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X

F (X, Y, Z) = m(2, 3, 4, 5)

Come primo passo, la funzione data, che è già in forma canonica(somma di

mintermini), viene rappresentata su una mappa di karnaugh a tre variabili

segnando un 1 nelle caselle corrispondenti a ogni mintermine presente nella

funzione. Il passo successivo consiste nell’individuare i vari gruppi di celle sulla

mappa, che daranno luogo a somme di prodotti semplificabili.Tali gruppi sono

m

chimati accoppiamenti, gli accoppiamenti sono composte da 2 celle

adiacenti.L’obiettivo è trovare il numero il numero minimo di accoppiamenti

che copra tutti i mintermini marcati con 1, e quindi appartenenti alla

funzione data. 20

Nella mappa della figura,ho individuato due accoppiamenti che coprono tutti

i mintermini, ovvero coprono le quattro celle marcate, nel formare i sotto cubi

è importante individuare quali sono i primi essenziali e quelli non essenziali, in

quanto noi vogliamo riscrivere una forma minimizzata dell’espressione booleana

e se prendiamo anche primi non essenziali cadiamo in errore, perché andremo a

scrivere una forma non minimizzata, se esistono più scelte alternative, si privi-

legiano quelle caratterizzate dal numero minore di letterali.

• Implicanti primi sono degli implicanti che non sono coperti da nessun altro

implicante

• non si parla di implicante primo, quando l’implicante è coperto da un’

altro implicante.

Dato che i due accoppiamenti coprono tutti gli 1 presenti nella mappa, la somma

logica dei relativi prodotti dà la seguente espressione semplificata di F:

F = XY + XY

9.3.1 implicati e implicanti 4 5

Nel caso in cui si vogliano le forme minime SP (o PS si trovano tutti gli impli-

canti(risp. implicati primi della funzione, ossia i più grandi sotto cubi,anche

n

chiamati accoppiamenti di 2 celle adiacenti, che coprono gli 1(risp. gli 0)della

funzione. Quando si vanno a formare i sotto cubi, gli accoppiamenti, anche

i punti di non specificazione(don’t care), i quali vanno considerati in maniera

furba, nel senso che a seconda della condizione decidiamo di assegnare 1 o 0 al

quel punto di non specificazione se è conveniente o no. Si Selezionano, tra gli

Nel caso in cui si vogliano le forme minimeimplicanti (risp. implicati) primi

trovati, quelli essenziali, ossia quelli che sono unici a coprire un 1(risp. 0) Se

esistono più scelte alternative, si privilegiano quelle caratterizzate dal numero

minore di letterali.

• Una funzione prodotto p si dice implicante di una funzione f se f =

1(almeno) in tutti i vertici del sotto cubo relativo ad f.

• una funzione prodotto di dice implicata di una funzione f se f = 0.

4 Somme di prodotti

5 Prodotti di somme 21

9.3.2 Qualche esempio

• implicante primo quando viene effettuata una copertura con numero

massimo di letterali 22

• Implicante primo essenziale quando viene coperto il min termine non

coperto da nessun altro implicante

In questo ultimo esempio sono presenti punti di non specificazione(don’t care),

ovvero sono dei punti che non hanno una loro specifica,possiamo decidere noi

quale specifica assegnargli, a nostra convenienza, in questo caso ad esempio

mi è stato utile assegnare 1 al punto di non specificazione (riga 2 colonna 3)

perché mi permette di fare un accoppiamento amplio. Tutti gli esempio mostrati

sono implicanti in quando i sotto cubi (gli accoppiamenti) presentano tutti

1. Mentre avremmo parlato di implicati all’interno dei sotto cubi fossero stati

formati da tutti 0, in quel caso una volta scritta l’espressione minimizzata dovrà

essere complementata.

9.4 Scelta dell’implementazione

Come omai abbiamo capito una rete combinatoria a 1 uscita è descritta da

più espressioni binarie distinte ma equivalenti, ciascuna della quali definisce

un diverso schema logico della rete, ma anche sostanzialmente ci permette di

arrivare ad un medesimo risultato(se applichiamo i teoremi i maniera corretta).

I diversi schemi logici si diversificano per

• Complessità strutturale

1. Numero e tipologia delle porte logiche impiegate

2. Numero degli ingressi di ciascuna porta

• Ritardi di propagazione

1. Numero e tipo delle porte logiche ciascun segnale d’ingresso attraversa

per raggiungere l’uscita

Questo ci porta a dire che nell’ambito della stessa tecnologia, ovvero nello

stesso ambito di applicazione, i diversi schemi logici hanno costi, consumi en-

ergetici e velocità di elaborazione diversi, da questo possiamo capire che alcuni

schemi logici risulteranno molto più dispendiosi rispetto altri. Noi sappiamo che

le reti combinatorie a 1 uscita possono essere realizzate sempre con forme a

2 livelli(AND-OR, OR-AND, NAND-NAND, NOR-NOR, con al mas-

simo eventuali porte NOT sugli ingressi. Il costo di una rete è tanto più bassi

quanto minore è il numero di porte distinte e, a parità di numero di porte, quanto

6

minore è il numero di ingressi complessivi. Nel caso d’implementazione CMOS

è da preferire l’uso di porte invertenti.Quindi occorre convertire le forme SP e

PS in forme NAND-NAND o NOR-NOR, si possono cosı̀ ottenere a par-

tire dalle implementazioni SP e PS, operando direttamente sugli schemi logici.

6 è un tipo di tecnologia utilizzata in elettronica digitale per la progettazione di circuiti

integrati, alla cui base sta l’uso dell’invertitore a transistor MOSFET.

23

9.5 Implementazione NAND-NAND

Si ottiene da quella AND-OR, sostituendo le porte AND con porte NAND,

ponendo delle bolle d’inversione (porte NOT) di compensazione agli ingressi

della OR, in modo da trasformarla in una NAND

è importante che si faccia una verifica che i due schemi logici siano equivalenti,

per essere sicuri di aver fatto una giusta compensazione.

24

9.6 Implementazione NOR-NOR

Si ottiene da quella OR-AND, sostituendo le porte OR con porte NOR. Questo

chiaramente ci porta a dover fare delle compensazioni, infatti risulterà necessario

porre delle bolle d’inversione (porte NOT) agli ingressi della AND(in modo da

trasformarla in NOR)

• Se un ingresso raggiunge direttamente la porta AND, lo si inverte.

25

10 L’operatore OR esclusivo ⊕

L’operatore OR esclusivo (XOR) si indica con il simbolo ed è definito dalla

seguente operazione logica ⊕

X Y = XY + XY

In particolare, X Y = 1 se una delle variabili, ma non ambedue, è uguale a 1.

Si esclude quindi, da qui il nome, la condizione in cui ambedue le variabili sono

pari a 1. a b Y

0 0 0

0 1 1

1 0 1

1 1 0 ⊕

Nell’ algebra booleana la proposizione A B è vera soltanto quando la

proposizione A è vera e la proposizione B è falsa, e viceversa.In altri termini,

l’operatore XOR è vero soltanto quando i due operandi (variabili) sono diversi.

In linguaggio comune può essere tradotto come : ”l’uno o l’altro”.

26

11 Le reti iterative

Per i sistemi digitali complessi, invece di applicare la metodologia di proget-

tazione all’interno del sistema, viene utilizzata la progettazione gerarchica,

basata sul motto divide et impera. Il metodo usato,infatti divide iterativa-

mente il problema generale in problemi via via più semplici, fino a raggiungere

un livello di semplificazione adeguato per una progettazione semplice delle sot-

toparti cosı̀ ottenute. Chiaramente seguire questa metodologia produce una

gerarchia di simboli e diagrammi delle diverse sotto parti, chiamate blocchi,

che interconesse tra loro formano il circuito finale.

In una rete iteraticva le celle possono essere sia reti combinatore che sequen-

ziali, adesso vedremo solo quelle formate da moduli combinatori. Ogni cella ha

ingressi e uscite dati e ingressi e uscite di stato, le uscite di stato di una cella

sono connesse agli ingressi di stato della cella seguente, la quale a livello grafico

può trovarsi a sinistra o a desta a seconda di come è stata progettata la rete. E’

importante considerare che reti iterative non sono indicate quando la velocità

di elaborazione deve essere particolarmente elevata, in quanto l’utilizzo di reti

iterative influisce negativamente sulla velocità della rete stessa.

11.1 Il full Adder

il full-adder o sommatore completo è un circuito logico caratterizzato da tre

ingressi e due uscite. Le sue funzionalità è quella di eseguire una somma tra

due numeri espressi in binario. E’ un componente fondamentale dell’elettronica

digitale perché connesso opportunamente con altri full-adder e porte logiche può

dare luogo alle unità di elaborazione ALU(arithmetic Logic Unit) dei proces-

sori. I full-adder sono le fondamenta su cui è basata la costruzione di semplici

calcolatrici. Il full-adder è costituito dall’ insieme di due half-adder e una porta

logica OR, opportunamente collegati.

A + B + Ci = S + Co

dove A e B sono gli operanti, Ci il riporto (C carry) in ingresso della prece-

dente somma e S e Co sono la somma e il riporto di uscita. Ogni variabile è un

27

bit (0 oppure 1)

In ingresso sono inseriti i due bit da sommare e l’eventuale bit di riporto; in

uscita vengono forniti la somma ed il riporto. 0 0

Ad esempio, se diamo in ingresso i valori 110 (1 numero, 2 numero, riporto),

il componente restituirà il valore 0 con riporto 1 (corrispondente al valore 10 in

base binaria).

11.2 Componenti combinatori

Nei precedenti capitoli abbiamo parlato di rete combinatoria, ma non ci siamo

ancora soffermati sulle componenti. Prima di entrare nel vivo dell’argomento

ripetiamo cos’è una rete combinatoria, una rete combinatoria, o circuito com-

binatorio è un circuito il cui funzionamento riguarda solo la relazione ingresso-

uscita. Tale relazione è descritta da una funzione logica. Le componenti combi-

7

natorie sono generalmente disponibili come circuiti integrati o sono utilizzati

nella costruzione di circuiti integrati più complessi.

Le categorie di componenti combinatori che tratteremo sono:

• Decodificatori (decoder)

• Selettori (o multiplexer)

11.2.1 Decodificatori

Durante il nostro percorso di studio abbiamo capito che nei sistemi digitali, le

informazioni sono rappresentate mediante codici binari. Un Codice binario a n

n

bit può rappresentare fino a 2 elementi distinti di informazione. L’operazione

di decodifica è la trasformazione da un codice a n bit in ingresso a uno a m bit

n

in uscita, con n <= m <= 2 ed è tale che ciascuna parola di codice in ingresso

produce un’unica parola di codice in uscita. Tale operazione viene svolta da

un circuito combinatorio denominato decodificatore n-m, caratterizzato da n

n

ingressi e m uscite, con m < 2 . Il decoder dotato di n ingressi ed m uscite è

detto decoder n:m 0 n-to-m, il numero d’ingresso è sempre diverso dal numero

n

d’uscita. Un decoder si dice completo se m = 2 , al

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
56 pagine
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-INF/05 Sistemi di elaborazione delle informazioni

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Ciccio99EMA di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Reti logiche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Salerno o del prof De Luca Stefano.