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LE «AFFORDANCES»

Nel 1979, James Gibson (psicologo) pubblica un testo dal titolo «Un approccio ecologico alla

percezione visiva», in cui sostiene che le ‘informazioni’ siano presenti già nell’ambiente e

non necessitino di essere rielaborate a livello cognitivo;

Processi cognitivi non hanno origine solo nella mente degli individui ma nesce nel rapporta

tra soggetti e ambiente. Gibson utilizza il concetto di affordance per indicare le ‘informazioni’

che l’ambiente presenta e che hanno senso in relazione al valore evolutivo che hanno per

l'organismo. Ambiente fornisce occasioni, ci invita ad azioni, ci mette in grado di fare

qualcosa. Es: strada asfaltata o sterrata, andiamo in quella asfaltata perchè ci invita a

pensare che porterà qualcosa.

affordance è un intraducibile neologismo coniato da Gibson, e derivante dal verbo inglese to

afford: «fornire l’occasione di», «invitare a», ma anche «essere in grado di far qualcosa». Le

affordances non sono ne buone o cattive.

L’ambiente offre numerose affordances agli individui, ad es.:

.una via dà a chi cammina un'affordance di locomozione da un luogo a un altro;

.un ostacolo è un oggetto dell'ordine di grandezza dell'animale che dà affordances di

collisione e possibile lesione;

-un ciglio di un burrone è un luogo di caduta, che dà un'affordance di lesione;

-un pendio è una caratteristica del terreno che può essere un'affordance per la locomozione

terrestre, a seconda dell'angolo tra la sua superficie e il livello del suolo;

-l’acqua dà l’affordance del bagnare, del lavare, ma anche del versare;

-il fuoco dà un’affordance di calore, ma anche di lesione e di luce.

La luce, il pendio, ecc ci danno varie affordance. L’ambiente abilita a fare determinate cose.

«Le affordances dell'ambiente sono quel che questo offre all'animale, quello che fornisce o

dà, buono o· cattivo che sia. (…)

Se una superficie terrestre è pressochè orizzontale (e non inclinata), pressochè piatta (e non

convessa o concava) e sufficientemente estesa ·(relativamente alla grandezza dell'animale),

e se la sostanza che la compone è rigida (relativamente al peso dell'animale), allora la

superficie ha un’affordance di sostegno. Quando è tale, la chiamiamo substrato, suolo,

pavimento. È «stazionabile», in quanto consente una posizione eretta ai quadrupedi e ai

bipedi. Essa è perciò «camminabile» e «percorribile». Non è «tuffabile», come una

superficie d'acqua o uno stagno, o almeno non lo è per gli animali terrestri. Il sostegno che

hanno le pulci d'acqua è differente. (…)

Le superfici terrestri, in rapporto agli animali, sono ovviamente anche «arrampicabili», o

«cadibili», o «sotterrabili», o «battibili».

Affordance nasce dalla relazione dell’ambiente e della nostra azione.

Porta: se voglio uscire mi propone affordance dell’apertura, ma se voglio nascondermi

l’affordance è quella di potermi rinchiudere. Nella relazione le caratteristiche dell’ambiente

prendono forma.

Dopo gli ambienti tratta gli oggetti.

Quando tratta degli oggetti (un termine «talmente comprensivo, nell'uso che se ne fa in

psicologia e in filosofia, da essere quasi indefinibile»), Gibson distingue innanzitutto tra

oggetti attaccati e staccati:

«Un oggetto attaccato, delle giuste dimensioni, consente a un primate di afferrarlo, come

una scimmia afferra il ramo di un albero (un uccello può afferrare allo stesso modo con gli

artigli). Un tale oggetto è qualcosa da tenere e che consente di arrampicarsi. Un oggetto

staccato di dimensioni adatte ad essere afferrato è anche più interessante. Ha un'affordance

di trasporto, può cioè essere portato con sé. Se la sostanza ha un rapporto massa/volume

(densità) appropriato, ha l'affordance del lancio, è cioè un oggetto che può essere

scagliato.»

Poi passa agli strumenti, categoria particolare di oggetti staccati:

«Gli strumenti sono oggetti staccati di tipo molto particolare. Essi sono afferrabili,

trasportabili, manipolabili e di solito rigidi. L'uso finalizzato di questi oggetti è del tutto limitato

all'essere umano, perché altri animali e altri primati sfruttano nel loro comportamento spine,

rocce e bastoni; ma gli uomini sono probabilmente gli unici animali che fabbricano strumenti,

e sono certamente gli unici che camminano su due piedi, in modo da poter avere le mani

libere.

Forse il primo degli strumenti è stato la pietra che può essere scagliata, e che se combinata

con un dispositivo di lancio può diventare assai versatile. La scoperta della possibilità di fare

questo uso delle pietre è stato certamente uno dei fattori che ha reso l'uomo un formidabile

cacciatore, rispetto agli animali con zanne e artigli. È presumibile che subito dopo questa

scoperta sia giunta l'invenzione di strumenti per battere, strumenti con bordi, strumenti a

punta.» èè

Un oggetto allungato, specie se da una parte più pesante e se, dall'altra, può essere

impugnato, ha un'affordance per colpire o battere (una mazza). L'affordance di un oggetto

che può essere impugnato ed è fornito di una lama rigida e affilata è tagliare e raschiare (è

un coltello, è un'ascia o una mannaia). L'affordance di un oggetto appuntito è perforare (è

una lancia, una freccia, un punteruolo o un ago). Questi strumenti possono essere combinati

tra di loro in vari modi, sì da formare altri strumenti. (…)

Quando viene utilizzato, uno strumento è una sorta di estensione della mano, quasi un

qualcosa di attaccato ad essa oppure quasi una parte del corpo stesso di chi se ne serve,

cosicchè non è più una parte dell'ambiente di quest'ultimo. Ma quando non viene usato, uno

strumento è semplicemente un oggetto dell'ambiente distaccato, afferrabile e trasportabile,

certo, ma non di meno esterno all'osservatore. »

A seconda del tipo di Affordance noi abbiamo diversi tipi di strumenti e gli strumenti sono

particolari oggetti perchè diventano estensioni del nostro corpo, non sono più dell’ambiente

ma parte di noi stessi. Es: vestiti diventano parte integrante della nostra identità.

«Questa capacità di attaccare qualcosa al corpo indica che il confine tra l’animale e

l’ambiente non è fissato alla superficie della pelle, ma può spostarsi. Più in generale, indica

che il dualismo assoluto tra «oggettivo» e «soggettivo» è falso. Quando consideriamo le

affordances delle cose sfuggiamo a questa dicotomia filosofica.

Quando si è vestiti, gli abiti, ben più degli strumenti, sono parte del corpo di chi li indossa, e

non parte dell'ambiente. Oltre al fatto che servono ad attenuare la perdita di calore, gli abiti

consentono all'individuo di cambiare tessitura e colore della sua superficie, di mettersi, per

così dire, una seconda pelle. Se non è indossato, un indumento è semplicemente un oggetto

dell'ambiente distaccato realizzato con tessuto o con la pelle di un animale morto (…). Ma

la sua affordance è oggettivamente quella del rivestire, come quella dello strumento è

dell'uso.»

Relazione tra ambiente e oggetti che li circonda, che a volte possono esser circondati dal

soggetto come parte integrante

Oggetti e strumenti: «Le affordances di quelli che approssimativamente chiamiamo oggetti

sono estremamente varie (…), specie nel caso di animali che hanno mani. Gli oggetti

possono essere fabbricati (manufactured) e possono essere manipolati (manipulated).

Alcuni sono trasportabili per il fatto di costituire affordances di sollevamento e di trasporto,

altri no. Alcuni sono afferrabili, altri no. Per essere afferrabile, un oggetto deve avere delle

superfici opposte a distanza minore di quella dell'estensione della mano. Un cubo largo 10

centimetri può essere afferrato, uno largo 30 centimetri no. Un oggetto grande ha bisogno di

una ‘maniglia’ per rappresentare l’affordance dell'afferrare.»

«Gli strumenti sono oggetti staccati che hanno affordances di manipolazione, ad es.:

1 - Un oggetto allungato di dimensioni e di peso modesti costituisce l’affordance dell'essere

brandito. Se usato per battere o colpire, è un martello o una mazza. (…) Un bastone rigido

può anche fare da leva. (…);

2 - un oggetto rigido con un angolo diedro aguzzo, uno spigolo, costituisce l’affordance del

taglio e dell'abrasione: è un coltello. (…);

3 - un oggetto rigido, afferrabile, di grandezza e di peso modesti, rappresenta l’affordance di

essere scagliato. Può essere un proiettile o solo un oggetto per giocare, una palla. (…);

4 - un oggetto elastico allungato, come una fibra, un filo, una corda, una fune, rappresenta

l’affordance di legare, annodare, tessere, ricamare. (…);

5 - un oggetto che può essere tenuto in mano ed è di enorme importanza è quello che,

applicato a una superficie, lascia delle tracce, e costituisce così l’affordance di fare tracce.

Lo strumento può essere uno stilo, un pennello, una matita, una penna (…), può essere

utilizzato per disegnare o scrivere, per rappresentare scene e specificare parole.»

Coltello rivela diverse affordance: sollevare, tagliare, girare una vite, battere con il manico.

Quella che si realizzerà dipende dalla relazione che il soggetto instaura con l'oggetto.

Dipende dagli scopi dell’azione. Decodifico tra i vari oggetti che mi stanno intorno quello più

utile a me. A seconda del corpo degli oggetti alcuni affordance sono più concreti di altri, in

base anche al rapporto con il soggetto ( qualcosa potrebbe andar bene per un uomo ma non

per un bambino di 5 anni).

Le affordance dipendono dall’oggetto, dalla relazione e dall’individuo. Intenzionalità e

volontarietà sono continuamente stimolate dall’ambiente naturale che abbiamo intorno.

Prendono forma anche a partire di ciò che ci suggerisce l’ambiente intorno a noi.

Affordance non qualità oggettive degli oggetti

→ Noi abbiamo migliaia di nomi per questi oggetti, e li classifichiamo in svariati

modi: strumenti sono tenaglie e pinze; utensili pentole e padelle; armi spade e

pistole. Si può dire di essi che hanno proprietà o qualità; colore,

Dettagli
A.A. 2021-2022
27 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/10 Sociologia dell'ambiente e del territorio

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher selenecramerotti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia del territorio progredito e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Bruni Attila.