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Esistono tratti che non sono innati e che possono essere acquisiti attraverso
l’apprendimento o scambi interattivi (es. modello dell’attaccamento→ le
esperienze negative o le difficoltà precoci possono essere compensate da
esperienze successive realmente positive).
• Modello ambientale: l’ambiente influenza lo sviluppo infantile e provoca
l’insorgere di una psicopatologia. I meccanismi possono essere due:
o Rischi prossimali: direttamente implicati
o Rischi distali: fattori sociali che si ripercuotono sulle competenze
genitoriali
Le influenze ambientali agiscono su: sviluppo del cervello (ad es. assunzione di
alcol o droghe in gravidanza), genetica, epigenetica (mente può cambiare
morfologia e funzioni cerebrali). Le esperienze non condivise sono quelle più
importanti per lo sviluppo delle caratteristiche psicologiche individuali.
• Modello interazionale: le caratteristiche del bambino (=tratti) e dell’ambiente
concorrono a determinare lo sviluppo del bambino. Tratti e ambiente
interagiscono per produrre un insieme di comportamenti nuovi, che si
trasformano.
Comunicazione BIDIREZIONALE ambiente-bambino: l’ambiente influenza il
bambino e viceversa (così avviene anche tra bambino e insegnante). Gli esseri
umani sono agenti attivi nell’influenzare il proprio sviluppo.
Idea di TRASFORMAZIONE che può esser vista secondo due modalità:
o Attaccamento insicuro interagisce con ambiente positivo e dà un esito
positivo
-ATT x A+→ +0
o Attaccamento insicuro interagisce con ambiente positivo e crea così un
attaccamento sicuro. Questo porterà per forza ad un esito positivo.
-ATT x A+→ +ATT→ +0
Un esito psicopatologico riflette sia gli aspetti indovali che l’ambiente sociale e
culturale.
INFANT RESEARCH: area di ricerca al confine tra psicoanalisi e psicologia evolutiva.
Indagano come si costruisce l’identità dell’individuo in base alla relazione con l’adulto.
La relazione è BIDIREZIONALE, in cui ciascun partecipante contribuisce
all’organizzazione della diade: c’è una co-costruzione bidirezionale: individuo sente di
influenzare il partner e allo stesso tempo di esserne influenzato.
Nell’interazione sono presenti delle danze interattive che producono comportamenti
complessi in cui c’è una ripetitività di costanti (linguaggi, espressioni, movimenti).
AUTOREGOLAZIONE: è la capacità dei partner di saper gestire i propri stati interni. Più
ho una buona relazione con il mio care giver, tanto più sono in grado di autogestirmi
e quindi stare dentro una relazione comunicativa. L’autoregolazione e con l’aumento
dell’età (e quindi delle capacità cognitive) l’autocontrollo sono alla base di diverse
funzioni:
• Impegno, concentrazione, attenzione
• Adattarsi positivamente a situazioni nuove
• Ridurre il comportamento aggressivo
• Aumentare la collaborazione sociale
Autocontrollo intenzionale: richiede uno sforzo attivo per neutralizzare le reazioni
istintive e impulsive. Arriva quando le capacità cognitive aumentano (intenzionalità o
necessita di .. ). Spiegare quello che succede, restare sulla situazione che lo ha
disregolato
• Obbedienza collaborativa: accetta di soddisfare le richieste con grande
disponibilità ed entusiasmo. Costruisco un patto col bambino e trovo un
accordo, cerchi tu stesso di costruire una regola (regole decise tutti insieme dai
bambini). Il bambino si sente coinvolto nel processo decisionale.
• Obbedienza situazionale: il bambino obbedisce in maniera meccanica, senza
una reale convinzione o motivazione positiva. È un'imposizione.
REGOLAZIONE INTERATTIVA: è il flusso comunicativo bidirezionale senza interazione
positiva, simmetrica e causale. Usiamo i termini di regolazione mutua, bidirezionale e
co-costruita come intercambiabili. Questi termini non implicano mutualità;
piuttosto, si riferiscono al contributo che ogni partner dà alla regolazione dello
scambio. Avere la sensibilità di interrompere l’interazione se necessario, fare delle
pause, rispetto del tempo di dialogo.
DANZE INTERATTIVE: comportamenti complessi che seguono un modello “tema con
variazioni” in cui un linguaggio/espressione/movimento vengono eseguiti con una
certa ripetitività di costanti. L’insieme delle costanti viene integrato progressivamente
nella creazione di strutture di rappresentazione: passaggio da comportamenti
interattivi a rappresentazioni interiori di modelli affettivi (mamma mi sorride, io le
sorrido). Si interiorizza quando la corrispondenza viene ripetuta molte volte e il
bambino inizia a prevedere il comportamento della mamma. Grazie alla capacità di
prevedere in anticipo un comportamento, il bambino inizia a crearsi delle aspettative
("Io sono un bambino amato dalla mia mamma", che poi diventerà "io sono un uomo
degno di amore") e la sua predisposizione alle relazioni sarà sicura. Troverà in futuro
dentro di se qualcosa.
Nei primi 0-24 mesi, da questi comportamenti micro della mamma/caregiver, si crea
l’ABC della personalità dell’individuo, nonché i fondamenti della sua personalità.
Questo ABC non potrà mai essere modificato, ma se ne può modificare l’evoluzione,
facendo interiorizzare nuovi modelli interazionali.
COMPRENSIONE SOCIALE E COLLABORAZIONE
0-2 mesi:
- Istinto genitoriale o genitorialità intuitiva: preoccupazione materna primaria;
rilascio di ormoni (=ossitocina); risposta specifica al volto dei bambini e in
particolare ai propri figli
- Attivazione verso il volto delle persone