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CEI OFF durante uno stimolo sgradevole non ci sarà una reazione di paura marcata.
Ovviamente dobbiamo considerare il ruolo anche della corteccia PFC che ha una funzione inibitoria (feedback negativo sull'amigdala, svolgendo funzione di regolazione), perciò anche se sono attivati neuroni CEI ON la risposta può essere sempre inibita dalla PFC.
Esiste quindi anche un bilanciamento a livello corticale. È stato visto che se stimoliamo alcune vie avremo risposte differenti, ad esempio se stimoliamo la via che porta alla corteccia pre-limbica avremo una risposta eccitatoria e quindi più paura, se stimoliamo la via della PFC avremo un'inibizione della risposta alla paura, tutto finemente controllato.
In questo test si misurano alcuni aspetti della paura, ad esempio il Freezing. Se facciamo una lesione dell'amigdala, o iniettando bloccanti dell'amigdala si inibisce il freezing. Se faccio un Cues fear conditioning o un contextual fear conditioning avviene il...
freezing se blocco l amigdala non avvieneil freezing. Oltre al freezing possiamo andare a vedere ad esempio il tempo che ci mette il topo aentrare nella stanza in cui ha subito lo shock, oppure quante volte entra in quella stanza rispetto adaltre stanze. Il freezing può esserci anche in presenza di uno stimolo di cui non ne abbiamo coscienza.Queste memorie emotive vengono attivate anche senza esserne coscienti, senza consapevolezza diperché ha una reazione emotiva, ci sono componenti di memoria esplicita mescolate a componenti dimemoria implicita. Dove vanno a finire queste tracce di memoria a lungo termine? C'è una proteinafos che è presente quando il neurone è attivo, ci permette di vedere quanti neuroni sono attivi in quelmomento. Faccio un condizionamento alla paura per uno stimolo acustico (suono che predice lapaura) e poi vado a vedere questo suono che attivazione dà a livello cerebrale a seconda che lamemoria sia recente o remota.
Poi vado a vedere quanti neuroni mi attiva il mio suono (stimolo condizionato). Nella corteccia uditiva secondaria c'è un'alta attivazione di neuroni se un tono era associato alla paura rispetto a un tono non associato alla paura, inoltre era più forte questa attivazione quando era passato molto tempo, rispetto che in tempi recenti. L'idea è che inizialmente quando si forma l'associazione suono-paura si attiva solo l'amigdala, poi con il tempo la traccia di memoria emotiva di paura migra e si deposita in questo caso la corteccia acustica secondaria. Se lesiono la corteccia acustica secondaria il freezing diminuisce poiché la traccia di memoria emotiva è andata persa. Danneggiandola non abbiamo perso la capacità di apprendere uno stimolo di paura e neppure la capacità di rispondere a paure recenti ma abbiamo perso le memorie remote. Quindi dall'amigdala la traccia di memoria migrerà nelle cortecce sensoriali secondarie e la
loro utilità è la funzione di magazzino a lungo termine. La traccia come fa a migrare? Dovranno avvenire dei fenomeni di plasticità a livello corticale (inizialmente sarà necessaria la plasticità dell'amigdala poi dovranno avvenire cambiamenti corticali, per codificare la traccia di memoria).
Come queste tracce di memoria possono essere rimosse? La disregolazione del sistema della paura si pensa possa essere al centro di molti disturbi, patologie come ansia e PTSD. Come è possibile indebolire queste associazioni maladattive, avversive, negative, che si sono venute a creare, attenuando le memorie traumatiche. Esistono dei sistemi di regolazione, meccanismi di controllo, questi apprendimenti non sono stereotipati, ma ci sono dei processi neuromodulatori sia fisiologici che comportamentali. Questa regolazione emotiva include sia forme automatiche che permettono di interpretare in modo flessibile lo stesso stimolo (es. pentola ustionante, pentola cibo).
Quindi i nostri sistemi di paura devono essere flessibili, plastici; esistono anche regolazioni volontarie (es. evitamento dello stimolo negativo adottando uno stile di vita diverso, modificare le nostre cognizioni). Quali sono le varie strategie messe in atto per eliminare o ridurre queste tracce di memoria traumatica? Siccome ogni traccia di memoria viene acquisita elaborandola e consolidandola, richiamando quella memoria attraverso una nuova fase di consolidamento e in questo caso potremo modificarla. Nel momento in cui la traccia viene richiamata viene attivata e i circuiti si riattivano e quando questi si riattivano, siccome sono plastici è possibile che questa traccia venga un po' modificata, potrebbe anche generare false memorie. Tutte le volte attivate vengono modificate in quanto vanno incontro allo stesso processo di consolidamento già subito, tale processo di chiamare consolidamento. Perciò potrebbe essere possibile il cambiamento di questa traccia.
La seconda strategia è l'estinzione, cioè uno stimolo precedentemente associato ad un altro stimolo traumatico adesso cerchiamo di associarlo ad un altro stimolo non traumatico, piacevole, cercando di sradicare la memoria traumatica precedente. Un'altra strategia è la regolazione cognitiva, attraverso dei training che cercano di favorire il cambiare queste tracce di memorie. Altre strategie si basano su cercare delle strategie che possono ridurre l'attivazione emotiva. Durante l'estinzione la paura diminuisce per mezzo dell'apprendimento, quando uno stimolo prima era minaccioso ora non lo è più. Le strategie cognitive, sono meccanismi consci messi in atto, l'estinzione cerca di creare un automatismo inconscio. Il riconsolidamento si basa su un meccanismo biologico della plasticità, il consolidamento esiste perché le memorie apprese sono suscettibili a interferenze. Le memorie consolidate non possono essere modificate. Il mioprecedenteapprendimento ha subito un interferenza da un secondo apprendimento poiché il primo non era consolidato. Quando una memoria si è consolidata non è più suscettibile ad interferenza, l'idea del riconsolidamento è interferire nel processo di consolidamento facendo dimenticare la traccia. L'interferenza può essere di natura farmacologica o cognitiva.
Quali sono i circuiti coinvolti nell'apprendimento emotivo, come si instaura o modifica la traccia. Vogliamo favorire dei meccanismi cognitivi che portano allo smontaggio della memoria traumatica. Il fine è eliminare la traccia non sostituirla con una nuova associazione positiva.
Cosa fa consolidare una traccia di memoria è il tempo, è stato visto che si consolida anche durante il sonno. Durante la fase di consolidamento la traccia è labile e facilmente modificabile o eliminabile. Il riconsolidamento avviene ogni volta che la traccia di memoria è richiamata.
avviene un altro ciclo di consolidamento (difattiriconsolidamento). Se blocco la sintesi proteica la memoria non si consolida, diviene una memoria abreve termine. Se inietto il bloccante della sintesi proteica dopo che il consolidamento è già avvenuto,e la richiamo alla memoria, la memoria traumatica scompare con il bloccante della sintesi proteica enon si verifica la paura e quindi il comportamento di freezing. Se non richiamo alla memoria e do ilbloccante la traccia traumatica e la reazione di paura rimane. Bisogna che si verifichi il richiamo einiezione del bloccante della sintesi proteica. Una traccia di memoria pur essendo già consolidata puòessere modificata richiamandola e producendo un interferenza (es interferenza farmacologica). Sedurante un richiamo alla memoria somministro un bloccante della chinasi (blocco la plasticità) lapaura non avviene. Rimuove solo le memorie attivate (richiamate). Non quelle non riattivate. Quindivengononon condizionato, posso utilizzare l'estinzione per ridurre la risposta emotiva condizionata. Durante l'estinzione, il soggetto viene esposto ripetutamente allo stimolo condizionato senza ricevere lo stimolo non condizionato, in modo da indebolire l'associazione tra i due stimoli. Questo processo può essere facilitato dall'utilizzo di farmaci che interferiscono con il processo di riconsolidamento della memoria, come il propanololo. In questo modo, è possibile ridurre la paura associata alla memoria traumatica. Tuttavia, è importante notare che le memorie antiche non sono bloccate o immutabili, ma possono essere riattivate e modificate. Questo potrebbe essere utile per incorporare nuove informazioni nelle memorie più antiche e aggiornarle. Pertanto, è possibile alterare le memorie traumatiche interferendo farmacologicamente nel processo di riconsolidamento.incondizionato (es. suono e scossa), un protocollo di estinzione è somministrare lo stimolo condizionato senza nessuna condizione in modo che si formi una nuova associazione nuova, per far sì che lo stimolo condizionato non porti necessariamente a un evento negativo. L'estinzione è una nuova associazione fra lo stimolo condizionato e un nuovo stimolo che non predice l'esito negativo, il associazione negativa precedente non viene eliminata ma viene affiancata da questa nuova associazione positiva. Qui di questa estinzione della memoria non cancella sovrascrive la memoria per l'originaria associazione fra stimolo condizionato e stimolo incondizionato. In alcuni contesti diversi, dopo un po' di tempo spontaneamente o dopo una nuova presentazione dello shock riemerge la risposta condizionata. Quali sono i meccanismi alla base del estinzione, (quelli del condizionamento sono plasticità dell'amigdala laterale, poi l'amigdala laterale passa il messaggio a
quella centrale, e quella dell'amigdala centrale mette in atto risposte coscienti che quella somatica attraverso vari circuiti). Quello che sappiamo è che quando c'è lo stimolo condizionato (cs) l'amigdala laterale eccita il nucleo centrale e questo mette in atto le risposte emotive. L'amigdala laterale può avere anche una proiezione non diretta all'amigdala centrale, attraverso il nucleo basale o i nuclei intercalati di natura inibitori. La possibilità di avere sia connessioni eccitatorie che inibitorie rende possibile la regolazione, inibire la risposta alla paura. Il ruolo dell'amigdala nell'estinzione, i risultati indicano che ci sono 3 strutture coinvolte, l'amigdala importante per l'acquisizione dell'estinzione (prime fasi dell'estinzione, primi segni di mancanza di shock) inizia a capire che non è presente lo shock e impara una nuova associazione positiva, poi per il mantenimento e il recupero della traccia dina sinaptica necessaria per apprendere nuove informazioni e modificare le connessioni neurali. Inoltre, l'amigdala è coinvolta nella regolazione delle emozioni, in particolare nella risposta alla paura. La vmPFC (corteccia prefrontale ventromediale) è responsabile della regolazione delle emozioni e del controllo delle risposte emotive. È coinvolta nella valutazione delle conseguenze delle azioni e nella presa di decisioni basate sulle emozioni. L'ippocampo è una struttura cerebrale coinvolta nella memoria a lungo termine e nella formazione di nuovi ricordi. È responsabile della codifica, del consolidamento e del recupero delle informazioni. La plasticità sinaptica è la capacità delle sinapsi di modificare la loro forza di connessione in risposta all'attività neuronale. È un processo fondamentale per l'apprendimento e la memoria. La plasticità nell'amigdala è coinvolta nell'estinzione delle risposte condizionate alla paura. Durante l'estinzione, un individuo impara a sopprimere la risposta di paura condizionata a uno stimolo che in precedenza era associato a una situazione minacciosa. Questo processo richiede la formazione di nuove connessioni sinaptiche nell'amigdala che sopprimono la risposta di paura condizionata. Se la plasticità nell'amigdala viene bloccata, ad esempio attraverso l'inibizione dei recettori NMDA o delle proteine chinasi, l'estinzione della risposta di paura condizionata non può avvenire. Ciò impedisce la formazione di nuove connessioni sinaptiche necessarie per sopprimere la risposta di paura condizionata e quindi l'acquisizione dell'estinzione. In conclusione, la plasticità sinaptica nell'amigdala è fondamentale per l'estinzione delle risposte condizionate alla paura e per l'apprendimento di nuove informazioni. Il coinvolgimento della vmPFC e dell'ippocampo nella modulazione del contesto e nella memoria è essenziale per questi processi.