Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
INTRODUZIONE
L’apparato cardio-circolatorio umano è un insieme chiuso di organi formato dal cuore, che genera
una forza propulsiva attraverso contrazioni ritmiche, vasi sanguigni, al cui interno scorre il sangue.
La funzione principale è quella di trasporto di gas, nutrienti, cataboliti, elementi della risposta
immunitaria e calore.
L’evoluzione ha fatto si che per gli organismi pluricellulari il liquido interno sia diverso da quello
esterno, contrariamente agli organismi unicellulari e colonie in cui è uguale, permettendo lo sviluppo
di un apparato cardiovascolare.
Approccio fisiologico
Perché il sangue circola attraverso il sistema cardiovascolare?
Teologicamente si potrebbe rispondere dicendo che il sangue veicola ossigeno e nutrienti a tutte le
parti del corpo ma non descrive i meccanismi alla base.
Fisiologicamente parlando, il sangue è un liquido che si muove secondo gradiente di pressione,
originato dalla contrazione dei ventricoli del cuore, da una zona a più alta pressione ad una a più
bassa pressione (dai ventricoli ai vasi).
Storia del cardiovascolare
William Harvey fu il primo a formulare l’esistenza di un sistema circolatorio chiuso e non aperto,
come credeva Galeno, Quest’ultimo riteneva che il sangue fosse prodotto in continuazione dal
fegato e poi consumato dall’organismo.
Harvey, grazie al suo esperimento di legatura, calcolò che 5L era la quantità di sangue prodotta dal
cuore in 1 minuto, in un’ora circa 300 L e in un giorno circa 7200L.
Esperimento di Harvey
Occludendo sia vena che arteria osservò come la mano
diventasse sempre più fredda e la perdita del battito.
Occludendo solo le vene e lasciando l’arteria libera osservò
come il battito proseguiva ma la mano diventava gonfia e
colorata (non c’è ritorno venoso e quindi il sangue si
accumula).
Sistema chiuso o aperto?
Il sistema aperto è tipico degli invertebrati mentre quello dei mammiferi è T
chiuso, doppio e in parallelo. Nelle forme più semplici affinché il sangue g ·
possa muoversi da una parte all’altra ci sono delle fibre muscolari
contrattili mentre in quelle più complesse si è evoluto il cuore.
Il sangue fluisce in un’unica direzione: dall’atrio destro entra con le
arterie polmonari nella circolazione polmonare (pressione bassa), torna
all’atrio sinistro con le vene polmonari e l’aorta lo porta nel circolo
sistemico (alta pressione), dove viene deossigenato e torna al punto di
partenza con le vene sistemiche.
IL CUORE
Il cuore è un muscolo localizzato al centro della cavità toracica, lievemente spostato a sinistra e a
ridosso del diaframma, vicino ai polmoni. La zona in alto, dove sbucano le arterie, prende il nome di
base mentre la zona a ridosso del diaframma, prende il nome di apice.
Il cuore è circondato dal pericardio, interno ed esterno, che lo ancora al diaframma e contiene uno
strato di natura lipidica che è una fonte di energia.
Anatomia del cuore
Il cuore è composto da due atri e due ventricoli: gli atri
presentano pareti muscolari sottili mentre i ventricoli più
spesse (la parete del ventricolo sinistro è più spessa del
ventricolo destro per vincere l’elevata resistenza e pressione
del circolo sistemico). Atri e ventricoli sono separati da due
setti, interatriale e interventricolare, per evitare il
commistio sanguinis.
L’unidirezionalità del sangue è garantita dalla presenza di
valvole cardiache: atrioventricolari (AV), tricuspide e
mitrale,e semilunari, polmonare e aortica.
Valvole
Le valvole AV separano gli atri dai ventricoli e impediscono che il
sangue passi negli atri durante la contrazione dei ventricoli. La
tricuspide si trova tra atrio e ventricolo destro mentre la mitrale
tra atrio e ventricolo sinistro. I muscoli papillari agganciano i lembi di
connettivo e, la contrazione del ventricolo, fa contrarre anche loro
che tengono chiuse le valvole. Quando il ventricolo si rilascia allora le
valvole AV vengono aperte dal rilasciamento dei muscoli papillari.
Le valvole semilunari si trovano tra ventricoli e arterie, si aprono e si
chiudono in relazione a differenze di pressione ai loro lati, si aprono
durante la contrazione ventricolare e si chiudono durante il
rilasciamento. Se la valvola mitrale ha un prolasso (non chiude bene), il sangue
ritorna indietro e quindi esce in quantità minore dall’aorta,
dovendo aumentare la frequenza di battiti per mantenere la
stessa quantità.
Le coronarie scorrono lungo i depositi di tessuto adiposo e
sequestrano acidi grassi, impiegati come fonte energetica per
mantenere la contrazione.
L’aterosclerosi è il processo in cui le arterie vengono ostruite da
un accumulo di lipidi, impedendo il passaggio di ossigeno e la
produzione di ATP, provocando la morte delle cellule cardiache
(infarto del miocardio).
Il problema si risolve stappando le coronarie o installando bypass.
Muscolo cardiaco
Le cellule muscolari cardiache prendono il nome di cellule miocardiche, le quali presentano fibre
contrattili e sono unite fra di loro attraverso dischi intercalari, composti da giunzioni strette, GAP
e desmosomi, rendendo la cellula un sincizio funzionale. Le cellule quindi permettono il passaggio degli
ioni e, quindi, del potenziale d’azione.
Ogni cardiomiocita contiene un nucleo e circa 3 sarcomeri. Il reticolo sarcoplasmatico è ricco di
mitocondri che effettuano fosforilazione ossidativa per produrre ATP e fornire energia.
La disposizione dei dischi intercalari non permette la contrazione per allungamento/accorciamento,
bensì una sorta di contrazione circolare dove una specie di strizzatura porta il sangue nella parte
alta dell’arteria polmonare.
Dischi intercalari A
I dischi intercalari presentano connessoni e
rendono il passaggio della corrente più semplice,
ma non bastano, vi si ritrovano anche canali
specializzati che facilitano il passaggio degli ioni, in
particolare lo ione calcio. Sono zone altamente
compartimentalizzate e specializzate dove è
consentito il passaggio di ioni e corrente
elettrica, intesa come segnale di contrazione e
non potenziale.
Perché il cuore si contrae?
La contrazione del cuore è spontanea e non necessita di innervazione. La contrazione avviene ad
opera di una particolare tipologia di cellule, le cellule pacemakers, le quali non hanno tubuli T ne
sarcomeri e non generano tensione, al contrario delle cellule del miocardio e atriali.
Gli impulsi partono dalle cellule pacemakers, il tessuto nodale li genera e li trasporta attraverso il
tessuto di conduzione al tessuto contrattile o miocardio di lavoro, il quale in risposta si eccita.
L’impulso viaggia lungo i tubuli T e permette l’apertura dei canali per il Calcio voltaggio-dipendenti di
tipo L, quest’ultimo entra all’interno e si lega alla rianodina per rilasciare ulteriore calcio che passa
nella cellula successiva. Si lega alla troponina, che sposta la tropomiosina, rendendo libero il sito di
legame con la miosina, si ha lo scorrimento dei filamento e la contrazione avviene con il ciclo dei ponti
trasversi. Sistema di conduzione cardiaco
La funzione del sistema di conduzione è quella di generare e
propagare l’onda di eccitazione (potenziale d’azione cardiaco) al
miocardio di lavoro (formato da atri e ventricoli che hanno la
funzione di sviluppare tensione). Il sistema di conduzione è formato
da: nodo senoatriale;
• Nodo atrioventricolare;
• Fascio di His, che si divide in una branca destra e una sinistra;
• Cellule del Purkinje.
•
Le cellule pacemarkers si trovano nel nodo senoatriale, è da qui che
parte il potenziale che poi si propaga nel nodo atrioventricolare con
un certo ritardo, che permette la contrazione degli atri; il potenziale
arriva al fascio di His e poi nelle cellule del Purkinje (4 m/s),
permettendo la contrazione ventricolare; la diversa velocità di
trasmissione delle fibre, in base al diametro, permette la contrazione
dal basso verso l’alto.
Potenziali d’azione cardiaci
I cardiomiociti del tessuto di conduzione e del lavoro
sono in grado di generare potenziali d’azione che variano
da una regione all’altra.
I potenziali d’azione del nodo SA e AV sono più lenti
rispetto a quelli dei miociti atriali, ventricolari e delle
fibre del purkinje. Potenziale del nodo senoatriale (cellule pacemaker)
Il potenziale di membrana a riposo nel nodo SA, AV e del
fascio di His è di circa -60 mV; a questo valore sono aperti i
canali per il sodio F (funny) e quelli del calcio transienti che
scatenano una depolarizzazione a -40mV e si chiudono. Si
aprono i canali del calcio voltaggio-dipendenti di tipo L
(Long lasting) e si chiudono a +20 mV. Si aprono i canali per il
potassio che esce riportando il potenziale a -60 mV senza
dare iperpolarizzazione, perché a questa soglia si
riaprono i canali per il sodio F che danno ritmicità e
automatismo.
Nelle cellule atriali il potenziale di membrana a riposo è a -85
mV, aprendo i canali per il sodio, seguiti da quelli del calcio L
e poi da una serie di canali per il potassio ultrarapidi, che
poi diventano lenti e danno una polarizzazione.
Potenziale d’azione delle cellule del miocardio
contrattile
Il potenziale di membrana a riposo si trova a -90 mV, la
depolarizzazione è a carico dei canali per il sodio
voltaggio-dipendenti a doppio cancello che si aprono
fino ad arrivare a +30mV, soglia che chiude il secondo
cancello, inattivando il canale. Intorno ai +20 mV si
aprono i canali per il calcio di tipo L che formano un
plateau vicino a 0mV. Quando aumenta la permeabilità al
potassio, si aprono i canali per il potassio rettificanti
rapidi e lenti, i canali per il calcio si chiudono e
provocano una ripolarizzazione a -90mV.
La sodio/potassio ATPasi continua a lavorare
ripristinando le concentrazioni ioniche da un lato
all’altro della membrana per poter indurre un secondo
potenziale d’azione (chiamata elettrogenica).
Refrattarietà
È il periodo di tempo dove un secondo potenziale d’azione non può insorgere, ed è assoluta se i canali
per il sodio sono inattivi, o relativa se alcuni sono chiusi ma disponibili all’apertura. Il ventricolo può
effettuare una sola contrazione, più lenta, per potenziale d’azione, quindi i potenziali d’azione non
possono essere sommati per provocare una contrazione più forte, non c’è il tetano muscolare. La
contrazione avverrà quindi nel periodo refrattario assoluto che equivale al tempo di contrazione.
Applicazioni mediche
Il pacemaker elettrico inserito con la chirurgia medica