Estratto del documento

EFFICACIA)

I problemi di delega costituiscono un fallimento del non mercato che possono essere inclusi in una

teoria normativa dell’intervento pubblico che si focalizzi sui vari stadi che portano alla formazione del

programma di azione pubblica:

origine dell’intervento pubblico (esistenza di un fallimento da correggere)

› analisi del funzionamento di altre istituzioni (l’intervento dello Stato è giustificato dal fatto che le

altre istituzioni, ovvero il mercato, non sono in grado di correggere il fallimento)

scelta fra tipi alternativi di intervento

› fattibilità dal punto di vista politico/burocratico

1. fattibilità dal punto di vista delle reazioni dei mercati e delle altre istituzioni

2. natura dei risultati (e6etti sui diversi fondamentali, es. occupazione, inflazione, cambio)

3.

modalità di azione della pubblica amministrazione

› valutazione ex-post degli e6etti delle politiche pubbliche

› 19

LE POLITICHE MICROECONOMICHE IN UN SISTEMA APERTO: OBIETTIVI, STRUMENTI E

MODELLI DELLA POLITICA MICROECONOMICA

LE POLITICHE MICROECONOMICHE INTERVENTO PUBBLICO SU SCALA MICROECONOMICA

La politica microeconomica consiste in un insieme di misure tendenti:

1. Ad assicurare l’esistenza e il funzionamento del mercato

2. A correggere le carenze derivanti dal concreto funzionamento del mercato

3. Ad assicurare una distribuzione del reddito o delle ricchezza ritenuta equa

4. Ad assicurare uno sviluppo territoriale e settoriale omogeneo

5. Garantire la presenza di beni meritori (quei beni o servizi che lo Stato ritiene desiderabili per la

società e che, senza il suo intervento, verrebbero consumati in misura inferiore rispetto al livello

socialmente ottimale: istruzione, sanità, cultura)

Le Politiche microeconomiche

In questo capitolo il manuale esamina i vari strumenti presi singolarmente.

Molti di essi possono essere utilizzati per il raggiungimento di svariati obiettivi, in un ambito di

economia chiusa o aperta.

LE FUNZIONI DI GARANZIA DEL MERCATO – STATO MINIMO E DIRITTI DI PROPRIETÀ

Nel caso in cui lo Stato svolga la sola funzione di monitoraggio del corretto funzionamento dei mercati

(esistenti) si parla di Stato minimo, che ha come compiti:

1. attribuzione dei diritti di proprietà

2. istituzione di organi di controllo complementari (ad esempio contratti, patti di sindacato,...)

3. giustizia e difesa

Lo Stato interviene solo a margine per controllare che il mercato funzioni correttamente senza

svolgere altra funzione se non la fornitura di beni meritori come giustizia e difesa.

Politiche della domanda pubblica

La domanda di beni e servizi da parte della pubblica amministrazione può essere amministrata per

raggiungere diversi obiettivi:

1. garantire il funzionamento dell’apparato amministrativo e la produzione di servizi pubblici

2. sostenere determinati settori economici (politica industriale, public procurement)

3. incentivare la produzione di beni eco- sostenibili (green public procurement)

4. regolare la domanda globale (politica anticiclica)

Politiche di regolamentazione

La regolamentazione nel significato ristretto indica la misura di controllo diretto con cui lo Stato, o

ente pubblico, disciplina in astratto (legislazione) e in concreto (intervento esecutivo) il

comportamento degli operatori privati in un determinato settore economico.

I principali obiettivi della regolamentazione sono:

1. incentivo all’innovazione

2. difesa e disciplina della concorrenza

3. contenimento delle diseconomie esterne

4. incentivo alle esternalità positive

5. redistribuzione 20

Esistono numerose forme di intervento attraverso cui lo Stato può esercitare la sua funzione di

regolamentazione:

regolamentazione dei prodotti dell’ingegno (protezione della proprietà intellettuale)

› regolamentazione ambientale

› regolamentazione dell’entrata e della concorrenza e6ettiva

› regolamentazione di elementi strutturali del mercato e della condotta delle imprese (legislazione

antimonopolistica e regolamentazione finanziaria)

regolamentazione tari6aria e di prezzo (con finalità di e6icienza statica e dinamica o di

redistribuzione)

regolamentazione qualitativa e informativa al fine di garantire il consumatore (ad esempio nel caso

di prodotti chimici e farmaceutici)

regolamentazione delle quantità importate o esportate (contingentamento)

Legislazione antimonopolistica

Tende a modificare la struttura dei mercati o il comportamento degli operatori economici in modo da

conseguire le seguenti finalità:

tutelare la libertà economica (in particolare delle piccole imprese) di entrare e sopravvivere nel

mercato, consentendo l’esercizio della libera iniziativa

limitare il potere economico e politico che sorge dalle concentrazioni economiche

› accrescere l’e6icienza allocativa, laddove l’ine6icienza allocativa può derivare da: accordi o intese

restrittive della concorrenza (fissazione collusiva del prezzo, ripartizione dei mercati,...)

abuso di posizione dominante (discriminazione dei prezzi, fissazione di elevati prezzi di

1. vendita o bassi prezzi di acquisto, adozione di barriere strategiche all’entrata)

concentrazione di risorse economiche in poche imprese per e6etto di crescita esterna

2. mediante fusioni tra imprese o acquisizioni di controllo tale da avere e6etto negativo

sulla concorrenza e6ettiva

Posizione dominante: è la capacità di praticare in un determinato mercato prezzi che nel lungo

periodo sono superiori ai costi marginali, sulla base del maggiore potere di acquisto esercitato su

quel determinato mercato.

Elementi rilevanti ai fini della legislazione sono:

1. l’illiceità dello strumento con il quale si ottiene la posizione dominante

2. l’illiceità dell’uso che si fa della posizione dominante già acquisita (ad esempio pratiche lesive

della concorrenza)

3. l’illiceità del ricorso a pratiche discriminatorie

4. L’individuazione concreta della fattispecie di illecito nei tre casi (violazione della legislazione

antimonopolistica) è a6idata ad organi indipendenti dal potere esecutivo (authority).

La regolamentazione finanziaria

Il mercato finanziario o mercato dei capitali è qui definito come l’insieme delle transazioni che

esprimono crediti diretti e indiretti (attraverso intermediari finanziari). A volte il mercato finanziario

rappresenta solo il segmento di medio e lungo termine del mercato dei capitali, mentre il mercato a

breve può essere definito come mercato monetario (dove si trattano prestiti con durata inferiore ai 18

mesi, ovvero per scadenze giornaliere).

La regolamentazione del mercato finanziario deriva da due caratteristiche:

• la possibilità che sul mercato si verifichino fallimenti microeconomici in termini di ine6iciente

allocazione delle risorse dovuti a problemi di informazione asimmetrica

• la possibilità che la condotta scorretta di una singola banca o di altri intermediari finanziari crei delle

diseconomie esterne tali da portare all'instabilità del sistema 21

L’esistenza di non perfetta informazione e di asimmetria informativa tra le parti coinvolte nelle

operazioni finanziarie può condurre:

1. ad attività fraudolente o che tendono a ledere gli interessi della controparte alla quale vengono

nascoste le informazioni in relazione alle reali condizioni del contratto

2. a fallimenti nell'individuazione della portata dei rischi che sono tanto più gravi quanto più gli e6etti

dai fallimenti possono essere addossati ad altri operatori

In genere il soggetto meno informato è il creditore ed è quindi questo che deve essere protetto nei

confronti del debitore.

La regolamentazione finanziaria è specificamente rivolta ad assicurare:

1. trasparenza della posizione sia delle imprese che attingono per le loro esigenze di investimento

mercato finanziario sia degli intermediari finanziari

2. garanzia di buon funzionamento delle banche e degli altri intermediari finanziari

Il controllo dei prezzi

Il controllo dei prezzi è una forma di regolamentazione di tipo diretto in cui si fissano livelli di prezzo

massimi minimi a seconda delle finalità. Se l'obiettivo di garantire un reddito a chi o6re un bene o

servizio si stabilisce un prezzo minimo. Per obiettivi di politica antimonopolistica invece si fisserà un

prezzo di vendita massimo.

Il controllo diretto dei prezzi può attuarsi attraverso la fissazione di un:

• margine di profitto massimo

• tasso di rendimento o di profitto massimo sul capitale investito

• prezzo massimo (Price Cap)

Þ La regolamentazione dei prezzi in quanto misure di controllo diretto potenzialmente molto e6icace

soprattutto nel breve periodo in situazioni di emergenza. Il controllo dei prezzi incontra di6icoltà nel

raggiungimento degli obiettivi in presenza di asimmetria informativa tra ente regolatore e impresa.

® Tre esempi margini profitto massimi

• Nel 2022 in Spagna, il governo ha introdotto un limite ai margini di profitto delle aziende elettriche

per contenere il costo dell’energia.

• Nel 2022 in Argentina, il governo ha fissato un tetto ai ricarichi sui generi alimentari per combattere

l'inflazione.

• In Italia, la legge anti-usura stabilisce che i tassi d’interesse non possono superare una certa soglia

calcolata dal Tasso ETettivo Globale Medio (TEGM).

® Tre esempi di Price CAP

• Dicembre 2022 tetto al prezzo del gas naturale imposto dall'Unione Europea per contrastare

l'impennata dei prezzi dell'energia dovuta alla crisi energetica post-pandemia e alla guerra in Ucraina.

• Tetto al prezzo dei farmaci. I prezzi di alcuni farmaci essenziali sono regolamentati per evitare

speculazioni con l’obiettivo di garantire l’accesso ai farmaci essenziali per tutti i cittadini.

• Tari=e telefoniche (UE, 2017) limite ai costi delle chiamate e dei dati in roaming tra paesi UE con l’

obiettivo di evitare costi eccessivi per i consumatori quando viaggiano in Europa. 22

IMPRESA PUBBLICA E PRIVATIZZAZIONI

Þ L’impresa pubblica è uno strumento di controllo diretto considerato e6icace per raggiungere i

seguenti obiettivi: e6icienza allocativa, occupazione, sviluppo.

Þ L’impresa pubblica dovrebbe sostituire l'impresa privata che opera in condizioni di monopolio

naturale o a6iancarsi a imprese private oligopolistiche al fine di accrescere l'e6icienza allocativa.

Þ L'impresa pubblica non dovrebbe mirare a conseguire profitti e potrebbe anche sopportare perdite.

In questo caso le perdite subite non dovrebbero essere considerate come un elemento negativo

perc

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Scienze economiche e statistiche SECS-P/02 Politica economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher jammakKam0001 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Politica economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Monni Salvatore.
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