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LEZIONE 31: SEMINARIO DIDATTICA DELL'ALFABETIZZAZIONE
1. Descrivere il funzionamento del processo di lettura.
L'apprendimento del processo di lettura richiede delle fasi, durante le quali vengono apprese una serie di abilità. L'insegnamento del processo di lettura richiede un metodo didattico mirato a facilitarne l'apprendimento, i metodi più utilizzati si richiamano a due processi che la nostra mente realizza durante la decodificazione.
L'atto di leggere è composto da tre azioni:
- Raccogliere i dati delle parole, immagini o della realtà
- Dare loro un senso, significato
- Attivare una reazione cognitiva, emotiva e comportamentale. (senza di questa l'atto di lettura rimane puramente un atto meccanico)
L'atto di lettura è di pertinenza della psicologia perché riguarda il nostro apparato percettivo, infatti è un processo cognitivo complesso che necessita di buone abilità uditive-fonologiche e di
Adeguare abilità visuo-percettive, per svilupparsi in modo adeguato. Lo scopo del processo di lettura è quello di comprensione di un testo scritto, di una immagine o della realtà. Per quanto riguarda la comprensione di un testo intervengono più fattori:
- La messa a fuoco dell'occhio per identificare i segni da leggere
- La rappresentazione e trasmissione dei segni grafici
- L'intelligenza e memoria che comprende l'idea espressa e la ricorda (comprensione del testo)
- Processo motorio della parola (oralizzazione)
- Il sentimento che sottolinea l'interesse per il contenuto (reazione)
La comprensione avviene quando il soggetto riesce a ricostruire una rappresentazione mentale dello scritto.
2. Definire il concetto di "literacy".
Il literacy ha la capacità di identificare, individuare, valutare, organizzare, utilizzare e comunicare le informazioni. Rappresenta un requisito indispensabile per partecipare alla società dell'informazione.
LEZIONE 32: RIPASSO
1. Che cosa si intende per significato?
Contenuto, senso, messaggio veicolato da un'espressione linguistica o da altre forme di comunicazione (ad esempio, un gesto, un segnale); nella linguistica moderna, l'elemento concettuale del segno corrisponde l'elemento formale detto significante.
LEZIONE 33: METODI DI ALFABETIZZAZIONE
1. Illustrare il metodo montessoriano.
Il metodo montessoriano è un metodo educativo che può essere applicato a una fascia di età molto ampia. È stato sviluppato dalla pedagogista Maria Montessori che lo ha adottato in circa 60.000 istituti scolastici in tutto il mondo, si basa su una educazione semplice e applicabile a più aspetti didattici: libertà di scelta del percorso educativo, indipendenza, rispetto per il naturale sviluppo psico fisico. Viene data molta importanza all'aspetto ludico, non ci sono gli stessi giochi ma un bambino può decidere di passare a un altro gioco in autonomia.
2.
Come funzionano i metodi globali?
I metodi globali sono maggiormente persistenti nel tempo e producono risultati migliori, superate le prime ore di corso. I risultati migliori di questo tipo di metodi sono relativi alle attività di carattere semantico (in ricezione e in produzione); rispetto agli altri metodi si osservano prestazioni significative per i dettati e il completamento. Gli studenti alfabetizzati attraverso i metodi globali sembrano preferire i materiali e gradire maggiormente i corsi.
Come funzionano i metodi fonetici?
I metodi fonetici basano la loro interazione di classe dal grafema alla parola. Si procede attraverso la scomposizione di un termine oppure la proposta di lettere o di sillabe per arrivare alla parola. I metodi globali, invece, configurano l'alfabetizzazione attraverso parole o piccole frasi. Sono più efficaci nel tempo. Entrambi i metodi permettono di acquisire le competenze di lettura e scrittura; si tratta di velocità differenti.
Illustrare il metodo TPR.
Il "metodo TPR", ideato da Asher, è particolarmente utile per apprendere una lingua straniera o l'italiano come lingua seconda; introduce lo studio di una lingua a partire dall'esecuzione di istruzioni verbali (i comandi). L'insegnante dà un comando, associato al movimento corrispondente e l'apprendente esegue l'azione appropriata. Chiedere allo studente di fare qualcosa ha, insomma, una funzione comunicativa pragmatica, esplicita e comprensibile. Secondo Asher, occorre mettere in pratica: il metodo responsabile dell'acquisizione della lingua primaria (simula-accelera); attivare l'apprendimento attraverso l'esperienza motoria diretta, facendo leva sull'emisfero destro; rispettare le differenze e i ritmi individuali.
5. Illustrare il metodo freiriano.
L'approccio all'alfabetizzazione è suddiviso in cinque tappe:
Individuazione delle parole più usate nel linguaggio
comune del gruppo di apprendenti e compilazione di un inventario dell'universo lessicale del gruppo utilizzando lo strumento dell'intervista.
Dall'universo lessicale vengono selezionate le parole generatrici. È questa una fase molto delicata in quanto una scelta sbagliata delle parole generatrici può portare a una diminuzione della motivazione.
Codificazione, ovvero elaborazione, tramite disegni e fotografie, di quadri che presentino situazioni esistenziali, reali e quotidiane, tipiche del gruppo con cui si lavora.
Elaborazione delle schede e loro compilazione tramite la decomposizione delle famiglie di fonemi contenute nelle parole generatrici.
L'esecuzione prevede la proiezione del quadro situazione, la sua analisi/decodificazione, la presentazione della parola generatrice, la scomposizione della parola generatrice in sillabe, lo studio di ogni famiglia fonetica e la presentazione delle famiglie fonetiche insieme.
LEZIONE 35: DESCRITTORI
PER L'ITALIANO ACCADEMICO
-
Cosa si intende per CALP?
È il linguaggio richiesto a livello scolastico per gli studi disciplinari (academic significa questo, non dobbiamo credere che significhi, come in italiano, universitario). È un linguaggio più astratto e formale e quindi è più esigente dal punto di vista delle richieste. Occorrono mediamente 5 anni per averne pieno controllo.
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Cosa si intende per BICS?
Sono le abilità necessarie per situazioni sociali e conversazioni ordinarie, cioè quel linguaggio di tutti i giorni che serve per colloquiare normalmente. Questo tipo di abilità può essere promossa con test di corrispondenza tra immagini e parole (matching cards), oppure con la memorizzazione di figurine che mostrano azioni (repeating greetings).
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Cosa si intende per italiano accademico?
Lo studio della comunicazione accademica si basa da una parte sulla linguistica del testo, dall'altra sull'analisi delle
Microlingue scientifico-professionali. La linguistica del testo parte dal presupposto che l'unità fondamentale del linguaggio stia nel testo piuttosto che nell'enunciato. Questo approccio si collega all'analisi della comunicazione e, soprattutto, alla teoria degli atti linguistici (SEARLE, 1969). L'analisi delle microlingue scientifico-professionali, invece, cerca di individuare gli elementi verbali e non verbali che caratterizzano la comunicazione in ambito scientifico e tecnico-professionale (BALBONI, 2000). Le due attività che orientano la comunicazione in ambito accademico sono la didattica e la ricerca, ma il mondo accademico è frammentato e difforme: ciascun ambito scientifico ha un suo proprio habitus e, allo stesso modo, si differenziano le forme della sua didattica.
LEZIONE 36: LE MICROLINGUE
La microlingua rappresenta una varietà di lingua usata tra specialisti ai fini di ridurre e se possibile annullare ogni ambiguità della comunicazione.
La microlingua fonda la suaazione su una particolare visione del mondo, su assunti scientifici o professionali di unambiente che condivide prassi comunicative (Balboni 2011). Se da un lato lamicrolingua porta a eliminare le forme di ambiguità (si pensi alla microlingua dellamedicina che non può lasciar spazio all'interpretazione personale), dall'altro è cripticaper coloro che non appartengono a quella dimensione diastratica. Questo secondoaspetto è comune ad altri sottocodici come i gerghi giovanili. Le microlingue hannoalcuni tratti caratteristici:- Precisione terminologica
- Sintassi specifica caratterizzata da paratassi (medicina)
- O da ipotassi (critica letteraria)
- Neutralità emotiva
- Referenziale (si spiega il funzionamento del mondo dei fenomeni)
- Regolativa (si prescrivono istruzioni e procedure)
- Metalinguistica (si chiariscono le
Le microlingue tendono ad abbondare di prestiti e di calchi, per effetto del prestigio edell'economia della comunicazione in ambiente internazionale.
Sono presenti generalmente elementi paratestuali: note, riquadri, grafici, formule, tabelle, glossari.
LEZIONE 37: LE MICROLINGUE - UNA PROPOSTA DI CLASSIFICAZIONE
- Illustrare le fasi della sperimentazione relativa alla classificazione delle microlingue.
Partendo da: ovvero; contesto d'uso: dove?; gruppo sociale: chi?; scopi d'uso: perché? obiettivo d'indagine: verificare differenze di usi tra microlingua professionale, disciplinare e lingua accademica. Fasi della ricerca: analisi del lessico di microlingua tramite questionari. Conclusioni: la scelta delle parole all'interno della MLSP è pertinente con le definizioni del Nozionario e i costituenti appaiono spesso in collocazioni forti. Il ricorso è poco evidente rispetto a quanto accade per altre MLSP.
LEZIONE 38: LE
MICROLINGUE - UNA PROPOSTA DI CLASSIFICAZIONE
1. Quali sono le principali attività per l'insegnamento delle microlingue, secondo le letture proposte?
LEZIONE 40: LINGUA DI MINORANZA 2- Il croato (lingua indoeuropea, ramo slavo) conta 2.500 parlanti ed è parlato in Molise, grazie a comunità immigrate nel XV secolo. Oggi è una lingua in forte regresso in Italia.
- Il francese (lingua indoeuropea, ramo romanzo) è parlato in Valle d'Aosta e nel Piemonte. In Valle d'Aosta è lingua ufficiale per lo scritto, a partire dal 1945. Il franco-provenzale (lingua indoeuropea, ramo romanzo) è parlato in Valle d'Aosta, in Piemonte e in Puglia, conta 70.000 parlanti. In Valle d'Aosta si utilizza il francese per lo scritto e il franco-provenzale e/o l'italiano per il parlato. La lingua fu riconosciuta solo nel 1878 da linguista Ascoli. In Puglia si è diffuso per migrazioni.