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TEST NON COGNITIVI:

-Test di personalità: mirano alla misura dei tratti di personalità (es. estroversione, coscienziosità,

nevroticismo ecc.) che sono supposti regolare le modalità di comportamento individuale. Si chiede

al soggetto le sue attitudini ecc. non di rispondere correttamente nel più breve tempo possibile.

-Scale di atteggiamento: mirano alla misura del grado di favore/sfavore che un soggetto associa

ad un oggetto (es. le droghe) o ad una condotta (es. fare sport quotidianamente).

I test di personalità possono essere:

• Intervista faccia a faccia: caratterizzata da diversi gradi di strutturazione e usata nella

psicologia del lavoro, nella pratica clinica.

• Osservazione diretta: caratterizzata da diversi gradi di strutturazione e usata nell’area

dello sviluppo, poiché i bambini spesso non possono rispondere a domande. Es.

videoregistrazione tra mamma, figlio ed un estraneo, in modo da vedere il tipo di

attaccamento (sicuro, insicuro, ansioso-evitante, disorientato-disorganizzato).

• Metodi proiettivi: mirano all’indagine dei tratti di personalità più nascosti e profondi

attraverso il ricorso a stimoli, poco strutturati o incompleti. Le risposte del soggetto

rifletterebbero, per un meccanismo di proiezione, i suoi conflitti irrisolti. Sono usati nella

pratica clinica.

• Test standardizzati di personalità: sono domande a cui si deve esprimere un grado di

accordo (si/no; mai/raramente/spesso) per ottenere un’impressione relativa alla

personalità e sono usati nella pratica clinica, nella selezione del personale,

nell’orientamento universitario/scolastico, ricerca di base ecc.

PIU’ NOTO TEST PROIETTIVO: IL RORSCHACH

Il test si compone di 10 tavole, create da Rorschach, su ciascuna delle quali è riportata una

macchia di inchiostro simmetrica. Vengono sottoposte una alla volta, secondo un certo ordine, e

viene chiesto a cosa la macchia somiglia. E’ possibile delineare un profilo di personalità del

soggetto, non esistono risposte giuste o sbagliate.

MMPI

E’ il più noto dei questionari di personalità e serve a inquadrare disturbi di personalità.

Ci sono 566 item che compongono 3 scale di controllo e 10 scale cliniche.

Il soggetto deve rispondere agli item vero/falso, a seconda che possa fare proprie o meno le

affermazioni di cui il questionario si compone.

L’interpretazione dei risultati si basa sulla conoscenza del significato delle singole scale e delle

varie associazioni tra di esse.

E’ possibile che un soggetto presenti anche più disturbi, il disturbo maniaco-depressivo o disturbo

bipolare.

Oggi non si usa più la scala Mf (mascolinità/femminilità), perché non si pensa più che

l’omosessualità sia un disturbo.

Questo test è composto di domande aperte.

NEO-PI

E’ un altro test di personalità (misura la personalità, non disturbi) che si basa su 240 asserzioni

rispetto alle quali il soggetto esprime il suo grado di accordo su una scala da 1 massimo

disaccordo a 5 massimo accordo.

Misura 5 costrutti fondamentali (estroversione, coscienziosità, apertura mentale, nevroticismo e

gradevolezza/amicalità) e per ognuno di essi sono stati individuate 6 sottoscale che convergono

nella definizione della dimensione di base.

(non serve per l’esame sapere i 5 costrutti) SCALA LIE: scala di

rilevazione delle bugie,

questa si usa solo nei test

non cognitivi, perché il

soggetto potrebbe mentire

per vari motivi. In quelli

cognitivi non si usa il

soggetto non ha interesse a

distorcere.

Tra 34 e 45 mente ma per

un atteggiamento

autocritico, perché nella

sua infanzia ha iniziato ad

essere critico nei confronti

di sè stesso.

SCALE DI ATTEGGIAMENTO

Es. misurare l’atteggiamento verso le droghe, l’aborto, il vaccino.

1. Scale di Thurstone: serie di affermazioni che descrivono diversi gradi di favore verso un

oggetto; il soggetto deve indicare se approva o disapprova il contenuto delle affermazioni.

Il valore di scala di ogni affermazione è valutata da un pool di giudici esperti

sull’argomento. Sono poco raffinati da un punto di vista psicometrico, perché poco

oggettivi, in quanto i giudici possono essere condizionati da varie variabili.

2. Scala di Guttman: serie di affermazioni graduate secondo un criterio di favore crescente

verso l’oggetto dell’atteggiamento.

3. Differenziale semantico: insieme di coppie di aggettivi bipolari (uno l’opposto dell’altro)

separati da 7 spazi che rappresentano una gradazione da uno all’altro della valutazione del

proprio atteggiamento rispetto ad un oggetto o ad un comportamento. E’ la più usata oggi.

Viene molto usato nel marketing.

LE SCALE DI MISURA

Nel processo di misurazione, che implica una serie di regole che permettono di definire una

corrispondenza tra l’insieme dei numeri e l’insieme degli attributi che misuriamo, entrano in gioco

i seguenti elementi:

➢ Sistema empirico

➢ Sistema numerico

➢ Regole tra i due sistemi

SCALE DI MISURA E PROPRIETÀ DEI NUMERI:

Misurazione: rappresentazione di eventi mediante numeri secondo determinate regole di

corrispondenza tra il sistema numerico e quello empirico.

Proprietà dei numeri:

1. Hanno nomi diversi (uno, due, tre, dieci etc.)

2. Possono essere ordinati (1<2<3<4 etc.)

3. Possono essere sommati e sottratti tra loro

4. Possono essere moltiplicati e divisi tra loro

SCALA NOMINALE

Questa scala usa solo la 1° proprietà dei numeri: è una scala che classifica, non misura.

I numeri sono solo simboli che servono a distinguere un disturbo da un altro.

Es. Variabile stato mentale: vigile, apatico, incosciente. Vigile non è meglio di apatico che non è

meglio di incosciente. Serve solo a distinguere lo stato mentale.

Proprietà formali: relazione di equivalenza simmetrica (equivalenza tra tutti gli elementi di una

certa categoria) e transitiva (se a è uguale a b e b è uguale a c, allora a è uguale a c); relazione di

non equivalenza simmetrica e non transitiva. (non sarà chiesto all’esame).

Operazioni consentite: nessuna, solo il calcolo delle frequenze per ciascuna categoria (contare gli

elementi in ciascuna categoria).

Trasformazioni permissibili: qualsiasi sostituzione di un numero con un altro che preservi le

somiglianze e le differenze tra gli oggetti.

Passaggio ad un diverso tipo di scala: non è possibile perché le variabili nominali consentono solo

il livello più basso di misurazione, cioè la codifica degli eventi sulla base delle loro somiglianze e

differenze (categorizzazione).

Le categorie devono essere:

• distintive: tutti gli elementi che appartengono a una categoria devono essere differenti da

quelli appartenenti ad altre categorie.

• Esaustive: tutti gli elementi devono essere inseriti all’interno delle categorie utilizzate.

Dovranno, pertanto, essere contemplate tutte le categorie che rispecchiano le diverse

modalità di espressione della caratteristica oggetto di studio.

• Mutualmente escludentesi: ogni elemento dovrà essere assegnato a una e una sola

categoria.

SCALA ORDINALE

Usa la proprietà 1 e 2.

Scala non metrica (non misura), ma classificatoria (classifica le categorie in ordine gerarchico).

A differenza della scala nominale, l’attribuzione dei valori alle diverse categorie non è arbitraria,

ma deve rispettare la relazione di ordine. Essa non fornisce indicazioni sulla distanza tra le

categorie, cioè non si può dire di quanto un elemento è superiore ad un altro, si dice solo quale è

superiore all’altro.

Esempi: classifica campionato di calcio, graduatoria di esame, gerarchia ecclesiastica, gradi

militari.

Proprietà formali: relazione di equivalenza simmetrica e transitiva; relazione di non equivalenza

simmetrica e non transitiva; relazione di ordine asimmetrica e transitiva (asimmetrica: se a è

minore di b, allora b è maggiore di a).

Operazioni consentite: nessuna, se non il calcolo delle frequenze per ciascuna categoria (quanti

elementi che ci sono in una categoria).

Trasformazioni permissibili: qualsiasi modificazione che preservi la relazione d’ordine tra le

categorie.

Passaggio ad un diverso tipo di scala: si può passare solo alla scala nominale, però facendolo

perderemmo informazioni sulla relazioni di ordine.

SCALA AD INTERVALLI

Scala metrica (misura) che usa, oltre alla 1° e 2° proprietà, anche la 3°.

Le differenze tra i numeri della scala corrispondono a differenze psicologiche tra le categorie.

Ha un punto zero arbitrario, ad esempio la scala di intelligenza non ha il valore zero, quindi si

stabilisce uno zero arbitrario, che non stabilisce la completa assenza della caratteristica misurata.

Non si può parlare di doppio o metà (es. non posso dire che un QI di 70 è la metà di un QI di 140),

ma solo di differenza. Perché significherebbe non considerare più uno zero arbitrario, ma assoluto.

Esempi: adatta per variabili che assumono uno spettro continuo di valori (pressione sanguigna,

temperatura, QI, test di personalità, di atteggiamento) in cui viene fornita non tanto

un’indicazione sulla quantità effettiva della variabile dei soggetti misurati, quanto sulla loro

posizione reciproca.

Proprietà formali: costanza del rapporto tra gli intervalli

Operazioni consentite: addizioni e sottrazioni

Passaggio ad un diverso tipo di scala: si può passare sia alla scala ordinale che a quella nominale

(ovviamente in questo modo perderemmo informazioni)

La scala a intervallo possiede anche un’unità di misura. Tale unità di misura consente di

quantificare le distanze tra gli elementi.

La scala Celsius e la scala Faherenheit sono esempi di scale di intervallo. Entrambe hanno un’unità

di misura, ma punti di partenza della scala diversi, cioè lo zero è arbitrario. 0° non corrisponde

all’assenza di temperatura.

SCALA A RAPPORTI

Scala metrica, usa tutte le proprietà dei numeri.

I rapporti tra i numeri della scala corrispondono ai rapporti psicologici (di grandezza) tra le

categorie della variabile in esame.

Ha un punto zero assoluto, che indica l’assenza della variabile in oggetto.

Esempi: scale di peso, lunghezza, velocità.

Proprietà formali: costanza del rapporto tra i valori

Operazioni consentite: tutte

Passaggio ad un diverso tipo di scala: si può passare a qualsiasi altra scala.

La scala Kelvin è un esempio di scala di rapporto, dato che il valore zero corrisponde al valore zero

dell’energia cinetica delle molecole, qui

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Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/03 Psicometria

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Francesca_Tramutola di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicometria I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Balsamo Michela.
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