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CONFUCIO E CONFUCIANESIMO

Più di 2500 anni fa visse in Cina un maestro che comprese e trasmise ai suoi discepoli

e contemporanei i valori dell’età aurea della civiltà cinese. Nel corso del tempo divenne

un saggio, un profeta, venerato dai suoi seguaci e dai discendenti delle generazioni

successive, fino a diventare un’icona della cultura cinese antica e moderna. Il nome di

famiglia era Kong, il nome personale Qiu e nell’adolescenza gli fu attribuito un secondo

nome, Zhongni.

Quando i gesuiti giunsero in Cina colsero importanza del pensiero attribuito a Kongfuzi,

o Kongzi (Maestro Kong), nella storia della civiltà cinese e lo trasmisero ai confratelli in

Occidente: lo chiamavano Confucius, latinizzazione di Kongfuzi, da cui derivò il termine

confucianesimo per indicare una corrente di pensiero e un modus vivendi che ha

permeato la civiltà cinese di ogni tempo.

Confucio e la sua epoca

Proveniente dallo stato di Song, nel cuore della Cina, la famiglia Kong era di umili origini

ma cadde in disgrazia nel VII secolo a.C. in seguito all’affermarsi di casate rivali. Essendo

di famiglia povera, Confucio accedette alle cariche pubbliche tramite lo studio e

l’insegnamento. Accolse intorno a sé numerosi discepoli e gli furono affidate cariche

tra le quali governatore, ministro della giustizia e primo ministro.

Deluso da un duca con cui lavorò, iniziò a peregrinare da una corte all’altra, senza però

buoni risultati e iniziò quindi a dedicarsi esclusivamente all’attività di maestro.

Ebbe contatti con Laozi, fondatore del Daoismo.

Confucio visse in un’epoca travagliata della storia cinese, caratterizzata dal declino

della dinastia Zhou e dall’acuirsi di rivalità per l’egemonia fra stati oramai indipendenti.

Questo periodo è noto come “Periodo delle primavere e degli autunni” (770-454 a.C.),

durante il quale i sovrani avevano perso il carisma e l’autorevolezza, mentre i

governatori dei singoli stati assumevano potere e autonomia. Questo periodo è poi

sfociato in un’altra epoca, quella “degli Stati Combattenti”, durante la quale la

1

situazione politica è andata degenerando a causa dell’anarchia e delle tensioni tra i vari

stati della Cina.

Confucio lamentava con i discepoli l’inesorabile declino in cui era caduta la civiltà

cinese, la perdita dei valori del passato e il caos attorno agli usi e costumi delle

venerabili 3 dinastie Xia, Shang e Zhou. Confucio si considerava un discendente della

stirpe del duca di Zhou e desiderava diventare consigliere del sovrano di Lu. Lo divenne,

e in tale veste denunciò il clima di anarchia e la perdita dei valori dei suoi tempi, mentre

esultava a far rivivere i riti, le arie e la poesia di un tempo per ritrovare una dimensione

umana ormai lontana: la “Via dei saggi” del passato, la Via dell’uomo nobile d’animo.

Nello Shiji (Memorie di uno storico) di Sima Tan e suo figlio Sima Qian è presente una

biografia di Confucio. 2

Tavola cronologica

DINASTIE IMPERIALI

Xia XXI-XVI a.C.

Shang XVI-1045 a.C.

Zhou occidentali 1045-771 a.C.

Zhou orientali 770-256 a.C.

Periodo delle primavere e 770-454 a.C.

Zhou degli autunni

Periodo degli Stati 453-221 a.C.

Combattenti

L’IMPERO

Qin 221-206 a.C.

Han Han occidentali 206 a.C.-8 d.C.

Interregno Xin 9-23

Han orientali 25-220

Wei 220-263

Tre Regni Shu 220-265

Wu 220-280

Jin Jin occidentali 266-316

Jin orientali 317-420

Dinastie del Sud e del Nord Dinastie del Sud 420-589

Dinastie del Nord 386-581

Sui 581-618

Tang 618-907

Cinque Dinastie 907-960

Song settentrionali 960-1127

Song Song meridionali 1127-1279

Liao 916-1125

Jin 1115-1234

Yuan 1271-1368

Ming 1368-1644

Qing 1644-1911

LA REPUBBLICA

Periodo repubblicano 1912-1949

Repubblica popolare cinese fondata nel 1949

3

I discepoli di Confucio

I discepoli di Confucio erano i suoi principali interlocutori.

Yan Hui, Zilu, Zigong e Zaiwo erano i suoi preferiti. Discutevano di argomenti di varia

natura come le virtù, l’arte del governo, i rapporti umani, la storia e il perfezionamento

interiore.

Confucio insegnava valori quali benevolenza, senso di giustizia e amore per i genitori.

All’interno dei Dialoghi sono raccolti i resoconti delle loro conversazioni.

I Dialoghi e i Cinque classici

I discepoli di Confucio e i discepoli dei discepoli annotarono su listelli di bambù le loro

conversazioni con Confucio e i suoi precetti. È però difficile sapere con precisione quali

e quanti testi scritti circolavano perché nel 213 a.C. l’imperatore Huangdi ordinò il rogo

dei libri per porre fine all’esaltazione delle precedenti dinastie e al riferimento alla

letteratura antica. La figura di Confucio tornò poi in auge con la dinastia Han.

Durante la dinastia Han furono istituiti i Cinque classici, opere che, secondo la

tradizione, Confucio aveva studiato e trasmesso.

- Shijing = classico delle lodi, canti popolari che descrivono la vita di corte

dell’epoca Zhou.

- Shujing = classico dei documenti, raccolta di testi sul tema del governo.

- Liji = memorie sui riti, manuale di regole di condotta etica per un governo ideale.

- Yijing = classico dei mutamenti, antico testo di divinazione e cosmologia.

- Chungiu = annali delle primavere e degli autunni.

Gli eredi di Confucio – Mencio e Xunzi

Mencio e Xunzi erano i principali pensatori confuciani dell’epoca classica.

Mencio era il discepolo di uno dei discepoli del Maestro che visse nel periodo degli Stati

Combattenti. Pellegrinò di corte in corte per offrire consigli sull’arte del governo e nel

mentre elaborava i temi della dottrina confuciana. Secondo Mencio, la natura umana

tende al bene. Ha elaborato dei metodi per coltivarla e anche consigli su temi quali il

sistema fiscale, la distribuzione delle terre e il lavoro nei campi. Secondo Mencio, un

sovrano è guidato dalla benevolenza, benevolenza che deriva dal perfezionamento

interiore e che assicura il benessere ai cittadini.

Xunzi girovagò da uno stato all’altro e ha trattato della dottrina confuciana in merito

all’educazione, all’agire umano nel mondo politico sociale e sulla natura dell’uomo e

nel suo rapporto con il Cielo. Secondo Xunzi, la natura umana tende al male e per

questo la considera malvagia. Egli dà valore ai riti e alla musica, indispensabili nel

perfezionamento interiore. Con lo studio e l’osservanza delle norme rituali ereditate

dagli antichi è possibile correggere la natura umana e condurre l’individuo verso il

bene.

I discepoli di Confucio non hanno fondato una scuola e non appartenevano a un’unica

corrente, erano piuttosto accomunati dall’ammirazione per il Maestro. I ru, o rujia

(confuciani / scuola confuciana) erano divisi in ru volgari e in ru colti.

4

Classificazione dei primi pensatori:

- Yinyang = cosmologi esperti dello Yin e dello Yang

- Ru = ammiratori di Confucio

- Mo = seguaci di Mo Di

- Mingjia = esperti nella relazione tra nomi e realtà

- Fajia = legisti, esperti di legge e amministrazione

- Daojia = daoisti, esperti del Dao

- Nongjia = teorici delle attività agricole

- Conghengjia = esperti in strategie politiche, abili in retorica e persuasione

Non esistevano scuole di pensiero e centri intellettuali, ma dottrine filosofiche

elaborate dai pensatori, come ad esempio l’Accademia di Jixia.

Contro Confucio – Yang Zhu e Mo Di

Yang Zhu e Mo Di erano i principali critici della tradizione confuciana.

Yang Zhu sosteneva che l’uomo era per natura incline al soddisfacimento dei propri

innati desideri ed era quindi opportuno assecondare tale spontanea tendenza.

Mo Di o Mozi non dava importanza ai riti e sosteneva che l’unico principio da seguire

fosse quello del profitto.

Yang Zhu promuoveva l’amore universale, Mozi promuoveva l’egoismo.

Confucio nei testi ricevuti e nelle nuove fonti archeologiche

Confucio ha assunto una posizione dominante nel panorama intellettuale nonostante

non volesse proporre nulla di nuovo ma volesse trasmettere la cultura dei sovrani del

passato. Lui rappresentava il modo di essere di una classe sociale emergente all’epoca,

quella del letterato, che offriva la propria dottrina al sovrano e all’uomo. Le missioni di

Confucio erano trasmettere la cultura antica e trasformare le norme rituali del passato

in un sistema etico, mettendo in evidenza i principi morali che conducevano l’uomo

verso il bene.

Grazie agli scavi archeologici sono state trovate numerose copie dei testi distrutti

durante il rogo dei libri del 213 a.C. Sono stati trovati frammenti sparsi in vari

documenti, ma non si sa esattamente quali siano autentici e quali no. Nelle tombe vi

era un vero e proprio patrimonio letterario. I manoscritti riconducibili a Confucio erano

diffusi anche nelle province e ciò ha rivelato che la sua notorietà aveva raggiunto anche

terre lontane. 5

LA DIMENSIONE UMANA

L’uomo con se stesso

La meta della via confuciana è il coronamento del processo di formazione e di

maturazione dell’uomo, il cosiddetto “patrimonio di Confucio”.

Confucio riteneva lo studio fondamentale solo se accompagnato dalla riflessione:

“studiare senza riflettere è vano, riflettere senza studiare è pericoloso”. Grazie allo

studio l’individuo viene a conoscenza degli eventi del passato e acquisisce gli strumenti

per comprendere il presente.

L’osservanza delle norme rituali, lo studio e la riflessione forgiano l’uomo nobile.

Le buone maniere disciplinano le relazioni fra gli uomini e l’uomo non ha il potere di

modificare gli eventi ma può solo perfezionare se stesso e le relazioni con gli altri.

Grazie ai riti l’uomo ristabilisce l’unione primordiale con gli avi del passato,

raggiungendo l’armonia con il mondo e con il cosmo.

Verso l’umana benevolenza

I due capisaldi della via indicata da Confucio sono:

- Zhong = agire con lealtà e fedeltà, perfezionamento interiore.

- Shu = empatia, ovvero non imporre agli altri ciò che non si desidera per sé stessi,

relazione con l’altro.

Umanità e benevolenza (ren) sono le qualità superiori dell’uomo nobile d’animo. Il

carattere riguarda invece la disposizione d’animo con cui l’individuo si pone di fronte

al proprio simile.

La via non è lontana

Confucio non prende in considerazione la nozione di scelta. Di conseguenza, l’uomo

non si troverà mai di fronte ad un bivio e l’unica alternativa per procedere è lo

smarrimento.

Il padre è il sovrano

L’unità principale della s

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Publisher
A.A. 2023-2024
16 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche L-OR/23 Storia dell'asia orientale e sud-orientale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher martina3179 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'asia orientale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Mita Alessandra.