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CAPITALISMO MODERNO

È una forma di organizzazione economica che consente il soddisfacimento di bisogni attraverso

imprese private che producono beni per il mercato sulla base di un calcolo di redditività del capitale

da investire e che impiegano forza lavoro salariata formalmente libera

Da tale definizione emergono tre elementi essenziali per distinguere il capitalismo moderno dalle

forme economiche non capitalistiche :

• soddisfacimento dei bisogni tramite il mercato= prima era orientata all’autoconsumo e al

fabbisogno, dunque era un’economia naturale

• Si formano aspettative di profitto dell’imprenditore alla guida dell’impresa privata: quanto profitto

l’investimento di un certo capitale mi può offrire

• La forza lavoro salariata e libera: formalmente libera perchè non sono più schiavi, ma sono

obbligati a vendere la loro forza lavoro sul mercato; ciò spinge l’imprenditore a fare calcoli più

specifici per sapere quanto pagare il fattore lavoro

PRESUPPOSTI al capitalismo (non sono cause determinanti)

• appropriazione dei mezzi di produzione da parte dell’imprenditore, affinchè si possa

effettuare il calcolo del capitale e le decisioni di investimento sulla base delle opportunità

offerte dal mercato

• Libertà di mercato: assenza di vincoli culturali e politici al consumo di determinati beni

• Tecnica razionale: disponibilità di una tecnologia meccanica che permetta di calcolare con

esattezza i costi di fabbricazione dei beni

• Commercializzazione dell’economia: disponibilità di strumenti giuridici che facilitano la

separazione tra patrimonio familiare e d’impresa e la trasferibilità del capitale

• diritto razionale:

Weber studia l’etica economica: egli sostiene che tutte le etiche economiche sono state a lungo

caratterizzate dal tradizionalismo e che le resistenze al cambiamento sono più forti quando la

tradizione è legittimata dalla magia. Per tale motivo egli sostiene che sia necessaria la separazione

tra mondo naturale e soprannaturale: il destino individuale non viene più affidato agli spiriti, ma è

condizionato dalla capacità degli uomini di conformarsi ai precetti morali imposti dalle divinità. Si

verifica quindi la demagizzazione (riduzione dell’influenza della magia)

Una caratteristica tipica del tradizionalismo in campo economico è l’esistenza di una doppia

morale, chiamato DUALISMO ETICO:

• etica interna, che si applica ai membri della famiglia/tribù, cioè a coloro che seguono la stessa

religione. Tale etica non ricerca il profitto, ma si basa sulla reciprocità e solidarietà

• Etica esterna, nei confronti degli estranei verso i quali si può ricercare profitto nelle transazioni

economiche senza vincoli etici

Per Weber non può avvenire lo sviluppo del capitalismo moderno senza il superamento di questo

dualismo etico tipico del tradizionalismo. Non tutte le religioni però contribuiscono egualmente al

superamento del dualismo e della magia; ciò è comprensibile considerando l’esistenza di 2 tipi di

profezia:

• esemplare: il profeta non è mediatore di Dio ma indica con l’esempio la via della salvezza, cioè

allontanarsi dalla vita mondana e dedicarsi alla vita contemplativa, ma per libera scelta (India -

Cina). Esse danno un contributo limitato al processo di demagizzazione e al superamento del

dualismo

• Etica: il profeta è mandato da Dio per predicare i comandamenti ai quali bisogna obbedire

come un dovere morale (cristianesimo-ebraismo)

LA CITTA’ OCCIDENTALE

La città occidentale ha per Weber una caratteristica peculiare che si manifesta già nella polis greca,

ma che si ritrova nell’Europa medievale: solo in questa circostanza essa assume il carattere di una

comunità politica unitaria dove si afferma il diritto di cittadinanza, i cittadini hanno propri tribunali e

proprie autorità politiche elette dai cittadini stessi.

Fuori dall’Occidente tali caratteristiche, nelle città, sono soltanto temporanee e, pur essendo

normalmente sede di commercio e di industria, essa rimane politicamente dipendente da un signore

fondiario o da un principe detentore del potere politico per cui i suoi abitanti non hanno mai goduto di

un diritto specifico in quanto cittadini.

Questa specificità del mondo occidentale è legata al carattere rivoluzionario dell’associazione

giurata che è alla base della nascita della città, il cui scopo era la conquista del potere politico. Non

sempre, però, la nascita della città avviene in modo sanguinoso; spesso, infatti, si tratta di un

processo graduale che si basa su concessioni e privilegi.

La formazione della città occidentale è stata favorita da due fattori:

• politico-militare: la città occidentale ha una connotazione militare di associazione di difesa

costituita da tutti coloro che sono in grado di portare le armi e di provvedere al loro

addestramento ed equipaggiamento per le attività belliche (altrove invece l’organizzazione

militare è in genere strutturata verticalmente e si basa sulle armi fornite da un principe).

• di natura religiosa: Il cristianesimo ha portato al superamento del dualismo etico che abbatte le

barriere alle relazioni sociali, dominanti quando gli abitati delle città appartenevano a delle tribù.

Tutto ciò permette la nascita di un’unione per la fondazione della città, di uno specifico diritto di

cittadinanza e di specifiche forme di cooperazioni economiche non tradizionali.

Quali conseguenze ha la città occidentale per la formazione dei presupposti del capitalismo

moderno? Essa li influenza tutti:

• direttamente: allargamento del mercato e commercializzazione, liberazione della forza

lavoro, appropriazione da parte dell’imprenditore dei mezzi di produzione.

• indirettamente: formazione dello stato razionale e della scienza e quindi rispettivamente del

diritto razionale e della tecnica razionale.

La città occidentale del Medioevo deve trovare mezzi propri di sussistenza, non potendo contare

sulla redistribuzione di risorse di natura militare o amministrativa tipica della città non occidentale.

Inoltre, la rottura del dualismo etico e il superamento dei vincoli di stirpe o di casta si esprime nello

status giuridico di liberi cittadini. Vi è quindi un incoraggiamento ad intraprendere attività

economiche orientato allo sfruttamento di opportunità di mercato, non ostacolate dal

tradizionalismo né dalla magia.

Il primo contributo rilevante della città ai presupposti del capitalismo riguarda l’allargamento del

mercato: ciò avviene inizialmente attraverso lo sviluppo del commercio che le città, come comunità

politiche autonome, adottano per incrementare le proprie possibilità di sostentamento. Per fare

questo le città medievali sono spinte molto presto a sperimentare nuovi strumenti che favoriscono la

commercializzazione della vita economica e, quindi, verso una razionalizzazione delle tecniche

contabili e verso la separazione tra patrimonio familiare e patrimonio dell’impresa. Questi elementi

facilitano il calcolo capitalistico e la nascita di altri strumenti commerciali, come la lettera di scambio

che favorisce la nascita di attività bancarie.

In seguito all’allargamento del mercato si sviluppa la borghesia cittadina, in conflitto con

l’organizzazione economica originaria delle campagne basata sulla signoria fondiaria (cioè con le

strutture feudali). Il conflitto nasce principalmente dall’interesse della borghesia di liberare i contadini

dagli obblighi feudali a causa della necessità di reperire manodopera per il lavoro a domicilio.

Inoltre, vi è un interesse nel liberare la terra dai vincoli feudali e renderla commerciabile per motivi di

prestigio. La città contribuisce anche in modo indiretto all’allargamento del mercato e alla liberazione

della terra e del lavoro. In un contesto economico stimolato dalle attività e dai traffici promossi dalle

città, i signori fondiari sono più spinti a cogliere le opportunità del mercato e a razionalizzare le loro

aziende in direzione capitalistica.

Weber si chiede come mai questo avvenga nel mondo Occidentali ma non nel mondo Orientale,

ed egli risponde al suo interrogativo distinguendo tra due tipi di feudalesimo:

• Di servizio: Nei grandi imperi burocratici, prevale una burocrazia di funzionari direttamente

dipendenti dal sovrano. Con lo sviluppo dell’economia monetaria, si forma una sorta di

feudalesimo, in quanto i funzionari posso avere il compito di riscuotere i tributi e possono

ricevere la signoria fondiaria su un determinato territorio. Tuttavia, si tratta di un feudalesimo

con scopi fiscali e che può essere revocato dal sovrano in qualsiasi momento.

• Contrattuale: nasce da una concessione in cambio di prestazioni militari da parte di un ceto di

cavalieri capaci di autoequipaggiamento dal punto di vista militare. Esso presuppone obblighi

di fedeltà reciproca tra il sovrano e i beneficiari. E’ sul terreno di tale feudalesimo che si può

sviluppare un’aristocrazia terriera con basi di potere relativamente autonome nei propri

possedimenti. Ne seguirà, poi, una lenta trasformazione in senso borghese attraverso la

conduzione di tipo capitalistico dell’azienda signorile.

Un altro importante presupposto del capitalismo è l’appropriazione nelle mani

dell’imprenditore dei mezzi di produzione. Il punto di partenza di tale processo si può

individuare nel progressivo indebolimento delle corporazioni, ossia un gruppo di regolazione

dell’economia che cercava di creare pari opportunità per tutti i suoi membri. Verso la fine del

Medioevo iniziano i primi processi di differenziazione sia all’interno che tra le varie corporazioni.

In alcune di esse, singoli artigiani si trasformano in mercanti-imprenditori che affidano lavoro ad

altri membri, alimentano il lavoro a domicilio. In questo fenomeno si possono cogliere le basi del

processo di appropriazione dei mezzi di produzione. Questo fenomeno si verifica solo in

Occidente perché in Oriente vi erano le caste o le stirpi che si opponevano allo sviluppo del

sistema del lavoro a domicilio, che incontrava ostacoli anche nella mancanza di forza lavoro

libera e nel tradizionalismo magico.

Altro importante presupposto è la tecnica razionale, collegata a sua volta alla scienza razionale.

Il processo di demagizzazione che caratterizza la tradizione ebraico-cristiana è, secondo Weber,

il terreno di coltura del pensiero scientifico. Esso si sviluppa principalmente nelle università, e tali

istituzioni trovano sostegno nella politica delle città e poi i

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Publisher
A.A. 2023-2024
52 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Bios04 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Società ed economia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Sartori Laura.