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Lame) tra essi paralleli, disposti su una sorta di piattaforma: sono uffici, SLEB o DAL, in cui al piano

più alto sono previsti un parcheggio. Sul retro, scavata, una grande piazza coperta e al termine di

questa piazza oggi SELVERSTORG principale. Viene progettato un edificio lineare la casa della

cultura.

I cinque edifici paralleli tra loro la casa della cultura

La piattaforma della casa della cultura contiene al primo e secondo piano dei negozi.

Progetto per la periferia, tutto ciò che è

all’esterno della città.

Piano del disegno alla scala del territorio

che dà Markelius. Anche in questa tavola

viene appositamente disegnato il centro

con un colore neutro mentre disegnate le

aree all’esterno. Le tavole principali sono

una per il centro, e una per le aree esterne,

direttive per le aree esterne al centro: blu

la rete del trasporto, trasporto pubblica,

diversamente dalle slide iniziali quando lo sforzo era sulla mobilità su gomma. Con Markelius questa

visione viene completamente ribaltata.

Riesce in questo intento grazie alla rete della metropolitana. La metropolitana di Stoccolma è il primo

disegno della rete metropolitana di Europa. È esemplare perché si tratta di una metropolitana d’arte,

dato che il disegno di ogni stazione è rimandata ad artisti diversi. Idea che ci sia una vita sotterranea.

L’idea di Markelius è che la rete metropolitana

rappresenti un back bone per la crescita della città. La

rete acqueo innerva il territorio metropolitano della città.

la città ha bisogno di un sistema di reti e ponti.

Piano di Markelius immagina una rete di trasporto

pubblico che innervi il territorio a scala metropolitana.

Su questa rete di trasporto pubblico, come perle lungo un

filo, si collocano le città satelliti. Idea che intero territorio a

scala metropolitana venga innervata e servita da rete

trasporto pubblico su rotaia e che lungo le stazioni si

concentrino i nuovi nuclei, città satelliti, separate dalla

città consolidata e non in continuità. Questa scelta

permette di liberare dallo sviluppo continuo, su modello

della garden city di Howard.

Markelius alla strenua di Howard si immagina dei diagrammi per immaginarsi questi nuclei, questi

diagrammi rappresentano questi nuclei lungo la linea della metro . Due nuclei

che

possono

comprendere un’area industriale di lavoro, a loro volta sono serviti da viabilità automobilistica in

maniera circolare introno al nucleo con al centro nuclei residenziali con delle tipologie diverse, da

unifamiliari ad appartamenti. Ognuno di questi nuclei è collocato lungo la linea della

metropolitana. Questo diagramma ci mostra che è

possibile dislocarli in maniera distanziata, fino a 10 km da

Stoccolma. Se fosse stata disegnata una rete

automobilistica, avrebbe portato con sé uno sviluppo

urbano differente, caratterizzato da aree commerciali,

industriali come in gran parte dell’Europa e per esempio in

Italia, dove si parla invece di “città diffusa”.

La città diffusa è quel sistema continuo di infrastrutture,

aree industriali e zone urbane che si sviluppa in continuità

con la città storica, fino a formare un tessuto urbanizzato

continuo.

Stoccolma è un caso opposto alla città diffusa: grazie alla

scelta di puntare su un trasporto pubblico su rotaia, è stato possibile distanziare lo sviluppo urbano

dal centro storico. Sono stati creati nuovi centri collegati dalla rete metropolitana, dotati di servizi e

infrastrutture, mentre una viabilità esterna di tipo circolare connette quartieri residenziali situati

all’esterno della città compatta. Il progetto urbanistico per il distretto

nordorientale di Stoccolma, detto distretto

Vallingby, nel piano di Stoccolma rientra

nel piano generale di sviluppo delle aree

esterne della città, con un focus particolare

sulla zona nord-est, lungo l’asse di

espansione diortermico. Si tratta di un

piano urbanistico e non un piano, poiché

molto specifico e dettagliato rispetto a

quest’ultimo. Il piano non si limita a

indicazioni generali, ma include anche una

progettazione dettagliata e specifica per

ciascuna area principale. Alla base c’è

l’idea, promossa da urbanisti come

Markelius, secondo cui i nuovi

insediamenti urbani debbano essere

organizzati a corona intorno a spazi aperti.

In questo caso, il fulcro naturale è costituito dalla foresta di Grimsta, che viene preservata e

valorizzata.

L’idea alla base del piano urbanistico di Stoccolma era quella di conservare un grande spazio aperto

– una foresta affacciata sull’acqua – e di proiettare lo sviluppo urbano attorno ad essa, seguendo

l’andamento delle linee di trasporto pubblico. Questo approccio ha permesso di coniugare la crescita

urbana con la tutela del paesaggio naturale.

In Italia, negli anni ’50, un urbanista che si distingue per un’attenzione simile ai temi della

pianificazione è Giuseppe Samonà Astengo (più correttamente Giuseppe Samonà, mentre Giovanni

Astengo è un altro urbanista rilevante), autore di una voce sull’urbanistica per l’Enciclopedia

Universale dell’Arte. Astengo non fu solo teorico, ma anche figura attiva nella divulgazione: fu tra i

fondatori della rivista Urbanistica, per la quale curava personalmente i contenuti.

Per pubblicare i piani urbanistici nella rivista, Astengo spesso si procurava i progetti originali e li

ridisegnava in forma semplificata, con un lavoro di delayering (stratificazione o selezione degli

elementi essenziali), rendendoli più leggibili e accessibili.

Un esempio significativo è il progetto del piano di Markelius per la zona nord-occidentale di

Stoccolma, che Astengo ridisegnò e pubblicò nel numero 24 della rivista Urbanistica – fondata già

negli anni ’30 – contribuendo così alla diffusione del modello svedese anche nel dibattito italiano.

Nel ridisegnare i piani, realizza una rappresentazione selettiva che serve a filtrare e comprendere i

concetti fondamentali del progetto. In questo caso, evidenzia la rete metropolitana, disegnata come

un “gancio”, la rete automobilistica segnata in arancione, le aree edificate e, in particolare, le

abitazioni, rappresentate attraverso le principali tipologie edilizie. Emerge inoltre con chiarezza il

disegno dello spazio aperto e del sistema delle acque.

Le immagini del centro del distretto di Vällingby mostrano un impianto urbano ben definito: un grande

parallelepipedo che ospita al di sotto la stazione della metropolitana, con una strada perimetrale che

separa i flussi pedonali da quelli carrabili, ispirandosi chiaramente ai principi del modello Radburn.

Il cuore del distretto è una piattaforma pedonale dove si concentrano i principali servizi pubblici e

commerciali, completamente separata dal traffico veicolare. La rete metropolitana sotterranea

garantisce un’elevata accessibilità, mentre le abitazioni sono collocate nella fascia esterna rispetto

al centro pedonale. L’organizzazione residenziale segue un criterio di densità decrescente: intorno

al centro si trovano edifici più alti, spesso a torre, mentre verso la periferia la densità abitativa si

riduce gradualmente, mantenendo però la connessione con il sistema di trasporto e gli spazi verdi.

Complesso di edifici pubblici nel centro di Vallingby

I centri residenziali sono progettati rispettando l’orografia

del terreno, seguendo l’idea che le abitazioni si adattino

al rilievo naturale piuttosto che modificarlo. Le unità

abitative sono di piccola scala, spesso organizzate in

case a corte lineari su tre piani, disposte attorno a spazi

aperti comuni, che includono in molti casi anche aree

gioco per i bambini.

Il progetto, alla scala urbanistica, rappresenta

chiaramente la posizione delle abitazioni e dei servizi,

intesi principalmente come spazi aperti e parcheggi.

Viene adottata la regola di un massimo di un posto auto

per appartamento, limitando così l’impatto del traffico privato sul tessuto residenziale.

Una caratteristica distintiva è la grande abbondanza di campi da gioco, spesso differenziati per fasce

d’età, a conferma dell’attenzione posta al benessere delle famiglie e alla qualità dello spazio

pubblico. Farsta è un gruppo di

distretti che formano il

satellite meridionale

di Stoccolma. Piano.

La seconda città

satellite realizzata a

Stoccolma è Farsta,

situata nella direttrice

sud-occidentale della

città, in posizione

speculare rispetto a

Vällingby, che si trova a nord-est. Il progetto di

Farsta si sviluppa seguendo le stesse idee guida

già applicate a Vällingby: l’integrazione con la

rete metropolitana, la separazione tra traffico

pedonale e veicolare, la presenza di un centro pedonale con servizi, attorno al quale si dispongono

le abitazioni secondo criteri di densità decrescente e rispetto per la morfologia del terreno. Anche a

Farsta, l’impianto urbanistico valorizza gli spazi verdi, il sistema delle acque e la dotazione di aree

gioco, confermando la volontà di creare poli residenziali autosufficienti, funzionali e ben collegati al

centro di Stoccolma tramite trasporto pubblico efficiente.

Come nel Regno Unito, le linee guida proposte continuarono a essere seguite fino alla fine degli

anni ’70, nonostante il Piano di Markelius non fosse mai stato ufficialmente approvato o adottato dal

comune. Pur non essendo stati completati questi due passaggi formali, molte delle indicazioni

contenute nel piano furono comunque attuate. Negli anni ’60, ad esempio, vennero progettate nuove

città satelliti, tra cui questa, caratterizzata da uno sviluppo sdoppiato. L’impianto urbanistico si

presenta come una griglia a maglia larga, modellata sulle curve di livello del terreno.

Negli anni ’70 prosegue la realizzazione di nuove città satellite, in continuità con le direttive

urbanistiche precedenti. Tuttavia, negli anni ’80 si registra un cambiamento di paradigma:

l’attenzione della pianificazione urbana si sposta nuovamente verso le aree centrali delle città. È in

questo contesto che si sviluppa il cosiddetto “emiciclo”, un ritorno all’interesse per il tessuto urbano

consolidato.

Durante questo periodo emergono progetti urbani che prevedono la costruzione di grandi edifici

all’interno del centro città. Tra i protagonisti di questa nuova fase figura Ralph Erskine, architetto

svedese attivo anche nel Regno Unito. Erskine progetta quartieri residenziali caratterizzati da

abitazioni collettive che condividono spazi e servizi comuni. Le sue soluzioni si distinguon

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
50 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/21 Urbanistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ferdiuu di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Urbanistica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Mittner Dunia.