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La sociologia nordamericana
Quella degli elitisti è una proposta tipicamente italiana ed europea. Contemporaneamente negli USA nasce quella che darà le basi alla sociologia nord-americana, con le grandi contaminazioni del periodo. In Italia le contaminazioni vengono da psicanalisi, psicologia, economia, scienza politica, mentre nella sociologia americana ci sono grandi contaminazioni soprattutto dall'antropologia. George Mead è antropologo prima che sociologo. Di per sé è già una disciplina che stava cercando la sua autonomia; quindi, diciamo che le sovrapposizioni negli USA sono meno rilevabili perché la sociologia con Mead è intimamente connessa a una disciplina come l'antropologia che di per sé è già un mix. Sociologia, comportamentismo e tutte queste visioni si mischiano, ma anche la linguistica, la logica prendono piede negli anni 30 negli Stati Uniti. Il tema da cui prende spazio Mead è quello di cercare.reputo vero e reale- Quello che mi è utile che lo sia- Quello che funziona- Quello che sono in grado di costruire e modificare io- Quello che incontro per la strada e mi trovo a usare- Quello che è utile alle mie forme di agire
Quindi, come diceva Pierce, "la verità è un criterio pratico", non è un criterio astratto.
Da qui nasce il teorema di Thomas: le idee sono reali nelle loro conseguenza. Quello che pensiamo diventa reale perché ha una conseguenza, altrimenti non è reale, le idee non hanno consistenza se non hanno una conseguenza nella quotidianità, se non ci andiamo a sbattere. Lo chiamiamo pragmatismo perché è legato alla dimensione operativa dell'uomo ma in fin dei conti i fatti sociali di Durkheim rispetto ai fenomeni sociali hanno questa misura per cui nel fatto sociale ci devi inciampare. Nella definizione di Durkheim i fatti sociali sono cose, non sono fenomeni mentali, non stanno dentro alla
mente di qualcuno, diceva Durkheim a fine Ottocento, 30 anni prima di Mead. Il pragmatismo ha sperimentato questo, è diventato non più concreto, l'ha raccontato in maniera più attuale per il periodo, rispettando la domanda che si faceva la disciplina. Durkheim stava inventando i teoremi generali della disciplina per consolidarla, Mead sta cercando un ruolo operativo per la disciplina nel governo della realtà. prende l'idea del fatto sociale che è una cosa nella quale si inciampa, non è un fenomeno mentale. Dal punto di vista pratico significa che le idee sono reali perché si manifestano, perché hanno delle conseguenze. Le idee sono reali perché sono utili a qualcosa che sto facendo. Questa è l'elaborazione del pragmatismo. Le idee sono reali e vere per le conseguenze operative che ci danno. È vero quanto detto su Durkheim, ma attenzione perché Mead e i suoi futuri sviluppi echi
lavorano sul suo filone (Cooley, Blumer), non appartengono al filone di Durkheim, non sono strutturalisti, non sono organicisti, non sono dei sociologi che hanno la visione di una società che può tutto rispetto all'individuo. Attualizzano bene l'idea del fatto sociale come cosa, quindi fatto sociale che non è nella mente. Quindi le idee sono vere se le loro conseguenze sono tali da consentire a una persona di eseguire una certa azione con successo. Torna il fatto sociale come cosa, ma attenzione al soggetto, che non è durkheimiano. Le idee si manifestano come realtà nei confronti di una persona che può agire, può fare qualcosa. Il soggetto non è la società. Il soggetto è la persona, è l'individuo che agisce sulla base del risultato dell'idea. Ho quest'idea, realizzo qualcosa. Quella cosa l'ho realizzata io e ha conseguenza per gli altri che la usano, gli altri, le persone cheè l'importanza data alla mobilità sociale. Negli Stati Uniti, infatti, si crede fortemente nella possibilità di migliorare la propria condizione sociale attraverso il lavoro e l'impegno personale. Questo concetto di mobilità sociale è spesso visto come un tratto distintivo della cultura americana rispetto alla cultura europea, che invece tende ad essere più stratificata e basata sulla nascita e l'appartenenza sociale. La sociologia americana ha quindi dedicato molta attenzione allo studio dei meccanismi di mobilità sociale e alle opportunità offerte dalla società americana per migliorare la propria posizione sociale.degli inizi è quella che viene dagli studi del linguaggio e dal fatto che le nostre interazioni si fondano su scambi di simboli. Il linguaggio cosa implica? Il linguaggio o qualsiasi tipo di significato sciente implica tre elementi: - Implica che ci sia un segno. Può essere un segno scritto, sonoro, un immagine, un grafo, un gesto. Senza questo non c'è scambio. Qualcosa di questo genere c'è sempre. Anche una semplice presenza è un segno, visivo, immobile, silente. Inevitabilmente ci troviamo a scambiare qualcosa. - Il segno però rimanda ad altro, rimanda a un oggetto, il segno è un'astrazione. Il segno ha contenuto perché ha una corrispondenza, ha una conseguenza nel mondo reale. Il disegno di una gallina corrisponde nel mondo reale a un bipede starnazzante piumoso che si mangia. Ha una sua corrispondenza. Anche la parola gallina, più astratta del disegno ha una sua corrispondenza. - L'idea che il segno evoca.che è un significato interno alla menteAbbiamo bisogno di un segno, che comunichiamo, e un oggetto, a cui corrisponde il segno e quindi sta sotto al segno. Il segno evoca nella mente il suo corrispondente, evoca il verso della gallina nella mente.Quando funziona la comunicazione secondo Mead? Quando scambiando lo stesso segno nelle menti di entrambi si evoca lo stesso oggetto. La comunicazione funziona quando uno disegna la gallina e l'altro risponde coccodè, non baubau. Altrimenti c'è un problema di comunicazione, c'è un misunderstanding se lo stesso segno evoca idee diverse.La sorgente, fonte e il ricevente, a fronte del medesimo segno devono avere lo stesso stimolo evocativo, la stessa corrispondenza con l'oggetto.Il passo avanti qual è? È chiedersi se la corrispondenza del grafo con baubau o coccodè sta nella cosa o sta in un accordo? Da dove viene fuori la corrispondenza? Chi l'ha detto che quando dico laparola gallina si debba associare a coccodè e non baubau? Possiamo metterci d’accordo che il miglior amico dell’uomo è la gallina. Possiamo metterci d’accordo che gallina corrisponde a quadrupede mammifero che abbaia dicendo cane invece corrisponde al bipede piumoso da arrostire. questo è un accordo che possiamo fare ed è valido. Dato che il linguaggio è comunque questo, un segno che deve corrispondere a un oggetto che per essere funzionale deve richiamare nella fonte e nel destinatario la stessa reazione, lo stesso oggetto e comunque questa corrispondenza non è nelle cose, non l’ha detto il cane che si chiama in quel modo, ma è nella decisione di chi ha costruito il linguaggio, diventa interessante capire come si costruisce il linguaggio, qual è la genesi dei significati. Se noi comprendiamo la genesi dei significati andiamo alle origini della relazione tra individui. Visto che la relazione si esprime sempre
attraverso lo scambio di simboli, e visto che i simboli hanno questa correlazione con il segno, scoprendo la genesi dei significati, perché abbiamo simboleggiato in un certo modo, abbiamo identificato un certo segno per un certo oggetto, andiamo a capire in che modo, perché, come istituiamo relazioni tra uomini. Questo è il passaggio alla teoria sociologica che si chiamerà Interazionismo simbolico. Nasce così. I passaggi sono questi due: - l'individuo sempre in relazione, interagisce l'uno con l'altro attraverso i simboli che hanno questa costruzione - interagisce in una realtà che non è fatta di idee ma è fatta di manifestazioni di idee che diventano oggetti e hanno conseguenze sul loro agire questo è l'impianto della prima sociologia nordamericana di Mead, Cooley e Blumer, su cui si fonda la sociologia successiva. Abbiamo detto che c'è una componente antropologica, c'è una componenteLa teoria dell'interazionismo simbolico è stata sviluppata da Cooley e successivamente da Blumer. Blumer, nel 1937, ha coniato il termine "interazionismo simbolico", una delle rare volte in cui l'autore della teoria ha inventato il titolo stesso.
Cooley, d'altra parte, si è interessato ai gruppi e ha iniziato a studiare come l'individuo si relaziona con le persone più vicine, ovvero il gruppo. Queste persone sono quelle con cui l'individuo riconosce una relazione speciale e significativa. Cooley si è concentrato sul gruppo primario, ovvero la famiglia, che è un gruppo di socializzazione importante. Ha cercato di capire come ogni individuo si colloca all'interno del gruppo. Parte dal presupposto che quando si è all'interno del proprio gruppo primario, ci si legge anche attraverso il modo in cui gli altri ci guardano. Quante volte ci è capitato di dire, incontrando un amico: "Perché mi guardi così? Ho qualcosa di strano?" Riusciamo a cogliere
nell'occhiata dell'altro, nella relazione qualcosa di anormale e ci chiediamo se abbiamo qualcosa che stasollecitan