vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Modelli duali della persuasione
Introduzione 2 modelli duali della persuasione ELM modello della probabilità di elaborazione, Petty e Cacioppo (1981,1986) e il modello HSM modello euristico-sistematico, Eagly e Chaiken (1980,1986), entrambi tali modelli duali individuano due percorsi diversi per la persuasione. L'ELM si riferisce a questi diversi percorsi definendoli percorso centrale e periferico. Il percorso centrale richiede che la persona abbia elevate abilità cognitive ed elevata motivazione prestando molta attenzione al contenuto del messaggio, mentre il percorso periferico si basa su indici periferici non sul contenuto ma come ad es. le caratteristiche della fonte. Secondo il HSM si divide in elaborazione sistematica ed euristiche. L'elaborazione sistematica richiede un elevato sforzo cognitivo ed elevata attenzione al contenuto del messaggio mentre per il percorso del euristica serve meno sforzo, sono scorciatoie mentali. Si è notato che gli atteggiamenti più forti sono
Più resistenti al cambiamento indotto dal messaggio persuasivo, sono più stabili nel tempo, in grado di influenzare l'elaborazione delle informazioni e in grado di predire il comportamento.
La misura degli atteggiamenti può essere rilevata con misure dirette (esplicite) dell'atteggiamento, come questionari self-report in cui i partecipanti rispondono a domande dirette riguardo alle proprie opinioni.
Misure dirette:
- Thurstone: ha sviluppato il metodo (EAI) che richiede la formulazione di un numero notevole di affermazioni su uno specifico oggetto di atteggiamento al fine di rappresentare nel modo più esauriente possibile tutti gli atteggiamenti che le persone possono avere nei confronti di tale oggetto. Successivamente il metodo richiede che queste affermazioni vengano sottoposte al giudizio di un numero elevato di persone alle quali si richiede di ordinare le affermazioni lungo un continuum a più punti in modo da rappresentare la distribuzione degli atteggiamenti.
- Likert: per ciascuna voce gli intervistati dovevano esprimere su una scala da 5 o 7 il grado di accordo o disaccordo riguardo tale domanda
- Differenziale semantico: misura l'atteggiamento verso una varietà di oggetti di atteggiamento lungo una scala comune agli item corrispondenti. Ai partecipanti viene fornita una scala con una serie di aggettivi bipolari, ciascuno dei quali è separato in diverse categorie. I partecipanti sono invitati a valutare l'oggetto di atteggiamento indicando la risposta che meglio rappresenta il loro parere.
- Problemi della misurazione diretta: le persone potrebbero non essere consapevoli del loro atteggiamento di fondo verso un oggetto.
- Misure indirette (implicite) degli atteggiamenti: tali misure valutano gli atteggiamenti senza chiedere direttamente al partecipante un report verbale, inoltre le risposte a tali misure sono meno sottoposte a problemi di desiderabilità sociale.
- Priming
valutativo(Fazio): secondo egli un atteggiamento è un'associazione in memoria tra un oggetto e una determinata valutazione sintetica del oggetto. Queste associazioni variano per la forza e la forza di associazione riflette il grado di accessibilità di un atteggiamento alla memoria e la probabilità che la valutazione sia spontaneamente attivata quando si incontra l'oggetto di atteggiamento. Alla presentazione dell'oggetto di atteggiamento i partecipanti indicano la loro valutazione dell'oggetto premendo un tasto etichettato come buono o cattivo. La velocità con cui viene premuto un tasto viene presa come misura della forza dell'associazione tra l'oggetto di atteggiamento e la sua valutazione. Inoltre rilevò che dovremmo essere più veloci nel classificare un aggettivo positivo dopo aver visto un primo stimolo che ci piace più che dopo un primo stimolo che non ci piace.
Implicit association Test (IAT) si basa sul
Presupposto che gli oggetti di atteggiamento possono spontaneamente attivare valutazioni che influenzano le successive reazioni e la velocità con la quale avvengono le risposte. È una misura disegnata per rilevare la forza dei legami associativi tra concetti rappresentati in memoria. Può aiutarci a capire se una persona, in termini spontanei e automatici, ad esempio se vede se stessa in termini positivi o negativi.
3 streghe degli atteggiamenti:
Prima strega: contenuto degli atteggiamenti
- Modelli concettuali sul concetto di atteggiamento
- Modello multicomponente (Eagly e Chaiken 1993): gli atteggiamenti sono valutazioni di sintesi di un oggetto che possiede componenti cognitive, affettive e comportamentali, Modello CAB (cognitivo affettivo e comportamentale), gli atteggiamenti hanno queste 3 componenti. La componente Cognitiva degli atteggiamenti si riferisce a credenze, pensieri ed attributi che associamo a un oggetto. La componente affettiva si riferisce a sentimenti o
Emozioni legate ad un oggetto di atteggiamento, queste influenzano gli atteggiamenti in vari modi: la modalità principale è attraverso i sentimenti stessi che vengono suscitati in risposta ad un oggetto di atteggiamento. La componente comportamentale fa riferimento a comportamenti passati o esperienze riguardanti un oggetto di atteggiamento.
Secondo l'idea di Bem le persone possono dedurre i loro atteggiamenti da azioni precedenti, quando tali atteggiamenti sono deboli, teoria del autopercezione. Non sempre le componenti CAB avranno le stesse implicazioni valutative. Nonostante la loro sinergia le componenti sono quantitativamente e qualitativamente distinte, inoltre le persone differiscono per il grado in cui i loro atteggiamenti si basano su ciascuna delle componenti CAB.
Seconda strega: la struttura degli atteggiamenti: riguarda il modo in cui le valutazioni positive e negative sono organizzate entro e tra le componenti cognitive, affettive e comportamentali.
degli atteggiamenti. Unidimensionale: Si presume che l'esistenza di credenze, sentimenti e comportamenti positivi inibisca la comparsa di convinzioni, sentimenti e comportamenti negativi. Inoltre, secondo questa visione unidimensionale, elementi positivi e negativi si trovano alle estremità opposte di una sola dimensione e le persone tendono a sperimentare una delle estremità della dimensione o una posizione intermedia. Bidimensionale: Gli elementi positivi e negativi sono posti lungo due dimensioni separate. Questa visione suggerisce che una dimensione riflette se il comportamento possiede pochi o molti elementi positivi e l'altra indica se il comportamento detiene pochi o molti elementi negativi. Se gli atteggiamenti sono costituiti da pochi elementi negativi e molti positivi, saranno positivi; se viceversa saranno negativi. Se invece sono costituiti da molti elementi negativi e molti positivi, avremo un'ambivalenza e un atteggiamento neutro. Polarizzazione della risposta: Le personealtamente ambivalenti verso un oggetto
saranno più influenzate dalle caratteristiche salienti del ambiente circostante, quindi avranno un atteggiamento positivo quando gli elementi positivi saranno più salienti e viceversa. Le persone non ambivalenti sono meno influenzati dalla salienza.
Ambivalenza: viene considerata quando è presente uno stato di conflitto che esiste quando le persone sono contemporaneamente in possesso di valutazioni positive e negative su un oggetto di atteggiamento. Gli atteggiamenti ambivalenti hanno minore probabilità di predire il comportamento rispetto agli atteggiamenti non ambivalenti.
La terza strega: le funzioni degli atteggiamenti: gli individui avranno atteggiamenti per una serie di motivi.
Smith e colleghi (1956) tre funzioni del atteggiamento: valutazione del oggetto, si riferisce alla capacità degli atteggiamenti di riassumere attributi positivi e negativi degli oggetti del nostro mondo sociale; adattamento sociale
è soddisfatto da atteggiamenti che aiutano ad identificare persone che ci piacciono ed evitare quelle che non ci piacciono; esternalizzazione sono tutti quegli atteggiamenti che difendono il sé dal conflitto interno. Daniel Katz (1960) ha proposto quattro funzioni dell'atteggiamento: - Funzione di conoscenza: è la capacità degli atteggiamenti di organizzare le informazioni sugli oggetti di atteggiamento. - Funzione utilitaristica: atteggiamenti che massimizzano le ricompense e minimizzano le punizioni ottenute dagli oggetti di atteggiamento. - Funzione difesa del io: quegli atteggiamenti che servono per proteggere l'autostima di un individuo. - Espressione di valori: quando un atteggiamento può esprimere il concetto di sé e i valori centrali di un individuo. Gregory Herek ha distinto le funzioni in funzione di valutazione, l'atteggiamento riassume le informazioni sull'oggetto, e funzioni espressive di atteggiamento. Herek ha sviluppato una misura che valutasse il grado in cui un atteggiamentoIl tuo compito è formattare il testo fornito utilizzando tag html.
ATTENZIONE: non modificare il testo in altro modo, NON aggiungere commenti, NON utilizzare tag h1;
atteggiamento soddisfa funzioni diverse (AFI)Attitudes functions inventory.
Mark Snyder: sostiene che le persone con alto monitoraggio sono capaci di cambiare eo adattare il proprio comportamento alle situazioni. Quindi tali soggetti ad alto monitoraggio sono abili a cambiare comportamento quando la situazione lo richiede mentre quelle a basso monitoraggio si presentano ad ogni situazione allo stesso modo.
Gli atteggiamenti hanno anche funzione di risparmio energetico e renderanno i giudizi più facili e veloci.
Le tre streghe contenuto, struttura e funzioni sono inesorabilmente legati e sono rilevanti per la forza di atteggiamento e quelli forti sono più influenti di quelli deboli.
Influenza degli atteggiamenti su elaborazione del informazione e comportamento: i nostri atteggiamenti influiscono sul nostro comportamento e sul modo in cui processiamo le varie informazioni. Una volta presa la decisione secondo Festinger abbiamo bisogno di evitare qualsiasi dissonanza e
percepiamo e interpretiamo le informazioni che ci vengono presentate.lamenti di distorsione della realtà sono solo una parte del nostro lavoro. Utilizziamo anche altri strumenti per analizzare e interpretare le informazioni che ci vengono fornite.