CAPITOLO 2: DISTURBI A ESPRESSIONE PSICOSOMATICA
Area psicopatologica in cui la sintomatologia e l’espressione del disagio del bambino/ adolescente o della sua
famiglia avviene attraverso il corpo.
Prima richiesta da parte della famiglia legata a disfunzionamenti sull’area corporea o delle funzioni corporee.
Importante il tema della matrice relazionale primaria perché ha a che vedere con aspetto che riguarda mente
– corpo, lo sviluppo armonico della nostra mente all’interno del nostro corpo diverso da modello di Maler
che divide nascita psicologica e biologica MA dentro un modello in cui neonato è subito un individuo,
differenziato rispetto all’altro e dal suo contesto, dove i livelli di consapevolezza di questa separazione e il
livello di individuazione (definizione del Sé) non è ancora compiuto ma questo non vuol dire che il neonato
sia dentro una bolla simbiotica con la madre o con il suo contesto di riferimento. Da una parte neonato subito
individuo separato, con immaturità per cui i processi di individuazione e costruzione del se sono tutti da farsi.
Dentro a questo contesto la relazione è fondante e all’interno della relazione è strutturante il concetto di
matrice, che è lo stampo/ forma che si costruisce sulla base della qualità delle nostre interazioni e relazione
e che diventa una forma interna alla nostra struttura interna su base relazionale. La matrice contiene due
aspetti uguali e contrari: da una parte costituisce la nostra struttura stabile, quella più antica nell’arco della
vita; dall’altra parte la matrice non è rigida/ statica nel senso che io posso utilizzare in diversi modi la mia
matrice originaria/ primaria. Costruire una matrice interattivo relazione con l’adulto = quanto più l’adulto è
capace di funzionare da regolatore del bambino (esterno) per fargli acquisire capacità regolatoria autonoma
(interno) tanto più l’unità mente corpo si struttura e gradualmente si differenzia. Passaggio che il neonato
deve fare non è di separazione ma costruzione della propria identità in cui la mente ha un funzionamento
separato ma non scisso dal corpo.
All’inizio della vita il neonato è considerato un’unità mente – corpo all’inizio i processi su base somatica,
fisiologici sono strettamente connessi ai funzionamenti psichici, perché non ci sono ancora quelle strutture
cognitive/ relazionali/ strutturali che consentono al bambino di sentirsi una mente inserita in un corpo (mente
e corpo hanno aree di autonomia ma sono coordinati NON FUSI). Importante perché ci dice come il
funzionamento psicosomatico è molto regressivo/ primitivo/ poco evoluto perché fa riferimento a modalità
di funzionamento che ci rimandano all’inizio della vita, in cui siamo stati unità mente – corpo (ora non lo
siamo più ma siamo una mente radicata in un corpo)
Se il funzionamento psicosomatico richiama le prime fasi della vita e dei processi primari di sviluppo poco
evoluti bisogna avere chiaro la differenza tra meccanismo della somatizzazione e della conversione il
soggetto a funzionamento psicosomatico usa primariamente il meccanismo della somatizzazione
1. Somatizzazione meccanismo attraverso il quale il corpo esprime/ manifesta/ parla al posto della
mente; scarica il disagio mentale = il corpo sta al posto della mente; meccanismo preverbale in cui il
disagio psichico non fa il passaggio dalla mentalizzazione al linguaggio all’espressione
comportamentale o linguistico – comunicativa ma va direttamente sul corpo (se io funziono così non
solo non so dire come mi sento ma allo stesso tempo non ho una chiara percezione di come mi sento
e nemmeno mentalizzazione/ significato del sintomo, quindi se qualcuno dice “Ti vedo triste oggi”
rispondo “No”). Questo può succedere perché nella matrice relazionale primaria gli adulti di
riferimento non sono stati buoni regolatori esterni, non hanno mentalizzato adeguatamente i miei
comportamenti e non me li hanno restituiti in forma comunicabile. Spesso si è ricorsivi nella vita:
sempre quando c’è momento di stress si manifesta qualcosa a livello corporeo.
2. Conversione meccanismo più evoluto (siamo nell’area nevrotica, dopo l’edipo, non neonati), tema
che il corpo simbolizza/ rappresenta la mente, c’è il simbolo. Non implica il danno fisico: se facciamo
radiografia, ecografia… non c’è un corpo che sta male, ma c’è un corpo che rappresenta il malessere
(nella somatizzazione c’è un corpo che sta veramente male, ma le origini sono nella psiche, ma sono
pazienti anche di area medica oltre che psicologica)
Quando c’è un corpo che sta male stare sempre attenti alla diagnosi differenziale con patologia organica MA
sempre tenere in considerazione la componente di relazione tra patologia medica e psicologica
Anche nelle patologie gravi ci possono essere connessioni psiche – soma, come ad esempio nei tumori
Somatizzazione può andare da un minimo in cui è tollerabile ad un massimo in cui le persone si ammalano
gravemente
Nelle prime fasi della vita leggiamo il sintomo corporeo come una disfunzione dell’interazione adulto
bambino (difficoltà nell’area relazionale)
Kreisler primo a porre accento su area psicosomatica, in questa non rientrano gli aspetti nevrotici della
conversione e reazioni psicologiche secondarie a malattia somatiche (per esempio, malattia leucemica a cui
segue depressione), forme di reazione o aggravamento di patologie organiche in seguito a comportamenti
inadeguati da parte del soggetto (per esempio, patologie croniche per cui devono avere somministrazione di
farmaci per tempo e non vogliono più fare le cure)
Aree implicate
- Organi disturbi della sfera digestiva, disturbi della sfera cutanea
- Funzioni disturbi del pianto, disturbi del sonno, disturbi della sfera respiratoria
- Disturbi legati all’evacuazione
Dal punto di vista relazionale ciascuna di queste aree ha un significato specifico
1. Sfera respiratoria comunica sull’asse vita – morte (= chi non respira non vive); regolazione interna
all’individuo si interrompe il bambino va in disregolazione e la soluzione non è la comunicazione ma
l’interruzione del respiro; nella testa del bambino non c’è l’idea “adesso dico alla mamma che muoio”
MA “quello che arriva da te è talmente inadeguato per me e non lo voglio talmente tanto che io non
respiro più” e questo comunica “se tu fai qualcosa di inadeguato per me mi fai morire”; instaurazione
di meccanismo coercitivo del bambino verso l’adulto, che inizia ad essere spaventato dal fatto che le
sue azioni nei confronti del bambino possono generare il sintomo; è il bambino che determina la
relazione con l’adulto e non viceversa!
Prima cosa da indagare capire come si è arrivati a quel risultato (capire cosa è successo al bambino
e cosa hanno fatto quei genitori per far arrivare il bambino a quel risultato); problema è che molti
genitori pretendono di avere la ricetta per curare il bambino velocemente, quello che noi dobbiamo
fare è prendere tempo, perché si instaura meccanismo per cui bambino vittimizza i genitori e loro
vittimizzano noi, noi dobbiamo capire il funzionamento e la radice del sintomo, piuttosto perdiamo i
genitori tanto poi torneranno (se il genitore mi dice “io tra un mese vado in vacanza e voglio che il
bambino sia apposto” sono genitori somatizzanti!)
2. Sfera cutanea pelle è il nostro confine e contenitore; area cutanea e suoi sintomi hanno a che
veder con vicinanza – distanza con l’altro e contenimento (tanto più è stato contenuto
adeguatamente tanto più contiene simbolicamente la psiche, se è stato esposto a troppo distacco o
troppa intrusione tanto più la pelle può rappresentare il bisogno di distanza dall’altro); sintomo molto
visibile all’altro e da subito, per certi versi respingente; significa che dobbiamo definire delle distanze,
perché la vicinanza non è confortevole
3. Sfera digestiva qualcosa che è più interno, ma il cui dolore può diventare invalidante (per esempio,
i mal di pancia ricorrenti)
4. Sfera del pianto primario sistema di comunicazione nella prima infanzia, quindi area di
comunicazione importante nei confronti dell’adulto: da una parte centrale e molto informativa per
l’adulto, dall’altra si presta a raccogliere le difficoltà dell’adulto nell’intercettazione del significato del
pianto (nei primi giorni i genitori imparano i significati del pianto del bambino MA alcuni non sono
così capacità, quindi il pianto risulta poco informativo motivo per cui il bambino continua a piangere
senza trovare consolazione)
5. Sfera del sonno ha a che vedere con la separazione e i ricongiungimenti perché, quando si dorme
ci si separa dagli altri e dalle parti vigili di noi stessi (che non possiamo più tenere sotto controllo
perché non siamo svegli); buon rapporto con il sonno avviene se siamo capaci di gestire i
ricongiungimenti, tollerare che mentre dormiamo possono succedere cose al di fuori del nostro
controllo (possiamo farlo se non abbiamo visione catastrofica a base d’ansia)
6. Sfera dell’evacuazione ha a che vedere con ciò che noi tratteniamo dentro e ciò che lasciamo
andare, tant’è che parliamo dei disturbi del controllo sfinterico; il bambino nell’arco dello sviluppo
deve imparare a regolare ciò che tiene dentro e ciò che espelle; funzione fisiologica ma anche
psicologica perché tutti noi dobbiamo imparare nell’arco della vita i contenuti psichici che tratteniamo
e che lasciamo andare, mettiamo fuori nel mondo, che sono degli scarti, non ci servono più; controllo
sfinterico perché non possiamo né trattenere né lasciare andare tutto, occorre buona regolazione;
sfinteri sono un confine del nostro corpo, come la pelle; questi disturbi trattengono o evacuano senza
regolazione, ciò che è dentro di me lo possono lasciare ovunque, sporcando me e l’altro, rendendomi
inavvicinabile = tema regolamentazione distanza con l’altro
Importante fare una diagnosi primaria perché gli stessi sintomi possono avere diversi significati sulla base del
funzionamento prevalente del bambino
ASMA
Patologia a eziologia multifattoriale, è una costrizione dei bronchi di fronte alla sensibilità che il soggetto
mostra nei confronti di sostanze esterne (polveri, acari, polline) o interne
Molta letteratura sottolinea come le crisi d’asma possono comparire quando l
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