RIDUZIONE DEI COSTI OPERATIVI, l’organizzazione evita costi elevati assumendo
personale solo per la durata del progetto.
TECNOLOGIA ECONOMICA, la produzione di libri o dischi richiede
investimenti iniziali relativamente bassi (meno
di 25.000 dollari), permettendo la creazione di
un surplus di prodotti.
Le organizzazioni culturali vivono in contesti incerti che dipendono soprattutto:
Dalla dipendenza dai gatekeepers massmediali: la visibilità dei prodotti culturali dipende
● quasi completamente dalla copertura fornita da critici, DJ, giornalisti e altri operatori dei
mass media.
Dall’accesso a materiali creativi: le organizzazioni devono continuamente individuare
● nuovi talenti e prodotti da promuovere, affrontando una forte concorrenza per accedere
alle migliori risorse creative.
Per affrontare queste incertezze e minimizzare i rischi, le organizzazioni culturali hanno sviluppato
tre principali strategie.
Proliferazione degli intermediari. Sovrapproduzione e promozione Cooptazione dei gatekeepers
differenziata dei prodotti culturali massmediali.
Per gestire i rischi legati ai strategia basata su 3 principi. I gatekeepers, come
confini di input e output, le 1)Economia della produzione a critici, DJ e giornalisti,
organizzazioni culturali si basso costo: grazie ai bassi esercitano un’influenza
affidano a un ampio numero investimenti iniziali è più cruciale sul successo dei
di intermediari che fungono conveniente produrre molti prodotti culturali. Le
da "uomini di contatto". Questi prodotti e accettare che la organizzazioni culturali,
professionisti hanno il compito maggior parte fallisca. quindi, cercano di
di monitorare costantemente 2)Diversificazione del rischio: la cooptare questi attori
l’ambiente creativo e diversificazione consente di ridurre attraverso una serie di
commerciale, individuando le l’impatto di eventuali insuccessi. tattiche come eventi
nuove opportunità e 3)Concentrazione delle risorse promozionali o pubblicità.
stabilendo le relazioni tra promozionali: solo i prodotti con
l’organizzazione culturale e i maggiore potenziale vengono
vari attori esterni. sostenuti da grandi campagne
pubblicitarie. 3
Hirsch analizza, poi, la variabilità all’interno delle organizzazioni culturali. Esiste una notevole
variabilità all’interno delle organizzazioni culturali, sia per quanto riguarda i prodotti che
producono, sia per i mercati a cui si rivolgono.
Tra i settori analizzati dall’autore ricordiamo:
1.Libri commerciali per adulti: prodotti altamente speculativi, con mercati imprevedibili e una
forte dipendenza dai mass media.
2.Dischi di musica popular: la domanda è instabile e dipende in gran parte dalla visibilità
garantita dalla radio e dai critici musicali.
3.Film a basso budget: il successo è spesso imprevedibile e dipende dalla critica e dalla capacità
di raggiungere il pubblico.
“Dimensioni e componenti della cultura”, Sciolla
● Émile Durkheim
Durkheim analizza il ruolo della cultura nella coesione sociale, evidenziando come le norme e i
valori condivisi siano indispensabili per il funzionamento delle società complesse. Tuttavia, con
l’urbanizzazione e la divisione del lavoro, si verifica una perdita di regole comuni, creando uno
stato di anomia, (es. la religione).
● Max Weber
Weber attribuisce alla cultura un ruolo dinamico, sottolineando come i sistemi di idee e valori si
evolvano nel tempo in risposta a fattori interni ed esterni.
●PARSONS
Parsons definisce la cultura come “l’insieme di simboli, valori e norme interiorizzate dagli individui e
istituzionalizzate nei sistemi sociali”. Secondo l’autore la cultura funge da "bussola" per il
comportamento umano. Il modello AGIL
Parsons introduce un modello che identifica le funzioni fondamentali dei sistemi sociali:
Adattamento (A): la capacità di rispondere alle sfide ambientali.
Conseguimento degli obiettivi (G): l’orientamento verso scopi specifici.
Integrazione (I): la coesione tra individui e gruppi.
Latenza (L): la conservazione di valori e norme che garantiscono stabilità.
La cultura svolge la funzione della latenza, mantenendo i modelli simbolici che orientano l’azione
sociale.
Critiche a Parsons. Parsons è criticato per la sua visione deterministica e per aver trascurato le
contraddizioni interne alla cultura. Ad esempio, non analizza il dissenso culturale o i conflitti tra
valori opposti. La nuova sociologia della cultura. A partire dagli anni ’60, la nuova sociologia della
cultura si distacca dal funzionalismo di Parsons, ponendo maggiore attenzione alle contraddizioni
interne al sistema culturale e al ruolo del dissenso e dell’innovazione: movimenti sociali e
minoranze culturali spesso introducono nuove idee e valori, sfidando l’ordine dominante.
DIMENSIONI DELLA CULTURA
Le dimensioni della cultura sono le caratteristiche che ne definiscono la struttura e le modalità di
funzionamento. essa riguarda il grado di organizzazione interna della cultura.
Dimensione coerenza/incoerenza,
Idealmente, la cultura è vista come un sistema coerente in cui norme, valori e credenze si
integrano in un insieme armonico. Tuttavia, nella realtà, i sistemi culturali sono raramente privi di
contraddizioni. Esempi pratici: La cultura occidentale moderna è caratterizzata dal conflitto tra
valori individualisti (es. libertà personale) e valori collettivi (es. giustizia sociale).
dimensione che distingue tra gli aspetti della cultura che sono
Dimensione pubblico/privato,
pubblici, condivisi da un gruppo sociale, e quelli privati, che appartengono all’individuo. 4
La cultura pubblica include norme, valori, simboli e linguaggi accessibili a tutti i membri della
società mentre la cultura privata comprende interpretazioni personali e norme autoimposte che
non necessariamente coincidono con quelle collettive (proposito personale di smettere di
fumare).
Tra le teorie sociologiche sul punto, ricordiamo Berger e Luckmann, che descrivono il processo di
“oggettivazione” come il momento in cui simboli, norme e pratiche culturali si distaccano dalle
intenzioni personali e diventano realtà condivise, percepite come oggettive e indipendenti dagli
individui. Un elemento centrale di questo processo è il linguaggio, che Berger e Luckmann
considerano il sistema pubblico per eccellenza: il linguaggio è un mezzo condiviso che permette
di trasmettere significati comuni. Ad esempio, ballare come espressione personale può essere un
atto emotivo e privato, ma quando il ballo assume la forma di una danza tradizionale, diventa
una pratica culturale codificata, ricca di significati condivisi che trascendono l’individuo.
oggettività: la cultura è un "sedimento collettivo" creato nel
Dimensione oggettività/soggettività,
tempo attraverso la cooperazione sociale. Questo patrimonio, una volta consolidato, diventa
vincolante per i nuovi membri della società. Soggettività: gli individui interiorizzano e
reinterpretano la cultura in base alle proprie esperienze e convinzioni personali.
Cultura esplicita: norme e valori codificati, divulgati e riconoscibili,
Dimensione esplicito/implicito.
com le leggi o i principi religiosi scritti. Cultura implicita: giudizi, abitudini e regole sociali non
dichiarate, ma osservate nella pratica quotidiana. Ad esempio, le regole di cortesia (come non
interrompere quando qualcuno parla) sono spesso implicite.
1. Integrazione sociale. L’integrazione sociale è la capacità degli individui di adattarsi alle norme
condivise da una società, favorendo la convivenza e la coesione.
2. Conflitto sociale. Secondo alcune teorie sociologiche, la cultura nasce anche dal conflitto tra
gruppi diversi. Gli individui scelgono chi avvicinare e da chi distaccarsi, costruendo così la propria
identità.
3. Variabilità della coerenza. Durkheim, nel suo studio: “La divisione sociale del lavoro”, analizza il
passaggio dal mondo agricolo a quello industriale. Nelle società agricole, i contadini seguivano
l’intero ciclo produttivo, mentre con l’industrializzazione gli operai svolgono compiti specifici
all’interno di un sistema più ampio. Questa specializzazione porta a una differenziazione non solo
lavorativa, ma anche culturale e sociale.
4. Dissonanza cognitiva. Si verifica quando un individuo si trova di fronte a modelli culturali
contrastanti, finendo per vivere uno stato di confusione. Questo fenomeno è collegato
all’eccedenza culturale, ovvero un eccesso di stimoli e significati che può avere sia vantaggi
(maggiore apertura mentale) sia svantaggi (difficoltà nel prendere decisioni e tendenza alla
continua comparazione con gli altri).
“Dato per scontato. La costruzione sociale delle ovvietà”, Zerubavel.
Società dell’ovvietà: l’ovvio è qualcosa per noi normale e naturale, una costruzione sociale
avvenuta nel tempo, ad esempio: essere eterosessuali viene considerato normale, non c’è
bisogno di fare coming out. Distinguiamo:
•Avvertito: qualcosa che deve essere specificato, marcato ed etichettato. Particolare, insolito.
•Inavvertito: qualcosa che viene dato per scontato.
A cosa serve il concetto di normalità? Crea dominanza sociale di alcune classi/gruppi che
stabiliscono ciò che è normale.
Capitolo 1: L'avvertito e l'inavvertito 5
L'inavvertito rappresenta ciò che è sottinteso, ciò che diamo per scontato. Al contrario, l’avvertito
è ciò che cattura la nostra attenzione.
Deborah Tannen, citata nel capitolo, evidenzia come queste dinamiche non siano neutre: ciò
che diventa avvertito o resta inavvertito è influenzato da convenzioni sociali e culturali.
Nel testo si affronta, poi, la dicotomia tra “marcato” e “non-marcato” che nasce nella linguistica
strutturale. Troubetzkoy osservò che nelle coppie fonemiche un elemento possiede una proprietà
distintiva (marcato) che l’altro non ha (non-marcato). E successivamente, la studiosa Waugh, ha
esteso questa teoria al di fuori della linguistica, applicandola alla semiotica culturale. Le
categorie marcate sono visibili, straordinarie e spesso stigmatizzate, mentre quelle non-marcate
sono date per scontate. La scarsità di termini specifici per descrivere l’inavvertito sottolinea la sua
posizione di standard mentre le identità marcate sono riccamente etichettate e frequentemente
oggetto di attenzione culturale.
Nietzsche affermava che le cose a cui siamo più abituati sono le più difficili da vedere e tale
principio si applica a fenomeni dati per scontati, come l’eterosessualità che solo recentemente &egrav
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