---DEFICIT PRINCIPALI
I deficit principali interessano 2 funzionamenti: l’empatia emotiva e
l’apprendimento socio-emotiva e presa di decisione.
----EMPATIA EMOTIVA empatia cognitiva
L’empatia include 2 processi critici che si distinguono: l’
empatia emotiva
(rappresentazione dei pensieri/intenzioni dell’altro) e l’ (risposte
affettive alla manifestazione delle emozioni altrui)
empatia cognitiva
L’ è stata studiata attraverso delle fMRI e si è notato che le
persone che sono affette da questo disturbo riescono ad usare le informazioni sui
pensieri e le credenze degli altri per prevedere il loro comportamento, deducendone
non compromessa
che quindi sia .
empatia emotiva deficit selettivi
L’ , invece, mostra dei che riguardano il
riconoscimento delle emozioni di sofferenza e felicità
(paura, tristezza e dolore)
altrui .
I deficit legati al riconoscimento della paura sembrano essere dovuti a una disfunzione
a livello dell’amigdala, che porta a una minore responsività. (per quanto riguarda le
felicità non è stato ancora empiricamente provato)
Il ridotto processamento della sofferenza altrui da parte dell’amigdala porta
a una ridotta avversione verso le azioni che danneggiano gli altri, quindi
sarebbero più propensi a commettere azioni che danneggiano gli altri, per
perseguire i propri scopi.
----APPRENDIMENTO SOCIO-EMOTIVO
La psicopatia è associata non solo a una ridotta sensibilità ai rinforzi sociali, ma
anche a deficit nei processi di condizionamento avversivo, estinzione e reversal
learning. assenza di paura e incapacità di apprendere
I soggetti psicopatici mostrano
dalle punizioni , continuando spesso a trasgredire nonostante le conseguenze e
risposte fisiologiche ridotte sia a riposo sia in presenza o attesa di stimoli negativi.
socializzazione aumentano la frustrazione
Tali alterazioni compromettono la , e
favoriscono reazioni aggressive .
---FATTORI GENETICI
Secondo una prospettiva evoluzionistica, alcuni tratti psicopatici (come l’assenza di
ansia) potrebbero aver offerto vantaggi adattivi in contesti storici specifici, anche se
restano rari nella popolazione.
Esiste una componente genetica nei tratti del disturbo, ma non sono state identificate
varianti specifiche associate a ridotta attività dell’amigdala e aggressività.
Al contrario, alcune varianti genetiche (COMT, MAOA, 5-HTTLPR) sono legate a una
maggiore reattività dell’amigdala e a un’aumentata aggressività.
---FATTORI AMBIENTALI
esposizione a paura intensa aumenta la
L’ (in famiglie violente o negligenti)
reattività dell’amigdala e il rischio di aggressività reattiva , ma non sono noti
fattori prenatali
fattori ambientali che ne riducano la responsività. Tuttavia, come
l’abuso di sostanze in gravidanza sono associati a tratti tipici del disturbo nei figli.
Sebbene i fattori ambientali abbiano un ruolo limitato nella patofisiologia della
psicopatia, influenzano l’espressione dei tratti e la capacità di empatia e decisione
morale. Da soli, questi deficit non spiegano la delinquenza, che richiede anche
condizioni ambientali sfavorevoli (es. basso status socioeconomico o contesto
interazione tra genetica e ambiente
criminale). Il quadro emerge quindi da un’ .
---TERAPIE
Le persone con questo disturbo raramente richiedono cure spontanee, accedendo
ai trattamenti solo per problemi legali.
spesso inefficace pazienti
La psicoterapia ambulatoriale è , poiché questi
richiedono forte contenimento emotivo e comportamentale .
Il trattamento più efficace avviene in strutture specializzate (in istituti penitenziari
o comunità), dove è possibile somministrare psicoterapia e farmacoterapia (es.
carbamazepina, litio, SSRI, antipsicotici). In questi contesti si lavora su
consapevolezza emotiva, responsabilità, autostima e controllo degli impulsi.
È utile anche la terapia basata sulla mentalizzazione, che mira a colmare i deficit
nell’elaborazione degli stati mentali propri e altrui. Può essere previsto un intervento
familiare per evitare dinamiche che rinforzino il comportamento antisociale.
Tuttavia, i miglioramenti ottenuti durante il ricovero sono spesso non duraturi al
rientro nella vita quotidiana, a meno che non vi siano fattori prognostici favorevoli
come ansia, attaccamento e motivazione al cambiamento.
--DISTURBO PARANOIDE DI PERSONALITA’
Le caratteristiche comuni di questo disturbo sono:
Essere sospettosi nei confronti degli altri, che questi siano estranei,
conoscenze occasionali o familiari
Aspettarsi di essere trattati male e quindi stare “sempre in guardia”
Sensazione pervasiva di minaccia che non viene mai percepita come un
vissuto soggettivo, una fantasia o un’ipotesi, ma, come un dato assoluto e
certo
Essere ostili, ipercritici, difficili e avere quindi di conseguenza una vita
piena di conflitti
Percepire gli altri come sprezzanti o provocatori, si sentono vittime
ingiuste di un mondo ostile e umiliante, producendo in loro forte rabbia
tarda adolescenza prima età adulta
L’esordio avviene in o , anche se raramente si
riesce a compiere una diagnosi prima dei 30-40 anni.
Con il passare del tempo questo disturbo può creare problemi a livello coniugale,
isolamento
lavorativo e relazionale e in alcuni casi può portare all’ , che può
peggiorare la situazione, rinforzando il disturbo stesso .
---TERAPIE
La terapia cognitivo-comportamentale prevede l’aiuto del paziente a riconoscere
lo stato di minaccia, pericolo o derisione ai quali seguono emozioni come ansia,
tensione o rabbia.
Grazie a questa presa di consapevolezza è possibile lavorare sull’incapacità
di porsi nella prospettiva dell’altro e la difficoltà nel distinguere tra mondo
esterno e mondo interiore . supporto alla terapia
La terapia farmacologica può essere introdotta come , se il
paziente presenta sintomi che interferiscono con il funzionamento quotidiano o sociale
e sempre in presenza di ideazione suicidaria.
Generalmente si tratta di antipsicotici di seconda generazione in presenza di deliri,
comportamenti bizzarri e idee suicidarie.
--DISTURBO SCHIZOTIPICO DI PERSONALITA’
Le caratteristiche comuni di questo disturbo sono:
Convinzioni strane o pensiero magico: vivono in un mondo di fantasia fatto
di relazioni immaginarie.
Pensano che gli eventi abbiano un significato particolare e insolito, si è
sospettosi e paranoici
Fenomeni illusori ricorrenti
Eloquio caratterizzato da parole insolite e poco chiaro
Comportamento e aspetto stravaganti con un appiattimento
dell’affettività
È molto frequente l’isolamento, dato il comportamento inadeguato relazionalmente dei
la costante sensazione di essere diversi e l’elevato
soggetti che ne sono affetti:
livello di disagio e ansia che provocano le relazioni sociali .
sintomi psicotici di breve durata
In condizioni di stress possono presentare dei .
molto sensibili
Nonostante non riescano a comprendere i propri sentimenti, sono
nell’individuare quelli degli altri, soprattutto negativi, come la rabbia .
---TERAPIE
La terapia di questo disturbo è molto difficile in quanto chi ne è affetto non ne
riconosce la necessità e raramente richiede aiuto. Generalmente si ricorre ad una
terapia cognitivo-comportamentale accompagnata da antipsicotici per trattare gli
episodi psicotici o antidepressivi in caso di episodi depressivi.
---TERAPIE prima età adulta.
L’esordio avviene nella
componente genetica
Ha una (61% di concordanza) che ha molto in comune con
quella della schizofrenia.
--DISTURBO SCHIZOIDE DI PERSONALITA’
Le caratteristiche comuni di questo disturbo sono:
Nessun desiderio di avere relazioni sociali e non ne traggono piacere
Appaiono freddi, distaccati, solitari e sono indifferenti alle lodi e alle
critiche
Affettività appiattita e sono incapaci di esprimere sentimenti
Ha interessi astratti (matematica, informatica, filosofia…) e preferisce gli
animali alle persone, limitando al minimo il contatto con gli altri
Solitamente scelgono lavori che richiedano un contatto sociale minimo o nullo
Non hanno relazioni intime e non costruiscono famiglia
maschi
La frequenza è maggiore nei .
prima infanzia
L’esordio avviene nella o comunque entro l’inizio dell’età adulta.
---TERAPIE apprendimento
Esistono diverse terapie che hanno come scopi principali quello dell’
delle abilità sociali di base capacità di identificazione delle emozioni
e della
proprie e altrui .
Le terapie di gruppo possono risultare utili, al contrario degli interventi farmacologici
(se non come aiuti temporanei in caso di ansia associata).
LE DISFUNZIONI SESSUALI
INFLUENZE SOCIO-CULTURALI SULLE PRATICHE E SUGLI
STANDARD SESSUALI
Nel corso del tempo le teorie sulla sessualità e sulle influenze socio culturali hanno
avuto questo decorso:
1. Teoria della degenerazione (1750): lo sperma è necessario per il vigore
sessuale e fisico dell’uomo; evitare la masturbazione ed avere solo rapporti
finalizzati alla procreazione.
2. Teoria dell’astinenza (1830): bisogna mangiare cibo salutare, fare attività
fisica e astinenza sessuale. Idea che la masturbazione possa portare alla follia.
3. 1972: l’associazione medica americana dichiarò la masturbazione come una
componente normale dello sviluppo sessuale adolescenziale e non necessita di
gestione medica.
DSM-5 3 categorie
Il DSM-5 suddivide le disfunzioni sessuali in :
Disturbi che riguardano la sfera del desiderio, dell’eccitazione e
dell’interesse sessuale
Disturbi dell’orgasmo
Disturbo che implica dolore nei rapporti sessuali
I criteri diagnostici specificano che la disfunzione debba essere persistente e
ricorrente e deve causare un disagio clinicamente significativo o problemi
nel normale funzionamento della vita quotidiana.
DISTURBI RELATIVI ALL’INTERESSE, AL DESIDERIO E
ALL’ECCITAZIONE persistenza carenza di interesse sessuale
Per le donne si riferisce alla (fantasie o
eccitazione
impulsi sessuali), di fisiologica o soggettiva.
diagnosi considerano separatamente interesse sessuale ed
Per gli uomini le
eccitazione .
-DISTURBO DEL DESIDERIO SESSUALE IPOATTIVO MASCHILE
fantasie sessuali o desiderio di attività sessuali
I criteri diagnostici sono:
carenti o assenti , alla valutazione del clinico.
-DISTURBO ERETTILE
I criteri diagnostici sono che in almeno il 75%
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