COMPORTAMENTO ORGARGANIZZATIVO E ORGANIZZAZIONE
Organizzazione = è un’entità sociale creata con il fine di portare a compimento una serie di obiettivi che un solo
individuo non riuscirebbe a raggiungere
Per raggiungere questi obiettivi serve coordinamento, comunicazione, adattamento e flessibilità
→
Comportamento organizzativo = fornisce linee guida per definire gli obiettivi e metodi da adottare per raggiungerli
Condizioni per esistenza di un’organizzazione:
• definire progetti di azione e assegnare compiti, ruoli e responsabilità
• ci deve essere sistema di regole implicite ed esplicite
• deve esserci forte dimensione relazionale
• ci deve essere un coordinamento delle risorse verso un obiettivo
APPRENDIMENTO
Costruzione della conoscenza che si fonda sulle conoscenze pregresse. È quindi il risultato delle informazioni per
come sono elaborate dalla persona 2
APPRENDIMENTO NEGLI ADULTI:
teoria andragogica di Knowles = identifica le dimensioni che caratterizzano l’apprendimento degli adulti
• cambiamento del concetto di sé man mano che una persona matura, il concetto di sé passa da un senso di
→
dipendenza (dove l’apprendimento serve per diventare autonomi) a una crescente di indipendenza (dove
l’apprendimento viene meno)
• ruolo dell’esperienza impariamo cose nuove collegandole alla nostra esperienza personale
→
• disponibilità ad apprendere adulti imparano meglio ciò che ritengono utili per far fronte a diverse situazioni
→
• orientamento dell’apprendimento adulti tendono ad orientarsi verso apprendimento centrato su vita reale
→
• motivazione all’apprendere il bisogno di apprendere diventa un desiderio di apprendere per maggiore
→
soddisfazione personale nel lavoro o nella vita
APPRENDIMENTO ESPERIENZIALE
ciclo di Kolb = si mette in atto quando impariamo dall’esperienza
è un modello che descrive il processo di apprendimento come un ciclo a quattro fasi. L’apprendimento non è lineare
e può iniziare da qualsiasi fase del ciclo
cosa evidenzia questo approccio? Importanza di fare esperienza e riflettere su di essa per migliorare la
comprensione e acquisire nuove competenze
4 fasi del ciclo di Kolb:
1. esperienza concreta è la fase in cui si vive un’esperienza diretta. Si tratta del momento in cui si
→
sperimentano nuove attività o situazioni
2. osservazione riflessiva dopo aver vissuto l’esperienza ragiono, osservando ciò che è successo,
→
analizzando le azioni compiute e cercando di capire cosa è andato bene e cosa no
3. concettualizzazione astratta dopo la riflessione elaboro una teoria, cercando teorie e concetti che
→
possano spiegare l’esperienza vissuta. Si elaborano nuove idee o si collegano esperienze passate con
concetti appresi
4. sperimentazione attiva metto in pratica la teoria cioè ciò che ho imparato dall’esperienza precedente. Si
→
cerca di applicare nuove conoscenze in situazioni future per migliorare le prestazioni
Ciclo di Kolb continua così: nuove esperienze che alimentano il ciclo e permettono un apprendimento continuo
In coincidenza con i quattro passaggi si possono identificare quattro profili tipici:
1. stile divergente persona parte dall’esperienza concreta per arrivare alla riflessione. Tende però a fermarsi
→
sull’analisi dell’episodio specifico, senza creare strategie operative per qualsiasi caso
2. stile assimilatore la persona crea modelli teorici attraverso l’assimilazione delle riflessioni però non è
→
interessata ad applicare tali modelli
3. stile convergente la persona passa dalla teoria alla verifica nella realtà ed è portata all’applicazione
→
progettuale. Tende però ad avere troppa fretta di applicare la teoria ed essere poco riflessiva
4. stile accomodatore la persona parte da un progetto desiderando di metterlo in pratica per arrivare
→
all’esperienza concreta. Tende però ad utilizzare sempre i modelli che funzionano senza usare le esperienze
negative
il modo di apprendere dipende dal contento e dal momento in cui si trova la persona, i compiti lavorativi complessi
richiedono tutti e 4 gli stili, perciò lavorando in team.
Professionista riflessivo = persona che riesce a sfruttare in una nuova situazione, quello che ha imparato da una
precedente. Le persone sono più propense ad imparare ed accogliere tutte le opportunità che si presentano.
ciclo riflessivo = domanda guida per riflettere sulle esperienze 3
Cosa deve saper fare l’individuo?
• interessato all’apprendimento
• avere automotivazione, autoconsapevolezza e autocontrollo
• buon senso del dovere
• aperto, curioso e capace di pensiero divergente
• visione oggettiva di sé, accettando feedback positivi e negativi
• identificare persone, risorse ed esperienze che lo aiutino a raggiungere i propri obiettivi di apprendimento
JOURNALING
• esperienza concreta concentrarsi sulle sensazioni cognitive, emozionali o fisiche, descrivendo ciò che è
→
accaduto, ovvero contenuti e relazioni legate all’esperienza. Bisogna concentrarsi sui fatti e eventi principali in
modo specifico
• riflessione indagare in profondità l’esperienza attraverso la riflessione, riflettendo sul significato
→
dell’esperienza, sulle relazioni interpersonali, sulle emozioni, sui sentimenti e sulle dinamiche accadute
• interpretazione si trova una spiegazione alle questioni poste nell’attività di riflessione, utilizzando teorie o
→
modelli per provare a dare un senso all’esperienza e a ciò che è accaduto
• prendere iniziativa si passa all’azione. Si indentificano alcune possibili idee di azioni che possono essere
→
fatte per aiutare noi e gli altri a migliorarci
PROCESSO PERCETTIVO
Percezione = è l’atto di elaborazione primaria delle sensazioni sensoriali
Conoscere il processo percettivo ci permette di comprendere il significato dei nostri stessi comportamenti
Processo percettivo
• selezione attiva e comprensione in questa fase gioca un ruolo importante: l’attenzione. Tendiamo a prestare
→
attenzione agli stimoli per noi importanti o che spiccano in un determinato contesto perché percepiamo in
modo selettivo solo alcuni degli stimoli ambientali. Uno stimolo diventa rilevante in base alle necessità, agli
obiettivi e ai desideri del singolo individuo.
• Codifica e semplificazione ciò che abbiamo osservato viene interpretato in una nostra rappresentazione
→
mentale. L’individuo colloca gli elementi osservati in categorie cognitive, questo serve a interpretare e valutare
l’ambiente che ci circonda. Questo può portare una persona ad interpretazioni e valutazioni diverse con il
medesimo stimolo. Questo essere dovuto a diversi fattori, ad esempio stati d’animo o emozioni attuali.
• Immagazzinamento e conservazione in questa fase si immagazzinano le informazioni nella nostra memoria
→
a lungo termine. Questa comprende:
- memoria degli eventi (informazioni su eventi specifici o generali)
- memoria semantica (stati emotivi associati agli stimoli)
- memoria delle persone (contiene informazioni sugli individui)
• recupero e reazione individui ripescano le informazioni dalla memoria quando prendono decisioni
→
Questo spiega perché due diverse persone, nello stesso ambiente, possono dare interpretazione e giudizio molto
differente l’uno dall’altro.
FINESTRA DI JOHARI
È uno strumento psicologico utilizzato per migliorare la consapevolezza di sé e la comunicazione interpersonale.
È divisa in quattro quadranti che rappresentano aspetti diversi della conoscenza di sé e degli altri:
1. open area o area aperta caratteristiche conosciute dall’individuo stesso che dagli altri (nome,
→
professione, cognome)
2. hidden area o area nascosta caratteristiche che gli individui conoscono di sé stessi ma decidono di non
→
condividerle con gli altri (pensieri, emozioni o esperienze passate) 4
3. blind area o area cieca caratteristiche che un individuo non vede o non vuole ammettere, ma che gli altri
→
possono farlo tramite feedback e fartelo notare
4. unknown area o area sconosciuta dentro ogni persona ci sono talenti, opinioni o emozioni che non
→
conosce ne la persona stessa ne gli altri. Questi aspetti sono solitamente nel subconscio.
BARRIERE NELLA PERCEZIONE
Vanno a bloccare la trasmissione di informazioni, creando errori di percezione.
Sono dinamiche psicologiche che emergono spontaneamente nelle persone e queste barriere possono portare a
effetti come la “profezia che si autoavvera”.
Principali pregiudizi cognitivi che contribuiscono alle profezie che si autoavverano:
• prima impressione processo automatico e immediato, in cui vengono formulati giudizi e impressioni sulla
→
base delle prime informazioni disponibili che sono limitate. Sono le impressioni più forti e durature che si
formano nella prima fase di una nuova relazione interpersonale
• effetto alone si verifica quando l’opinione o l’impressione di una caratteristica di una persona (aspetto fisico,
→
personalità…) influisce sulla valutazione di altre caratteristiche della stessa persona
• proiezione meccanismo di difesa (verso parti di me che non conosco) attraverso il quale le persone
→
attribuiscono agli altri i propri sentimenti, desideri, pensieri o caratteristiche che apprezzano di più o non
accettano di più o non accettano in sé stesse
Pregiudizi cognitivi
indulgenza dare valutazioni positive degli altri
→
tendenza centrale dare valutazioni intermedie e non estreme
→
effetto attualità usare informazioni più recenti per dare giudizi
→
effetto contrasto valutare cose o persone paragonandole a elementi simili incontrati di recente
→
pregiudizi cognitivi
bias della conferma dare più rilevanza a ciò che conferma le nostre aspettative rispetto a ciò che non lo fa
→
bias dell’aspettativa comportarci nei confronti degli altri in un modo che li porta ad agire come ci aspettavamo
→
errore fondamentale di attribuzione pensare che le azioni degli altri siano legale alle loro caratteristiche interne
→
piuttosto che a circostanze esterne
stereotipi colleghiamo caratteristiche di una persona alle caratteristiche dell’intero gruppo a cui appartiene. Gli
→
stereotipi più frequenti sono legali ai ruoli sessuali, età, razza e disabilità
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