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CAPITOLO III – LA PARTECIPAZIONE POLITICA
Che cos’è la partecipazione politica?
Esempio partecipazione politica
Esempio: elezioni in maniera attiva o passiva, manifestazione come quella contadina quest’anno o
quella del 25 novembre sulla violenza sulle donne, social network (video, foto), scioperare, associazioni
raccolgono firme per un referendum, terrorismo politico
La partecipazione politica è cambiata nel tempo, ha a che fare anche con i social network. Si può ottenere una buona definizione di
“partecipazione politica” combinando le definizioni che accentuano l’aspetto della partecipazione in senso di attività degli individui,
e quelle che sottolineano l’interesse degli individui per la politica. Unendo questi elementi, la definizione ottenuta si potrebbe
enunciare in questo modo: la partecipazione politica è quell’insieme di azioni e di comportamenti che mirano a influenzare in
maniera più o meno diretta e più o meno legale le decisioni dei detentori del potere nel sistema politico o in singole organizzazioni
politiche, nonché la loro stessa selezione, nella prospettiva di conservare o modificare la struttura del sistema di interessi
dominante.
Grazie a questa definizione viene individuata quella modalità di partecipazione visibile che si estrinseca in comportamenti; ma
autori hanno anche rilevato come possa avere una sua specifica influenza anche la partecipazione invisibile, anche detta
partecipazione latente (invisibile), ovvero la presenza di un’opinione pubblica interessata alla politica e informata sui suoi
sviluppi che si attiva raramente e in maniera non continuativa.
FILM: suffragette, movimento del lavoro, Friday for Future, Russia-Ukraine conflict: Educazione,
informazione sono le basi per la partecipazione politica, in Friday for Future sono ragazzi che grazie ad
un livello di istruzione completamente diverso rispetto al passato e grazie alla globalizzazione e i social
network riescono a portare avanti le stesse risposte. Nell’ultimo video troviamo la repressione e l’idea
che la partecipazione è andata di pari passo con la democratizzazione. La democratizzazione è andata
di pari passo e con l’aumento della partecipazione politica. In Russia se si muovono per manifestare
vengono arrestasti, anche se non fosse questo il motivo, ci sarebbero altre questioni per cui non
possono manifestare come la poca informazione, in alcuni paesi le informazioni non arrivano, arriva la
propaganda. I regimi si fondano anche su questo ovvero sul fatto che per le elezioni ci potrebbe anche
essere un oppositore, ma visto che le informazioni non circolano la maggior parte della popolazione
voterà chi conosce.
Fenomeno antico e recente
La partecipazione è un fenomeno antico, ma allo stesso tempo recente. Questa evoluzione, tutte
queste forme che prima erano illegali e puniti con il carcere o la violenza, adesso vengono riconosciute
anche dalla legge. Essa è un fenomeno antico in quanto fin dal momento in cui si può parlare di politica come attività svolta in
comunità organizzate vi è stata partecipazione politica: infatti, la partecipazione politica ha origine nella Grecia antica,
precisamente nelle poleis greche che avevano, seppur con una selezione rigida dei partecipanti, le caratteristiche fondamentali
della partecipazione politica, ossia il suo essere diretta a influenzare sia la scelta delle decisioni sia le decisioni stesse. Queste
caratteristiche sono ancora più evidente nella Repubblica romana.
Tuttavia, a causa della comparsa sia in Occidente che in Oriente di forme di assolutismo e dispotismo, che non lasciarono più
spazio alla partecipazione politica per molto tempo, fu solo con la comparsa delle forme moderne di Stato nel mondo occidentale
con le spinte di democratizzazione interna che si iniziò a parlare legittimamente di partecipazione politica. Dunque, per quanto
essa sia sempre esistita e ha dunque organi molte antiche, è anche corretto dire che il fenomeno è recente in quanto ha assunto le
sue caratteristiche più specie con formazione degli Stati nazionali, in concomitanza con le trasformazioni sociali, culturali ed
economiche.
I sistemi politici, nel tempo, hanno naturalmente assorbito nuove forme di partecipazione:
1. Quelle riconosciute da norme e procedute vigenti, legali a tutti gli effetti (diritto di sciopero)
SCIOPERO: una forma di protesta e di manifestazione, per dare voce alle proprie rivendicazioni,
in senso moderno è nato dalla rivoluzione industriale ed è stato usato come mezzo di protesta
nei confronti dei datori di lavoro, prima dagli operai dell’industria e in seguito da tutti i
lavoratori. Questo ha portato lo sciopero come diritto costituzionale (in Italia e non solo) 1948:
diritto di sciopero nella nostra Costituzione
2. Quelle non riconosciute, ma accettabili ed accettate, non illegali (boicottaggi non violenti, flash
mob: protesta momentanea)
3. Quelle non riconosciute, che sfidano le basi del sistema stesso, con diversi gradi di extra-
illegalità o illegalità (saccheggiare negozi, bruciare auto, atti vandalici)
I sistemi politici presentano significative differenze nella capacità di assorbire nuove forme di partecipazione nel loro grado di
elasticità rispetto a nuove domande, contenuti, soggetti. Infine, per quanto le attività e i comportamenti che rientrano nella
partecipazione politica possano essere fatti risalire a fenomeni collettivi, essa è meglio analizzabile e analizzata sub specie di
attività e comportamenti, stimoli e risorse che hanno come referente il singolo individuo. Non si tratta di aderire ad una prospettiva
individualistica nell’epoca della politica di massa quanto piuttosto di a partire dall’individuo pe spiegare, attraverso i suoi
comportamenti, i processi di formazione dei gruppi e delle attività collettive.
Partecipazione e democratizzazione
Il fenomeno della partecipazione politica è strettamente connesso al processo di democratizzazione. Studiando questo
Stein Rokkan (1970), egli individua 4
collegamento tra partecipazione e democratizzazione, lo studioso norvegese
soglie istituzionali, superando le quali esercita e si amplia la partecipazione:
1. Soglia di legittimazione: vengono riconosciuti i diritti civili di associazione, di espressione, di
critica e di opposizione al regime e vi è una difesa costante dei diritti di riunione, espressione e
stampa
2. Soglia di incorporazione: riguarda l’espansione del suffragio universale elettorale e il
riconoscimento dei diritti politici, con piena parità rispetto all’élite governativa
3. Soglia di rappresentanza: vengono abbassate le barriere che impediscono la rappresentanza
politica, dunque vengono abbassate le barriere per il riconoscimento dei partiti e per il loro
ingresso in parlamento (nelle assemblee legislative)
4. Soglia di accesso al potere esecutivo: il governo diventa responsabile nei confronti del
parlamento e della sua maggioranza nel momento in cui in Costituzione questo viene
confermato. Questo avviene nel 1948 in Italia quando abbiamo potuto definire il nostro governo
democratico e quando è entrata in vigore la Costituzione.
Questo è un lungo percorso che uno Stato deve compiere per ultimare il processo di democratizzazione, il quale è accompagnato
dall’ampliarsi delle opportunità, delle sedi, dei livelli di partecipazioni, del numero dei partecipanti ecc.
Partecipazione e mobilità sociale
Il processo di democratizzazione ha accompagnato l’ampliarsi alle opportunità di partecipazione politica e questo processo è stato
caratterizzato dai cambiamenti politici e socioeconomici della comunità politica: al mutare della sfera socioeconomica è cresciuta la
cosiddetta mobilitazione sociale, che ha portato quella parte di società non rappresentata a mobilitarsi.
Alcuni fenomeni hanno aumentato la possibilità di partecipare (Deutsch, 1961)
1. Spostamenti la popolazione dalla campagna alla città
2. Spostamento di popolazione dal settore agricolo al settore industriale e poi al terziario
3. Aumento della popolazione e mutamento della sua composizione
4. Crescita dell’alfabetizzazione
5. Maggiore esposizione ai mezzi di comunicazione di massa, la partecipazione è cambiata grazie
all’esposizione di nuovi mezzi di comunicazione che hanno interrotto la ” comunicazione” tra
giornali e persone o tra tv e persone, perché grazie ai social network i soggetti principali
informano direttamente i loro ascoltatori.
Questi mutamenti spingono gli individui verso una maggiore disponibilità a partecipare per influenzare processi e decisioni che li
riguardano più da vicino. Tuttavia, la loro effettiva partecipazione dipenderà poi dalla struttura delle opportunità politiche, cioè
dalle modalità di organizzazione della sfera politica e dalle potenzialità di integrazione politica.
Di conseguenza, Il processo di coinvolgimento nella sfera politica, in definitiva, può essere definito come:
a) Partecipazione politica, quando è spontaneo e autonomo, nasce dal basso, direttamente dai cittadini e tende a
influenzare i detentori del potere.
b) Mobilitazione, quando è indotto ed eteronomo, cioè riflette il tentativo dei detentori del potere di organizzare e di tenere
sotto controllo, con gli strumenti a loro disposizione, il consenso e il sostegno dei cittadini.
Tuttavia, va subito aggiunto che la mobilitazione sociale è anche il vasto e complesso processo di mutamenti che creano molte
delle precondizioni per la partecipazione politica: se individui e gruppi acquistano le risorse non solo economiche, anche giuridiche
e politiche, e se lo stato interviene nel sistema socioeconomico, a allora sono molto elevate le probabilità che emergano forti spinte
alla partecipazione politica e che vengano create strutture apposite in grado di incanalarla e orientarla efficacemente
Nesso da ricordare
Processi di mutamento sociale
Spinta alla partecipazione e rivendicazione dei diritti con l’obiettivo di influenzare
nomina/elezioni decisori e decisioni
ESITO: ri-mobilitazione o smobilitazione
Smobilitazione sociale
Secondo Gino Germani [1971] tale mobilitazione può essere primaria (rottura degli antichi e tradizionali schemi di comportamento)
o secondaria (rilancio in attività di gruppi già mobilitati, che si erano però adagiati su schemi di comportamento passivi e
subordinati); esiste anche un processo di smobilitazione (opposizione alla mobilitazione di alcuni gruppi sociali da parte di altri
gruppi, che cercano di impedirne la partecipazione politica).
Individuata la spinta alla partecipazione nella relazione tre le richieste di aumento di diritti e di risorse e l’espansione del ruolo e dei
compiti dell’apparato amministro, il processo complessivo non può essere focalizzato solo sulla partecipazione,