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Il sessismo non è tabù
Usare la parola "negro" invece fa scandalo. Così come le differenze di classe: non si dice più "serva" per intendere la collaboratrice domestica. Ma pare ancora normale esprimersi con espressioni come "è passato un bel culo".
Parole urlate. La violenza verbale. Generalmente riguardano l'aspetto fisico "sei più bella che intelligente", la Merkel che viene definita "culona", le insinuazioni rispetto alla presunta reputazione sessuale di una donna (slut shaming), attribuendole termini come "troia" e "puttana" che QUASI MAI hanno a che fare con la loro effettiva situazione sessuale e vengono usati come strumento di controllo, ma anche le oscenità a sfondo sessuale. Uso lo slut shaming non semplicemente perché quella donna ha una condotta sessuale disdicevole secondo i canoni individuali, ma semplicemente perché ha rubato un parcheggio.
perché ha fatto carriera, perché ricopre un ruolo di potere (es: il deputato che dice alle colleghe del PD che sono lì perché sono brave a fare...). La sessualità urlata e agita sono dispositivi di dominazione molto efficaci e diffusi per ribadire l'ordine violato e rimettere le donne al loro posto (perché hanno potere, perché sono libere, perché non vogliono più stare con un uomo, perché sono lesbiche, per qualunque motivo). Ogni volta che una donna viola l'ordine di genere anche in modo banale, viene rimessa al suo posto attraverso anche il ricorso ad una sessualità urlata e agita tesa a violare la donna e a violentarla anche simbolicamente.
Sextortion e Revenge Porn
Il primo è usare immagini rubate o concesse di intimità (un corpo nudo o un'attività sessuale anche consenziente) per poi ricattare la ragazza.
Per fortuna per il Revenge Porn c'è una legge, anche se
Comunque le vittime fanno fatica a far sì che le loro immagini vengano cancellate dalla rete. La cultura dello stupro fa sì che il sesso divenga un'arma violenta nei confronti delle donne. Perché la sessualità può essere un'arma contro le donne? Butler scrive "Perché un linguaggio può essere offensivo, chi insulta deve essere nella posizione di rendere le sue parole pesanti". Perché se un uomo condivide un video (in cui magari c'è anche lui) di una donna che fa sesso, la donna viene insultata, perseguitata, licenziata e portata al suicidio perché si vergogna e lo stesso non accade agli uomini? Perché quando il branco stupra, si sente legittimato il video sui social perché in certi contesti fa di lui un eroe mentre la ragazzina che subisce la violenza deve cambiare scuola, città e viene ricoperta di insulti e se arriva in tribunale deve difendersi dai "forse se l'è cercata"?
Ciò dipende dalla costruzione di maschile e femminile. Il maschio si fonda sul non essere; deve essere diverso da donne e gay. Si fonda sull'esibizione di una differenza rispetto a soggetti deboli e l'esibizione di un potere, non solo politico ed economico, ma anche sessuale. Quindi perché l'uomo che stupra può anche vantarsi o comunque chi posta meme sullo stupro si sente un figo, un eroe in certi contesti mentre la ragazza stuprata prova prima vergogna e poi rabbia? Perché la costruzione sociale del femminile fa sì che le donne per essere accolte nella società e considerate cittadine a pieno titolo non debbano diventare oggetto sessuale. Quindi se lo diventano perché stuprate o perché le foto circolano sui social perdono cittadinanza, diventano cittadine di serie B. Ma anche la ragazza che ha un rapporto col fidanzato, viene filmata e messa sui social diventa una puttana che si deve vergognare. Questo ha a che fare colmodo in cui la società costruisce la sessualità maschile e femminile. La sessualità maschile è: - agita - esibita - fonte di identità di genere e di cittadinanza (personaggi come Trump o Berlusconi esibiscono continuamente la loro potenza sessuale) La sessualità femminile, invece, è: - subita (anche quando non lo è) - celata (posso avere anche una vita sessuale libera ma devo stare attenta a chi la racconto, anche con gli amici) - minaccia l'identità di genere e la cittadinanza. Sempre tornando al discorso della polarizzazione semantica: il termine "gigolò" non può essere equiparato alla "prostituta" o a "zoccola". Se voglio offendere un uomo dico che è un "figlio di...", non che è un gigolò. C'è un rapporto tra onore e vergogna, l'onore maschile passa attraverso l'esibizione del proprio.Potere sessuale, ma anche la purezza delle sue donne (sorella, madre, fidanzata); viceversa la cittadinanza femminile si gioca ancora sulla reputazione sessuale.
Appunti professoressa Stagi
Che cosa è il genere?
Un qualcosa che ci accompagna ancor prima di nascere, poiché le cose vengono preparate diversamente per maschi e femmine, a partire dai colori.
Ci sono risposte ambientali immediate diverse a seconda del sesso (tono di voce diverso).
Nelle scuole ci tratteranno in modo diverso.
Il genere è anche un insieme di attitudini.
Quello che diventa poi il nostro corpo e atteggiamento è una sedimentazione delle aspettative culturali e spesso le aspettative diventano una realtà.
Prima il colore azzurro veniva usato per le femmine perché è un colore che ricorda la calma e il velo della Madonna; il rosa invece veniva usato per i maschi, perché ricorda la chiazza di sangue (i bambini cadono e si fanno male).
Dagli anni '50 cambia a causa di una
First Lady. Avviene una rigenderalizzazione verso gli anni 2000, che porta al ritorno ad un confinamento forte e alla divisione netta tra i generi. Questo perché ci si trova in un periodo di crisi economica e sociale e quindi ci si aggrappa a qualcosa di conosciuto, cioè il gender. La crisi della mascolinità, soprattutto a livello di descrizione, si occupa di capire come viene raccontata la crisi della mascolinità nei giornali largamente diffusi. Si riflette su come la crisi della mascolinità sia una sorta di mediazione tra la narrazione di crisi, di mancanza, di perdita e le pratiche che vanno in direzione diversa. Cosa si intende?
Flash mob "me tu-tu": il principino d'Inghilterra ha detto che vuole fare danza classica e una giornalista di una trasmissione usa ha ridicolizzato la sua scelta, con battutine e i soliti modi che si usano per stigmatizzare chi è uscito dal tracciato, con la complicità in studio fatta di ammiccamenti e sottintesi.
Spesso l'ordine di genere si rafforza con queste strategie. Il giorno dopo, un gruppo di ballerini ha fatto questo flash mob per orgoglio, orgoglio dei ballerini uomini. Chiunque cerchi di uscire dalle gabbie di genere subisce sanzioni sociali che vanno dalla derisione (come nel caso della giornalista), fino ad atti di brutale violenza e bullismo. Molti atti di bullismo sono riconducibili al concetto di essere un "vero uomo" o una "vera donna" secondo il paradigma dell'onore-vergogna: bisogna essere in linea con certi criteri sociali. L'ordine sociale tende sempre a ripristinare, un po' come avviene nel moto ondoso. L'ordine di genere è inteso come tutto l'insieme di aspettative dell'essere maschi e femmine: sport, giochi, modi di vestire. Gli sport, ad esempio, sono interessanti da analizzare per quanto riguarda l'ordine di genere. Nel basket, ad esempio, durante gli anni
70-80 c'era una forte neutralità di genere; ultimamente le bambine che giocano a basket sono poche, perché hanno cominciato a iscriversi meno bambine, il che ha portato alla creazione di squadre miste che scoraggia ancora di più le bimbe. Inoltre, i bambini sono più individualistici e competitivi e per questo cercano subito di fare canestro, mentre invece le bambine hanno un forte senso di squadra. Da quando ci sono le squadre miste, si sono generati alcuni problemi di percezione. Si usa spesso dire "cose da maschi o cose da femmine", si usa pensare ad un innatismo dato da predisposizioni biologiche. Ci si rivolge a maschi e femmine in modo diverso per avverare le profezie che si autoavverano. L'ordine di genere è una delle cose più precoci che apprendiamo, quando nasciamo i nostri genitori ci preparano un ambiente adatto al genere del futuro nascituro, veniamo presi in braccio per occasioni diverse e vengono usate parole diverse.
È un po' un rifugio e lo consideriamo come naturale. Si parla di etica della collettività per le donne e dell'individualismo per i maschi. Più c'è cambiamento, più c'è crisi, più si tenderà a rifugiarsi nel conosciuto, ciò che viene identificato come tradizionale. Kimmel qualche anno fa ha iniziato ad occuparsi della crisi della mascolinità, ha scritto un libro che si occupava di uomini bianchi arrabbiati (Angry White Men): neonazisti, omofobi, conservatori, cercando di capire perché sono così arrabbiati. Questi uomini sostengono che non si capisce più niente, c'è una grande confusione, sono rancorosi contro le donne, contro gli immigrati, contro i neri, contro i gay. Nella prefazione del suo libro scrive: "Questi uomini sono così arrabbiati perché il patriarcato sta svanendo e loro vorrebbero restaurare questa situazione di potere e dicontrollo, questa loro arrabbiatura ci mostra che il patriarcato sta davvero finendo”. Qualche anno ma proprio dopo, riscrive la prefazione del libro e si corregge: “più c’è crisi e più questi maschi si arrabbiano, ma il problema è che non sono soli: ad esempio chi ha votato Trump sono anche le loro mogli, sorelle e figlie che si sentono minacciate dal cambiamento”. In questo momento l’attenzione di chi si occupa di maschilità è su un nuovo tipo di terrorismo che prende il nome di (incel), ossia gli uomini involontariamente celibi. Nasce in Nord America negli anni '90 e si diffonde grazie alla rete. Come conosciamo questo fenomeno? A causa di attacchi terroristici, il primo del 2014 che vuole conformare ed essere fonte di ispirazione per gli altri. Il più famoso è quello del 2018. Fanno parte di questa maschilità beta, ossia maschi che hanno deciso di fare questi gruppi di discussione che si chiamano
red pill, il che vuole significare "finalmente cominciamo a svegliarci e ci rendiamo conto che ci stanno privando del nostro privilegi"