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Lezione 3: Il ruolo della Contabilità Analitica

e) VERIFICARE LA SERIE STORICA PER QUELLA VARIABILI/INDICATORE

f) PER QUESTE VARIABILI FISSARE DEI TARGET (LIVELLO DESIDERATO PER L'OBBIETTIVO)

g) DEFINIRE LE AZIONI DA INTRAPRENDERE PER TENTARE DI CONSEGUIRE IL TARGET

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LA CONTABILITÀ GENERALE RILEVA SOLO PER NATURA DEL RICAVO E DEL COSTO, QUINDI SE SI VUOLE APPROFONDIRE IL PROFILO ECO-FIN È INDISPENSABILE POTER DISPORRE DI UNA CONTABILITÀ ANALITICA. LA CONTABILITÀ ANALITICA RILEVA INFORMAZIONI A CONSUNTIVO CON RIFERIMENTO A PRESCELTI OGGETTI DI CALCOLO. PUÒ ESSERE IL FRUTTO DI RILEVAZIONI STATISTICO-TABELLARI, ANCHE SE IN ALCUNI CASI È UN SISTEMA CONTABILE CHE FUNZIONA IN PARALLELO ALLA CONTABILITÀ GENERALE ED È AD

ESSA COLLEGATO TRAMITE DEI«CONTI DI RIPRESA» O DI COLLEGAMENTO. QUESTA IMPOSTAZIONE VIENEDEFINITA SISTEMA DUPLICE CONTABILE.

IN ALTERNATIVA, NELLA REALTA’ ANGLOSASSONE, E’ IN USO IL SISTEMAUNICO INDIVISO: CON UN UNICO PIANO DEI CONTI tra CO.GE e CO.ALE INFORMAZIONI ANALITICHE, RILEVATE DALLA CO.A. NECESSARIE PERAPPROFONDIRE L’ANALISI SONO INFORMAZIONI RELATIVE A RICAVI E COSTIRILEVATI:

  1. O PER PRODOTTI
  2. O PER AREE DI BUSINESS
  3. O PER CANALI DI DISTRIBUZIONE
  4. O PER CLIENTI

LA CONTABILITA’ ANALITICA (o CONTABILITA’ DEI COSTI) VIENE INTRODOTTADA MOLTE AZIENDE IN QUANTO HA UNA PLURALITA’ DI SCOPI:

a)CONSENTEDI SVOLGERE APPROFONDITE ANALISI SULLA CONVENIENZA ECONOMICA DIPRODOTTI, CANALI DISTRIBUTIVI, MERCATI

b) FORNISCE INFORMAZIONI PERLA VALUTAZIONE DELLE RIMANANENZE DI PRODOTTI FINITI ESEMILAVORATI

c) FORNISCE INFORMAZIONI ECONOMICHE A SUPPORTO DELLE DECISIONIAZIENDALI

NELL’IMPOSTARE LA CONTABILITA’ ANALITICA (O CONTABILITA’

DEI COSTI) E' OPPORTUNA UNA CLASSIFICAZIONE dei singoli elementi di costo: Costi Variabili vs. Costi fissi; Costi Specifici vs. Costi Comuni. Per poi decidere quali includere nei calcoli analitici. Questa scelta è quella che riguarda il METODO DI CALCOLO DEI COSTI. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Lezione 4: I COSTI NELLA LORO VARIABILITÀ RISPETTO AI VOLUMI E ALTRE LORO POSSIBILI CLASSIFICAZIONI La quantità di moneta necessaria DEF (costo): per avere la disponibilità di un determinato bene (fattore produttivo) o servizio. Differenza tra COSTI e SPESE: 1) Costi: possono essere costi di impiego delle risorse (elementi di costo) e costi di acquisto 2) Spese: costi di acquisto Classificazione dei Costi: I COSTI in relazione al loro comportamento rispetto ai volumi di
  1. Costi Diretti – Costi Indiretti (oggi sostituite da) Costi specifici- Costi comuni
  2. Costi Variabili – Costi Fissi

Il singolo elemento di costo può:

  1. Essere classificato tra i costi variabili quando il suo importo complessivo varia per piccole variazioni nei livelli di attività (volumi di vendita e di produzione) quando il suo importo complessivo non varia al variare dei livelli di attività (almeno entro la massima capacità produttiva data)

Vi sono alcuni elementi di costo di dubbia classificazione: per questi ci si deve basare sul concetto di livello di attività rilevante (relevant range). L'altra classificazione rilevante è quella che distingue in:

  • Specifici (traceable) e comuni rispetto all'oggetto del quale si vuole conoscere il costo (prodotto o alternativa d'azione)

Tanto è vero che: caratteristica dei costi inseriti in questa categoria.

È DI ESSERE ELIMINABILI CON L'ELIMINAZIONE DELL'OGGETTO DI CALCOLO. NEL PROCESSO DI ANALISI DEI COSTI È NECESSARIO RICORDARE CHE: COSTI DIVERSI PER SCOPI DIVERSI. Poiché, come questa classificazione ha evidenziato non tutti i costi hanno gli stessi comportamenti nel tempo e non tutti i costi sono oggettivamente specificamente attribuibili agli oggetti di calcolo. È NECESSARIA UNA LORO CLASSIFICAZIONE: 1) Elementi di costo comune: Sono quelli relativi ai fattori produttivi non collegati all'oggetto di calcolo da oggettive ed univoche relazioni di causalità e sono FISSI (rispetto ai volumi di produzione/vendita) 2) Costi specifici: posso essere VARIABILI e FISSI (rispetto ai volumi di prod/vendita) LA CARATTERISTICA DI UN COSTO DI ESSERE: a) SPECIFICO VS COMUNE: non è assoluta ma dipende dall'oggetto di calcolo dei costi b) VARIABILE VS FISSO: dipende da: 1) Oggetto di calcolo 2) Livelli di attività 3) Arco Temporale sui quali (nel lungo periodo tutti i costi sono variabili)
  1. Attività di gestione operativa (OPEX - Operating Expenses): i costi che riguardano le attività di gestione operativa possono essere classificati rispetto a queste attività, ovvero tutti quei costi che riguardano l'utilizzo che si fa delle risorse produttive (es: materie prime, manodopera diretta, manodopera indiretta)
  2. Investimenti necessari ma non strategici (CAPEX - Capital Expenses): costi di investimenti svolti dall'azienda per rimanere nel business (non si possono non fare, es: manutenzione)
  3. Attività/Processi/Investimenti Strategici (STRATEX - Strategic Expenses): costi di investimenti svolti dall'azienda per sviluppare nuove strategie, processi o attività che possano portare vantaggi competitivi nel lungo periodo

Strategic Expenses: costi che comportano una modifica nelle strutture aziendali, sviluppando le potenzialità strategiche (es. investimenti in: nuovi impianti, mercati, lancio di nuovi prodotti)

Lezione 6: Le valutazioni di convenienza economica nelle decisioni di gestione operativa

  1. Le possibili tipologie di decisioni:
    • LA DIVERSA RILEVANZA DELLE INFORMAZIONI DI COSTO CON RIFERIMENTO A:
      • a) DECISIONI STRATEGICHE [Informazioni economiche rilevanti: COSTI VARIABILI e COSTI FISSI SPECIFICI]
      • b) DECISIONI DI GESTIONE OPERATIVA [Informazioni economiche rilevanti: soli COSTI VARIABILI]
  2. L'analisi costi/volumi/risultati a supporto delle decisioni di gestione operativa:
    • UN MODELLO DI ANALISI ECONOMICA DI TIPO STATICO A SUPPORTO DELLE DECISIONI OPERATIVE: BREAK EVEN

ANALYSIS (B.E.A.) O COST/VOLUME PROFIT ANALYSIS (ANALISI COSTI/VOLUMI/RISULTATI)

Il modello si dice statico quando si basa su relazioni di causa-effetto di tipo lineare, per cui si arriva ad un risultato finale. Il modello si dice dinamico quando, cercando le relazioni di causa-effetto queste non sono di tipo lineare, ma circolare. Per cui si troverà un risultato finale, che è il punto di partenza di un altro ciclo.

UNA DELLE IPOTESI SEMPLIFICATRICI ALLA BASE DI QUESTA TECNICA È LA COSTANZA DEI COSTI FISSI AL VARIARE DEI VOLUMI DI PRODUZIONE/VENDITA CHE È ACCETTABILE SOLO SE:

  1. CI SI TROVA ENTRO LA CAPACITÀ PRODUTTIVA INSTALLATA
  2. SI È IN ASSENZA DI INCREMENTI DI COSTO DOVUTI A COMPLESSITÀ

NONOSTANTE QUESTE IPER SEMPLIFICAZIONI L'UTILITÀ DELLA B.E.A., OGGI, NON VIENE COMPLETAMENTE MENO POICHÉ CONSENTE DI: COGLIERE LE RELAZIONI TRA IL COMPORTAMENTO DEI COSTI AL VARIARE DEI LIVELLI DI ATTIVITÀ ED IL RISULTATO ECONOMICO

LA B.E.A. CONSENTE DI INOLTRE DI:
  1. Determinare il punto di pareggio o punto di rottura (Break-Even Point);
  2. Determinare il Grado di Leva Operativa
  3. Determinare il Margine di Sicurezza
  4. Definire i valori obiettivo delle singole variabili inserite nell'equazione: Risultato Economico = Ricavi Totali - Costi Totali che, di volta in volta, possono diventare l'incognita rispetto alla quale risolvere l'equazione;
  5. Svolgere l'analisi di sensitività (Sensitivity Analysis)
I POSSIBILI METODI PER APPLICARE L'ANALISI COSTI / VOLUMI / RISULTATI SONO: PARTENDO DALL'EQUAZIONE:
  1. Metodo Matematico: RICAVI - COSTI = REDDITO O RISULTATO ECONOMICO (P * V) - [(Cv * V) + C.F.] = R.E. Dove: P = Prezzo di vendita unitario Cv = Costo variabile unitario V = Volumi di produzione/vendita C.F. = Costi Fissi Sviluppando: (P - Cv) * V - C.F. = R.E. Dove: P – Cv = Margine di contribuzione unitario (P – Cv) * V = Margine di contribuzione unitario complessivo
Qualora siConsideri il volume di vendita come incognita l'equazione può essere scritta come segue: V = (C.F. + R.E) / (P - Cv) Si arriva dunque a: RICAVI = (C.F. + R.E.) / M.d.C. Metodo grafico: GRAZIE ALL'ANALISI C/V/R SI PUO' TRARRE L'INDICAZIONE SU: IL GRADO DI LEVA OPERATIVA DI UN'IMPRESA che evidenzia il grado di sensibilità del reddito a variazioni nei volumi di produzione/vendita: Variazioni di reddito % / Variazioni di volume % IL GRADO DI LEVA OPERATIVA DI UN'IMPRESA SARA' TANTO PIU' ALTO QUANTO PIU': A) E' AMPIA LA FORBICE PREZZI DI VENDITA - COSTI VARIABILI; B) E' ELEVATA L'INCIDENZA DEI COSTI FISSI E QUINDI QUANTO PIU' SI E' VICINI AL PUNTO DI

PAREGGIO

Lezione 7: Tipologie di decisioni e informazioni di costo rilevanti

  1. La decisione e il processo decisionale:

IL PROCESSO DECISIONALE E' UNO DEI MOMENTI FONDAMENTALI ATTIVITA' DI DIREZIONE DELLA PIU' AMPIA D'IMPRESA DEF: LA DECISIONE E' UNA SCELTA TRA ALMENO DUE O PIU' CORSI ALTERNATIVI DI AZIONE. Pertanto l'esigenza di prendere una decisione si pone quando: A FRONTE DI UN PROBLEMA SI HANNO DUE O PIU' SOLUZIONI POSSIBILI, FRA LORO IN ALTERNATIVA.

IL PROCESSO DECISIONALE SECONDO HERBERT SIMON SI CARATTERIZZA PER QUESTE FASI QUANDO SORGE UN PROBLEMA:

  1. Definizione del problema
Dettagli
A.A. 2021-2022
12 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher romeomarco667_2017 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Programmazione e controllo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università "Carlo Cattaneo" (LIUC) o del prof Bubbio Alberto.