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IL RAPPORTO DI FIDUCIA NELLE OBBLIGAZIONI
Supponiamo di recarci ad un concerto di un determinato gruppo musicale, acquistando
i biglietti con l'aspettativa di godere della loro esibizione, stiamo fondamentalmente
stabilendo un accordo fiduciario. Ciò implica che ci fidiamo del gruppo per fornire
un'esperienza musicale soddisfacente in cambio del nostro denaro. Tuttavia, se il
gruppo non si presenta e viene sostituito da un altro, questa fiducia viene tradita e
l'esperienza che abbiamo pagato potrebbe non essere all'altezza delle nostre
aspettative.
Tale rapporto fiduciario è alla base del rapporto obbligatorio presente tra creditore e
debitore. La stessa situazione quindi si ripresenta nel medesimo modo quando il
debitore tradisce la fiducia che il creditore ha nei suoi confronti.
Se il debitore assegna al creditore un nuovo
- Articolo 1268 delegazione cumulativa:
debitore, il quale si obbliga verso il creditore, il debitore originario non è liberato dalla
sua obbligazione, salva che il creditore dichiari espressamente di liberarlo.
Tuttavia, cosa succede se il nuovo debitore non adempie l’obbligo nei confronti del
creditore? Allora il rapporto di adempimento ritorna nuovamente tra il primo debitore e
il creditore. L'obbligazione può essere adempiuta da un
- Art. 1180. (Adempimento del terzo).
terzo, anche contro la volontà del creditore, se questi non ha interesse a che il
debitore esegua personalmente la prestazione.
Il creditore può legittimamente rifiutare l'adempimento del terzo se l'obbligazione è
infungibile, cioè, deve essere eseguita personalmente da quel debitore, come, ad
esempio, nel caso di un noto pittore che deve eseguire un ritratto.
solidarietà. L'obbligazione è in solido quando più’ debitori
- Art. 1292: nozione della
sono obbligati tutti per la medesima prestazione, in modo che ciascuno può essere
costretto all'adempimento per la totalità e l'adempimento da parte di uno, libera gli
altri; oppure quando tra più creditori ciascuno ha diritto di chiedere l’adempimento
dell'intera obbligazione e l'adempimento conseguito da uno di essi libera il debitore
verso tutti i creditori. I condebitori sono tenuti in solido, se dalla
- Art. 1294. (Solidarietà tra condebitori).
legge o dal titolo non risulta diversamente.
1299: Il debitore in solido che ha pagato l'intero debito può ripetere dai
- Art
condebitori soltanto la parte di ciascuno di essi. Se uno di questi è insolvente, la
perdita si ripartisce per contributo tra gli altri condebitori, compreso quello che ha
fatto il pagamento. La stessa norma si applica qualora sia insolvente il condebitore nel
cui esclusivo interesse l'obbligazione era stata assunta
(Espromissione). Il terzo che, senza delegazione del debitore, ne assume
- Art. 1272.
verso il creditore il debito, è obbligato in solido col debitore originario, se il creditore
non dichiara espressamente di liberare quest'ultimo.
Se il debitore e un terzo convengono che questi assuma il
- Articolo 1273 (accollo):
debito dell'altro, il creditore può aderire alla convenzione, rendendo irrevocabile la
stipulazione a suo favore.
L'adesione del creditore importa liberazione del debitore originario solo se ciò
costituisce condizione espressa della stipulazione o se il creditore dichiara
espressamente di liberarlo.
Se non vi è liberazione del debitore, questi rimane obbligato in solido col terzo. In ogni
caso il terzo è obbligato verso il creditore che ha aderito alla stipulazione nei limiti in
cui ha assunto il debito, e può opporre al creditore le eccezioni fondate sul contratto in
base al quale l'assunzione è avvenuta.
Modificazione del lato attivo del rapporto obbligatorio:
La modificazione del lato attivo in un rapporto obbligatorio si verifica quando il
creditore trasferisce i suoi diritti a un'altra persona, rendendo tale persona il nuovo
creditore dell'obbligazione.
Ci sono diverse modalità attraverso le quali il lato attivo di un rapporto obbligatorio
può essere modificato, quali la cessione del credito, delegazione del debito,
novazione ecc…
Il creditore può trasferire a titolo oneroso o gratuito il suo credito, anche
Articolo 1260:
senza il consenso del debitore, purché il credito non abbia carattere strettamente
personale o il trasferimento non sia vietato dalla legge
Le parti possono escludere la cedibilità del credito, ma il patto non è opponibile al
cessionario, se non si prova che egli lo conosceva al tempo della cessione.
La cessione di crediti pecuniari verso corrispettivo è
Cessione dei crediti d’impresa:
disciplinata dalla presente legge, quando concorrono le seguenti condizioni:
a) il cedente è un imprenditore;
b) i crediti ceduti sorgono da contratti stipulati dal cedente nell'esercizio
dell'impresa;
c) il cessionario è una banca o un intermediario finanziario disciplinato dal testo
unico delle leggi in materia bancaria e creditizia emanato ai sensi dell'art. 25,
comma 2, della legge 19 febbraio 1992, n. 142, il cui oggetto sociale preveda
l'esercizio dell'attività di acquisto di crediti d'impresa La cessione ha effetto
Art. 1264. (Efficacia della cessione riguardo al debitore ceduto):
nei confronti del debitore ceduto quando questi l'ha accettata o quando gli è stata
notificata.
Tuttavia, anche prima della notificazione, il debitore che paga al cedente non è
liberato, se il cessionario prova che il debitore medesimo era a conoscenza
dell'avvenuta cessione.
Chi ha più debiti della medesima specie verso la stessa persona può
Articolo 1193:
dichiarare, quando paga, quale debito intende soddisfare.
In mancanza di tale dichiarazione, il pagamento deve essere imputato al debito
scaduto; tra più debiti scaduti, a quello meno garantito; tra più debiti ugualmente
garantiti, al più oneroso per il debitore; tra più debiti ugualmente onerosi, al più
antico. Se tali criteri non soccorrono, l'imputazione è fatta proporzionalmente ai vari
debiti Quando la cessione è a titolo oneroso, il cedente è tenuto a garantire
Articolo 1266:
l'esistenza del credito al tempo della cessione. La garanzia può essere esclusa per
patto, ma il cedente resta sempre obbligato per il fatto proprio.
Se la cessione è a titolo gratuito, la garanzia è dovuta solo nei casi e nei limiti in cui la
legge pone a carico del donante la garanzia per l'evizione.
Le obbligazioni derivano da contratto, da fatto
Art. 1173. (Fonti delle obbligazioni).
illecito, o da ogni altro atto o fatto idoneo a produrle in conformità dell'ordinamento
giuridico. Chi ha eseguito un pagamento non dovuto ha
Articolo 2033. (Indebito oggettivo).
diritto di ripetere ciò che ha pagato. Ha inoltre diritto ai frutti e agli interessi dal giorno
del pagamento, se chi lo ha ricevuto era in mala fede, oppure, se questi era in buona
fede, dal giorno della domanda.
(Restituzione di cosa determinata). Chi ha ricevuto indebitamente una
Articolo 2037:
cosa determinata è tenuto a restituirla.
LA REMISSIONE
La remissione è un atto giuridico che avviene in maniera unilaterale,
esclusivamente da parte del creditore, il quale decide di rinunciare al credito che gli
spetta. Tale atto ha importante rilevanza nella sfera delle obbligazioni, in quanto
determina l'estinzione dell'obbligazione stessa.
A differenza di altri atti giuridici che richiedono la conoscenza e l'accettazione da parte
del destinatario, come ad esempio nell'atto recettizio, nella remissione il creditore
può unilateralmente decidere di rimettere il debito. Tuttavia, affinché la remissione sia
efficace, è necessario che il debitore ne sia informato.
La dichiarazione del creditore di
Art. 1236. (Dichiarazione di remissione del debito).
rimettere il debito estingue l'obbligazione quando è comunicata al debitore, salvo che
questi dichiari in un congruo termine di non volerne profittare.
Gli atti unilaterali producono effetto dal momento in cui pervengono a
Art. 1334.
conoscenza della persona alla quale sono destinati.
La proposta, l'accettazione, la loro revoca e
Art. 1335. (Presunzione di conoscenza).
ogni altra dichiarazione diretta a una determinata persona si reputano conosciute nel
momento in cui giungono all'indirizzo del destinatario, se questi non prova di essere
stato, senza sua colpa, nell’impossibilità di averne notizia.
Al debitore è quindi concesso di dimostrare che, senza sua colpa, non ha avuto la
possibilità di ricevere la notizia. Questo serve a proteggere i suoi diritti nel caso in cui
la comunicazione della remissione non sia avvenuta correttamente o sia stata
impedita da circostanze al di fuori del suo controllo.
L’EREDITA’
Il legato si acquista senza bisogno di accettazione, salva
Art. 649 (acquisto del legato)
la facoltà di rinunziare. Quando oggetto del legato è la proprietà di una cosa
determinata o altro diritto appartenente al testatore, la proprietà o il diritto si
trasmette dal testatore al legatario al momento della morte del testatore. Il legatario
però deve domandare all'onerato il possesso della cosa legata, anche quando ne è
stato espressamente dispensato dal testatore
Esempio pratico:
Supponiamo che un Mario, lasci in eredità a suo nipote Luca la sua auto al momento
della sua morte. Alla morte di Mario, l'auto diventa di proprietà di Luca, senza che
quest'ultimo debba fare alcuna azione formale per accettare il legato. Tuttavia,
nonostante la proprietà dell'auto sia già trasferita a Luca, secondo l'articolo 649, Luca
(Il soggetto gravato non è altro
deve comunque richiedere al soggetto gravato
che il soggetto incaricato dal testatore nel consegnare al beneficiario la sua eredità ) il
possesso effettivo dell'auto. Questo è necessario anche se Mario aveva
espressamente dispensato Luca dall'obbligo di richiedere il possesso
L’accettazione con beneficio di inventario
Quando si eredita un patrimonio composto principalmente da beni immobiliari, è
comune affrontare il problema della tassa di successione, che può essere molto
elevata. Se non si dispone di liquidità sufficiente per pagare questa tassa, ci sono
diverse opzioni da considerare.
Una possibilità è rifiutare di accettare l'eredità, ma questo significa rinunciare
completamente ai beni ereditati. Tuttavia, esiste anche un'altra opzione, che è
l'accettazione con beneficio di inventario.
L'accettazio