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Antonio

Sant'Elia

1920- 1929 Art Deco (apice Tubolare Gio Ponti, I Biennale Arti

italiano), metallico, Gruppo 7 (Figini, Decorative di

Razionalismo lamierino, Pollini, Monza (1923);

(emergente) cemento, fibre Terragni), Nascita riviste

sintetiche; Marcello Nizzoli, "Domus" e

Invenzione Piero Fornasetti "Casabella"

mobile - bar;

Prototipo

Luminator

Bernocchi

1930- 1939 Razionalismo Mobili in metallo Alfonso Bialetti, Grande

(dominante), (costosi); Gio Ponti, Depressione;

Architettura Gommapiuma Giuseppe Regime Fascista

Fascista (Pirelli); Terragni, Luigi (autarchia, uso

Materiali Figini, Gino del design per

autarchici; Moka Pollini, Giuseppe propaganda); V

pot (Bialetti); Pagano, Triennale (1933)

Inizio design Gabriele

Olivetti Mucchi, L.

Caccia

Dominioni,

Pininfarina

1940 - 1949 Post- War Nuovi materiali Gio Ponti, Fine Seconda

Design, Nascita da guerra Franco Albini, Guerra Mondiale

del "Made in (plastica, Marco Zanuso, (aiuti USA); VIII

Italy"/Italian alluminio); Corradino Triennale di

Style Gommapiuma D'Ascanio, Milano (1947);

(Arflex); Mobili Renzo Rivolta, Lancio Vespa

leggeri ed Pininfarina, (1945) e

efficienti Nuccio Bertone Lambretta

(1947)

1950- 1959 Bel Design Trasporti iconici Gio Ponti, Luigi Premio

Italiano (Età (Vespa, Fiat Caccia Compasso

dell'Oro), 600/500); Dominioni, d’Oro (1954);

Organic Elettrodomestici Achille e Pier Aumento

Modernism compatti Giacomo esportazioni

(influenza) (Phonola TV, Castiglioni, italiane

Mirella); Bruno Munari, (+300%);

Macchine da Enzo Mari, Triennali

caffè (Moka); Vittorio Dassi Milanesi

Macchine da

scrivere Olivetti

1960- 1969 Maturità del Diffusione Joe Colombo, Boom

Design Italiano, plastica e Anna Castelli- economico

Pop Design, poliuretano; Ferreri, Achille e italiano;

Radical Design Mobili modulari Pier Giacomo Triennali

(emergente) e impilabili Castiglioni, Milanesi

Ettore Sottsass,

Vico Magistretti,

Ernesto

Gismondi, Gae

Aulenti, Enzo

Ma ri, Pie ro

Ga tti, Ce sa re

Pa olini, Fra nco

Te od oro,

Ma ssimo e Le lla

Vigne lli

1970- 1979 Radical Uso continuo di Ettore Sottsass, Mostra "Italy:

Design/Anti - plastiche, fibra Alessandro The New

Design/Contro - di vetro, Guerriero, Mario Domestic

Design (apice), poliuretano Bellini, Richard Landscape"

Postmodernism espanso, resina; Sapper, Vico (MoMa, 1972);

o (emergente), Calcolatrice Magistretti, Gae Crisi petrolifera

High Tech elettronica; Aulenti, Gaetano (1973);

(emergente) Lampada Tizio; Pesce Fermento socio -

Specchio culturale

Ultrafragola

1980- 1989 Memphis Group Laminati Ettore Sottsass, Memphis Group

(dominante), plastici, Alessandro (introduzioni

Postmodernism terrazzo; Mendini, annuali a

o, Materiali Philippe Starck, Milano); Mostra

Internazionalizz riciclati; Michael Graves, "Nouvelles

azione del Aspirapolvere Cini Boeri, Aldo tendences"

Design senza sacco; Rossi, Enzo (Parigi, 1987);

Telefoni Mari, Alberto "The Designer

cordless; Meda, Paolo Decade"; Crisi

Computer Rizzato, Michele 1979 (nuove

design De Lucchi aree industriali)

1990- 1999 Ritorno alla Laptop, telefoni Philippe Starck, Globalizzazione;

Semplicità/Mini mobili; Marc Newson, Diffusione di

malismo, Design Strumenti di Antonio Citterio, Internet;

Sostenibile/Eco design digitale Ilaria Marelli, Crescente

design, (Photoshop, 3D Marcello Ziliani, consapevolezza

Influenza modeling); Piero Lissoni, ambientale

Digitale, High - Materiali Patricia (Ecodesign, EU

Tech Design riciclati; Prodotti Urquiola, Enzo Ecolabel);

(continuo) monomateriale Mari, Ezio Triennale

Manzini, Paolo (collezione

Belloni design italiano)

1900 - 1909: L'Italia tra Artigianato e Prime Industrie

All'inizio del XX secolo, l'Italia si trovava in una fase di industrializzazione più arretrata

rispetto ad altre nazioni europee, con l'eccezione di alcune manifatture tessili e

ceramiche nel Nord. Questa condizione ha plasmato una traiettoria di design unica.

18

Il movimento dominante fu lo

Stile Liberty , conosciuto anche come Stile Floreale o Arte Nuova. Questo stile

18

mirava a conciliare la lavorazione meccanica con la componente estetica attraverso la

produzione seriale di oggetti belli, sebbene i mobili Liberty rimanessero spesso pezzi

unici. L'estetica si ispirava al mondo naturale, con la linea come elemento

18

protagonista e decorazioni funzionali. 18

Le innovazioni si manifestarono nei primi adattamenti alla produzione industriale. Un

esempio significativo fu la collaborazione tra la Fabbrica di mobili Ducrot e l'architetto

Ernesto Basile, che nel 1902 presentò la "Poltroncina tipo Torino", ripensata p er una

produzione su piccola scala. Questo indica un precoce tentativo di adattare il design

17

italiano alla produzione industriale. Parallelamente, si assistette a un importante

sviluppo nel settore automobilistico e aeronautico con la fondazione di FIAT (1899),

Lancia (1908) e Olivetti (190 8).

18

Tra i protagonisti di questo periodo si annoverano Eugenio Quarti, Vittorio Ducrot ed

Ernesto Bas, figure chiave del mobile in stile Liberty. 17

Il contesto socio - culturale era caratterizzato da una forte tradizione di alta

L'Esposizione di Torino del 1902 fu

artigianato e da dubbi sulla produzione in serie. 18

un'esperienza positiva per il Liberty in Italia, con un programma che mirava a un

carattere pratico e industriale oltre che elegante e artistico. La fondazione di Olivetti

17

nel 1908 segnò l'inizio di un'azienda che sarebbe diventata un simbolo del design

italiano. 18

Il ritardo nell'industrializzazione italiana rispetto ad altre nazioni europee è un

18

elemento contestuale cruciale. Invece di un rapido abbraccio del puro industrialismo,

, mantenne un forte

il design italiano di questo periodo, in particolare lo Stile Liberty 18

legame con l'alta artigianalità, producendo spesso "pezzi unici" anche se

teoricamente mirava alla produzione in serie. Questo "muoversi tra arte industriale e

77

artigianato" è una caratteristica distintiva che avrebbe persistito, contribuendo in

18

seguito alla qualità unica del "Made in Italy". Ciò suggerisce che l'evoluzione del

design italiano fu meno un'interruzione netta con la tradizione e più una sintesi o una

te ns ione tra me tod i a ntichi e nuovi.

1910- 1919: Il Futurismo e la Visione della Velocità

Il decennio tra il 1910 e il 1919 in Italia fu profondamente influenzato dal Futurismo , un

movimento artistico e sociale fondato nel 1909 da Filippo Tommaso Marinetti. Il

46

Futurismo mirava a catturare il dinamismo e l'energia del mondo moderno,

glorificando la velocità, la tecnologia (automobili, aeroplani) e le città industriali. 18

Sebbene fosse principalmente un movimento artistico, il Futurismo si estese a ogni

mezzo espressivo, inclusi pittura, scultura, ceramica, grafica, design industriale,

interior design e architettura, con un'enfasi sulla "ricostruzione futurista

dell'univer so". Parallelamente, l'

18

Art Deco iniziò a influenzare il design italiano, con interni simili allo stile francese e

l'uso di materiali esotici. 82

Le innovazioni di questo periodo furono in gran parte concettuali e visionarie. L'enfasi

sulla produzione in serie e sull'efficienza, stimolata anche dalle esigenze della Prima

Guerra Mondiale, iniziò a permeare l'industria del mobile, applicando i princip i del

design industriale alla produzione di arredi. Tuttavia, i designer italiani faticavano

79

ancora a trovare un equilibrio tra l'eleganza classica e la creatività moderna. 82

Tra i protagonisti di rilievo figurano Giacomo Balla, considerato un "protodesigner"

che progettò la propria abitazione con colori accesi e mobili facili e veloci da

costruire, enfatizzando la velocità. Umberto Boccioni, con la sua scultura "Forme

18

uniche della continuità nello spazio", incarnò la figura dell'uomo - macchina in

movimento. Antonio Sant'Elia, architetto futurista, propose la visione di una "Città

80

Nuova" come una gigantesca macchina urbana. 81

Il contesto socio - culturale fu segnato dalla Prima Guerra Mondiale (1914 - 1918) e dalla

sua enfasi sull'efficienza. Il Futurismo si presentò come un movimento "totale" che

79

mirava a rinnovare la cultura e la vita quotidiana. 18

Sebbene il Futurismo fosse un movimento artistico di grande impatto in Italia,

18

glorificando la velocità e la tecnologia, e figure come Giacomo Balla avessero un

18

ruolo di "protodesigner", il suo impatto diretto sulla

produzione industriale di massa fu più teorico o sperimentale che diffuso. Le fonti

non descrivono una vasta produzione di oggetti futuristi al di là di singoli pezzi,

spesso artigianali o prototipi (come l'arredamento della casa di Balla o il set da

18

caffè di Dominioni ). Ciò suggerisce che, mentre il Futurismo fornì un potente

80

quadro estetico e ideologico per la modernità, la sua influenza sulla produzione di

massa nel design industriale italiano in questo decennio fu limitata, probabilmente a

causa dello stadio nascent e dell'industrializzazione del paese.

1920- 1929: Art Deco e l'Emergere del Razionalismo

Il decennio degli anni '20 in Italia fu un periodo di transizione e di coesistenza di stili,

che vide l'apice dell' Art Deco e l'emergere del Razionalismo . L'Art Deco italiano si

distinse per la sua estetica di lusso e sontuosità, con un forte impiego di materiali

esotici e la creazione di arredi sontuosi, in modo simile allo stile francese. Tuttavia,

82

fu sotto la guida di Gio Ponti che l'Art Deco italiano raggiunse il suo apice, con design

sofisticati, eleganti e creativi. 82

Nel 1926, emerse un nuovo stile d'arredamento in Italia, il Razionalismo (o

"Razionalismo"). Questo movimento, che enfatizzava la logica, la chiarezza, la

82

funzionalità, la semplicità e la geometria, spesso impiegava l'acciaio tubolare. 4

Le innovazioni materiali inclusero l'introduzione di tubolare metallico, lamierino,

cemento e fibre sintetiche. Un'invenzione di quest'epoca fu il mobile - bar, che in

18

seguito si unì al mobile - radio. Nel 1928, fu realizzato il prototipo della lampada

18

Luminator Bernocchi, che segnò una tendenza nel design industriale italiano. 82

Tra i protagonisti di rilievo, Gio Ponti fu una figura centrale, non solo per l'Art Deco ma

Domus

anche per la fondazione della rivista nel 1928,

Dettagli
Publisher
A.A. 2025-2026
35 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/17 Disegno

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mattimarex di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del design e della tecnica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Hockemeyer Lisa.