte di rosa su uno sfondo innevato.

Il comportamento di Riley corrisponde al pannello di controllo presidiato da

Gioia, Tristezza, Paura, Rabbia e Disgusto.

Riley è un veicolo in cui queste emozioni possono sfogarsi e avere il controllo

e quando Gioia e Tristezza si perdono tra le isole della mente di Riley, il

comportamento della bambina precipita nella negatività.

L'obiettivo principale del film è quello di far sì che i bambini capiscano meglio

sé stessi, garantendosi così una salute mentale necessaria per la crescita.

Quando Gioia inizia finalmente a capire che Tristezza ha un ruolo importante

nella mente di Riley, la bambina riuscirà a piangere per il passato e per lo

sconcerto provocato dai cambiamenti avvenuti che sono riflessi nei suoi

ricordi infantili.

Alla fine del film, l'equilibrio di Riley viene ripristinato ed entra nella squadra

di hockey, oltre ad affascinare un ragazzo della sua età.

INSIDE OUT A SCUOLA

Il film offre reali opportunità educative nella sua rappresentazione dello

sviluppo infantile, proponendo attività per gli scolari, come rinominare le

emozioni, considerare di chi parla il film, elencare i ricordi principali e scoprire

quale emozione comanda il loro pannello di controllo.

Il complesso funzionamento delle loro emozioni, che alcuni classificano

velocemente come cattiva condotta o mancanza di rispetto', è in realtà un

tentativo non riuscito di creare connessioni sociali in modo appropriato.

Per i bambini, la paura è spesso indistinguibile dall'ansia e cercare di

comprendere questa distinzione potrebbe essere uno degli argomenti che

l'insegnante può sollevare in classe.

Pensando alla scuola primaria, si può chiedere agli studenti di esplorare a

fondo i ruoli di Rabbia e Paura nel film e di riflettere con loro gli aspetti

positivi e negativi che ciascuna di queste emozioni apporta all'esperienza di

Riley. Ad esempio:

• La Paura protegge Riley da alcuni danni fisici e la aiuta a prepararsi per

situazioni potenzialmente difficili, ma la porta anche a focalizzarsi

troppo sugli scenari peggiori e a entrare in stati di ansia.

Chiedere agli studenti di identificare questi meccanismi li aiuterà ad andare

distinzione netta

oltre la tra Gioia = buono e Rabbia = cattivo, capendo che

dobbiamo rispettare e riconoscere tutte le nostre risposte emotive, invece di

reprimerle.

Si potrebbe anche chiedere agli studenti di disegnare un'immagine o un

simbolo che riguarda ciascuna delle emozioni protagoniste del film (o anche

emozioni non esplorate nell'animazione)

Le rappresentazioni visive e personali delle risposte emotive degli studenti può

aiutare ciascun bambino a visualizzare il fatto che molti hanno reazioni simili

alle sue. gioco

Si può anche fare un sull’empatia e l’ascolto attivo, un bambino bendato

in base alle frasi e al tono di voce utilizzato dai sui compagni deve indovinare

le emozioni primarie.

UP

Up (2009) sempre del regista Pete Docter.

Trama: Carl Fredricksen, un vedovo venditore di palloncini, decide di

mantenere la promessa fatta alla moglie quando erano bambini e realizzare il

loro desiderio: aggancia migliaia di palloncini alla sua casa e vola via per

r

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
72 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Ale_z di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del cinema per l’infanzia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Damiani Sara.