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III. PATRIMONIO DISPONIBILE
Rappresentato da tutti quei beni dei quali lo Stato può liberamente decidere lo scambio sul mercato.
3. LE IMPRESE
3.1 COORDINAMENTO E COSTI DI TRANSAZIONE
3.1.1 L'IMPRESA COME ISTITUZIONE
La presenza di incertezza con mercati incompleti e l'esistenza di asimmetrie informative impediscono un funzionamento efficiente del sistema dei prezzi: le organizzazioni, come le imprese, rappresentano "un mezzo per raggiungere i benefici dell'azione collettiva in situazioni in cui il sistema dei prezzi fallisce".
Una definizione moderna di impresa è quella di "nesso di contratti", cioè di un luogo istituzionale nel quale si intrecciano contratti e diritti dei diversi interessi presenti in una impresa.
3.1.2 COORDINAMENTO, COSTI DI TRANSAZIONE E DIMENSIONI DI IMPRESA
Un tipo di scelta che sintetizza il problema del coordinamento del potere all'interno dell'impresa e tra imprese è quello del decidere...
produrre all'interno oppure acquistare sul mercato un dato prodotto intermedio. L'impresa di auto e l'impresa di freni devono tenere conto di almeno due problemi:
A. la difficoltà di formulare contratti completi di fornitura, che tengano conto di tutti i possibili eventi futuri
B. il condizionamento produttivo che può risultare per l'impresa di Freni se l'investimento è specificamente collegato alla produzione di una data impresa di auto
Problema di potenziale dipendenza dell'impresa di freni rispetto all'impresa di automobili e in assenza di adeguate garanzie l'azienda di freni può decidere di non investire.
Le incertezze dei rapporti economici delle due imprese nel mercato possono essere riassunte in due categorie:
▪ COSTI DI TRANSAZIONE, in presenza di incertezza e asimmetrie informative. È possibile che produrre all'interno consenta un più semplice coordinamento del processo produttivo, nonostante
dalla capacità di organizzare efficientemente la produzione. Questo implica che il produttore deve essere in grado di separare le decisioni relative alla produzione dalle decisioni relative all'organizzazione dell'impresa. Per fare ciò, è necessario che il produttore abbia un'organizzazione interna ben strutturata, in grado di gestire in modo efficace le risorse e di prendere decisioni rapide ed efficienti. Inoltre, è importante che il produttore abbia una buona conoscenza del mercato e delle esigenze dei consumatori, in modo da poter adattare la produzione alle richieste del mercato. Tuttavia, la separabilità tra produzione e organizzazione non è sempre possibile. In alcuni casi, le decisioni relative alla produzione e all'organizzazione sono strettamente legate e non possono essere separate. Ad esempio, se il produttore di freni per auto deve adattare la produzione alle specifiche richieste del produttore di auto, le decisioni relative alla produzione e all'organizzazione sono strettamente interconnesse. In conclusione, la separabilità tra produzione e organizzazione è un elemento chiave per il successo di un'impresa. Tuttavia, in alcuni casi, le decisioni relative alla produzione e all'organizzazione sono strettamente legate e non possono essere separate.dall'input totale di risorse, ma non dalla loro distribuzione tra attività produttive e attività di transazione. La dimensione dell'impresa è funzione di una molteplicità di fattori, fra i quali Coase sottolinea: - i costi di organizzazione - la probabilità che il management commetta errori - il prezzo dei fattori produttivi al variare dell'impresa Un'impresa può espandersi per crescita interna, ma anche attraverso l'acquisizione di altre imprese: - INTEGRAZIONE VERTICALE: espansione dell'impresa verso monte o verso valle del ciclo produttivo. Ad esempio, un'impresa automobilistica che acquista l'impresa produttrice di gruppi frenanti. - INTEGRAZIONE ORIZZONTALE: espansione verso settori non tecnologicamente collegati. Ad esempio, un'impresa automobilistica che acquista un'impresa in un altro settore, come ad esempio nel settore della grande distribuzione. L'espansione avviene a partireda ciò che rappresenta l'attività centrale che caratterizza l'impresa, il c.d. CORE BUSINESS. 3.2 PROPRIETÀ E INCENTIVI 3.2.1 LE SOCIETÀ DI CAPITALI La proprietà comprende due diritti, cioè il diritto al controllo dell'impresa e il diritto ad appropriarsi dei profitti del capitale investito. → Le forme possibili di proprietà possono essere distinte sulla base di chi detiene tali diritti. Due estremi sono: - Impresa in cui il proprietario è anche l'imprenditore, il finanziatore e colui che percepisce i profitti. - Imprese non-profit, nelle quali coloro che controllano le imprese non hanno alcun diritto sugli eventuali profitti. La personalità giuridica di un'impresa delimita anche il suo confine giuridico: la caratteristica centrale di una persona giuridica è l'autonomia patrimoniale, attraverso cui si realizza una fondamentale distinzione fra il patrimonio dell'impresa e quello dei.suoiazionisti.La distinzione più netta riguarda il caso delle Società per azioni, in cui il patrimonio dell'impresa rappresenta il centrale parametro di riferimento su cui si basa la fiducia dei fornitori così come degli azionisti.Con lo strumento giuridico delle società di capitali il medesimo imprenditore può diversificare il suo rischio costituendo più società giuridicamente autonome ma economicamente collegate come gruppo di società; in tal caso il confine economico e il confine giuridico dell'impresa non coincidono.Nell'ambito di un gruppo il controllo della HOLDING può essere diretto oppure "a catena", Art. 2359 Codice civile distingue fra:
- Società controllate quelle in cui un'altra società, ad esempio una holding:
- "dispone della maggioranza dei voti esercitabili nell'assemblea ordinaria";
- "dispone di voti sufficienti per"
Il principale è rappresentato dagli azionisti e l'agente dagli amministratori e manager. Sul piano economico il principale può realizzare il suo obiettivo solo con la collaborazione dell'agente. L'agente ha una funzione obiettivo diversa dal principale, ciò, in presenza di asimmetria informativa, può condurre ad un conflitto di interessi. In un rapporto di lavoro dipendente ciò corrisponde ad uno schema contrattuale in cui il lavoratore, cioè l'agente, sia incentivato a comportarsi "come se" fosse il proprietario, cioè il principale. Nel caso di rapporto fra azionisti e manager di una grande impresa, un possibile meccanismo di incentivazione che sembra avvicinarsi al problema del "come se" si basa sull'Economic Value Added, o EVA, meccanismo di incentivazione per il management che si muove nella direzione di riconciliare gli interessi potenzialmente divergenti nel rapporto fra.
principale e agente
3.2.3 DIRITTI DI PROPRIETA' E DIMENSIONI DI IMPRESA
Il potere che deriva dal diritto di proprietà risolve il problema del rapporto fra principale e agente. In questa prospettiva i problemi che si pongono sono:
- l'impossibilità di predisporre contratti completi, che prevedano cioè tutte le possibili contingenze (i contratti sono quindi di regola incompleti)
- sul piano economico il diritto di proprietà può essere definito come il diritto al controllo residuale sulle attività dell'impresa quando si verificano imprevisti
- la proprietà definita come diritto al controllo residuale sull'utilizzo delle attività di un'impresa è legata al diritto all'appropriazione dei profitti derivanti dall'utilizzo dell'attività, cioè il diritto al reddito residuo
- se si considera il caso del rapporto fra due imprese, di cui una è fornitrice dell'altra,
L'integrazione tra le due imprese è ottimale se le attività produttive delle due imprese sono complementari.
3.2.4 FORME DELLA PROPRIETÀ E ORGANIZZAZIONI NON – PROFIT
L'efficienza di un'impresa, così come di un'intera economia, dipende dal modo con cui si distribuisce la proprietà legale e il potere di decidere: il problema di politica economica è quello di individuare, per ciascuna impresa e settore, a chi sia più efficiente attribuire i diritti legati alla proprietà.
Il proprietario legale di un bene non è sempre quello socialmente desiderabile sul piano dell'efficienza. La proprietà implica costi, fra cui in particolare:
- il costo di scegliere l'utilizzo più efficiente di un bene
- e, nel caso di un'impresa, la somma dei costi totali di transazione.
All'interno di un'impresa convergono una molteplicità di interessi, a volte conflittuali: gli interessi economicamente
Rilevanti possono essere più ampi di quelli legittimati dalla legge e la figura degli stakeholder, cioè di coloro che hanno un interesse nel buon andamento dell'impresa, come i consumatori o i lavoratori, si affianca a quella degli shareholder, cioè gli azionisti.
Patrons = un termine anglosassone che di solito definisce i clienti abituali. È possibile definire come proprietari di un'impresa coloro che dispongono di due diritti formali:
- il diritto di controllo formale, in particolare il diritto di eleggere il Consiglio di amministrazione e votare su vendite o fusioni dell'azienda
- il diritto di appropriazione del profitto dell'impresa
Piani ESOP (sviluppati negli Stati Uniti) i lavoratori partecipano agli utili ma non al controllo dell'impresa. Spesso nati in situazioni di crisi economica e finanziaria delle imprese: per conservare l'occupazione i lavoratori hanno accettato riduzioni di salario in cambio di una
partecipazione azionaria all'impresa→COGESTIONE (sviluppata in Germania) i lavoratori partecipano alla gestione ma non agli utili Preved