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La curva LM
La curva LM definisce le combinazioni di tasso di interesse e produzione aggregata che determinano l'equilibrio nel mercato della moneta. Ha pendenza positiva. La crescita di Y determina un aumento della domanda di moneta, provocando così uno spostamento della curva di domanda di moneta verso destra, facendo aumentare anche il tasso di interesse. MS è LMCURVAÈB f is Dii8 BA C92bLa ftyay4 1moneta outputMercato moneta dipende dalla banca centraledomanda di monetaLa è una curva decrescente (alta per tasso di interesse basso e bassa per tasso di interesse alto). Nella curva IS se cambia il tasso di interesse, la curva si sposta; invece nella curva LM, se cambia Y la curva si sposta. Nel mercato della moneta io ho il tasso di interesse ma non Y quindi vedo come cambia l'uno al variare dell'altro. La costruzione della curva LM è speculare a quelle IS ma in quella IS lavariabile condivisa è Y, invece nella curva LM è I quindi mi sposto da sinistra verso destra. La curva da Mercato monetario KY Mni monetadi Domanda se supply AMS ma MS D Odi mercato equilibrio i MKyi 4910i 94 sistema questo ha una soluzione 49 e la ey itrovoto sostituendo y659 4 quindi i MD idi Ky ni di la y indescrive funzione monetadomanda etino sia BCE dall'offerta ipotizza determinata che D non di di del mercato moneta condizione equilibrio Di xD è lndella La curia pendenza 15 L La curva LM rappresenta le combinazioni di tasso di interesse e livello di output per le quali il mercato della moneta è in equilibrio. Un aumento dell'offerta di moneta sposta la curva LM verso destra. Dobbiamo unire le curve IS e LM per ottenere l'equilibrio generale dell'economia. CAP. 27 Lezione 12 e 13 aprile Le decisioni relative alla spesa pubblica rappresentano una delle due principali componenti della politica scale, insieme alle decisioni relative alle imposte e ai trasferimenti.
ragionamento Keynesiano era semplice: la spesa pubblica, in beni e servizi, influenza direttamente la spesa totale. Per controbilanciare gli effetti del calo dei consumi, lo Stato dovrebbe riportare la spesa autonoma al suo livello iniziale. Ipoteticamente la spesa pubblica è semplicemente data e non dipende dalla produzione, di conseguenza per incrementare la spesa autonoma, il governo deve semplicemente aumentare la sua spesa; avremo quindi che una variazione nella produzione è pari al moltiplicatore per la variazione della spesa autonoma: Y = 1/(1-c). Stabilizzatori automatici I responsabili della politica fiscale decidono il livello e il tipo di imposte da raccogliere e i trasferimenti da effettuare. Trasferimenti: versamenti di denaro effettuati dal governo a favore del pubblico, senza ottenere in cambio alcun bene o servizio; non sono inclusi nella spesa pubblica in beni e servizi. Il modello Keynesiano di base prevede che anche le variazioni del livello delle imposte o dei trasferimenti possano influenzare la spesa totale e quindi la produzione.Trasferimenti possono servire a influenzare la spesa aggregata programmata e quindi a eliminare i gap di produzione. La variazione delle imposte o dei trasferimenti non influenza la spesa programmata direttamente, ma indirettamente, modificando il reddito disponibile nel settore privato.
Per stabilizzare l'economia, le autorità governative adottano decisioni discrezionali per abbassare o innalzare il livello degli acquisti governativi, dei trasferimenti e delle imposte.
I principali strumenti sono:
- Politica fiscale
- Politica monetaria
La politica fiscale discrezionale corrisponde alla decisione del governo di aumentare o diminuire il livello di spesa, trasferimenti e tassazione.
L'economia in realtà dispone di un meccanismo di stabilizzazione automatico, il quale opera indipendentemente dai cambiamenti di politica fiscale discrezionali. Questo meccanismo funziona attraverso delle variazioni del disavanzo di bilancio pubblico che attenuano le fluttuazioni.
dell'attività economica, aumentando automaticamente durante le fasi di recessione e diminuendo automaticamente durante le fasi espansive. Questo meccanismo viene considerato uno stabilizzatore automatico.
Due durante una recessione i trasferimenti aumentano, possiamo esprimere questo concetto come:
T = tY
t = aliquota d'imposta media
Se Y diminuisce, il gettito si riduce.
Questo permette di considerare le variazioni automatiche del disavanzo di bilancio pubblico che attenuano le oscillazioni dell'attività economica, per questo si parla di stabilizzatori economici.
Quando il gettito scala varia con il reddito, il gap recessivo è più contenuto, questo contribuisce a stabilizzare l'economia.
Ma gli stabilizzatori automatici operano anche nella direzione opposta; se aumenta la spesa autonoma, il gettito scala aumenterà all'aumentare di Y, riducendo così l'aumento del reddito disponibile e del consumo.
programmato.il lato dell’o erta e la rigiditàLa politica scale può in uenzare:
- la produzione potenziale
- La spesa aggregata
Nell’elaborare una politica scale il governo dovrebbe tener conto non solo della stabilizzazione della PAE, ma anche dei possibili effetti sulla capacità produttiva dell’economia. La flessibilità della politica scale non è sempre sufficiente ai fini della stabilizzazione dell’economia. Una mancanza di flessibilità può ridurre l’efficacia della politica scale. CAP.28Lezione 19 aprileLe decisioni di politica monetaria della BCE hanno importanti conseguenze sia per i mercati finanziari sia per l’economia dell’Eurosistema.Le decisioni del Consiglio Direttivo possono incidere su:
- Rendimenti piccoli risparmiatori
- Piani finanziari delle grandi società
politica monetariaLa uno dei due strumenti di stabilizzazione dell’economia.Le politiche di stabilizzazione incidono sulla PAE con
L'obiettivo è eliminare i gap produttivi. Ma vi è una diversa possibilità tra politica scale e monetaria: la prima richiede un atto legislativo del governo. In circostanze normali la politica monetaria viene utilizzata in modo più attivo rispetto a quella scale.
Nel modello IS-LM stiamo assumendo che l'inflazione sia costante e pari a 0. Quindi il tasso di interesse nominale è uguale al tasso di interesse reale. La BCE è in grado di controllare il tasso di interesse reale, che incide sulla PAE e sul prodotto di breve periodo.
Un aumento dell'offerta di moneta sposta la curva LM verso destra e i (il tasso di interesse) si abbassa per poter permettere al pubblico di detenere più moneta. Se i si riduce, il costo dei prestiti diminuisce, rendendo il risparmio meno attraente e stimolando gli investimenti e il consumo, aumentando l'output.
Ma se l'output aumenta, la domanda di moneta aumenta (da L1 a L2) e si raggiunge un nuovo equilibrio Y* e i2.
LMAE E Mae ei EtA
EisBgià EÈ Isaum Ma y ymonetain laOUTPUTCome la BCE può combattere una recessione
Un aumento dell’o erta di moneta elimina un gap recessivo.
Come mostrato in precedenza, un aumento dell’o erta di moneta determina un tasso di interesse minore. Il tasso di interesse rappresenta il costo opportunità della moneta detenuta; quindi deve abbassarsi per permettere al pubblico di detenere una quantità maggiore di moneta.
Una riduzione del tasso di interesse riduce il costo dei prestiti e rende il risparmio meno attraente; stimola il consumo e l’investimento determinando un aumento della produzione aggregata che segna il termine del gap recessivo.
E cacia politica monetaria
L’e cacia della politica monetaria dipende da due fattori:
- L’elasticità della domanda di moneta rispetto al tasso di interesse
- La reattività della spesa aggregata programmata alle variazioni del tasso di interesse
Un aumento di M provoca una diminuzione di i —>
maggiore la reattività della domanda di moneta alle variazioni del tasso di interesse, minore sarà la riduzione del tasso di interesse di equilibrio. Una diminuzione di i stimola la PAE -> la politica monetaria sarà più efficace quando il consumo e gli investimenti sono più sensibili alle variazioni del tasso di interesse e la curva IS relativamente piatta. CAP.29 Lezione 20 e 26 aprile Finora abbiamo considerato il breve periodo, ma uno degli obiettivi della BCE è la stabilità dei prezzi, mantenere una domanda aggregata - offerta aggregata (AD-AS) bassa in azione. Dobbiamo, quindi, introdurre un nuovo modello: Supponiamo ci sia un gap produttivo o di recessione, questi possono essere colmati dall'offerta di domanda. Se non agiamo in tempo i prezzi non rimangono fissi indefinitamente. Il comportamento dell'inflazione può essere spiegato dal modello AD-AS. Curva di domanda aggregata (AD) curva di domanda (AD) La AD spiega la relazione tra output e inflazione. Mostra comesiano correlati la produzione diequilibrio nel breve periodo Y e il tasso di in azione (π). La curva AD esprime la relazione tra in azione e spesa. Ha una dipendenza negativa e può essere costituita da una linea curva o una linea retta. Un aumento del tasso di in azione tende a ridurre la produzione di equilibrio di breve periodo. Dobbiamo capire come costruirla, perché è inclinata negativamente e come si muove. In azione, banca centrale e curva AD Uno dei compiti principali di ogni banca centrale è quello di fare in modo che il tasso di in azione rimanga basso e stabile. Per farlo, deve esistere un gap di produzione espansivo, in cui la produzione di equilibrio di breve periodo supera il livello potenziale. Per tenere sotto controllo l'andamento del livello dei prezzi, la Banca centrale deve scendere la spesa programmata e il livello di produzione quando minacciano di superare l'output potenziale. Se la banca centrale controlla il tasso di in azione, può influenzare la curva AD. Ad esempio, se la banca centrale aumenta il tasso di in azione, la curva AD si sposta verso destra, indicando un aumento della spesa e della produzione di equilibrio nel breve periodo. Al contrario, se la banca centrale riduce il tasso di in azione, la curva AD si sposta verso sinistra, indicando una diminuzione della spesa e della produzione di equilibrio nel breve periodo. In conclusione, la curva AD rappresenta la relazione tra in azione e spesa nel breve periodo. La sua pendenza negativa indica che un aumento del tasso di in azione tende a ridurre la produzione di equilibrio di breve periodo. La banca centrale ha il compito di controllare il tasso di in azione per mantenere stabile l'economia e prevenire l'inflazione.interesse nominale, è il tasso di interesse reale a influenzare decisioni di consumo e investimento. La funzione di reazione della banca centrale è: HBITaπ = tasso di azione positivoπ* = tasso di azione che la banca centrale vuole raggiungere (tasso obiettivo)= quanto la banca centrale vorrebbe che il tasso di interesse reale crescesse di fronte a un aumento del tasso di azione dell'1%= tasso di interesse reale de