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Bambine e Bambini

Infanzia e propaganda (opuscoli nelle scuole; fiabe di propaganda). Nelle scuole e nelle radio si raccogliono i temi riguardo ai sentimenti che hanno provato i bambini quando il duce è caduto. In alcuni temi si nota benissimo la mano menzognera della propaganda.

Infanzia e violenza (bambini ebrei deportati; stragi nazi-fasciste 1944; scuola Gorla). Nel bombardamento della scuola di Gorla il 20 ottobre del 1944 morirono tantissimi tra bambini, insegnanti e personale e la propaganda di Salò utilizza fin da subito questo evento come strumento di propaganda antinglese: vengono pubblicati manifesti, opuscoli e fascicoli molto crudi che riprendono le fotografie dei bambini massacrati e delle loro madri straziate dal lutto: si vogliono mettere in cattiva luce gli angloamericani. I grandi classici per l'infanzia (soprattutto Pinocchio) sono stati più volte riscritti in funzione di situazioni politiche particolari, a fini propagandistici.

Frequenza scolastica (lavoro minorile-anno scolastico 'stagionale', accudimento fratelli minori; povertà, malattie, freddo).

  • Classi sovraffollate (50-60); eterogenee (anche 14-15enni).
  • Società rurale.

Questo capitolo comprende dei racconti della propaganda che coinvolge direttamente anche l'infanzia.

Sospensione della giurisdizione scolastica nelle zone di operazione delle Prealpi e dell'altoadriatico (che sono controllate dai governatori nazisti austriaci), dove il governo scolastico di Biggini è molto limitato: seguono una loro politica scolastica molto legata alla valorizzazione dell'autonomia tedesca. C'è la volontà di annettere le province più settentrionali direttamente all'Austria e di ritornare ad un'idea Asburgica precedente la Prima guerra mondiale è una visione che cozza quella nazionalista del fascismo, che aveva cercato di portare la lingua italiana in tutte.

Le regioni dell'Alto Adige. Questa invece è una politica della salvaguardia della minoranza tedesca: tutti i nomi delle vie e dei paesi tornano in tedesco. Già a partire dal 1940 (dopo la carta dellascuola, che aveva visto la sovrapposizione tra la scuola e la politica) c'era un malcontento generale nella scuola italiana; per cui l'ingerenza dell'ONB e della GIL nella scuola italiana veniva percepita dagli insegnanti come troppo pervasiva e limitante per la didattica. Viene riaperta l'ONB ma è unariapertura fallimentare, perché l'adesione è molto limitata (se non tramite quei maestri e quelle maestre che sposavano davvero gli ideali del fascismo repubblicano). L'ONB viene incoraggiata soprattutto riguardo al suo aspetto avanguardistico: non tanto per i bambini della scuola elementare quanto per quelli delle età successive, con l'ottica dell'arruolamento nell'esercito.

scolastico nella RSI MAESTRE E MAESTRI
  • Elementi di continuità: le rivendicazioni salariali e lo stato giuridico.
  • Il ministro CAB: 'serietà' e preparazione del maestro (gli insegnanti 'fanno' la scuola): punto di riferimento morale nel caos.
  • Coscrizione dei maestri.
  • Relazione Provveditori al ministro (giugno 1944): o un gruppetto di insegnanti animoso e fervente segue con passione le idealità e le direttive della Repubblica Sociale Italiana; o un gruppetto di insegnanti sente forse di più i sentimenti di parte che quello di Patria ed è decisamente ostile, anche se non dà segni visibili nella scuola, di tale ostilità; o la grande maggioranza è costituita da persone disorientate, che soprattutto per timore o per antipatie personali locali, non si decide francamente a prendere posizione. È una massa che sente la Patria e le sue angustie e ne auspica la pronta rinascita, che nella Scuola
fa buona opera di italianità, ma che non sa decidersi, è disorientata dai tragici avvenimenti del recente passato, è demoralizzata per le colpe di ieri e, purtroppo, anche per gli errori di oggi.
  • Esperienze di "scuola in casa": "il maestro non esiti a radunare presso di sé, nella propria casa...". Il Ministro chiede che in tutte le scuole i presidi assegnino ad ogni maestro la sua classe per riunire i ragazzi dove può (anche a casa sua) in maniera che le famiglie sentano che la scuola costituisce il cuore più sensibile dalla patria; come se nella scuola si potesse trovare un punto di riferimento in una situazione di confusione e disorientamento.
  • Maestra di Gargnano (aderisce al nazi-fascismo).
  • Maestra Stella Vecchio (milita nella Resistenza al nazi-fascismo).
Questo capitolo definisce un po' qual è il ruolo del maestro all'interno di questa nuova scuola fascista repubblicana: dauna parte lo si mobilita nuovamente sul fronte interno (nella propaganda e nell'adesione agli ideali di questo nuovo Stato fascista repubblicano) e dall'altra c'è una ridefinizione giuridico economica (si cerca di dare qualche miglioria all'assetto giuridico dei maestri). Non c'è più distinzione tra le diverse posizioni politiche prese dagli insegnanti (quelli rurali, le varie categorie I-II-III-IV, ecc...) e si ha un'unica categoria nazionale. Nel secondo paragrafo sono presentate delle figure di maestre e maestri, alcuni dichiaratamente fascisti e altri che erano stati parte attiva nella resistenza. Si racconta anche la vita concreta di queste scolaresche: da una parte sono bombardati dalla propaganda, si cerca di rieducarli a questo nuovo fascismo repubblicano e di trasmettere i principi di violenza e militarismo, di contrarietà al processo di pace e dall'altra parte sono vittime dei bombardamenti e della

povertà. 26/04/2023

PERSONALISMO PEDAGOGICO: JACQUES MARITAIN (1882 – 1973)

Jaques Maritain nasce nel 1882 e muore ben oltre la seconda metà del 1900: ha attraversato il cambiamento dei due secoli e gli anni centrali del 1900 segnati dalle tragedie delle guerre, dei totalitarismi con i quali necessariamente andrà a confrontarsi ( → si confronterà anche con i pedagogisti suoi contemporanei della pedagogia dell’attivismo). Egli, prima di essere pedagogista e filosofo, è stato un grande intellettuale: vuole leggere la realtà nel profondo e dialoga/si confronta con gli altri, sviluppa cioè un’analisi lucida della società, della storia, della politica confrontandosi e dialogando con altri saperi che leggono e interpretano la realtà come la scienza, la cultura… è stato EDUCATORE DI UN’EPOCA.

UMANESIMO INTEGRALE (1936): si tratta dell’opera considerata manifesto intellettuale del suo pensiero,

pubblicata nel 1936 anno cruciale per l'Europa e per il mondo, per l'affermazione dei totalitarismi. È una raccolta di 6 lezioni tenute nel 1934 in cui si parla di una nuova cristianità: è da alcuni decenni convertito al cristianesimo e fa di questo, soprattutto nei riferimenti a S. Tommaso, il fondamento della sua filosofia, affermando che l'Europa è immersa in una crisi profondissima, parla di una vera e propria "tragedia dell'Umanesimo" (cap.1) secondo la quale l'uomo sta venendo meno a sé stesso e uomini cristiani calpesteranno la dignità di altri uomini (→ tragedia dell'olocausto). Di fronte a questa crisi, Maritain, propone un nuovo Umanesimo, un nuovo profilo di uomo dialogante, aperto al mondo e a Dio contemporaneamente, non solo un uomo mistico o solo sociale, ma un uomo integrale (cap.2). Nei cap. 3 e 4 definisce anche l'idea di una nuova cristianità che non esclude gli altri, ma

è inclusiva e fondata sull’accoglienza e la pluralità, sull’impegno sociale e la solidarietà che comprende tutte le classi sociali (compresi gli operai). In quest’opera affonda il suo ideale di formazione basato sul concetto di persona, per questo con lui si parla di “personalismo pedagogico”, con lui conta molto la dimensione dell’umano, dell’interiorità del singolo che non vive in solitudine, ma all’interno della società, in relazione e dialogo con gli altri: Maritain parla di una persona alla quale devono essere riconosciuti diritti e doveri, libertà e responsabilità. Sottesa all’idea di umanesimo integrale, c’è un’idea di educazione integrale che educa l’uomo nella sua integrità (mente e mano, spiritualità e corpo).

L’EDUCAZIONE AL BIVIO (1943): si tratta di un’opera pubblicata durante l’esilio americano che mette a tema la tematica educativa,

introducendo il tema del bivio esteso non solo al concetto di educazione, ma anche a quello di umanità che si trova davanti a due strade. Il suo essere negli USA, permette a Maritain di guardare "da lontano" e con più lucidità le vicende europee (→ Dewey). In questa opera, Maritain raccoglie 4 conferenze tenute all'Università di Yale e in cui riflette sul fatto che, ormai da molto tempo, l'Europa si sia molto impegnata in campo educativo, ma fornendo un'educazione volta alla morte, a ideali negativi: Maritain la definisce "perversione mentale" verso ideali demoniaci, verso il culto della morte e delle armi visibili in dimensioni come quella dell'ONB in cui venivano presentati ideali di obbedienza cieca e acritica, di morte e guerra. Maritain presenta anche un altro aspetto, cioè leggere i totalitarismi nella dimensione religiosa che presentano: i totalitarismi sono delle religioni che spingono ad adorare.il potere e la distruzione, e l'altra basata sulla pace, la giustizia e il rispetto per la dignità umana. Maritain sostiene che la crisi di civiltà è il risultato di un'umanità che ha perso di vista i valori fondamentali e si è lasciata trascinare dalla sete di potere e dalla ricerca del proprio interesse personale. In questa opera, Maritain invita l'umanità a riflettere sulle conseguenze delle proprie azioni e a fare una scelta consapevole: continuare sulla strada della guerra e della distruzione o abbracciare un nuovo umanesimo basato sulla pace e sulla solidarietà. Egli sostiene che solo attraverso un cambiamento di mentalità e di valori si potrà superare la crisi di civiltà e costruire un futuro migliore per tutti. Maritain pone anche l'accento sull'importanza della resistenza e dell'opposizione al totalitarismo. Egli riconosce il coraggio e la determinazione dei giovani che si oppongono alle ideologie oppressive e che lottano per difendere i valori umani e cristiani. Questi giovani sono la speranza per il futuro e sono coloro che porteranno avanti la resistenza contro le ingiustizie e le violenze. In conclusione, l'opera di Maritain rappresenta un appello alla riflessione e all'azione. Egli invita l'umanità a riscoprire i valori fondamentali dell'umanesimo e a lottare per la pace, la giustizia e la dignità umana. Solo attraverso un impegno comune è possibile superare la crisi di civiltà e costruire un mondo migliore per tutti.sulla gerarchia e l'altra basata sulla democrazia e l'uguaglianza, la prima porta verso il proseguimento della guerra, la seconda verso un'ipotesi di pace. Secondo l'intellettuale, l'
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A.A. 2022-2023
37 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/02 Storia della pedagogia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sofiaceoletta di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della pedagogia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Mor Lucia.