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LA MALEDIZIONE DELLA PRIMA COPIA
Un ulteriore fattore di rischio si deve al fatto che i costi necessari per realizzare e proporre al mercato un prodotto Media sono spesi per la maggior parte prima che il prodotto entri e effettivamente a contatto con il pubblico.
La caratteristica di concentrare tutti i costi del processo produttivo prima dell'uscita in sala e quindi della prima fonte di ricavi, fa si che essi ricadano sulla prima copia del prodotto. Se la prima uscita in sala non ha il successo necessario, questo svantaggio si ripercuote anche sui ricavi derivanti dalla vendita alle altre piattaforme, secondo la schedulazione delle finestre di programmazione. Il risultato è il mancato recupero dell'investimento da parte dei produttori del film.
Un film in media non resiste più di sei settimane al cinema e che la maggior parte degli incassi è raccolta nei primi giorni di programmazione. Ciò fa sì che il ciclo di vita di un prodotto cinematografico,
almeno nellasala, sia piuttosto breve. Alle società di distribuzione si richiede quindi una capacità di sostituzione dei film sul mercato molto veloce, un'intercambiabilità fra film molto elevata, per evitare di lasciare periodi scoperti senza nulla in sala. Quindi le società di produzione devono produrre più film insieme e aumentano i relativi costi. Per diminuire i costi, spesso le società di produzione realizzano dei sequel/prequel/spin off, sfruttando al massimo il concept iniziale; in questo modo hanno una relativa sicurezza di successo sul mercato, utilizzando strutture già impostate e quindi riducendo i costi per avviarne una nuova. Considerare il successo di un film solo in termini di box office oggi è sbagliato. Anche un film che incassa poco nei primi tempi in sala può rivelarsi nel tempo una buona impresa economica - questo lo ha capito prima di tutto l'industria cinematografica USA. L'industria-cinemaamericana non considera infatti il boxoffice in un'ottica di breve periodo, ma lo proietta in un futuro che può diventare addirittura decennale, tenendo ben presente il fatto che un alto box office rappresenterà solo l'inizio di un ciclo di consumo del prodotto-film che "terminerà" con la vendita del dvd, del videogioco ispirato al film, dei giocattoli raffiguranti i personaggi del film, quindi con una serie di prodotti inerenti al film (merchandising). L'idea alla base di un film che desti l'attenzione delle major (poco propense al rischio) deve possedere alcuni elementi, per esempio, del seguito (sequel) di un film che ha avuto un grande successo in termini di incassi, oppure nuovi episodi di una serie protetta da diritti d'autore, come quelle di Harry Potter o James Bond; un remake di un film di successo prodotto in un altro paese; un adattamento di un successo editoriale; la sceneggiatura originale di un autore che ha vinto un premio importante.cinematografiche) e dell'uscita del film sul grande schermo per accrescere il pathos nel pubblico; sviluppo di nuove strategie narrative come l'uso della suspence. Anche se i film a episodi furono sostituiti sempre più dal film 'unico', i serials americani seppero comunque resistere nel tempo e sarà grazie all'avvento del sonoro, negli anni '30, che i serials riusciranno a ritrovare il successo del grande pubblico: comic books, saghe letterarie e programmazione radiofonica concorreranno a rivitalizzare l'immaginario seriale rivolto in prevalenza ad un pubblico adolescente - fino agli anni Cinquanta. Poi diventarono un prodotto di nicchia mentre l'attenzione dell'industria cinematografica si concentrava sui lungometraggi e anche l'avvento della TV determinò un ulteriore allontanamento dei serials dal mondo del cinema, visto che le serie trasmigrarono facilmente in televisione. A più di vent'anni di
distanza dall'avvento della televisione negli Stati Uniti e dalla morte del serial, sarà George Lucas (Star Wars) a provare a rimettere in piedi quella strategia di produzione cinematografica tipica dei serials degli anni '30. Prendendo le mosse da questa trasformazione del serial, occorre a questo punto distinguere le nuove forme della serialità cinematografica: le saghe e i sequel. La saga è un progetto che, fin dalla propria ideazione contempla la realizzazione di più episodi e nasce come tale; sequel - è lo sfruttamento, a posteriori, di un successo al botteghino (Star Wars è il primo caso di saga cinematografica) CAPITOLO 6 IL MARKETING DEL FILM E DEL PRODOTTO AUDIOVISIVO 30 Il marketing prima di internet: la Distribuzione è la fase della filiera cinematografica in cui si imposta e realizza il Marketing (MKT) del Film. LE QUATTRO 'P': product - price - place - promotion Le 4P del Marketing furono teorizzate a suo tempo.da Jerome McCarthy:- Il Prodotto (Product), cioè la scelta del Film da distribuire in primis in sala e poi lungo la catena del valore
- Il Prezzo (Price) che va distinto nelle sue due occasioni: il prezzo del distributore verso l'esercente, e il prezzo del biglietto deciso dall'esercente verso lo spettatore
- La Distribuzione (Place)
- La Promozione (Promotion) che consiste nella comunicazione con la quale si presenta il Film ai pubblici potenziali
Gli strumenti principali con cui opera la promozione sono il poster, i trailer, le interviste ai protagonisti, ecc.
La promozione si basa e quindi dipende dal:
Verso il pubblico finale:
- la promozione consiste nella pubblicità, costituita dagli avvisi pubblicati sulla stampa (poster), in televisione (trailer) e sul web (poster e trailer) a pagamento, articoli sui giornali, presentazioni del film sui media, in
La promozione di un film passa anche attraverso siti internet, social network, motori di ricerca, finestre pop-up ecc. L'obiettivo è sempre quello di promuovere l'offerta di contenuto (content) verso la comunità virtuale di consumatori finali (community o meglio ancora i fandom).
31"3 C": L'introduzione di Internet permette la rimodulazione delle 4P di McCarthy nelle:
- Content (il contenuto) coincide con il product di McCarthy, che però nel mondo Internet può essere presentato con una maggiore quantità di informazioni, a cominciare dalle interviste agli attori e al regista;
- Commerce, che corrisponde alla promotion di McCarthy a cui si aggiungono le potenzialità di Internet. La promozione su Internet può usare i seguenti strumenti: i BANNER, le SPONSORIZZAZIONI, la PUBBLICITÀ VIA EMAIL, i messaggi pubblicitari su SMS e MMS. La promozione su Internet passa anche per le parole 'chiave': si acquistano
parole-chiave assieme allospazio in rete per mostrare il proprio sito in cima ai risultati della ricerca fatta dall'utente.
community, cioè lo sfruttamento per la promozione delle reti social su internet, dove gli appassionati, o chi ha solo intenzione di vedere il film, si scambiano idee e partecipano in un nuovo modo e più coinvolgente alla costruzione dell'evento film. Nell'ambito community vanno anche considerate le reti di riferimento dei tanti blogger di cinema e gli influencer.
I SITI INTERNET
Una modalità per pubblicizzare il film può essere tramite sito internet: esistono siti vetrina, che svolgono lo stesso compito informativo di una brochure, per esempio, e siti internet vetrina interattivi. L'interattività può comprendere Mailing list, o forum di discussione, o ancora raccolta dei dati del visitatore, richiesta di considerazioni o altro.
Per la promozione del film spesso non è necessario che il visitatore
arrivi al sito. Il solo vedere il titolo del film tra i risultati sulla prima pagina potrebbe già essere l'obiettivo da raggiungere.