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DELLA COMUNICAZIONE
Possiamo descrivere la funzione comunicativa dell'abbigliamento attraverso la PRAGMATICA LINGUISTICA: considerare il linguaggio come l'azione concreta di persone inserite in un mondo sociale, riconducendo il linguaggio verbale alla sua condizione originaria di comportamento o azione sociale.
Per la pragmatica, la comunicazione non si svolge mai attraverso messaggi puramente verbali ma attraverso comportamenti completi.
Primo assioma della pragmatica della comunicazione: NON SI PUO NON COMUNICARE, questo è un principio fondamentale per comprendere la funzione comunicativa dell'abbigliamento: quando si è al cospetto altrui qualsiasi nostra azione è percepita dall'altro come un nostro comportamento, è ingannevole pensare che ci si possa vestire "a caso" senza comunicare nulla di noi, vestirsi "a caso" è anch'esso un modo di comunicare attraverso gli abiti.
Questa cosa nella pragmatica si
chiudere il testo.COMUNICAZIONE COME PERFORMANCE
- Il destinatario e non l'autore di un messaggio produce significati, perché come tutti gli esseri umani, è capace di SIGNIFICAZIONE
- La comunicazione consiste in una PERFORMANCE che l'emittente realizza al cospetto del destinatario affinché questo sia messo in grado di produrre i significati attesi
- Secondo Goffman l'individuo è un attore sociale poiché mettere in scena sé stesso sul palcoscenico della vita quotidiana di fronte ad un pubblico composto dagli altri. L'AZIONE SOCIALE È SEMPRE PER NATURA UNA PERFORMANCE
- Non è un inganno, ma poiché il comportamento altrui nei nostri confronti è influenzato dall'immagine che essi si fanno di noi, è solo cercando di controllare il nostro aspetto (come siamo percepiti dagli altri) che possiamo sperare di trasmettere loro un'immagine autentica di noi
INTERPRETARE IL SIGNIFICATO DEGLI ABITI
- È
sessuale.sessuale un'uniforme che metteva in risalto la mascolinità dell'omosessualità. In questo esempio si possono osservare QUATTRO PRECOMPRENSIONI derivati dal modello IDRAULICO: 1. IL SIGNIFICATO DI UN INDUMENTO SIA CODIFICATO IN ESSO: in questo caso il look "clone" ha un significato preciso poiché enfatizza la mascolinità dei gay tanto che è IMMEDIATAMENTE RICONOSCIBILE AGLI ALTRI UOMINI CHE CONDIVIDONO LA MEDESIMA CULTURA. 2. Proprio perché codificato in un look standardizzato, IL SIGNIFICATO DEGLI ABITI SIA CONDIVISO E STABILE: essendo quasi un'uniforme sembra avere un significato costante per tutti coloro che lo indossano. 3. Nell'interazione tra due o più attori sociali IL SIGNIFICATO DEGLI ABITI SIA STABILITO DA CHI LI INDOSSA: indossare il look "clone" consentiva ai gay di scegliere il significato da trasmettere. 4. Il look consente ai gay di TRASMETTERE EFFETTIVAMENTE AL PUBBLICO IL SIGNIFICATO sessuale un'uniforme che metteva in risalto la mascolinità dell'omosessualità.CODIFICATO
CHE COSA COMUNICA L'ASPETTO- Accantonando il modello idraulico diviene più chiaro ciò che accade quando scegliamo quali vestiti comprare ed indossare- Che cosa si comunica attraverso l'aspetto? La comunicazione corporeo-vestimentaria svolge una funzione molto più ampia di quella di comunicare le identità sociali, l'interazione infatti, è condizionata da una molteplicità di altri elementi che l'interlocutore è in grado di leggere nell'aspetto di una persona: elementi legati all'individualità specifica di una persona, alla sua storia e al suo carattere- Goffman parla di DISTANZA DAL RUOLO: se per gli attori è difficile liberarsi completamente da segnali che denunciano caratteristiche identitarie (come l'origine sociale) è possibile prendere le distanze da essere dichiarando attraverso alcune scelte vestimentarie la propria non uniformità- L'uso di abiti insoliti
e difficili da reperire può servire per differenziarsi dai propri simili e mettere in evidenza la propria individualità. Un ambito simile di inferenze che vengono fatte dall'aspetto di una persona riguarda i registri dell'abbigliamento (dresscode): stili di comportamento attesi in una data situazione e nel contesto di una certa comunità, come incontri rituali, situazioni cerimoniali ecc. Anche in questo caso è possibile sia interpretare il ruolo, sia prendere distanza dal ruolo. L'umore è un tipo di informazione che spesso viene citato dalle persone per spiegare il motivo della loro scelta degli abiti; la cura dell'aspetto viene spesso usata anche come strumento di rafforzamento dell'autostima, poiché permette di arginare potenziali giudizi negativi altrui sulla propria persona. Infine, oggetto di interpretazione attraverso la comunicazione corporeo-vestimentaria sono le attitudini: la predisposizione a comportarsi in un certo modo.le attitudini non sono un dato oggettivo, ma qualcosa che viene proposto agli individui attraverso l'aspetto e anticipato dagli altri a partire da tale aspetto.FAR CALZARE L'ABITO SULLA VITA- L'abbigliamento va inteso come strumento a nostra disposizione nella negoziazione delle reciproche aspettative. Curo il mio aspetto perché so che da esso dipende l'atteggiamento altrui nei miei confronti.
Se la capacità umana di significazione espone qualsiasi corpo alla necessità di comunicare, il grado di consapevolezza degli attori sociali è molto variabile in relazione a fattori strutturali.
Per corrispondere alle aspettative altrui è necessario anzitutto anticipare quelle aspettative, farsi un'idea del tipo di contesto sociale in cui si muoverà e delle reazioni che esse potrebbero avere al cospetto di determinati look.
Il corpo è il primo responsabile del nostro aspetto e per renderlo accettabile lo dobbiamo addomesticare, disciplinare.
civilizzare e uniformarlo alle aspettative fruttando il fatto che esso si presenta originariamente come un ibrido corporeo-vestimentario. Il fitting di un abito non riguarda nessun outfit "sta male" in sé stesso ma sta male in relazione all'immagine di sé che si intende promuovere nell'interazione sociale. Un abito è confortevole quando rende piacevole indossarlo.
SECONDA PARTE/SOCIOLOGIA PER LA MODA
QUATTRO TESI SULLA MODA ITALIANA
- Gli abiti possono sì comunicare, ma raramente ci consentono di ingaggiare una conversazione, come facciamo con il linguaggio verbale;
- Roland Barthes ricordava dagli anni Cinquanta è che il codice dell'abbigliamento è caratterizzato da una struttura duale che prescrive modelli e valori di conformità e una dimensione individuale, quella dell'uso concreto che ciascuno di noi fa dell'abbigliamento;
- È ancora possibile oggi parlare di moda? Da diversi anni parliamo di
Se torniamo a guardare alla moda come un fenomeno sintomatico scopriamo un luogo nel quale si incontrano e si intrecciano interessi di soggetti molto diversi tra loro. È caratterizzato anche dal fatto che i prodotti compiono numerosi passaggi lungo un'altra filiera parallela ad essa che gli addetti ai lavori definiscono "immateriale": l'attribuzione di un brand al prodotto, la costruzione della campagna pubblicitaria ecc. Non possiamo veramente parlare di prodotto moda finito se non consideriamo nell'insieme tutti questi passaggi. Ad una tale pluralità di persone con formazioni e competenze diverse corrisponde anche la pluralità di interessi in gioco: i designer, in quanto creativi, cercheranno di introdurre quante più nuove idee possibili alla collezione mentre i produttori cercheranno di contenere i costi dei materiali e dei processi produttivi.
George Simmel era convinto che la moda fosse un fenomeno tipicamente urbano,
nel quale divengono particolarmente visibili tutti i tratti della cultura moderna occidentale e la cui caratteristica più tipica fosse l'incontro tra mondi diversi e la scoperta della compatibilità tra essi- Il fenomeno sociale che ancora oggi chiamiamo moda, è un fenomeno tipicamente occidentale che nasce a partire dall'Ottocento in Francia per poi diffondersi in tutta Europa e negli Stati Uniti, non per questo però può essere considerato un fenomeno esclusivamente occidentale, infatti è dall'inizio dell'era moderna che l'oriente esercita un grande fascino sull'immaginario occidentale poiché ha il duplice scopo di intensificare gli scambi mercantili del nascente capitalismo moderno e di diffondere un'immagine delle culture orientali come meno evolute di quelle occidentali, immagine funzionale a mantenere il dominio politico.