Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 6
Appunti  per esame Psicologia Pag. 1 Appunti  per esame Psicologia Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 6.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti  per esame Psicologia Pag. 6
1 su 6
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

UNITA’ MORFEMICHE:

MORFEMA: unità linguistica minima dotata di significato.

- non sempre corrispondono a parol

e

includono prefissi e sufssi

- regole morfologiche: stabiliscono come i morfemi possono essere

combinati per formare le parole.

UNITA’ SINTATTICHE:

SINTAGMA: unità sintattica significativa autonoma (es. soggetto, predicato,

complemento). La sintassi (regole sintattiche) stabilisce come unire le parole in

sintagmi e frasi.

Vari tipi di sintagmi si distinguono a seconda della categoria grammaticale cui

appartiene la loro parola principale (“testa”):

- Sintagma nominale: ha per testa un sostantivo o un pronome

- Sintagma verbale: ha per testa un verbo

- Sintagma preposizionale: ha per testa una preposizione che ne determina

dipendenza sintattica e funzione - Es. Ho svolto (SV) il compito (SN) di

matematica (SP)

- Sintagma aggettivale: ha per testa un aggettivo – Es. E’ stato (SV)

gravemente ferito (SAg)

- Sintagma avverbiale: ha per testa un avverbio – Es. Viaggia (SV) molto

velocemente (SAv) LIVELLO DEL SIGNIFICATO:

Il secondo livello attraverso il quale si può osservare lo sviluppo del linguaggio

è quello del significato a sua volta articolato in più piani: PAROLE, FRASI,

DISCORSI.

La SEMANTICA studia il modo attraverso il quale le parole sono collegate ai

concetti e il modo in cui queste sono legate a oggetti, situazioni, eventi. NON vi

è un rapporto di stretta dipendenza tra le parole che utilizziamo e ciò a cui si

riferiscono. Per questo parliamo di ARBITRARIETA’ DEL LINGUAGGIO. Le parole

sono veicoli tramite i quali i locutori si riferiscono convenzionalmente a ciò che

è rappresentato in esse. Questo è l’ASPETTO REFERENZIALE del significato.

La capacità di comprendere messaggi non esattamente chiari ed evidenti (ad

esempio quelli metaforici o ironici) è data dal fatto che il LESSICO è

POLISEMICO in quanto il significato risiede nell’uso che i locutori fanno delle

parole che compongono frasi e discorsi.

GLI ASPETTI DEL LINGUAGGIO:

- ASPETTO DENOTATIVO, riguarda la definizione di una parola

- ASPETTO REFERENZIALE, riguarda la cosa a cui ci si riferisce in quel

preciso contesto

- Il rapporto parole- specifico si modifica in funzione del senso che gli si da

e non sommando i significati di ciascuna parola.

L’ insieme delle due parole di una lingua forma il lessico.

- VOCABOLARIO ATTIVO, competenza attiva nell’uso di vocaboli

riproducibili

- VOCABOLARIO PASSIVO, vocaboli compresi ma non utilizzati

SINTASSI: insieme delle regole che stabiliscono l’ordine delle parole all’interno

di una frase.

La competenza sintattica è fondamentale per comprendere il significato delle

parole in base alla loro organizzazione e collocazione. Morfologia e sintassi

formano la GRAMMATICA, ovvero la successione di regole necessarie alla

corretta costruzione di frasi, sintagmi e parole.

LIVELLO DEL CONTESTO:

Il significato delle parole può variare in relazione al contesto nel quale vengono

pronunciate e all’intensione del parlante. Con il termine PRAGMATICA si intende

la capacità di modulare e comprendere i significati in relazione agli aspetti

contestuali ed è la componente linguistica che viene acquista più avanti nel

corso dello sviluppo. La PRAGMATICA si occupa quindi dell’uso contestuale

della lingua come azione reale e concreta. Si occupa di come il contesto

influisca sulla interpretazione dei significati. Ogni significato non è né astratto

né determinabile a priori, ma è sempre legato allo svolgersi di un contesto

immediato.

TEORIA DEGLI ATTI LINGUISTICI DI J.L. AUSTIN:

Ogni frase corrisponde a un atto linguistico, ed esso può essere:

- Performativo, se fa riferimento ad intenzioni da realizzare.

- Constatativi, se hanno unicamente una funzione descrittiva.

Ogni atto linguistico costituivo possiede tre livelli:

1. LOCUTORIO, si riferisce al rispetto di certe regole semantiche e

sintattiche nel concatenare le parole nella frase. Si riferisce alla forma.

2. ILLOCUTORIO, esprime l’intento comunicativo, si riferisce al significato.

3. PERLOCUTORIO, riguarda gli effetti extralinguistici prodotti dal nostro atto

linguistico. Si riferisce alle conseguenze.

PRINCIPIO DI COOPERAZIONE

Ogni interlocutore contribuisce allo scambio comunicativo rispettando

implicitamente delle regole tacite. Esse permettono di comprendere le

intenzioni comunicative degli interlocutori, anche quando un’affermazione può

avere più di un significato. Tale principio si articola in quattro massime che

riguardano differenti aspetti del linguaggio:

- MASSIMA DI QUANTITA’, concisione

- MASSIMA DI QUALITA’, veridicità

- MASSIMA DI RELAZIONE, pertinenza

- MASSIMA DI MODO, chiarezza/non ambiguità

L’acquisizione delle competenze linguistiche è un processo continuo che,

seppur presentando dei periodi critici per il consolidamento delle sue

componenti specifiche, partendo dalla primissima infanzia si prolunga fino alla

adolescenza e si consolida nell’età adulta.

SVILUPPO LINGUISTICO:

I bambini nascono con la capacità di distinguere i diversi suoni che

corrispondono ai diversi fonemi di qualsiasi idioma; nel primo anno imparano

quali fonemi sono validi nella loro lingua e perdono la capacità di discriminare

gli altri (ad es. un piccolo giapponese sa distinguere /l/ da /r/ a sei mesi ma non

a un anno). Entro i 6 mesi compare la lallazione (ripetizione di fonemi come

“babababa”). Entro i 4 anni

apprendono gran parte delle

regole fonologiche.

Esso si distingue in quattro fasi:

DISTURBI DEL LINGUAGGIO

DISTURBI EVOLUTIVI:

Il bambino non riesce ad acquisire nel corso dello sviluppo determinate

competenze linguistiche

- Disturbo specifico del linguaggio

- Dislessia evolutiva

DISTURBI ACQUISITI:

Sono dovute ad una perdita delle abilità precedentemente acquisite, o sono

secondari a trauma, danno, lesione cerebrale, ritardo mentale, deficit

sensoriali. Infanzia o età adulta.

- Afasie acquisite

- Dislessie acquisite

Essi sono di tipo fonologico e articolatorio, costituiscono entità diagnostiche del

DSM-IV. La balbuzie, disturbo specifico del linguaggio.

DISTURBI DELLA COMUNICAZIONE

- Riguardano funzioni linguistiche e comunicative

- Sono sintomi secondari ad altri quadri diagnostici

- L’autismo

LA COMUNICAZIONE:

È uno scambio interattivo ed osservabile fra due o più partecipanti, dotati di un

certo grado di consapevolezza e di intenzionalità reciproca, capace di

partecipare e far condividere un certo percorso di significati sulla base di

sistemi convenzionali e secondo la cultura di riferimento. Lo studio della

comunicazione costituisce un dominio interdisciplinare poiché viene indagata

da differenti punti di vista scientifici (antropologia, psicologia, sociologia, ecc.).

LA COMUNICAZIONE NON COINCIDE CON IL COMPORTAMENTO, sono due

categorie distinte, poiché tra esse vi è un rapporto di inclusione. Ogni

comunicazione è sicuramente anche un comportamento ma non ogni

comportamento è una comunicazione.

IL MODELLO DEL CODICE DI C. SHANNON E W. WAEVER:

- Un SEGNALE (o messaggio) passa da una fonte A (emittente) attraverso

un trasmettitore (voce) lungo un canale (ad es. telefono) a un

destinatario B (ricevente).

- L’EMITTENTE (fonte) può trasmettere il messaggio in modo differenti

(parole, gesti, mimica, ecc.); in ogni caso deve decifrarlo secondo un

CODICE che può essere la lingua italiana, il codice Morse oppure altro

(encoding).

- Il RICEVENTE (destinatario) a sua volta deve decodificare (decoding) in

modo corretto il messaggio ricevuto.

La comunicazione avviene nella misura in cui questa trasmissione è possibile.

Una FONTE invia per mezzo di un TRASMETTITORE ad un DESTINATARIO che è

Dettagli
A.A. 2024-2025
6 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marghe.gazzini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Degl'Innocenti Maurizio.