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STUDI CLASSICI SUL CONFORMISMO E SULL’OBBEDIENZA

I ricercatori che studiano il conformismo e l’obbedienza ricostruiscono in laboratorio dei mondi sociali in

miniatura: in laboratorio sviluppano micro culture che semplificano e simulano caratteristiche importanti

dell’influenza sociale quotidiana.

Studi di Sherif

L’esperimento di Sherif consiste nel far sedere il partecipante in una stanza buia e vedere di quanto si è

mosso un puntino luminoso a cinque metri di distanza da noi: il puntino inizialmente è fermo e poi si muove

in modo discontinuo per, infine, sparire.

La stanza buia non ci permette di calcolare la distanza

esatta dello spostamento: tendiamo a stimare, in una

media di tre ripetizioni, una media di 20 cm.

Il giorno successivo torniamo nella stanza, però, con altri

due partecipanti: essi rispondono che varia dai 2,5 a 5 cm

così, noi, rispondiamo intorno ai 15 cm. Attuiamo una

norma di gruppo: pur sapendo che il movimento e la

norma sono sbagliati, cambiamo vistosamente le nostre

stime. Sherif utilizzo un’illusione ottica che viene

chiamata effetto autocinetico.

Effetto autocinetico

L’effetto autocinetico fu utilizzato anche da Jacobs e Campbell in altri esperimenti per verificare la

trasmissione delle false credenze: un complice degli sperimentatori, infatti, forniva una stima gonfiata

rispetto alla distanza percorsa dal puntino luminoso. Le cinque generazioni di partecipanti successive

gonfiarono anch’essi le stime reali del movimento, seppur sempre di meno con il passare delle generazioni,

diventando complici inconsapevoli della “frode culturale”.

Gli effetti della suggestionabilità nella vita quotidiana sono anche divertenti. Esempio: essere circondati da

persone felici ci può aiutare a sentirci felici (Questo fenomeno venne chiamato legame di stati d’animo).

Le persone con una rete sociale, infatti, tendono a condividere con un gruppo di amici la stessa idea e gli

stessi comportamenti in merito all’obesità, alla perdita di sonno, alla solitudine, alla felicità e all’uso di

sostanze. Per noi gli amici sono come dei sistemi sociali.

Effetto camaleonte

È un’altra forma di contagio sociale.

Se vediamo qualcuno strofinarsi il viso o dondolare il piede, lo faremo anche noi. È un comportamento

automatico che si attiva senza alcuna intenzione conscia a conformarci.

Questi comportamenti sincronizzati includono anche lo stile comunicativo: le persone, infatti, tendono ad

usare lo stile grammaticale che leggono e sentono.

L’esperimento di Baaren e colleghi ha mostrato che se ci comportiamo come gli altri, risulteremo simpatici

e degli di essere aiutati. L’essere imitati, infatti, porta ad un aumento dei legami sociali (Induce, anche, a

fare più donazioni di beneficienza).

La suggestionabilità può avere anche effetti su larga scala: essa è chiamata isteria di massa.

Aspetti negativi della suggestionabilità

La suggestionabilità, però, non è sempre divertente quando si parla di atti di pirateria, avvistamenti di UFO

e suicidi che, proprio per essa, arrivano ad ondate.

Phillips sostenne l’esistenza di un effetto Werther: i suicidi, come gli incidenti d’auto mortali e gli schianti

di aerei privati, aumentarono dopo la pubblicizzazione di alcuni suicidi.

L’aumento, però, avveniva solamente nei luoghi dove è pubblicizzato il suicidio: più se ne fa pubblicità,

più aumentano le morti violente.

Studi di Asch

Lo sperimentatore pone a sette partecipanti (Noi siamo il sesto della fila) tre linee

e gli chiede quale di esse è uguale alla linea standard, in uno studio sul giudizio

percettivo. La seconda linea è quella uguale alla linea standard.

L’esperimento viene posto tre volte MA, la terza volta, i partecipanti prima di noi

sbagliano risposta nonostante fosse evidente quella corretta. In questo caso, il

37% delle persone si conforma e risponde in modo errato: gli esperimenti, quindi,

mostrarono che la maggior parte delle persone dice comunque la verità anche

quando gli altri non lo fanno.

Questi esperimenti portarono Asch a considerare che il fatto che persone giovani,

intelligenti e ben intenzionate siano disposte a rispondere in modo errato, quando

è palese la risposta giusta, sia preoccupante.

I risultati di Asch e Sherif furono, infatti, sorprendenti perché implicavano una

pressione non scontata a conformarsi.

Esperimenti di Milgram

Questi esperimenti, a differenza di quelli di Asch e Sherif, descrivevano un tipo di conformismo che

coinvolgeva il comportamento e la condotta.

La maggior parte dei partecipanti ha dato una risposta qualitativa: implicavano una differenza di status tra

chi esercitava un potere superiore e una pressione diretta e chi si adeguava alla volontà di quest’ultimi.

Questi esperimenti testano ciò che succede quando le richieste di un’autorità entrano in collisione con quelle

della coscienza di chi riceve la richiesta.

Svolgimento

Negli esperimenti di Milgram due uomini si presentavano nel laboratorio di psicologia di Yale per

partecipare ad un esperimento di apprendimento e memoria.

Consiste nel fatto che uno dei due uomini insegni una lista di parole all’altro e che, quest’ultimo, venga

punito dal primo nel momento in cui sbaglia, attraverso una scossa elettrica di intensità crescente. La scelta

avveniva attraverso un cartoncino: il complice dello sperimentatore dice che aveva pescato il cartoncino

con scritto studente.

L’insegnate, a questo punto, prende posto davanti ad un falso generatore di corrente con una serie di trenta

interruttori in misura crescente, con scosse da 15 a 450 V. Ogni

volta che lo studente sbagliava, l’insegnante doveva aumentare

l’intensità della scossa.

Lo studente, in realtà, non subiva alcuna scossa MA, per il

comportamento che assumeva, l’insegnante credeva di

procurargli un danno reale.

L’obiettivo di Milgram era di osservare fino a che punto

l’insegnante avrebbe accettato di somministrare le scosse elettriche allo studente. Per farlo proseguire, egli

utilizzava i seguenti incitamenti verbali: “per favore continui”, “l’esperimento richiede che lei continui”,

“è assolutamente necessario che lei continui”, “non ha altra scelta, deve continuare”.

Tutte le persone supponevano che avrebbero disobbedito intorno ai 135

V MA, dato il self serving bias che abbiamo su di noi, Milgram chiese,

secondo i partecipanti, a che punto sarebbero arrivati gli altri: conclusero

che nessuno sarebbe arrivato a 450 V.

Milgram, però, rimase esterrefatto dai risultati in quanto il 65% dei

partecipanti arrivarono fino ai 450 V.

Egli aveva pensato di riproporre l’esperimento in Germania per valutare

la differenza culturale MA alla fine decise di esagerare maggiormente le

risposte degli “studenti” alle scosse. Il 65% dei partecipanti arrivò comunque fino alla scossa da 450 V.

Burger replicarono l’esperimento e notarono che il 70% arrivò fino ai 150 V (Il massimo di questo

esperimento). Successivamente, insieme ai colleghi, decise di analizzare i commenti spontanei dei

partecipanti: l’obbedienza e la disobbedienza erano predette dalla loro percezione di responsabilità sulle

loro azioni.

Etica degli esperimenti di Milgram

Molti degli insegnanti sperimentavano una forte angoscia: sudavano, tremavano, balbettavano, si

mordevano le labbra, sospiravano e, a volte, avevano risate nervose incontrollate.

I critici sostenevano che poteva essere stato alterato il concetto di sé dei partecipanti. Un anno dopo

intervistò i partecipanti che avevano sofferto di più e nessuno di loro aveva subito danni.

Milgram evidenziava le importanti lezioni apprese dai suoi esperimenti: ricordava ai critici il supporto

psicologico che veniva fornito ai partecipanti dopo che era stato rivelato l’inganno e spiegato l’esperimento

(L’84% dei partecipanti disse di esser contento di aver partecipato mentre l’1% era pentito).

Una critica che gli venne fatta era riferita al fatto che per essere considerati veri esperimenti avrebbero

dovuto contemplare un gruppo di controllo.

Generazione dell’obbedienza

Milgram esaminò le condizioni che generano e favoriscono l’obbedienza: considerava il comportamento

come la risultante dell’interazione delle persone in un contesto. Egli preferiva attribuire l’aumento

dell’obbedienza a quattro fattori:

- Distanza emotiva dalla vittima.

- Vicinanza e legittimità dell’autorità.

- Autorità istituzionale.

- Effetto liberatorio dell’influenza del gruppo.

Distanza emotiva dalla vittima

I partecipanti obbedivano maggiormente e avevano minor compassione quando non potevano vedere gli

studenti:

- Quando la vittima era lontana e l’insegnante non sentiva lamentele, quasi tutti obbedivano allo

sperimentatore fino alla fine senza problemi.

- Quando lo studente era nella stessa stanza, invece, solo il 40% obbediva fino alla fine.

- Quando si chiedeva agli insegnanti di forzare il contatto tra la mano dello studente e il pannello

elettrico, la completa sottomissione calava al 30%.

Anche nella vita quotidiana è più facile maltrattare qualcuno che è distante o spersonalizzato: il lato positivo

è che la gente agisce in modo più compassionevole verso chi viene personalizzato.

Vicinanza e legittimità dell’autorità

Gli studi di Milgram hanno dimostrato che anche la presenza fisica dello sperimentatore incideva

sull’obbedienza: quando gli sperimentatori davano i comandi per telefono, l’obbedienza totale calava al

21%.

Altri studi confermano che quando chi dà l’ordine è fisicamente vicino, il conformismo aumenta, MA

l’autorità doveva essere percepita come legittima.

In una variazione dell’esperimento, lo sperimentatore se ne andava e un’altra persona assumeva il comando.

In questa nuova condizione sperimentale, l’80% degli insegnanti si rifiutavano di obbedire completamente:

in questo caso, il complice si metteva di fronte al generatore e tentava di prendere il posto dell’insegnante

e, a quel punto, la maggior parte dei partecipanti protestava.

Autorità istituzionale

Nelle interviste post-sperimentali, molti partecipanti dissero che se non fosse stato per la reputazione di

Yale, non avrebbero obbedito: per vedere se fosse realmente così, Milgram spostò l’esperimento a

Bridgeport (Anche dopo lo spostamento, il tasso di obbedienza era ancora alto MA era sceso al 48%).

Anche nella vita quotidiana le autorità spalleggiate dalle istituzioni esercitano un potere sociale.

Effetto liberatorio dell’influenza del gruppo

Questi esempi classici ci dan

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
124 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mk24 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Crocetti Elisabetta.