Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 184
Appunti Principi di fisiopatologia Pag. 1 Appunti Principi di fisiopatologia Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 184.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Principi di fisiopatologia Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 184.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Principi di fisiopatologia Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 184.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Principi di fisiopatologia Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 184.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Principi di fisiopatologia Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 184.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Principi di fisiopatologia Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 184.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Principi di fisiopatologia Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 184.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Principi di fisiopatologia Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 184.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Principi di fisiopatologia Pag. 41
1 su 184
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

L'angioflogosi

La risposta infiammatoria può anch'essa essere un danno, perché altera il tessuto, il microcircolo e portando in loco dove c'è l'agente di danno le cellule del sangue (granulociti, neutrofili e i macrofagi), nel compiere la loro funzione, ovvero fagocitare, questi producono anche un danno tissutale.

La risposta infiammatoria si svolge principalmente nel circolo capillare (capillare e terminale). Questi sono gli elementi fondamentali che alterando il tessuto causano uno stato di danno e malattia.

Modificazioni vascolari (nel microcircolo): variazione nel diametro dei capillari, del tono e della velocità con cui il sangue fluisce nei vasi;

Modificazione scambi sangue-interstizio: fuoriuscita di vasi, aumento della quantità di acqua, sali, macromolecole plasmatiche (essudato). Normalmente dal sangue vengono ceduti acqua, sali, ossigeno al tessuto, e fisiologicamente i liquidi rientrano.

dall'interstizio al vaso insieme a prodotti di scarto del metabolismo cellulare che non si devono accumulare (es. CO2, prodotti che si originano dalla degradazione del glucosio). Vengono alterati questi scambi fisiologici e nell'interstizio si accumula del liquido particolare, perché ricco di proteine che derivano dal sangue e in particolare dal plasma. L'essudato si può trovare nell'interstizio (tessuto) o in una cavità dell'organismo (sinovia, piccola cavità all'interno del ginocchio).

Migrazione elementi figurati attraverso l'interstizio. Passaggio delle cellule, chiamate "elementi figurati", dal sangue ai tessuti.

Microcircolazione

Inizia dalle ultime terminazioni dei vasi arteriosi, quelli più piccoli, che prendono il nome arteriole. Il microcircolo continua in un vaso chiamato "canale preferenziale", in cui fluisce il sangue. Dal cuore il sangue arriva dai

Vasi arteriosi alle arteriole, e poi passano nel canale preferenziale. Poi entra nella venula, il canale venoso più piccolo, e via via aumentano le dimensioni delle venule e si parla di vene, che convergono nella vena cava superiore, che va poi al cuore destro.

Il sangue circola nella corsa più esterna e non entra nei piccoli vasi che si ripartono perpendicolarmente dal canale preferenziale, perché questi canali sono chiusi, a causa di piccoli agglomerati di cellule muscolari lisce che sono contratti e tengono chiusi i capillari.

In un processo infiammatorio si nota una dilatazione che coinvolge principalmente le arterie, poi le vene e meno di tutti i capillari. Con lo svilupparsi della dilatazione, si stabilisce un'accelerazione della corrente ematica. Questa accelerazione però non dura a lungo ed è seguita da un rallentamento. Quindi avviene una dilatazione del calibro delle arteriole, perché si rilascia tutta la muscolatura liscia che

“chiude” le arteriole, si rilasciano gli sfinteri precapillari e questa vasodilatazione provoca un aumento della quantità di sangue che arriva al microcircolo. Aumenta la quantità e la velocità della peremia attiva.

Siccome nel microcircolo, e in generale nel circolo sanguigno, il flusso è di tipo laminare, si applica la legge di Poiseuille, che regola il flusso a livello del microcircolo. Tutte le volte che viene rilasciata la muscolatura liscia, e ci si vaso dilata, aumentando r, aumenta il flusso di sangue.

Poiché il flusso è di tipo laminare, si ha come profilo del flusso una parabola in cui la lamina centrale ha la velocità massima, mentre le zone vicine alla parete hanno velocità 0. Quando si aumenta il diametro del vaso, rimane invariato il cerchio a velocità 0, aumenta il diametro degli altri cerchi, quindi aumenta non solo la

portata maanche la velocità. Questa iperemia attiva non si mantiene a lungo, ma si ha poi un decremento dellavelocità. Per far decrementare la velocità del flusso, bisogna aumentare il denominatore della formula, quindi la viscosità.

Scambi di liquido tra sangue e interstizio forze colloido-osmotiche, Sono regolamentati da di natura legate alla presenza di proteine, e di natura idrostatica. Ci sono forze che si ritrovano attive a livello del vaso, e forze che si ritrovano attive a livello dell'interstizio. Sono equilibri operanti fisiologicamente, e in genere il liquido esce dall'estreminta' arteriolare e rientra in quello veniolare. Non tutto il liquido rientra, e quello che non rientra viene risucchiato dai vasi linfatici (altro componente vascolare del microcircolo), che riescono a riprendere il liquido in eccesso che non viene riassorbito.

Questo scambio fisiologico è quindi regolamentato da forze, le forze di Starling,

idrostatica interstiziale e la pressione colloido-osmotica interstiziale. La pressione idrostatica all'interno del vaso è di valore 41.3, mentre la pressione idrostatica interstiziale è negativa. La pressione colloido-osmotica nel vaso è di valore 28.0. Le forze che portano il liquido dal vaso all'interstizio sono la pressione capillare, la pressione negativa del liquido interstiziale libero e la pressione colloido-osmotica del liquido interstiziale. Queste forze, di valore 41.3, si contrappongono all'unica forza che trattiene il liquido nel vaso, cioè la pressione colloido-osmotica plasmatica, di valore 28.0. All'estremità, le forze che tendono a far muovere il liquido dall'interstizio al vaso sono solo la pressione colloido-osmotica plasmatica, mentre quelle che fanno muovere il liquido verso l'esterno sono la pressione capillare, la pressione idrostatica interstiziale e la pressione colloido-osmotica interstiziale.

negativa del liquido interstiziale libero e la pressione colloido-osmotica del liquido interstiziale. A livello capillare prevalgono le forze che trattengono il liquido dentro il vaso, e la differenza è 6,7mmHg. Si vede quindi che non tutto il liquido che esce rientra nel vaso, infatti ne esce 13.3 e ne vasi linfatici. Rientra 6.7. Qui intervengono i

Quando c'è un processo infiammatorio, aumenta la pressione idrostatica capillare all'estremità arteriolare. Quindi più liquido esce all'estremità arteriolare. In condizioni di infiammazione il letto capillare diventa pelvio e il sangue fluisce con maggiore velocità ed esercita una maggiore pressione sulla parete del vaso, e quindi esce più liquido, scansando il controllo di vasi linfatici. Questo liquido è povero di proteine, quindi non è un essudato, per cui deve accedere qualcosa che non solo fa uscire liquido, ma fa uscire un liquido ricco di proteine.

Dopo

L'insulto infiammatorio, le cellule endoteliali si sono raggrinzite, sono apparentemente più grosse, e questa contrazione ha portato a un distaccamento delle due membrane delle cellule endoteliali. Questo fenomeno di contrazione si chiama vasopermeabilizzazione, perché il vaso diventa più permeabile.

I globuli rossi appaiono più impacchettati fra di loro, e questo fenomeno è detto emoconcentrazione.

Si è quindi avuta una vasodilatazione a livello delle arteriole e degli sfinteri precapillari, più sangue è entrato nel microcircolo, con una velocità maggiore, e sbattendo nelle pareti produce più forza idrostatica: il liquido esce. Contemporaneamente le cellule endoteliali si contraggono, si distanziano e grosse macromolecole, le proteine plasmatiche, escono dal vaso nell'interstizio, facendo diminuire la pressione colloido-osmotica intravascolare e aumentando quella extra vascolare.

Viene a mancare quella unica forza intravascolare, e aumenta la pressione colloido-osmotica fuori. Finché anche la componente figurata del sangue, i globuli rossi, si trovano ad essere più concentrati, perché non hanno più liquido intorno, e se aumenta la concentrazione di globuli rossi in quella piccola area di microcircolo, aumenta la viscosità. Quindi è ricco di proteine per la vaso permeabilizzazione, e poi il flusso diminuisce perché il liquido è più denso. Tutto questo avviene in tempi rapidissimi dal momento in cui si instaura un processo infiammatorio. Principi di fisiopatologia 80 Immunologia È la resistenza dell'organismo all'azione di microrganismi patogeni, tossine o sostanze chimiche. L'immunologia è una disciplina a ponte tra la medicina e la biologia, che studia il sistema immunitario, cioè le sue componenti e le funzioni che queste svolgono nella difesa.

Dell'organismo. Dato il notevole sviluppo della tecnologia viene definita anche una scienza multidisciplinare.

Principi di fisiopatologia 81

Viene definita come "disciplina" intorno agli anni 60, ma le prime conoscenze sulla descrizione di protezione della peste si ha già nel 430 a.C. Nelle società dell'India e della Cina per esempio, i bambini venivano avvolti nei panni di chi aveva avuto il vaiolo, come forma appunto di protezione. Solo alla fine del 1700 è stata definita per la prima volta la vaccinazione tutt'ora oggi utilizzata, per il vaiolo.

Ogni individuo è continuamente in contatto con sostanze estranee e microrganismi, alcuni innocui, altri sostanze patogene e pericolose per la nostra salute.

Il primo sistema di protezione del nostro organismo è la barriera fisica, la cute, si ha anche un sistema di protezione attraverso enzimi della saliva, le ciglia, che hanno la funzione di espellere i microrganismi, i succhi gastrici e l'urina.

Che proteggono avendoun ambiente acido, le lacrime e il cerume. In condizioni patologiche, queste funzioni possono venir meno, e in questo caso se imicrorganismi riescono a superare queste barriere entra in gioco un secondo livello disistema immunitario,risposta, basato sul ovvero l'insieme di organi, cellule e molecoleche agiscono in modo coordinato e che sono responsabili della reazione nei confronti disostanze estranee "non-self", e sostanze "self" appartenenti all'organismo.immunita'Si definisce quindi la reazione dell'organismo nei confronti di sostanzeestranee (non self) che hanno superato le barriere di superficie. In alcune occasionianche molecole self possono causare immunita': in questo caso si parla diautoimmunita'.

Cellule e tessuti del sistema immunitarioPrincipi di fisiopatologia 82Vi e' una distribuzione varia ed eterogenea di organi, come le t

Dettagli
A.A. 2022-2023
184 pagine
SSD Scienze mediche MED/04 Patologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher martina.mazzola03 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Principi di fisiopatologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Maggi Laura.