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THOMAS HOBBES

Introduzione di Arrigo Pacchi> la principale differenza strutturale che il Leviathan presenta rispetto alle opere precedenti dell'autore è l'enorme risalto attribuito alle questioni di politica ecclesiastica e culturale; l'attenzione per la dimensione teologico-ecclesiastica si accompagna poi, come ha notato Mario Corsi, a una rielaborazione della concezione dell'uomo, che non nasce più dotato di senso, passioni e ragione ma è il risultato di un processo la cui condizione originaria si evolve fino alla costituzione di inclinazioni, virtù e capacità che lo qualificano, appunto, come uomo> quanto più si segue un comportamento strettamente naturale (i.e. homo homini lupus) tanto più si è esposti a perdere la propria essenza naturale, cioè la vita, motivo per cui il timore della morte, legato all'istinto di sopravvivenza, è alla radice delle forme embrionali di socievolezza, che si

tramutano in dettami pratici della legge di natura; la crisi creata dallo scontro tra coloro che ottemperano alla legge naturale e coloro che seguono la naturalità può essere risolta solo uscendo dallo stato di natura, e cioè istituendo, mediante una convenzione, lo Stato, che essendo una struttura totalmente artificiale è esente da contraddizioni secondo la tesi di McNeilly, ciò che differenzia il Leviathan dalle opere precedenti è che ivi le conclusioni politiche non sono fondate da peculiarità della natura degli esseri umani presi individualmente ma dalla struttura formale delle relazioni tra gli individui, e quindi dalla dimensione collettiva; secondo D.P. Gauthier, invece, si tratta dell'affermarsi del concetto di autorizzazione del suo correlato, cioè il concetto di persona giuridica, motivo per cui il sovrano è sovrano in quanto attore della sovranità del popolo e non in quanto alieno alle volontà.

deisudditi> il Leviatano del titolo è la Repubblica o Stato (in latino Civitas), un uomo artificiale creatodall'arte dell'essere umano la cui anima è la sovranità e le cui articolazioni sono i magistrati e ifunzionari con compiti giudiziari; la ricompensa e la punizione ne sono i nervi, la prosperità ela ricchezza ne sono la forza e l'equità e le leggi ne sono la ragione e la volontà, mentre i patti ele convenzioni ne sono il “sia fatto l'uomo” pronunciato da Dio> le passioni si oppongono alla vita sociale poiché ognuno è istintivamente interessato soloalla propria conservazione, a eccezione però della paura, che è l'unica passione che unisce acausa del timore di perdere la propria vita o i propri beni, portando così, attraversol'intervento della ragione, che è calcolo prudenziale, all'accorso esplicito da cui nasce lasocietà, cioè

L'istituzione di un patto artificiale attraverso cui gli individui trasferiscono il loro potere a un solo uomo (o assemblea) sottomettendosi alla sua volontà e al suo giudizio e ottenendo così una garanzia di pace e protezione in cambio dell'obbedienza; l'istituzione dello Stato è il fondamento della distinzione tra ciò che è giusto e ciò che è ingiusto; Hobbes ritiene l'impossibilità della separazione dei poteri, poiché si tratterebbe di avere più di un sovrano, e l'inevitabilità dell'unione nelle stesse mani (del sovrano) del potere temporale con quello spirituale, essendo secondo lui solo una distinzione nominale; è una difesa dell'assolutismo, che cerca nella terza parte (Lo Stato cristiano, capp. XXXII-XLIII) delle conferme nella materia biblica.

Capitolo XXXI: Il regno di Dio per natura - la condizione di mera natura, cioè di assoluta libertà, cioè

quella di chi non è né sovrano né suddito, è anarchia e stato di guerra e può essere superata grazie ai precetti delle leggi di natura; uno Stato senza potere sovrano è solo una parola vana e non può sussistere, e i sudditi devono obbedienza assoluta al sovrano a meno che ciò non vada contro le leggi di Dio. Al fine di non offendere Dio per un eccesso di obbedienza civile e di non trasgredire i comandi dello Stato per timore di offendere Dio, bisogna delineare il Regno di Dio e le sue leggi; gli uomini sono sempre soggetti al potere divino. Dio rende conoscibili le sue leggi in tre modi: sotto forma di ragione naturale, di rivelazione o di voce di qualche uomo; ne deriva una triplice parola di Dio (razionale, sensibile e profetica) a cui corrisponde un triplice organo d'udito (retta ragione, senso soprannaturale e fede); la rivelazione o ispirazione non è fonte di leggi universali, poiché è il tramite con.

Cui Dio parla a singoli individui, motivo per cui non si attribuisce a Dio un triplice ma un duplice regno, sia razionale che profetico → nel regno naturale Dio governa per mezzo dei dettami della retta ragione e della provvidenza, mentre nel regno profetico, avendo scelto come suoi sudditi una sola nazione (i.e. gli ebrei), governa solo costoro, mediante non solo leggi naturali ma anche leggi positive, che ha dato ai suoi santi profeti → la fonte del diritto divino di sovranità non è la richiesta di obbedienza degli esseri umani a titolo di gratitudine per averli creati ma la sua onnipotenza (o "potere irresistibile"), e cioè è un diritto che scaturisce dalla natura; dato che tutti gli uomini avevano per natura diritto a tutte le cose ognuno di essi aveva il diritto di regnare su tutti gli altri, ma poiché non c'era forza che potesse garantire il possesso di tale diritto era essenziale rinunciarvi per la salvezza di ognuno.

stabilendo di comune accordo degli uomini (dotati di autorità sovrana) un patto che li governasse e li difendesse → il potere di Dio non risiede dunque nel suo essere Creatore o Misericordioso, ma Onnipotente; nonostante la punizione risieda solo nel peccato degli uomini, il diritto di affliggere non deriva da lì ma dal potere di Dio; il peccato non è però la causa di ogni afflizione, poiché anche le creature buone e innocenti vengono afflitte mentre ci sono esseri umani malvagi che prosperano> le leggi divine, o dettami della ragione naturale, sono di due tipi: i doveri naturali che ognuno ha verso il prossimo, cioè l'equità, la giustizia, la misericordia, l'umiltà e tutte le altre virtù morali l'onore e il culto che sono naturalmente dovuti al Sovrano Divino; l'onore è l'intima convinzione e persuasione del potere e della bontà di un altro, mentre i suoi segni esteriori.che si manifestano nelle parole e nelle azioni degli uomini, consistono nel culto; corrisponde solo parzialmente al termine latino cultus, che indicava il lavoro che si dedica a qualcosa con l'intento di trarne beneficio; dall' onorare, che è un atto interiore, sorgono tre passioni (l'amore, che fa riferimento alla bontà, e la speranza col timore, che invece fanno riferimento al potere), mentre del culto esteriore esistono tre aspetti (la lode, il cui oggetto è la bontà, e la magnificazione e la benedizione, i cui oggetti sono il potere e la felicità che se ne può trarre) -> il culto nazionale si differenzia dal culto convenzionale in quanto il primo è costituito di segni d'onore che sono tali naturalmente (preghiere, ringraziamenti, obbedienza) mentre nel secondo rientrano i segni d'onore che sono tali in certi luoghi e tempi; il culto convenzionale è poi suddiviso in culto prescritto, dovuto all'obbedienza,e culto libero o volontario,dovuto all'opinione di coloro che lo osservano; vi è inoltre la differenziazione tra culto privato e culto pubblico, che sarebbe il culto praticato da uno Stato e ha come peculiarità l'uniformità -> il fine del culto fra gli uomini è il potere, poiché, nel momento in cui si fa oggetto di culto, un essere umano è potente e merita quindi onore> gli attributi con cui si onora di Dio sono molteplici:Egli esiste, perché altrimenti non lo si potrebbe onorare; – Egli è la causa del mondo, e non il mondo stesso, perché se mondo e Dio – corrispondessero non vi sarebbe una causa e quindi non vi sarebbe nessun Dio; dire che il mondo è eterno significa dire che non è stato creato, e quindi che Dio non – esiste; togliere a Dio le cure della specie umana affibbiandogli caratteristiche quali la – tranquillità significa toglierli anche l'onore, in quanto

L'amore degli uomini e il timore di lui sono la radice dell'onore per lui; dire che Dio è "finito" nelle cose che significano grandezza e potere non è onorarlo, in quanto non è un segno di volontà di onorare Dio attribuirgli meno di quanto possiamo. Al "finito" è facile aggiungere qualcosa in più.

Le azioni che sono segni dell'onore prestato a Dio sono le preghiere, i ringraziamenti, i doni (i.e. i sacrifici e le oblazioni), il non giurare su nient'altro che su Dio, parlare con rispetto di Dio e non nominarlo invano, l'onorarlo in pubblico e il seguire le sue leggi naturali.

Dato che le punizioni sono conseguenze delle leggi, le punizioni naturali sono le conseguenze naturali della violazione delle leggi di natura, e sono quindi effetti naturali e non convenzionali.

Sarà impossibile porre termine alle crisi politiche e alle guerre civili finché i sovrani non diventeranno

Capitolo XXXII: I principi della «politica cristiana»

Il principio fondamentale della politica cristiana è la parola di Dio comunicata dai profeti, coi quali le rilevazioni soprannaturali della volontà divina riescono a delineare i diritti di uno Stato cristiano (che non deve però rinunciare ai sensi e alla ragione naturale) grazie alla resa dell'intelletto, che è la sottomissione alla volontà dell'obbedienza (e non a quella di altri esseri umani).

Dio può parlare con gli uomini in modalità diverse; per capire se la parola di uno di loro è profetica (i.e. per riconoscere un profeta) bisogna considerare due aspetti:

  1. Deve compiere dei miracoli
  2. Non deve insegnare nessun'altra religione se non quella già istituita, rimanendo fedele alla dottrina conforme alla legge

Essendo entrambi prerequisiti imprescindibili ed essendosi

oliamo. Tuttavia, è importante notare che le interpretazioni delle Sacre Scritture possono variare tra diverse tradizioni cristiane. Pertanto, è fondamentale considerare il contesto storico, culturale e teologico in cui sono state scritte le Scritture e le interpretazioni che ne derivano. Per quanto riguarda la formattazione del testo utilizzando tag HTML, ecco un esempio:

Ormai chiusa l'epoca dei miracoli, quindi, l'unica fonte di diritto per gli Stati cristiani è rappresentata dalle Sacre Scritture e dalle interpretazioni che ne estrapoliamo.

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
15 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/01 Filosofia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher trydimi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof D'Andrea Dimitri.