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→PERCHÉ METTERE LO SPAZIO APERTO AL CENTRO DI UN CORSO DI
URBANISTICA?
● per 2 ragioni ambientali ed ecologiche:
1. perché c’è consapevolezza che le questioni ambientali (rischi idrogeologici e
degrado dei suoli) sono al centro delle principali discussioni già dagli anni ‘90
2. perché è necessario che l’urbanista evidenzi le ragioni della natura e dello
spazio aperto rispetto a quelle della finanza locale di breve periodo e della
rendita fondiaria
● perchè si è dilatato ed è principio insediativo nella città contemporanea:
dal 900 in poi, lo spazio aperto si dilata, articolando così anche la città storica.
→la città contemporanea è disegnata sulla base dal rapporto tra collocazione libera
dell’edificio in relazione allo spazio aperto
● perché ha funzione strutturale, da senso e organizza le parti:
uno spazio aperto ben progettato consente di ricomporre e riqualificare pezzi di città
e territorio, legando nuovo e preesistente.
● perchè è luogo delle pratiche sociali in pubblico:
è il supporto necessario alla convivenza di persone differenti, avendo così una forza
socializzante
● perché è sostanziale in una città che non si espande ma che privilegia l’azione
sull’esistente, che rappresenta la condizione attuale dell’urbanistica 12
GLI STRUMENTI URBANISTICI IN CAMBIAMENTO
→1942: Italia approva la legge urbanistica nazionale che individua una sequenza di piani a
cascata (regionale, intercomunale e comunale).
- a scala comunale lo strumento principale è il PRG (Piano Regolatore Generale), che
governa gli usi del suolo comunale
→Anni ‘70: il PRG mostra le sue debolezze: è troppo gerarchico e rigido, burocratizzato e
legato a temi di sviluppo e crescita accelerata delle città, che risultano non più attuali.
Infatti, era nato per le città che crescono, si solidifica sulle città bombardate che vanno
ricostruite in parte
→Anni ‘80: nasce una nuova forma del piano, che pone attenzione a caratteri fisici e visibili
del twrritorio
→Anni ‘90 in poi: il piano risulta debole, insieme a progetti urbani
- si sviluppano diversi programmi complessi che vedono l’unione di questioni
urbanistiche a quelle sociali, fiscali e ambientali
- nascono i piani strategici
→2010 in poi: la debolezza del piano si sposta anche sui contenuti, si inizia a pensare
anche ad una città che si svuota e lavora sulla sostenibilità e la resilienza
LEGGE URBANISTICA NAZIONALE 1150 DEL 1942
- importante perché è tutt’oggi la legge quadrurbanistica italiana, nonostante le
modifiche fatte
- individua una serie di piani a cascata:
1. piano territoriale di coordinamento a livello regionale
2. piano intercomunale (tra comuni) → anni dopo nascerà quello provinciale
3. piano comunale PRG (Piano Regolatore Generale)
I suoi strumenti attuativi possono essere:
● di iniziativa pubblica: PP (Piano Particolareggiato)
da legge 1150 del 1942 e legge 765 del 1967
- è di competenza comunale
- è un piano di dettaglio esecutivo del PRG
- si applica al PRG nell’ambito di tutte le destinazioni d’uso e le previsioni di
sviluppo o di ristrutturazione
- la sua approvazione equivale alla dichiarazione di pubblica utilità che
consente l’esproprio delle aree per usi pubblici
● di iniziativa privata: PL (Piano di Lottizzazione)
da legge 1150 del 1942 e legge 765 del 1967
- è di competenze privata, del proprietario dell’area
- piano esecutivo del PRG
- si applica al PRG sia per le aree di espansione e completamento destinate a
uso residenziale, industriale, turistico, sia per le aree di ristrutturazione e
nell’ambito di tutte le destinazioni d’uso e le previsioni di sviluppo
- deve essere accompagnato da convenzione tra proprietà e comune 13
PRG
- è lo strumento principale a scala comunale
- è uno strumento molto generale (comprensivo e programmatico con orizzonte
medio-lungo) ma allo stesso tempo dettagliato, in quanto anticipa prescrizioni
vincolanti per aree e temi specifici, da realizzare in tempi futuri con strumenti più
opportuni.
Caratteristiche generali:
- riguarda l’intero territorio comunale, non solo alcune parti
- è lo strumento di governo delle trasformazioni urbane
- non ha scadenza → non ha vincolo temporale per la validità delle costruzioni
- è un piano di azzonamento (non di allineamento):
- indica degli indici volumetrici, ossia le superfici, non solo distanze e altezze (non solo
metrici)
- si può utilizzare l’esproprio per pubblica utilità: togliere un bene a un privato per
bene pubblico
→l’esproprio è un istituto giuridico attraverso cui si può acquisire la proprietà di un
bene per esigenze di interesse pubblico, indipendente dalla volontà del proprietario,
ovviamente attraverso il pagamento di una somma
- è obbligatorio per determinati comuni all’interno di una lista redatta dal Ministero dei
Lavori Pubblici
Si occupa di:
- espansioni urbane
- disegnare in massima le reti delle principali vie di comunicazione
- funzioni ad insediarsi attraverso lo zoning (funzionale o di destinazioni d'uso)
- definire le aree ad interesse pubblico
- vincoli storico-paesaggistici e ambientali
è costituito da:
- tavole
- relazione
- norme (articolato di parole che detta delle norme e diventa una legge)
ZONING
sono zone territoriali omogenee definite dal decreto ministeriale 1444 del 2 aprile 1968.
Definisce le seguenti zone:
A. centro storico
B. città consolidata, già interamente o parzialmente (superficie edificata non inferiore al
12,5% e con densità territoriale superiore a 1,5 mc/mq) edificata
C. territorio destinato a nuovi complessi insediativi
D. gli insediamenti industriali NUOVI
E. agricole, escluse alcune zone che hanno qualità per essere identificate come zone C
F. attrezzature ed impianti di interesse generale 14
ANNI ‘80: LA SVOLTA PROGETTUALE
Gli elementi comuni dei piani regolatori generali sono:
- flessione dei processi di espansione
- attenzione al patrimonio esistente e per le condizioni di riuso (dismissione e
riqualificazione dei tessuti)
- individuazione delle specifiche caratteristiche locali in termini storico-sociali e
fisico-morfologici
- attenzione agli aspetti ecologico ambientali e alla qualità urbana legata
all’evoluzione dell’esistente
- ricerca di consensi diretti sul piano e sulle sue principali previsioni di trasformazione
In questi anni, nel PRG si tende a separare:
1. componenti stabili del territorio: geomorfologia, orografia, grandi tracciati, vincoli e
insediamenti esistenti
2. aree di trasformazione: progetti definiti come esplorazioni progettuali, progetti norma
e progetti guida
Inoltre, il progetto della città fisica diventa centrale nel PRG sia per disegnare il piano, sia
con lo sviluppo di progetti specifici di architettura dentro al piano
PROGETTI NEL PIANO
il progetto utilizzato nel PRG:
- è il risultato di una selezione delle aree principali di modificazione
- prefigura, disegna, il futuro immaginandolo rispetto al disegno complessivo
- è una suggestione e ha valore esplorativo delle componenti morfologiche e funzionali
indispensabili per gli esiti attesi
- fissa regole e condizioni irrinunciabili di trasformazione di un luogo
ANNI ‘90 RIFORMA DEL PIANO
La crisi degli strumenti di pianificazione tradizionali prende una forma diversa:
- PRG no è più uno strumento di controllo e comando
- il Piano diventa strumento di interazione
- nasce la distinzione tra 2 strumenti:
1. piano di struttura
2. programma operativo
- introdotta la perequazione, che offre al comune la possibilità di contenere e ripartire
equamente il plusvalore generato dalle trasformazioni, permette l’acquisizione
gratuita di aree da destinare a servizi e attrezzature senza ricorso all’esproprio → si
basa su un sistema di scambi
Molte tra le nuove leggi regionali prevedono 3 strumenti di pianificazione:
1. strutturale:
- è a tempo indeterminato
- individua le tutele e le invarianti
- definisce gli obiettivi per le prestazioni urbane e ambientali
- definisce le aree consolidate e della trasformazione ambientale
2. operativo/attuativo:
si riferisce alla progettazione di nuovi insediamenti e alla riqualificazione urbana
3. normativo:
gestisce la città esistente 15
ELEMENTI DI TECNICA URBANISTICA
Il LINGUAGGIO URBANISTICO utilizza grandezze (indici e parametri) per indicare il suolo
e la terra.
→parlare di indici e parametri significa parlare di suolo e di terra, il suolo è un bene scarso e
irriproducibile, è un pezzo di terra unico e insostituibile con un altro → suolo/terra è unico
bene commerciabile che non può essere spostato → suolo è fisso
→la terra e il suolo vengono gestiti dal mercato immobiliare che è un mercato con
caratteristiche insolite, in quanto imperfetto e poco competitivo.
- per questo, nel mercato immobiliare è particolarmente rilevante il ruolo dello Stato
→ogni proprietà immobiliare è parte di una intricata rete di relazioni: localizzazione,
periodo di scambio/vendita del prodotto, condizioni della proprietà, mercato in cui
viene scambiato (legato alla località)
Le proprietà immobiliari vengono descritte tramite dei parametri urbanistici, di cui i più
ricorrenti e importanti sono:
1. PARAMETRI RIFERITI ALL’USO DEL SUOLO
- St - superficie territoriale: lotti + aree destinate alle opere di urbanizzazione
- Sf - superficie fondiaria: la superficie dei singoli lotti edificati, che
comprende tutta la zona considerata area privata, spazio privato
- Sc - superficie coperta: la superficie dei singoli lotti occupata dalla
costruzione
- superficie permeabile: la superficie in grado di assorbire acqua, ossia la
superficie non coperta e non edificata
2. PARAMETRI RIFERITI ALL’UNITà EDILIZIA
- Slp - superficie lorda di pavimento:
- V - volume lordo: lo spazio occupato dall’edificio non comprensivo del
volume tecnico
- volume tecnico: volume che per esigenze funzionali non fa parte del corpo
dell’edificio
- h - altezza dell’edificio: corrisponde alla distanza tra il punto di partenza del
volume e l’ultimo intradosso/estradosso dell’ultimo solaio
3. PARAMETRI RIFERITI ALL’UNITà IMMOBILIARE
- distanze tra i fabbricati e dai confini
- De - distanza tra gli edifici
- Dc - distanza tra i con