Anteprima
Vedrai una selezione di 12 pagine su 53
Appunti Psicologia sociale  Pag. 1 Appunti Psicologia sociale  Pag. 2
Anteprima di 12 pagg. su 53.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Psicologia sociale  Pag. 6
Anteprima di 12 pagg. su 53.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Psicologia sociale  Pag. 11
Anteprima di 12 pagg. su 53.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Psicologia sociale  Pag. 16
Anteprima di 12 pagg. su 53.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Psicologia sociale  Pag. 21
Anteprima di 12 pagg. su 53.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Psicologia sociale  Pag. 26
Anteprima di 12 pagg. su 53.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Psicologia sociale  Pag. 31
Anteprima di 12 pagg. su 53.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Psicologia sociale  Pag. 36
Anteprima di 12 pagg. su 53.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Psicologia sociale  Pag. 41
Anteprima di 12 pagg. su 53.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Psicologia sociale  Pag. 46
Anteprima di 12 pagg. su 53.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Psicologia sociale  Pag. 51
1 su 53
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

L03. SE', IDENTITA' E SOCIETA'

La specie umana per quanto ne sappiamo è l'unica ad essere in grado di riflettere su se stessa, perciò ognuno di noi ha una rappresentazione di sé. La riflessione su se stessi, in Occidente, inizia a svilupparsi attorno al XVI° secolo insieme ad alcuni cambiamenti storici che sono:

  • Secolarizzazione: porta l'idea di una realizzazione personale possibile in questa vita e non più dopo la morte;
  • Industrializzazione: c'è un cambiamento strutturale della società in cui si passa da una società rurale centrata sull'idea di collettività a una concezione di individualità;
  • Illuminismo: porta l'idea di poter cambiare il proprio posto in società;
  • Psicanalisi: l'uomo viene considerato dotato di aspetti individuali, oggetti di studio.

Il sé e l'identità sono 2 costrutti che derivano dal nostro rapporto con il mondo sociale e

al tempo stesso loinfluenzano. La più influente teoria dell'identità nella psicologia moderna è quella di Freud: un'identità dinamicamente costituita sulla base di istanze psichiche (Io, Es, Super-Io). L'Io è l'istanza che contiene le nostre individualità e che regola i rapporti fra Es (pulsioni) e il Super-Io (regole imposte dalla società). Il primo punto di discussione riguarda se la rappresentazione di sé sia una questione individuale o collettiva. La psicologia sociale parte tradizionalmente da tutti e due i punti di vista. Allport sostiene che siano le caratteristiche individuali a dare forma alle interazioni sociali, mentre il punto di vista complementare è quello in cui il gruppo possiede una "mente" propria che influenza il comportamento individuale. L'identificazione fra gruppo e individuo può avvenire in due modi diversi: - "Io somiglio al mio gruppo": assimiloprivato: come ci vediamo e percepiamo quando siamo da soli, senza l'influenza degli altri;- Sé pubblico: come ci vediamo e percepiamo quando siamo in presenza degli altri, tenendo conto delle loro opinioni e giudizi su di noi.La self-esteem (autostima) è il giudizio che facciamo su noi stessi, la valutazione che diamo alla nostra persona. Può essere alta o bassa a seconda di come ci percepiamo e di come valutiamo le nostre abilità e qualità.La self-concept (autoconcetto) è l'insieme delle credenze, delle percezioni e delle valutazioni che abbiamo di noi stessi. Comprende le nostre caratteristiche fisiche, le nostre abilità, le nostre qualità e i nostri ruoli sociali.La self-image (immagine di sé) è l'immagine che abbiamo di noi stessi, come ci vediamo e come ci immaginiamo. Può essere influenzata dalle esperienze passate, dalle influenze sociali e culturali e dalle aspettative che abbiamo di noi stessi.La self-identity (identità di sé) è l'insieme delle caratteristiche che ci definiscono come individui unici e distinti dagli altri. Comprende la nostra storia personale, le nostre esperienze, i nostri valori, le nostre convinzioni e le nostre aspirazioni.pubblico: come siamo con gli altri. A volte le persone riducono la propria autoconsapevolezza, ad esempio nel caso in cui essere consapevoli di sé sia doloroso (es.: uso di alcool dopo un evento spiacevole). Inoltre, tende a ridursi quando facciamo parte di una folla: si definisce deindividuazione, cioè perdiamo il senso della nostra individualità (es. rendendoci meno responsabili). La conoscenza di sé avviene con processi e strutture simili a come conosciamo qualsiasi altro aspetto. Il grado di conoscenza sarà però più alto, con schemi più complessi e alcuni percepiti come più rilevanti di altri (es.: definirsi come atletici piuttosto che colti). Avere un sistema di conoscenza complesso su noi stessi ha dei vantaggi, è quindi vantaggioso avere molti schemi e che non siano troppo rigidi. Secondo la teoria dell'autopercezione costruiamo un'idea di noi stessi come faremmo con gli altri, cioè osservando i

I nostri comportamenti possono essere spiegati cercando le spiegazioni, poiché non sempre siamo in grado di accedere ai nostri pensieri e emozioni. Come spiegazioni cerchiamo disposizioni interne stabili (es.: do soldi a un barbone perché sono una bella persona, non perché oggi sono di buon umore). Per effetto di sovragiustificazione, se non identifico motivi esterni per un mio comportamento sarò più portato a continuare ad avere quel comportamento perché riterrò di farlo perché sono motivato e mi piace farlo.

La conoscenza di sé si ottiene in buona parte tramite il confronto con gli altri. La teoria del confronto sociale si occupa di come le persone formano un'idea di sé confrontandosi con gli altri. Secondo questa teoria, per farlo cercheremo punti di riferimento sociali simili a noi. Inoltre, il confronto sociale influenza l'autostima, per cui confrontarsi con modelli troppo elevati tenderà a renderci infelici.

mentre confrontarsi con modelli alla nostra portata o leggermente inferiori avrà un effetto positivo. La teoria della categorizzazione del sé pone l'attenzione sui gruppi, per cui si costruisce l'immagine di sé a partire dal gruppo di appartenenza. Una volta avvenuta la categorizzazione di sé come membri di un certo gruppo, assimileremo le caratteristiche positive del gruppo stesso avendo quindi un riflesso positivo sul proprio sé. Un fenomeno collegato è quello della "gloria riflessa", per cui tendiamo a farci associare a persone ammirate come se questo potesse riflettere su di noi gli attributi positivi di quella persona. L'idea che abbiamo di noi stessi si confronta continuamente con l'idea di ciò che vorremmo essere (aspettative, aspirazioni, ecc). La teoria della discrepanza del sé identifica tre diverse rappresentazioni: - Sé reale: come realmente siamo; - Sé ideale: come vorremmo essere.

essere (più differenza c’è tra sé reale e sé ideale, più siamo tristi);- Sé normativo: come pensiamo che dovremmo essere, le aspettative che hanno gli altri su di noi (piùsiamo lontani dalla rappresentazione normativa, più siamo in ansia).

Sulla base di questo modello, per ridurre il più possibile le discrepanze fra il sé reale e il sé ideale onormativo, avviene la regolazione del sé. La teoria basata sull’autoregolazione prevede due sistemi diregolazione:

  • Sistema di prevenzione: tende a tenerci lontani dagli obiettivi del sé normativo;
  • Sistema di promozione: impegno nell’avvicinarsi al sé ideale.

L’identità è ciò che mi definisce e mi rende riconoscibile e unico. Rientrano nell’identità ad esempio i ruolisociali, le caratteristiche, appartenenza a gruppi sociali (es.: italiano). Il sé è la rappresentazione cheabbiamo

Di queste identità, cioè cosa ci viene in mente quando pensiamo a noi stessi, la teoria che abbiamo su noi stessi. L'insieme delle nostre identità costituisce il nostro sé. Si distinguono due tipi di identità:

  • Identità sociale: parte del sé relativa all'appartenenza a gruppi sociali;
  • Identità personale: parte del sé relativa a tratti individuali o relazioni specifiche (es.: quello che traggo dal rapporto fra me e la mia famiglia).

Il Sé inoltre si può distinguere in:

  • Sé individuale: tratti distintivi;
  • Sé relazionale: composto da relazioni stabili con altre persone;
  • Sé collettivo: deriva dall'appartenenza a gruppi.

Quindi: con l'identità personale stabilisco tratti distintivi che formano il sé individuale, mentre con l'identità sociale definisco attributi del tipo "noi" e "loro" da cui costruisco il sé collettivo.

Una nostra necessità è quella di stabilire una visione unitaria di ciò che siamo e organizzare tutte queste rappresentazioni di noi stessi in maniera coesa. Adottiamo quindi strategie di coesione del sé:

  • Limitazione del numero dei contesti che si considerano
  • Integrazione delle identità ed eliminazione degli aspetti superati
  • Attribuzione esterna delle incongruenze (ciò che non ci piace lo attribuiamo a circostanze esterne, non a tratti stabili)

Tre motivazioni influenzano i processi di acquisizione della conoscenza di sé:

  1. Conferma: autovalutazione (necessità di capire chi siamo veramente, esplorazione dei tratti periferici)
  2. Coerenza: autoverifica (confermare l'idea che avevamo già di noi stessi, conferma dei tratti centrali)
  3. Valore: auto accrescimento (sviluppare un'idea sempre migliore di noi stessi, esplorazione dei tratti positivi)

L'auto accrescimento si può cercare di raggiungere tramite l'autoaffermazione.

La teoria dell'autoaffermazione afferma che abbiamo bisogno di mantenere e promuovere un'immagine positiva di noi stessi. Per farlo ci focalizzeremo selettivamente sulle aree di maggior competenza e aumenteremo il focus nei momenti di minaccia di un aspetto del nostro sé. Alcuni bias cognitivi di auto accrescimento sono: - Attribuire i successi a se stessi e i fallimenti alle circostanze; - Ricordare i successi più dei fallimenti; - Accettare i complimenti e dubitare delle critiche; - Perdonare i propri difetti ed esaltare le proprie qualità. È inoltre individuata una triade dell'auto accrescimento (strategie inconsapevoli per mantenere un'alta stima di sé): - Sopravvalutazione dei propri pregi; - Sovrastima del proprio controllo sugli eventi; - Ottimismo irrealistico su di sé. Le principali minacce al senso di sé sono i fallimenti, le incongruenze e gli eventi stressanti. L'autostima può essere considerata come.

Un tratto disposizionale, un aspetto della personalità variabile inter-individualmente. Serie di ricerche associano la bassa autostima a eventi negativi come crimini, scarso rendimento, comportamenti a rischio. La teoria della gestione del terrore spiega il motivo per cui cerchiamo di mantenere alta l'autostima: servirebbe a sentirsi più forti e positivi e a non soccombere davanti all'essere finiti e impotenti. La gestione dell'impressione è quel processo per cui cerchiamo dimostrarci agli altri positivamente adattando la strategia alle situazioni sociali. L'automonitoraggio, cioè il controllo che facciamo sul nostro modo di presentarci, avviene in due modalità:

  • Per autopresentazione strategica: centrata sugli altri (tramite accattivamento, intimidazione, supplica, autopromozione)
  • Per autopresentazione espressiva: centrata su se stessi (cercare di essere riconosciuti e accettati per come siamo).

L04. GLI ATTEGGIAMENTI

atteggiamenti sono un’organizzazione stabile di convinzioni, sentimenti e tendenze all’azione che hanno una disposizione valutativa ed emotiva verso un determinato
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
53 pagine
6 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher fiumana.sara di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Guglielmo Marconi di Roma o del prof Sorbara Flavia.