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ESEMPI DI TEST PSICOLOGICI PER LA MEMORIA DI LAVORO

Sono i corsi block task

FLESSIBILITA’ COGNITIVA

➔ Capacità che ci permette di cambiare la prospettiva/punto di vista.

La flessibilità cognitiva ci permette di trovare soluzioni a un problema (no rigidità

mentale)

Una buona flessibilità cognitiva ci permette di sfruttare opportunità

improvvise/inaspettate (problema = opportunità).

ESEMPI DI TEST PSICOLOGICI PER LA FLESSIBILITÀ COGNITIVA

- task-switching

- DCCS

- Wisconsin Card Sorting Task

Le funzione esecutive SI POSSONO ALLENARE, tramite

● Attività fisica (specialmente nell’anziano)

● Bilinguismo (per i bambini)

● attraverso principi generali come

- chi ne ha più bisogno, migliora di più

- il transfer dovuto all’allenamento di una funzione esecutiva sulle altre è

limitato

- attività che diventino sempre più sfidanti (è importante per i bambini)

- ripetizione

- come svolgono l’attività condiziona il risultato nel miglioramente delle funzioni

esecutive

Le ATTIVITA’ che migliorano le FUNZIONI ESECUTIVE

1. Utilizzo di attività al PC (es. piattaforme specifiche)

2. Curricula scolastici (es. creare un ambiente con emozioni positive)

3. Attività fisica non migliora solo le funzioni esecutive ma anche l’attenzione, la velocità

dei processi, risultati scolastici, fattori neurotrofici nel cervello e volume cerebrale

nell’anziano.

La componente cognitiva può essere allenata in palestra con

1. attività con impiego aerobico (es. giochi di stop and go tramite uno stimolo)

2. arti marziali

CAPACITA’ DI FORZA

E’ difficile dare una definizione univoca in quanto può essere considerata sotto ari aspetti, in

particolare:

per chi rileva/misura

➢ per chi allena

FORZA MASSIMALE

Grandezza che può modificare l'equilibrio statico o dinamico di un sistema/corpo. La forza

massimale è la massima forza che un muscolo può generare ad un determinata velocità.

POTENZA

E’ la tensione muscolare nel tempo (è la rapidità con la quale si compie il lavoro)

VELOCITA’ E RAPIDITA’

velocità = rispetto a quando è tutto il corpo che si sposta

rapidità = rispetto al movimento di 1 o + segmenti

ESPRESSIONI DI FORZA

1. MOVIMENTO

- statica

- dinamica

- superante

- cedente

- combinato

Tipologie di contrazione

- ISOMETRICA

- CONCENTRICA

- ECCENTRICA

- ECCENTRICA+CONCENTRICA

N.B. la forza STATICA ISOMETRICA (il muscolo esprimere tensione ma non si

verificano variazioni nello spostamento dei capi articolari), mentre nella forza

DINAMICA ANISOMETRICA (il muscolo durante la sua contrazione subisce

variazioni di lunghezza).

2. TIPO DI TENSIONE MUSCOLARE

- tensione ISOTONICA - accorciamento del muscolo (accorciamento dei singoli

elementi contrattili)

- tensione ISOMETRICA - non si produce apparentemente alcun

accorciamento in quanto avviene contemporaneamente un allungamento dei

componenti elastici e accorciamento dei componenti contrattili

- tensione AUXOTONICA - combinazione tra sollecitazione isotoniche e

isometriche

3. TEMPO DISPONIBILE

La forza dipende da una componente strutturale (leve, articolazioni e muscoli).

CLASSIFICAZIONE DELLA FORZA

I MECCANISMI DI SVILUPPO DELLA FORZA

1. STRUTTURALI

Da come sono organizzati i sarcomeri all’interno del muscolo, dipende l'espressione di forza.

L'aumento della forza dipende da

- IPERTROFIA (>miofibrille), è il principale effetto di quando si allena la forza

- IPERPLASIA (>fibre)

2. NEUROMUSCOLARI

- coordinazione INTRA-MUSCOLARE (reclutamento delle fibre, rate coding/frequenza

di scarica, sincronizzazione)

- coordinazione INTER-MUSCOLARE

- fenomeni di TRANSFER

- TONO MUSCOLARE (basale, posturale, funzionale)

-

3. LEGATI ALLO STIRAMENTO

- riflesso MIOTATICO (o di stiramento)

ALTRI FATTORI CHE INFLUENZANO SULLA FORZA

● padronanza del gesto tecnico

● ROM

● volontà dell’individuo

● periodicità quotidiana

● allenamento

● fattori endogeni ed esogeni

APPROCCIO METODOLOGICO

sforzi massimali carico massimale

sforzi ripetuti e sforzi dinamici carico non massimale

Tipologie dei carichi

carico naturale

➔ sovraccarico (manubri, bilanciere,

➔ macchine,..)

resistenza tra individui

➔ attrezzi elastici

➔ condizioni operative (corsa in

➔ salita, sulla sabbia,...)

grazie al movimento (forza centrifuga,...)

NUMERO DI RIPETIZIONI

allenamento dinamico positivo (concentrico)

➢ allenamento statico (isometrico)

➢ allenamento dinamico negativo (eccentrico)

DOMS (delayed onset muscle soreness)

LA FORZA NELLE VARIE ETA’ Differenze forza bambini e adulti

1. co-contrazione muscoli agonisti/antagonisti

2. diversa struttura muscolare

3. diversa attivazione muscolare

4. diverso sviluppo della fatica

Se gli esercizi non vengono eseguiti correttamente,

soprattutto i bambini, vanno incontro a lesioni

cartilaginee e infortuni acuti e cronici.

Dunque bisogna prestare massima attenzione al

controllo del carico e al controllo della corretta

tecnica esecutiva e all’assistenza.

I benefici di un adeguato sviluppo della forza

nei bambini sono

- sviluppo forza muscolare

- miglioramento prestazione sportiva

- prevenzione infortuni

- abitudine stile di vita attivo

Forza nell’ANZIANO Nell’anziano avviene:

-riduzione massa

muscolare

-fattori ormonali

-perdita funzione

nervosa

I benefici dello sviluppo della forza negli anziano si hanno sui movimenti della vita quotidiana

(qualità della vita), sulla riduzione dello stress cardiovascolare e sulla prevenzione degli

infortuni.

N.B. il RESISTANCE TRAINING è l’allenamento della forza

RESISTENZA NELLO SPORT

E’ definibile come la capacità di protrarre un’attività motoria (senza cambiarne l’intensità)

attraverso un utilizzo prevalente di fonti energetiche di tipo aerobico.

CLASSIFICAZIONE IN BASE ALLA TRASFORMAZIONE DELL’ENERGIA

resistenza AEROBICA

➔ si riferisce alle forme di lavoro prolungati che utilizzano soprattutto processi

energetici di tipo aerobico e può essere rapportata alle attività di media/lunga durata

resistenza ANAEROBICA

➔ è utilizzato prevalentemente il sistema anaerobico e si rapporta alla resistenza alla

velocità

CLASSIFICAZIONE IN BASE ALLA PERCENTUALE DI MUSCOLATURA IMPEGNATA

resistenza GENERALE

➔ quando è impegnata gran parte della muscolatura

resistenza LOCALIZZATA

➔ connota la capacità del sistema muscolare implicato nell’attività di esprimere

tensione protratte nel tempo

CLASSIFICAZIONE IN BASE ALLA SPECIFICITA’ DELLO SPORT

resistenza GENERALE (o resistenza di base)

➔ è indipendente dallo sport praticati

resistenza SPECIFICA

➔ è quella legata ad una specifica prestazione sportiva

CLASSIFICAZIONE IN BASE ALLA DURATA DELL’ESERCIZIO

resistenza di BREVE durata

➔ resistenza di MEDIA durata

➔ resistenza di LUNGA durata

CLASSIFICAZIONE IN BASE ALLA MANIFESTAZIONE DELLA STESSA

DINAMICA

➔ STATICA

FATTORI CHE INFLUENZA LA CAPACITA’ DI RESISTENZA

organici ● capacità di rifornirsi di O2 (funzionalità apparati cardiocircolatorio e respiratorio)

● capacità funzionali e strutturali del muscolo (apparato muscolare)

tecnici La perfezione e cura del gesto atletico permette un razionale impiego e consumo di

energia. (si spende meno energia)

psichici ● motivazione e interesse per l’attività

● ambiente e stimoli esterni

● intelligenza tattica, capacità di amministrarsi in gara e in allenamento

Il fattore determinante per l'incremento delle capacità di resistenza generale è l’aumento del

VO2 (ossia della quantità di ossigeno utilizzata).

METODI DI ALLENAMENTO

● carico prolungato

● a intervalli

● della ripetizione

● della gara

CAPACITA’ DI RESISTENZA ED ETA’

La capacità di resistenza varia anche in base all’età (i bambini ne hanno di più).

E’ determinata da caratteristiche anatomiche/funzionali (peso del cuore. apparato

cardiocircolatorio, apparato respiratorio).

5/7 anni → la risposta all’attività di endurance è molto efficace ma i bambini hanno

➢ una bassa tolleranza all’esercizio prolungato rispetto agli adulti

7/10 anni → hanno proressi sulla resistenza ed iniziano a delinarsi le prime

➢ differenzizaioni di sesso. Le differenze nelle capacità di resistenza generale e di

resistenza alla forza vanno via via aumentando nell’età successiva

11/14 anni → rallentamento nello sviluppo delle capacità di resistenza

MOBILTA’ ARTICOLARE E FLESSIBILITA’

Perché facciamo allungamento?

incrementare il range di movimento (ROM)

➢ rilassamento

➢ prevenzione infortuni

➢ miglioramento delle performance

➢ miglioramento della tecnica di gesti motori e sportivi

➢ limitare decadimento tissutale con l’età

FLESSIBILITA’ (flexibility)

E’ la capacità di distensione PASSIVA dei tessuti molli (muscoli/tendini).

MOBILITA’ (mobility)

E’ la capacità di muovere l'articolazione ATTIVAMENTE fino a un certo ROM (gradi di libertà

di movimento dell’articolazione)

IPERMOBILITA’ - eccesso di ROM ed eccessivo allungamento dei tessuti

LASSITA’ - è collegata all’instabilità di un’articolazione

CARATTERISTICHE

MISURAZIONE (gradi, centimetri)

SPECIFICTA’

DIFFERENZE (genetiche, vita personale e carico imposto ai tessuti)

TIPOLOGIE

in base alla VELOCITA’ STATICA DINAMICA

in base all'ATTIVAZIONE MUSCOLARE PASSIVA ATTIVA

Cosa limita il nostro allungamento?

I fattori limitanti sono

temperatura

➢ sistema nervoso (riflessi, percezione del dolore)

➢ anatomici (forma dell’articolazione, tessuti muscolare, connettivo, tendineo,...)

➢ meccanici (di sensibilità dei tessuti)

➢ presenza di traumi, cicatrici, suture

SENSORI DI LUNGHEZZA

Rilevano l’entità dell’allungamento e la velocità dell’allungamento.

Cosa succede durante e a fine allungamento?

muscolo allungato sollecita i fusi

➢ il segnale innesca un’attivazione del muscolo che resiste all’allungamento

➢ se l’allungamento non è troppo

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
40 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alicepattini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teoria e metodologia del movimento umano e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Mantovani Bruno.