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INNOVAZIONE E RIFORMA
Revolution in Military Affaris =punti di svolta nel modo di fare la guerra
determinati dal consolidarsi di una nuova tecnologia che viene inclusa
nella guerra, innovare il modo di operare le forze armate → es: revolution
in military affairs dell'USA con guerra condotta con supporto di GPS
- Capacità di generare e beneficiare di una revolution in military
affairs dipende dalla cultura interna al Paese, dall'apertura al
cambiamento di quella cultura organizzativa
Germania all'alba della 1WW: basato i suoi piani di attacco sulla stessa
dottrina che aveva sviluppato durante le guerre di unificazione, ma senza
ottenere buoni risultati → Generali avevano vinto le guerre adottando le
battaglie di annientamento caratterizzate per la concentrazione di uomini
e mezzi per dilagare i nemici. Venne conferito un carattere religioso alla
dottrina della guerra di annientamento che divenne il modo di fare la
guerra
-Allargamento e partenariati NATO: componente della transizione dei
sistemi dottrinati, composizione delle forze armate e come operavano
verso il modello Occidentale. Volevano innovare la cultura strategica dei
potenziali nuovi membri dell'alleanza
-Kier: raramente ciò che è dottrina militare è una risposta calcolata a qlc
che avviene nell'ambiente esterno. Preferenze militari e strategiche sono
endogene e vanno capite all'interno del contesto socioculturale
CULTURA STRATEGICA
Nasce in opposizione all'etnocentrismo strategico proprio dell'approccio
prevalente agli Studi strategici "Etnocentrismo strategico" =si basa le proprie
strategie sul comportamento dell'altro (orientalismo in campo strategico)
Scritto che sostiene l'utilità del concetto di cultura strategica e di capire le
mosse dell'avversario: Snyder, 1977: "The Soviet Strategic Culture"
Analizzare se il Cremlino avrebbe reagito al cambio della postura
nucleare statunitense (avvenuto negli anni '70) nel modo in cui gli
americani si aspettavano avrebbero reagito
Risposta: no, non reagiranno come ci si aspetta perché decisori politici
che prendono decisioni nel Cremlino sono caratterizzati da una
razionalità approccio dei costi- benefici e rischi diversi dal nostro →sono
homo sovietico con specifico approccio socio-culturale
Leader sovietici non sono cultur free, ma sono agenti, soggetti le cui
decisioni sono guidate da peculiari modalità di pensiero che sono
radicate nelle loro menti come risultato del processo di socializzazione al
quale sono stati esposti
Letteratura sulla cultura strategica si divide in 3(+1) generazioni → c'è un
dialogo dentro la dottrina di chi si occupa della cultura strategica
- 1^: cultura strategica come contesto (Gray): approccio sociologico, cultura
strategica è sia causa che conseguenza di ciò che accade nell'ambito
strategico
- 2°: cultura strategica come strumento di potere (Klein)
- 3°: cultura strategica come variabile indipendente (Johnston): isolare la
cultura strategica e verificarne l'influenza sul processo decisionale e
tracciare una freccia dalla causa (cultura strategica) alla conseguenza
(comportamento strategico)
- 4°: cultura strategica come strumentale e malleabile (Libel)
PROBLEMI DERIVANTI DA CONTRASTI INTERNI
Generazioni che dialogano intorno a 4 domande:
1) Definizione comune?
2) Come la cultura strategica influenza il comportamento?
3) Quali sono le origini della cultura strategica?
4) La cultura strategica è rigida oppure mutabile?
LA CULTURA STRATEGICA SECONDO FASOLA
Approccio strutturale
DEFINIZIONE= insieme dominante di convinzioni riguardanti la politica di
sicurezza e la minaccia o l'uso della forza sostenute dall'élite di sicurezza di
uno Stato, 3 fattori da sottolineare nella definizione:
- Convinzioni (beliefs): assunzioni presenti nel cervello dei decision makers,
vere a prescindere se siano validate o meno
- Prevalenti: all'interno di un gruppo di decisori politici ci potrebbero essere
delle sottoculture strateghe o individui con idee sull'uso della forza diverse
rispetto al gruppo (interazione tra i vari servizi delle forze armate: esercito-
marina-aeronautica → a livello aggregato condividono un set generale
dominante di convinzioni sull'utilità della forza, ma idee diverse sulle
modalità di uso della forza armata)
- Élite: attributo di una élite (natura collettiva)
Operazionalizzazione:
- Constitutive beliefs → identità: chi sono? Qual è il mio ruolo? Chi è il
nemico?
- Scientific beliefs → visioni del mondo: come funziona il mondo?
- International beliefs → quando usare la forza?
- Operational beliefs → come usare la forza?
L'INFLUENZA DELLA CULTURA STRATEGICA SUL COMPORTAMENTO
Cultura strategica come "switchman" (=commutatore) che dà seguito a certe
"tracce d'azione piuttosto che altre... oscurando le altre tracce dalla vista
dell'agente"Insieme di assunzioni a priori sul cervello delle élite che gli fanno
vedere alcune cose e non altre: gli porta a seguire un corso di azione piuttosto
che un altro (Keohane)Cultura strategica definisce l'ambito del plausibile e
dell'appropriato per l'élite di sicurezza:
- Logica dell'appropriatezza (e pratica)
Socializzazione: omologazione tramite gate keeping ed omologazione →
esposizione dei decision makers di un gruppo preesistente che già detiene
quelle idee e idee che vengono diffuse e diventano parte integrante del modo
di ragionare
CRISI DELL’ORDINE LIBERALE
Ordine liberale sta a indicare una precisa modalità di organizzare la politica
internazionale su principi liberali. Ci si riferisce a quella parte del mondo in cui
ci sono delle liberal democrazie. Di solito si parla degli Stati Uniti. Leadership.
Alcuni analisti sottolineano però come sia proprio nell’UE che le caratteristiche
dell’ordine internazionale emergono di più.
John Ikenbberry. Negli ultimi anni ha investigato le sfide che l’ordine liberale si
trova a incontrare. ‘Un mondo sicuro per la democrazia’
Quando John parla di ordine liberale internazionale, dice che esiste un ordine
liberale internazionale subito dopo la Prima guerra mondiale. È quello pensato
da Wilson. Società delle nazioni che dovrebbe permettere agli stati di superare
le conflittualità ed eventualmente arrivare ad un esito pacifico. Società
inclusiva, obbiettivo di coinvolgere la maggior parte degli stati del mondo. Non
c’era una potenza con più potere.
È un ordine che si basa fortemente su alcuni elementi legati alle libertà
individuali. Sì sottolineano le 4 libertà dalla paura e dal bisogno (libertà
negativa) e le libertà sulla credo e sull’espressione.
Così come lo ritiene John l’oli è un possibile modello per poter gestire le sfide
future. Accorgimenti particolari.
1. Apertura economica. In ambito economico il liberalismo favorisce la libertà
economica, attenzione forte alle esigenze sociali che ogni stato esprime.
Assieme alle politiche economiche nascono e si affiancano politiche di welfare
state (politiche keynesiane- economista che sostiene che lo Stato abbia il ruolo
di sostenere e correggere le storture della politica locale) apertura economica
che però è vincolata.
2. È un ordine basato sulle regole. La rule of law è l’elemento caratterizzante.
Il diritto è sopra il potere. Insieme a questa prevalenza della rule of law sta una
vocazione al multilateralismo (pratica accettata e condivisa dagli stati di
gestire le controversie- prevede reciprocità, continuità e fiducia).
3. Cooperazione di sicurezza.
4. Riformabilità. Il liberalismo è una teoria che si basa sul progresso che si basa
sullo sviluppo. Cambia scenario e quindi esige una forma di riformabilità. Storia
non ciclica ma lineare
5. Solidarietà democratiche. Centrali le democrazie e soprattutto le liberal
democrazie. Sono delle democrazie alla base delle quali stanno delle libertà
individuali riconosciute.
I dibattito sull’ordine liberale internazionale oggi è in crisi. Molte delle critiche
poste al liberalismo sono delle critiche interne. La contestazione viene
dall’interno. C’è un problema dell’ordine di cui noi facciamo parte. Se c’è
contestazione interna significa che il liberalismo fa il suo lavoro (possibilità di
poter dire la propria)
Ragioni interne menzionate:
- Proprietà dell’ordine economico: la globalizzazione senza vincoli ha acuito
le disuguaglianze interne tra gli stati (tra chi è molto ricco e chi è molto
povero. Questo ha creato disaffezione nei confronti del sistema.
- Ordine politico: riferimento al ruolo delle istituzioni internazionali. Le
istituzioni aiutano a comporre gli interessi degli stati. Permettono di
gestire e scambiare le informazioni. In molti casi le istituzioni sono state
accusate di essere prioritarie rispetto alle decisioni di alcuni stati.
- Crisi di performance: si agisce in modo differente
GENERE E RELAZIONI INTERNAZIONALI
Perché dobbiamo parlare di genere quando parliamo di relazioni internazionali?
I movimenti le pratiche e le teorie femministe non riguardano solo la
condizione delle donne, bensì le relazioni di genere, riguardano le definizioni e
le costruzioni di mascolinità e femminilità e i ruoli a questi assegnati nonché le
forme che le relazioni assumono nel corso del tempo. queste forme sono
sempre state caratterizzate dal fatto di essere ineguali.
Jhon scott: il genere in senso strutturale è un modo primario di significare le
situazioni di potere.
Hardin: il genere è un insieme di caratteristiche variabili ma costruite
strutturalmente. Alcune caratteristiche come il potere, l’autonomia, l’attività in
pubblico sonon sempre state associate alla mascolinità. I loro opposti, la
dipendenza, la connessione, l’emotività e lo spazio privato sono sempre stati
associati alla femminilità. Queste definizioni sono relazionali. L’una per esistere
ha bisogno del suo opposto. Tradizionalmente nel corso dei secoli ad alcune
caratteristiche abbiamo attribuito un valore superiore rispetto a quelle
associate all’altro. Nonostante le definizioni specifiche siano variate nel corso
del tempo e dello spazio sono rimaste invariate le disuguaglianze.
Considerazioni di genere portate avanti prima di tutto dalle femministe.
Definizione di femminismo; sia pensare al femminismo come movimento che,
come una famiglia teorica, è corretto. Qu